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CISTERNA DI LATINA, INIZIA L'EMERGENZA ARSENICO: SCATTA L'ORDINANZA PER "LE CASTELLA"

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Tempo di lettura 2 minuti Il valore massimo stabilito dalla UE è di 10 mg/l – Il rientro alla normalità previsto in 10 giorni

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Angela Carretta

Cisterna di Latina (LT) – A causa di un lieve innalzamento dei valori di arsenico nell'acquedotto "Casotto spallato" (11 µg/l su 10 µg/l stabiliti dalla vigente normativa), per la frazione “Le Castella” è stata emessa l’ordinanza sindacale n.36 del 7 marzo 2013 con la quale si dispone il divieto di ogni uso potabile delle acque provenienti dal civico acquedotto.

Il divieto riguarda anche l’uso dell’acqua per la reidratazione e ricostruzione di alimenti come pure per la preparazione di alimenti e bevande in cui l’acqua costituisca ingrediente o entri in contatto con l’alimento per tempi prolungati o sia impiegata per la cottura. Possono invece essere consentiti gli impieghi in cui l’acqua entri in contatto con l’alimento per tempi ridotti e venga rimossa dalla superficie degli alimenti come il lavaggio di frutta e verdure, anche se è consigliato l’uso di acque potabili per l’ultimo risciacquo.

Vietato l’impiego da parte delle imprese alimentari, e utilizzo per pratiche di igiene personale che comportino ingestione, anche se limitata, di acqua come ad esempio il lavaggio dei denti e del cavo orale. Consentito invece l’utilizzo dell’acqua per l’igiene personale quali la doccia (eccetto prescrizioni diverse per individui affetti da specifiche patologie cutanee) oppure il lavaggio degli indumenti, stoviglie e ambienti, o l’alimentazione di impianti di riscaldamento e di impianti di scarico per l’allontanamento delle acque nere.

Le zone interessate sono la Strada Statale Appia dal cimitero fino all’incrocio di viale Kennedy, via Civitona, via Papa Giovanni XXIII, via del Pero, via dei Ciliegi, via Mimose, via Cesare Ottaviano Augusto, via dei Ciliegi, via Plinio il Vecchio.

Fino al completo rientro dei valori entro il limite di legge, saranno disponibili quattro autobotti posizionate rispettivamente in via Cesare Ottaviano Augusto, parcheggio del Cimitero Comunale, via Appia Nord in corrispondenza della fontanella, parcheggio della scuola 17 Rubbia (via Plinio il Vecchio).

E' prevista la distribuzione di bottigliette contenenti acqua potabile presso la scuola interessata dai disagi. “Seppure di lieve entità, l’innalzamento del parametro oltre il limite di legge comunicato dalla ASL – afferma il Sindaco Antonello Merolla – impone l’ordinanza di divieto dell’uso potabile dell’acqua proveniente da Casotto Spallato che rifornisce l’area di Le Castella e 17 Rubbia. E’ la dimostrazione del continuo monitoraggio, che avviene ad intervalli di tre giorni, e dell’attenzione al problema dell’arsenico. A seguito di una riunione congiunta, si è riscontrato che il problema nasce dalla taratura degli impianti di filtraggio ed il gestore ha assicurato che entro una decina di giorni sarà ripristinato il buon funzionamento degli impianti. Vista la lieve entità del superamento dei limiti di legge e la temporaneità del disagio – continua – non è il caso di creare allarmismi. Provvederemo come sempre a tenere informata la cittadinanza sugli sviluppi del fenomeno e sui dati aggiornati circa il prelievo dei campioni d’acqua attraverso il sito internet comunale. Sono state posizionate 4 autobotti che erogano acqua potabile mentre nelle scuole interessate, Acqualatina distribuirà bottigliette con acqua potabile. Tuttavia il problema evidenzia quanto sia importante la realizzazione della nuova condotta proveniente dalla sorgente di Ninfa la cui ultimazione dei lavori è prevista per la fine del prossimo aprile”.
 

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Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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