COLLEFERRO, INCENDIO ACEA E DECLASSAMENTO VALLE DEL SACCO. CITTADINI INSODDISFATTI DALLE RISPOSTE DEL GOVERNO

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Ina Camilli – gruppo Consulta le Donne 

Colleferro (RM) – Martedì 9 luglio, il Governo, rappresentato da  Marco Flavio Cirillo, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, ha risposto nell’Aula di Montecitorio all’interpellanza dell’on. Nazzareno Pilozzi, (Sinistra Ecologia Libertà) su due questioni: l'incendio sviluppatosi il 19 giugno 2013 presso lo stabilimento dell'ACEA (km 57 della via Casilina, in località Castellaccio, Paliano, provincia di Frosinone), e le iniziative per includere nuovamente l'area della Valle del Sacco nell'ambito dei siti di interesse nazionale, da sottoporre a bonifica (http://www.camera.it/leg17/410?idSeduta=0049&tipo=stenografico).

Gli onn. Pilozzi, Piazzoni e Zaratti, firmatari dell’interpellanza, si sono resi “portavoce delle associazioni di cittadini, delle migliaia di persone e dei molti imprenditori perbene che da anni ormai vivono in un territorio stuprato e devastato dall'imperizia di alcuni pseudo-imprenditori senza scrupoli e dalla connivenza di Istituzioni cieche e sorde” ed hanno chiesto al Governo di conoscere, ad oltre 20 giorni dall’evento, le cause del rogo, i danni alla salute umana, animale e vegetale.

In sintesi, essi ritengono che lo stabilimento ACEA sia parte di un sistema di smaltimento dei rifiuti, in cui il fine non è la tutela ambientale e l'abbattimento dei costi per i cittadini, bensì il business di qualcuno che privatizza gli utili e pubblicizza le perdite.

Ed affermano che il rogo – guarda caso – sia scoppiato in concomitanza con la scelta di far smaltire in provincia di Frosinone una parte consistente dei rifiuti di Roma, a causa della chiusura della discarica di Malagrotta. Lo stesso Ministro – aggiungono – ha auspicato che del caso sia investito il NOE per capire se il rogo sia collegato alle perquisizioni e alle indagini di cui è stato oggetto lo stabilimento di Paliano, insieme a tutti gli stabilimenti di trattamento dei rifiuti siti nella provincia di Frosinone nei giorni immediatamente precedenti.

Sempre nella stessa giornta del 10 luglio, il comunicato dell’UGI (Unioni giovani indipendenti di Colleferro) informa gli abitanti della valle del Sacco che il Tar ha bocciato l’impianto del decreto Clini, che aveva permesso al commissario per l’emergenza, Sottile,  lo smaltimento dei rifiuti di Roma nelle altre province, precisando che: “I rifiuti di Roma non potevano e non possono andare a trattamento nei TMB (trattameno meccanico-biologico) fuori della Capitale…”

L’on. Pilozzi  ha poi chiesto al Ministro eventuali risarcimenti per i disagi causati e se di valutare se non sia il caso di  predisporre un chiaro provvedimento che possa dare la possibilità allo Stato di rivalersi sui patrimoni delle aziende che abbandonano un territorio, lasciando dietro di sé inquinamento e disastri ambientali. 

Resta incomprensibile “il decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del marzo scorso (su cui è bene dire, grava un ricorso al TAR proposto da Legambiente e Retuvasa, la rete costituita dai cittadini a tutela della valle del Sacco), con il quale l’area, nel 2013, è stata declassificata da sito di interesse nazionale (SIN) a sito di interesse regionale (SIR), senza che nel frattempo siano state fatte tutte quelle opere di bonifica necessarie a ripristinare lo stato dei luoghi”.

Nella Sua risposta, il Sottosegretario, non ha precisato l’ora in cui si è sviluppato l’incendio e l’orario in cui sono intervenuti i soccorsi. Ha informato gli interpellanti che il rogo ha interessato il tetto del capannone adibito a lavorazione e deposito di combustibile da rifiuto, carta, plastica, gomma e prodotti legnosi, nonché la stessa copertura sulla quale risultava installato un impianto fotovoltaico, poggiato su lamiera grecata con strato coibente.

L'attività di spegnimento si è protratta fino al giorno successivo, 20 giugno, con la messa in sicurezza della struttura ed il sequestro dell'intera area, disposta dalla competente autorità giudiziaria che ha avviato un'indagine volta a individuare le effettive cause dell'evento. 

Il nucleo investigato antincendio dei vigili del fuoco ha provveduto ai necessari rilievi, il personale dell'Arpa Lazio di Frosinone ha effettuato monitoraggi dell'aria e prelievi sui terreni delle aree circostanti. Le autorità comunali delle zone interessate hanno comunque provveduto ad assumere  provvedimenti di natura cautelare, allo scopo di scongiurare possibili rischi per la salute e la pubblica incolumità.

Il Ministero dell'ambiente si è impegnato a far accertare, tramite gli organi territorialmente competenti, se si è trattato di un evento dannoso per l'ambiente e a monitorare, affinché vengano eseguiti, se del caso, gli idonei interventi di prevenzione e di messa in sicurezza.

In merito alla riconduzione della valle del Sacco nei SIN, il Sottosegretario ha dichiarato che l’area del bacino del Fiume non presentando tutti i requisiti  richiesti (art. 252. c. 2, n. 152/2006 e d.l. n. 36-bis 134/2012) non può rientrare tra i siti di interesse nazionale, ignorando che il Suo collega, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo, Claudio De Vincenti, nella seduta dell’Assemblea di Montecitorio del 21 giugno, ha accettato l’ordine del giorno Carella n. 9/1197/82 ed ha già impegnato politicamente il Governo “a valutare se ricorrano le condizioni per riconsiderare il declassamento…”

L’on. Pilozzi, a nome dei cittadini della valle, si è detto assolutamente insoddisfatto della risposta del Governo, che non conosce e quindi non chiarisce, dopo 20 giorni, le cause dell’evento e che nulla è stato reso pubblico in merito ai prelievi per quanto riguarda il deposito di metalli pesanti sui terreni.

Ai nostri amministratori locali, Sindaco Cacciotti e Giunta comunale di Colleferro, chiediamo di sapere quale iniziative concrete essi hanno assunto, in base al mandato ricevuto in Consiglio comunale il 5.2.2013, per dare seguito all'ordine del giorno, approvato all’unanimità, di attivarsi contro il declassamento della Valle del Sacco da interesse regionale a nazionale. Dai Consiglieri comunali vogliamo sapere se hanno richiesto e ricevuto riscontri dal Sindaco Cacciotti e come eventualmente li valutano.

Noi cittadini chiediamo ai nostri rappresentanti di sollecitare il Governo a dare seguito all’ordine del giorno Carella.

 

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