COLLEFERRO, IMPIANTO TMB NELL'AREA DI PREGIO NATURALISTICO DEL PARCO "LA SELVA": I RESIDENTI DICONO NO

Per arrivare al sito dove sarà realizzato il TMB si deve percorrere la bellissima via Palianese, un tempo noto viale alberato, che corre tra ampie colline, capace di suggestionare, attraversando il paesaggio circostante, il viaggiatore diretto a Paliano e oltre.

 

di Ina Camilli*

Colleferro (RM) – L’Amministrazione di Colleferro fa rullare i motori sulla pista, pronto ad accelerare per il decollo del TMB, l’impianto di Trattamento Meccanico Biologico dei rifiuti, che produrrà CDR (combustibile derivato da rifiuti), necessario ai 2 inceneritori locali e funzionale alla prosecuzione dell’attività della discarica di
colle Fagiolara. Il TMB viene autorizzato essenzialmente per produrre la materia prima necessaria ad alimentare il sistema della combustione dei rifiuti presso gli inceneritori che, in questo modo, riescono a colmare la costante carenza di CDR. Questo progetto di TMB non corrisponde ad una tecnologia innovativa, né una scelta di ispirazione europea, ma è una opzione obsoleta e maledettamente dannosa sotto il profilo ambientale, economico e sanitario, asserisce Ina Camilli, rappresentante del Comitato residenti Colleferro. Se “il fumo uccide” e lo Stato italiano, tramite il Sistema Sanitario Nazionale, vieta e punisce il fumo da sigaretta in luogo pubblico, perché nuoce gravemente alla salute, i gas della discarica, i fumi degli inceneritori e i prodotti del TMB sono innocui per
l’uomo e l’ambiente?

Per arrivare al sito dove sarà realizzato il TMB si deve percorrere la bellissima via Palianese, un tempo noto viale alberato, che corre tra ampie colline, capace di suggestionare, attraversando il paesaggio circostante, il viaggiatore diretto a Paliano e oltre. Chi ha voluto e votato a favore del TMB? Il progetto è stato presentato dal Consorzio AGEN.S.E.L. srl al Comune di Colleferro, che non solo non si è dotato di un proprio Piano comunale per la gestione del ciclo dei rifiuti, ma non ha vincolato il Consorzio a perseguire in via prioritaria la riduzione e la prevenzione della nocività dei rifiuti, lasciando piena discrezionalità al soggetto privato. Il “progetto preliminare di TMB, in variante al vigente piano regolatore”, proponente il Consorzio, viene portato dalla Giunta Cacciotti, di centro destra,  in Consiglio comunale, nella seduta del 6.10.2009, insieme alla proposta di “espropriazione” del terreno agricolo con valore paesistico, destinato all’impianto. L’area da espropriare è di 18.321 mq – meno di 2 ettari – ed è di proprietà della S.P.L. Sistemi e progetti logistica srl, che riceve – 5 anni fa – ben 348 mila euro dai  cittadini-contribuenti, che significa 19,00 euro a mq!

La Giunta comunale, nello stesso anno 2009 in cui ottiene la proroga della discarica per altri 10 anni con relativo aumento delle volumetria, sollecita il Consorzio a presentare il progetto del TMB, indispensabile alla “chiusura della discarica entro il mese di luglio 2011”.  Questo a riprova che tutte le dichiarazioni scritte e verbali del Sindaco Cacciotti sulla chiusura del sito non corrispondono al vero, come è ulteriormente confermato dalla Determinazione della regione Lazio sul TMB del 5 maggio 2014 (G06494), che definisce l’impianto “a servizio della discarica di colle Fagiolara, ubicato su un lotto di terreno ad essa adiacente”, su cui deve rilasciare l’AIA (autorizzazione ambientale integrata), avendo già concesso la VIA (valutazione di impatto ambientale).

La sventurata scelta degli Amministratori di realizzare il TMB a Colleferro significa “consentire” alla società pubblica di gestione della discarica di colle Fagiolara e di 2 inceneritori di continuare a lucrare sui rifiuti e fare profitto sulla salute dei cittadini, piuttosto che adottare politiche volte a superare il dannoso approccio economico di tipo industriale per approdare verso un indirizzo ambientale più sostenibile, come evidenziato nelle numerose procedure di infrazione della Commissione europea nei confronti dell’Italia.

