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Roma

CIVITAVECCHIA: EX SINDACO A PROCESSO PER CORRUZIONE

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Tempo di lettura 3 minuti in base alle nuove norme, il reato è punito con la reclusione da 6 a 10 anni

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Red. Cronache

Civitavecchia (RM) – "Corruzione per atto contrario al proprio dovere d’ufficio”, questo il reato – punibile se provato , in base alle nuove norme, con la reclusione da 6 a 10 anni – ipotizzato e per il quale è stato rinviato a giudizio l’ex sindaco di Civitavecchia Giovanni Moscherini nell’ambito dell’inchiesta sull’assegnazione del bando per l’affidamento della realizzazione delle terme.

Una vicenda che vede coinvolti, anche l’imprenditore Giuseppe Sarnella e la società Sar Hotel, accusati di essersi aggiudicati l’appalto senza un’evidenza pubblica. "Nel pieno rispetto del lavoro della magistratura, – dichiarano dall'associazione antimafia Antonino Caponnetto –  che siamo certi riuscirà a chiarire la verità rispetto a quanto accaduto, e nella convinzione che ogni imputato vada considerato innocente fino ad eventuale condanna definitiva, auspichiamo che questo sia solo un ulteriore passo, dopo le inchieste avviate e le vicende avvenute in altri settori economici, per diradare le nebbie che ormai da anni avvolgono non solo la vicenda termale ma ogni questione di una certa entità del tessuto socio-economico cittadino, di fatto paralizzandolo. Un azione – proseguono dalla Caponnetto –  che si rende necessaria per ridare ossigeno ad una realtà economico-occupazionale ormai asfittica e in piena sofferenza, dirandando quel velo di sospetto, spesso fondato, che ormai avvolge ogni singola operazione economica sul territorio, foss’anche l’apertura di una nuova attività commerciale e che non può partire, come in questo caso, dallo scoperchiare le inevitabili e pesanti collusioni di intere classi politiche.
Lo abbiamo detto più volte “ là dove c’è corruzione lì l’economia stagna e  le mafie prosperano. E d’altronde i fallimenti, più o meno pilotati, i sequestri di cantieri e capannoni, gli arresti avvenuti anche semplicemente nell’ultimo anno ne sono un esempio evidente che, lo ribadiamo, non costituiscono episodi isolati ma il sintomo di un’economia malata e di una società priva dei doverosi anticorpi. Alla luce dei reiterati episodi avvenuti sul territorio, non possiamo che denunciare che indifferenza, ignavia e silenzio si configurano, ormai, come vere e proprie forme di complicità. Per questo ci aspettiamo non solo che le Istituzioni si costituiscano parte civile in rappresentanza di una comunità ferita, ma che il tessuto economico sano del territorio, – concludono – ad iniziare dalle grandi centrali di committenza pubbliche e private, sappiano espellere ogni corpo estraneo nel rispetto di una cultura della legalità che non può essere solo enunciata".

Antonio Cozzolino Sindaco di Civitavecchia in merito alla vicenda ha dichiarato: "Il fatto che il Comune venisse gestito in modo sciatto e irresponsabile, specialmente sotto l'amministrazione Moscherini, ai cittadini era chiaro e ancora più chiaro era a chi si interessava un minimo al funzionamento della macchina amministrativa ed aveva competenze in materia. Uno dei casi più lampanti, da noi denunciato in data 24 luglio 2015 alla Procura della Corte dei Conti, è quello dell'avvocato Paolo Di Martino, uomo di fiducia dell'ex sindaco Giovanni Moscherini. A pochi mesi dal nostro insediamento infatti, l'avvocato ci ha chiesto un totale di 1,6 milioni circa a fronte di 20 incarichi da lui eseguiti in difesa dell'ente negli anni dal 2008 al 2013. L'attuale amministrazione, che tiene in particolar modo alla legalità e quindi alla cura degli atti amministrativi, ha ricostruito tutta la situazione ed il responso finale è da non credere (in allegato la relazione ufficiale): Dal totale richiesto infatti, circa 1,4 milioni non hanno alcun documento a supporto che giustifichi questa spesa.
Questo è stato il modo di gestire la cosa pubblica secondo l'ex Sindaco Moscherini, questo è il motivo per il quale oggi siamo sommersi da debiti fuori bilancio a volte derivanti da cause veramente assurde. Gestire un ente senza preoccuparsi di produrre gli atti di incarico necessari, senza copertura finanziaria e non utilizzando il personale interno, è stato il modo di operare della amministrazione Moscherini. A noi oggi il compito di fare le denunce presso gli organi competenti, che facciamo puntualmente. Sanare tutte queste situazioni è purtroppo un lavoro lungo e complicato che non ci risparmiamo di fare. Alla cittadinanza rivolgo invece l'invito a non dimenticare: questo scellerato modo di condurre la macchina comunale è quello che ha proibito alla cittadinanza la possibilità di avere conti sani, opere realmente utili e ha negato alla città il diritto di vivere un Comune con una qualità della vita soddisfacente. Senza una visione strategica lungimirante e a lungo termine, a costo di non avere risultati visivi nel primo periodo, Civitavecchia non potrà mai risollevarsi."

