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Roma

CIVITAVECCHIA, SEQUESTRO CANTIERE: TRA SCATOLE CINESI E GROSSI FAMIGERATI NOMI CHE RITORNANO

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Nessuno ha avuto il coraggio di porre in evidenza, è che uno degli indagati è l’Amministratore unico di una società – la Stone&Green srl – il cui 35% è detenuto dalla North Wind srl, impresa la cui compagine societaria è detenuta da due fiduciarie (la Refida srl e la Cifre srl) rappresentate nelle diverse assemblee dei soci convocate per gli adempimenti aziendali (Approvazioni bilanci, nomina amministratori etc) dai familiari di un noto esponente politico).

 

A cura dell'Associazione per la lotta contro le illegalità e le mafie “Antonino Caponnetto”

Civitavecchia (RM) – Il sequestro del cantiere dei lavori di ampliamento del porto di Civitavecchia sia per quanto finora emerso, sia per quanto si potrebbe sospettare possa emergere effettuando i carotaggi ed andando avanti con l’inchiesta, presenta diversi aspetti inquietanti sui quali sarà bene che, mentre la magistratura continua il proprio lavoro, le istituzioni e l’opinione pubblica riflettano attentamente.

Innanzitutto non si può non vedere che tra le aziende appaltatrici risultano nomi di grandi imprese sempre più spesso nominate nell’ambito di inchieste relative a malaffare e corruzione, dal G8 della Maddalena alle vicende relative al porto di Molfetta (Cidonio), alla recente vicenda del Mose’ (Fincosit).
Altro dato che salta agli occhi è che nonostante le istituzioni addette al controllo, quali ad esempio l’Autorità Portuale, erano state messe al corrente di quanto stava accadendo, come ben si evince dall’esposto da cui è scaturita l’inchiesta, nulla, almeno a quanto risulta dalle carte e a nostra conoscenza, è stato fatto per arginare il fenomeno facendo si che si giungesse alla realizzazione di quasi l’80% dell’opera. Ma ciò che veramente sconcerta, e che nonostante la città rumoreggi nessuno ha avuto il coraggio di porre in evidenza, è che uno degli indagati è l’Amministratore unico di una società – la Stone&Green srl – il cui 35% è detenuto dalla North Wind srl, impresa la cui compagine societaria è detenuta da due fiduciarie (la Refida srl e la Cifre srl) rappresentate nelle diverse assemblee dei soci convocate per gli adempimenti aziendali (Approvazioni bilanci, nomina amministratori etc) dai familiari di un noto esponente politico.
Di più il nome del figlio appare anche nelle intercettazioni dell’inchiesta che, fatto che stigmatizziamo visto che la stessa è ancora in corso,  abbondantemente circolano sul territorio. Rifuggiamo dalle notizie ad orologeria, ma riteniamo che, per il ruolo avuto e per il quale si candida, il soggetto di cui sopra abbia il dovere di fornire una qualche spiegazione al territorio che, oggi rischia di vedere milioni di euro di finanziamenti pubblici spesi per un opera non idonea e che rischia di trasformarsi in una bomba ecologica. L’associazione Caponnetto nell’esprimere apprezzamento per l’operazione condotta, chiede che, seppur con tempi celeri a tutela delle maestranze coinvolte, la Magistratura indaghi ogni aspetto di questa scandalosa vicenda e comunica che si costituirà parte civile nel futuro processo.

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Cerveteri, oli esausti e rifiuti pericolosi in un’autofficina: sequestrata l’intera area e denunciato il titolare

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I Carabinieri della Stazione di Cerveteri, in collaborazione con i Carabinieri del Nucleo Forestale di Civitavecchia, nonché del personale A.S.L. e Ufficio Tecnico e Polizia Locale di Cerveteri hanno svolto un’attività ispettiva presso un’autofficina.
Nel corso del controllo sono emersi gravi violazioni, sia sul piano amministrativo che su quello ambientale: non solo l’esercizio verificato è risultato privo delle previste autorizzazioni e comunicazioni agli Enti preposti, ma l’area ove il medesimo sorge è risultata caratterizzata dalla presenza di varie tipologie di rifiuti, soprattutto olii esausti, speciali e pericolosi, non adeguatamente trattati come invece previsto dalla vigente normativa di settore.
Il titolare dell’attività, immediatamente sospesa, è stato pertanto segnalato per i vari profili di responsabilità sia all’Autorità Giudiziaria che a quella sanitaria, mentre l’intera area interessata è stata posta sotto sequestro.

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Cronaca

Monterotondo, ladre in azione: arrestate 3 giovani donne

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MONTEROTONDO (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, hanno denunciato tre giovani donne di origini romene, appartenenti all’insediamento spontaneo di via Tiburtina a Roma, gravemente indiziate del reato di ricettazione.
Dopo una segnalazione di furto giunta al 112, i Carabinieri sono intervenuti in un supermercato eretino dove hanno fermato tre donne nel tentativo allontanarsi, dopo essere state notate mentre cercavano di impossessarsi di alcuni prodotti dagli scaffali.
I successivi accertamenti svolti dai Carabinieri hanno consentito di rintracciare il veicolo utilizzato dalle fermate, all’interno del quale i Carabinieri hanno rinvenuto un grosso quantitativo di prodotti alimentari asportati da un altro supermercato.
Le donne, non avendo fornito una valida giustificazione sulla provenienza della merce, sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Tivoli per il reato di ricettazione, ed è stato notificato loro il provvedimento di allontanamento dal comune di Monterotondo, emesso dal Questore di Roma, con divieto di ritorno per 3 anni.

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Roma

Roma, minacciato al collo con due bottiglie di vetro e costretto a consegnare lo smartphone: in manette due uomini

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ROMA – I Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo hanno arrestato due cittadini romani – di 31 e 36 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine – gravemente indiziati dei reati di rapina e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Un giovane, 22enne romano, ha denunciato di essere stato avvicinato da due uomini a lui sconosciuti che, in evidente stato psicofisico alterato, lo hanno afferrato al collo e minacciato con due bottiglie di vetro, facendosi consegnare lo smartphone per poi allontanarsi, in via di Boccea altezza metro Cornelia. Richiesto aiuto al 112, tramite alcuni passanti, sono interventi sul posto i Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo che grazie alla descrizione fatta dal giovane e tramite la localizzazione del telefono asportato, hanno individuato i due sospettati nei pressi della fermata metropolitana “Battistini”.
Alla vista dei militari, gli indagati hanno spintonato i Carabinieri al fine di darsi alla fuga ma sono stati bloccati. Con loro avevano ancora la refurtiva che è stata riconsegnata al 22enne.
Presso le aule di piazzale Clodio, il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e ha disposto per i due la misura cautelare degli arresti domiciliari.

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