COLLEFERRO: TRA MITI E LEGGENDE ARRIVANO LE BEFANE

Redazione

Colleferro (RM) – Lunedì 6 gennaio 2014 dalle ore 11.30, si terrà il Raduno delle Befane, a Colleferro Scalo, nel Piazzale san Gioacchino e Largo Don Nicola su iniziativa del gruppo Consulta le Donne per divertire i bambini. Come accade ogni anno da tanto tanto tempo, le Befane si incontrano la notte del 5 gennaio alle ore 23,59, sotto il terzo lampione a destra su via del Regalo, n. 6, attrezzate di tutto ciò che occorre per scendere dai camini, soprattutto funi e mollette per appendere le calze, oltre alla scopa ed al carbone.Quest’anno le Befane, dopo aver trascorso la notte a consegnare i doni ai bambini, si fermeranno a riposare nella piazza del quartiere per salutare tutti, grandi e piccoli, raccontare la loro storia, ballare e cantare.

La Befana risale alla tradizione culturale di matrice pagana, alla superstizione e aneddoti magici, quando nella società si celebravano i riti del passaggio dal vecchio al nuovo anno per propiziarsi la Natura.
I  popoli celtici, insediati nella pianura padana e su parte delle Alpi, durante i loro riti bruciavano grandi fantocci di vimini per onorare divinità misteriose e crudeli.
Gli antichi Romani celebravano l'inizio d'anno con feste in onore del dio Giano e della dea Strenia (da cui strenna natalizia).
La  Befana è la parte femminile pagana di una lunga tradizione rituale contadina. Non porta soldi e non ha neppure un gruppo di elfi artigiani per fare regali, che comunque sono sempre di modesto valore.
Nei millenni passati, si venerava Diana, dea della caccia, della luna e della fecondità, la quale, nelle notti precedenti la nuova semina passava con un gruppo di donne sopra i campi, proprio per renderli fertili e fecondi al nuovo raccolto. La Chiesa cristiana le condannò in quanto pagane. Da qui nascono i racconti di vere e proprie streghe. Passano i secoli e dalle interpretazioni cristiane si arriva al medioevo, fatto di persecuzioni delle streghe e di forte fervore religioso. Le diverse culture si incontrano: la bella Diana diviene una brutta donna e i riti dei falò (si bruciava il vecchio per dare spazio al nuovo) divengono dei veri e propri roghi della vecchia strega.

Nel Cinquecento le Befane sono varie figure stregonesche che spaventano i bambini e nel Seicento queste Befane si riducono a due, una buona e una cattiva; successivamente diventa un unico personaggio con una forte dualità.
Nella tradizione delle favole, la Befana è una vecchia vestita di stracci e coperta di fuliggine, perché  entra nelle case attraverso la cappa del camino nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, mentre tutti dormono.
Nella tradizione popolare italiana la Befana scende simbolicamente dal camino – il fuoco deve essere spento! –  interpretato come punto di comunicazione tra la terra e il cielo per distribuisce due tipi di doni: quelli dolci, presagio di buone novità della stagione primaverile che verrà e il carbone, che, invece, è il residuo del passato. I doni sono infilati in una calza di lana (un indumento fondamentale nelle campagne per affrontare il cammino e il lavoro dell’anno nuovo) e sono caramelle, fichi secchi, cipolle, castagne, patate, mele, noci, noccioli e altri prodotti della terra, oltre al carbone.

La Befana si festeggia nel giorno dell'Epifania, che di solito chiude le vacanze natalizie e il termine deriva dal greco “Epifania” che significa “apparizione, manifestazione”.
La leggenda cristiana narra che nella notte tra il 5 ed il 6 gennaio i Re Magi, in viaggio per offrire a Gesù oro, incenso e mirra, bussarono alla porticina della casa della Befana. Le chiesero la strada per Betlemme e la invitarono a partire con loro, ma la vecchietta rifiutò perché aveva troppe faccende da sbrigare. Più tardi si pentì e decise di raggiungerli, ma non riuscì a trovarli. Così bussò a tutte le porte, lasciando un dono ad ogni bambino nella speranza che uno di loro fosse Gesù.
Da allora ha continuato per millenni, nella notte tra il 5 ed il 6 gennaio, a volare a cavallo della sua scopa.