 

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Cerveteri, oli esausti e rifiuti pericolosi in un’autofficina: sequestrata l’intera area e denunciato il titolare

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I Carabinieri della Stazione di Cerveteri, in collaborazione con i Carabinieri del Nucleo Forestale di Civitavecchia, nonché del personale A.S.L. e Ufficio Tecnico e Polizia Locale di Cerveteri hanno svolto un’attività ispettiva presso un’autofficina.
Nel corso del controllo sono emersi gravi violazioni, sia sul piano amministrativo che su quello ambientale: non solo l’esercizio verificato è risultato privo delle previste autorizzazioni e comunicazioni agli Enti preposti, ma l’area ove il medesimo sorge è risultata caratterizzata dalla presenza di varie tipologie di rifiuti, soprattutto olii esausti, speciali e pericolosi, non adeguatamente trattati come invece previsto dalla vigente normativa di settore.
Il titolare dell’attività, immediatamente sospesa, è stato pertanto segnalato per i vari profili di responsabilità sia all’Autorità Giudiziaria che a quella sanitaria, mentre l’intera area interessata è stata posta sotto sequestro.

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Monterotondo, ladre in azione: arrestate 3 giovani donne

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MONTEROTONDO (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, hanno denunciato tre giovani donne di origini romene, appartenenti all’insediamento spontaneo di via Tiburtina a Roma, gravemente indiziate del reato di ricettazione.
Dopo una segnalazione di furto giunta al 112, i Carabinieri sono intervenuti in un supermercato eretino dove hanno fermato tre donne nel tentativo allontanarsi, dopo essere state notate mentre cercavano di impossessarsi di alcuni prodotti dagli scaffali.
I successivi accertamenti svolti dai Carabinieri hanno consentito di rintracciare il veicolo utilizzato dalle fermate, all’interno del quale i Carabinieri hanno rinvenuto un grosso quantitativo di prodotti alimentari asportati da un altro supermercato.
Le donne, non avendo fornito una valida giustificazione sulla provenienza della merce, sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Tivoli per il reato di ricettazione, ed è stato notificato loro il provvedimento di allontanamento dal comune di Monterotondo, emesso dal Questore di Roma, con divieto di ritorno per 3 anni.

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Roma, minacciato al collo con due bottiglie di vetro e costretto a consegnare lo smartphone: in manette due uomini

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ROMA – I Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo hanno arrestato due cittadini romani – di 31 e 36 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine – gravemente indiziati dei reati di rapina e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Un giovane, 22enne romano, ha denunciato di essere stato avvicinato da due uomini a lui sconosciuti che, in evidente stato psicofisico alterato, lo hanno afferrato al collo e minacciato con due bottiglie di vetro, facendosi consegnare lo smartphone per poi allontanarsi, in via di Boccea altezza metro Cornelia. Richiesto aiuto al 112, tramite alcuni passanti, sono interventi sul posto i Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo che grazie alla descrizione fatta dal giovane e tramite la localizzazione del telefono asportato, hanno individuato i due sospettati nei pressi della fermata metropolitana “Battistini”.
Alla vista dei militari, gli indagati hanno spintonato i Carabinieri al fine di darsi alla fuga ma sono stati bloccati. Con loro avevano ancora la refurtiva che è stata riconsegnata al 22enne.
Presso le aule di piazzale Clodio, il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e ha disposto per i due la misura cautelare degli arresti domiciliari.

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