CIVITAVECCHIA INQUINAMENTO ATMOSFERICO, L’ARPA LAZIO TRANQUILLIZZA: TUTTO SOTTO CONTROLLO

Alberto De Marchis

Sulla questione sollevata dal Comitato “Nessun Dorma” riguardo l'ubicazione delle centraline per il rilevamento della qualità dell'aria posizionate da Arpa Lazio in via Lazzaretto e a Parco della Resistenza. E dopo la lettera inviata all’Agenzia regionale dal Comitato dove si ricorda che, come indicato negli "Indirizzi per la predisposizione delle reti di monitoraggio della qualità dell'aria in Italia" del Ministero dell'Ambiente, la distanza delle centraline dagli alberi più vicini deve essere "superiore ai 10 metri". Una direttiva non rispettata, secondo “Nessun Dorma” considerato che la centralina di Via Lazzaretto, fatta installare dall'Autorità Portuale su indicazione di Arpa Lazio, è collocata sotto un mandorlo “e  – come si legge nella nota del Comitato Nessun Dorma – non si capisce neanche perché, pur dovendo stimare l'inquinamento portuale, sia posizionata in un sito marginale e defilato, piuttosto che in prossimità delle banchine". Per quanto riguarda il Parco della Resistenza, invece, qui la centralina sarebbe stata installata a poca distanza da un rigoglioso esemplare di bagolaro, circondato da imponenti esemplari di pino di Aleppo, le cui chiome vanno ad intrecciarsi con quella del bagolaro, così da formare una barriera fittissima. Il comitato chiedeva quindi chiarimenti ad Arpa Lazio, sottolineando che desta alcune perplessità anche il posizionamento di altre tre centraline in attesa di essere attivate in Via Roma, Via Morandi e Via Molinari.

Ecco la risposta di ARPA Lazio:

In risposta alle preoccupazioni espresse dal comitato “Nessun Dorma” sul posizionamento delle centraline per il monitoraggio dell’aria a Civitavecchia e riportate da alcuni organi di stampa, l’ARPA Lazio intende sottolineare che tutte le centraline vengono posizionate secondo precisi criteri scientifici al fine di garantire la maggiore efficacia possibile. In particolare, in merito alle centraline citate dal Comitato, l’Agenzia intende precisare quanto segue:  La scelta di via del Lazzaretto per la postazione “portuale” è dettata dall’esigenza di individuare il possibile apporto alla qualità dell’aria a Civitavecchia causato dalle navi nel porto.Vista la dimensione delle navi e la quota delle loro emissioni, il collocamento della postazione all’interno del porto e sulle banchine avrebbe impedito di vedere alcun tipo di contributo. La collocazione attuale è derivata dai risultati di attenti studi di dispersione degli inquinanti in aria e rappresenta uno dei punti in cui è c’è la massima probabilità di individuare apporti all’inquinamento di origine navale. Per quanto riguarda la presenza dell’albero, sebbene la sua influenza sulla misurazione degli inquinanti sia nulla, l’Autorità Portuale sta vagliando con l’Assessorato all’Ambiente del Comune di Civitavecchia la possibilità ed opportunità di ricollocarlo in altra sede, così da spazzare ogni perplessità in merito.  In merito alla centralina Parco della Resistenza, va ricordato che l’ARPA è delegata al controllo della qualità dell’aria regionale, pur rimanendo la Regione Lazio l’autorità competente. Il D.Lgs. 155/2010 e le disposizioni del Ministero dell’Ambiente non consentono spostamenti a piacere dei punti di misura di una rete fissa, che devono essere dichiarati ufficialmente ed approvati dal Ministero e dalla Commissione Europea. La postazione in oggetto ha fatto parte da molti anni della rete di monitoraggio laziale e la sua collocazione rispetta le direttive ministeriali secondo cui in una località come Civitavecchia il monitoraggio dovrebbe essere realizzato solo in una postazione collocata in un parco (quindi una postazione di fondo urbano). Pur ribadendo che le misure della centralina non sono influenzate dalla presenza della vegetazione, questa Agenzia, se così sollecitata dal Comune di Civitavecchia, può comunque sottoporre la questione alla Regione Lazio, ed ipotizzare uno spostamento, che – va sottolineato – sarebbe tuttavia soggetto ad un lungo iter attraverso Regione, Ministero e Commissione Europea, senza contare i tempi necessari alle autorizzazioni edilizie e agli allacci elettrici e telefonici.  “Va poi ricordato – conclude il Commissario dell’ARPA Lazio, Corrado Carrubba – che il Ministero ha accettato con molte difficoltà la collocazione nella rete regionale di altre tre centraline a Civitavecchia, ritenendole del tutto superflue; l’Agenzia ha comunque ottenuto dalla Regione l’autorizzazione a procedere nonostante le perplessità ministeriali e l’iter comunale si è protratto per circa due anni, arrivando a conclusione anche grazie all’attenzione e al ruolo di stimolo della Procura della Repubblica di Civitavecchia. Conseguentemente all’aggiunta alla rete comunale di queste centraline, posizionate cercando di conciliare le esigenze locali e gli obblighi previsti dalla normativa all’epoca vigente, riteniamo oggi di poter garantire una valutazione attendibile e realistica della situazione ambientale del territorio”.