 Le Associazioni, comitati e cittadini contestano l’opacità, l’incoerenza e la poca trasparenza delle decisioni; denunciano il disvalore economico dell’impianto, il mancato coinvolgimento del territorio e l’assenza di una scelta politica da parte dei Sindaci dei 29 Comuni conferitori, cinicamente disinteressati ad avviare una “vera” raccolta differenziata, a contenere l’inquinamento ed il danno ambientale che subiscono gli abitanti di Colleferro. Tanto è vero che prima si sono definiti i quantitativi del TMB – 125.000  tonnellate di rifiuti trattati ogni anno –  sovradimensionati rispetto alle stime della produzione annua, in vista della diminuzione pro-capite di rifiuti, e poi forse si avvierà, forse, da parte dei 29 Comuni la raccolta Porta a Porta.

La soluzione del problema spetta a tutti i 29 Sindaci, che devono immediatamente concludere un accordo formale con la regione Lazio per blindare la situazione attuale e limitare il conferimento in discarica all’ambito di bacino ristretto ai soli Comuni conferitori; per avviare, in tempi brevi e certi, un sistema spinto di raccolta Porta a Porta; per istituire un organo intercomunale e un tavolo di crisi paritetico per dare modo alle associazioni di interloquire con le istituzioni locali, aperto alla partecipazione di cittadini e associazioni, che controlli e vigili sulla discarica e, caso mai riuscissero ad avviarlo, anche sul
TMB. In questo quadro, chiediamo alla regione Lazio il rilascio di una nuova autorizzazione all'uso della discarica solo per il quantitativo necessario ai 29 Comuni conferitori.

Chiediamo altresì al Presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, quale sia la coerenza politica di impiantare il TMB nell’area di pregio naturalistico del parco La Selva, nei pressi di un Istituto scolastico, del bosco di Piombinara, a ridosso delle rive del fiume Sacco, in una zona in cui sono presenti insediamenti abitativi di residenti, con una intensa attività umana. In particolare, chiediamo al Sindaco di Colleferro, Mario Cacciotti, l’istituzione di un Ufficio per la gestione dei fondi e le procedure di accesso ai bandi europei, nonché aii finanziamenti regionali e provinciali per la Raccolta differenziata.

Come sa il Sindaco Cacciotti il nuovo impianto completerà l'infernale triangolo "INCENERITORI-DISCARICA DI TAL QUALE-TMB", tre complessi industriali obsoleti, ubicati il primo allo Scalo, cuore del quartiere storico di Colleferro,  il secondo di fronte ad un Istituto scolastico e il terzo
confinante con il parco naturale La Selva.
Siamo tutti contrari al TMB alle scelte ed agli indirizzi dei nostri Amministratori, responsabili di aver distrutto la valle del Sacco, che, dal 2001, dopo la modifica del titolo V della Costituzione, è divenuta zona franca per ogni tipo di scorri
banda.

Tutte le determinazioni della regione Lazio,  compresa quella del TMB, prevedono in modo statico che "l'autorità preposta al rilascio del provvedimento finale è tenuta a "vigilare" sul rispetto delle prescrizioni ed a segnalare eventuali inadempimenti". Di fatto non vi è alcuna Autorità che esercita compiti di
vigilanza e di controllo del territorio.

Nella mia esperienza amministrativa ho constatato che, dopo la concessione delle autorizzazioni da parte della regione Lazio, le Associazioni ed i cittadini non hanno, in concreto, la possibilità di rivolgersi ad una soggetto pubblico a cui
segnalare irregolarità e abusi.

Per questo l’unica strada da percorrere è ricevere “prima” tutele e garanzie in un costruttivo e positivo confronto tra Istituzioni e territorio che, in mancanza di risposte, si difende sempre con le azioni legali, la protesta sociale e la mobilitazione di massa.

*Rappresentante del Comitato residenti Colleferro.