COLTIVAZIONI OGM: E' ALLARME ERBICIDA CON GLIFOSATO


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di Cinzia Marchegiani

Il Glifosato sembra generare non solo morte, ma sta mutando il ruolo e il destino delle api, regine dei raccolti. Che il pianeta fosse sotto attacco del Glifosato prodotto dalla Monsanto si è finalmente arrivati a confermarlo solo qualche mese fa grazie ad uno studio shock che ha dimostrato senza alcun sorta di dubbio, come questo erbicida, utilizzato per le coltivazioni OGM (in quanto la sviluppo di colture sono state geneticamente modificate per renderle resistenti al Glifosato) è cancerogeno per gli esseri umani.

Allarme destino Apis Mielifera. Ora un nuovo studio analizza la tossicità di questo erbicida in relazione all’estinzione delle api, che sta generando allarmi seri e danni inquantificabili per le agricolture e apicoltori del mondo, in maggior misura in America dove le coltivazioni OGM prevalgono. Il numero di api estinte durante lo scorso anno negli Stati Uniti è aumentato sostanzialmente, aveva di fatto spiegato il nuovo rapporto Bee Informato Partnership, un gruppo finanziato dal Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti.
Migliaia di apicoltori hanno registrato perdite del 42,1% delle loro colonie di api lo scorso anno. Questo tasso è più del doppio del stimato dal Dipartimento dell'Agricoltura del paese del 18,7%, che è lo standard considerato economicamente insostenibile, dice il rapporto stesso.

Effetti Sub-letali del Glifosato sulla navigazione delle api. Lo studio “Effetti di dosi subletali di Glifosato nella navigazione delle api” pubblicato sul Journal of Experimental Biology', mostra gli effetti di Glifosato utilizzato in ambienti agricoli sulle attività delle api. Lo studio finalmente ha fatto luce su questo contestatissimo erbicida che è ampiamente utilizzato in agricoltura per controllo delle infestanti, pochi studi avevano finora esaminato gli effetti subletali in organismi non bersaglio, come l'ape Apis mellifera, il principale vettore di polline in coltivazioni commerciali. Infatti le api (Apis mellifera) sono i principali impollinatori in agricoltura e come tali sono altamente esposti a qualsiasi perturbazione che si verificano nei dintorni di campi coltivati. Di conseguenza, questo insetto sociale può servire come un biosensore per determinare con precisione gli inquinanti ambientali (Devillers e Pham-Delegue, 2002).

Colpite le traiettorie delle api. Un vero allarme.  Le traiettorie di volo delle api sono state colpite dopo l'esposizione successiva all'erbicida, suggerendo che l'assunzione di Glifosato durante l'allattamento influenza il processo di apprendimento spaziale di questi insetti. I risultati mostrano che l’esposizione a concentrazioni “non letali” di Glifosato provoca effetti “sub letali” che modificano il comportamento di foraggiamento delle api. Le api sono ben stabiliti come modello per studi sulla navigazione degli animali, i quali grazie all’integrazione delle molteplici fonti di informazioni spaziali acquisiscono una memoria dei punti di riferimento che permette alle apib stesse di eseguire scorciatoie tra alveare, siti di alimentazione e siti di rilascio. Purtroppo, anche se le concentrazioni Glifosato consigliati per il controllo delle infestanti sono nell'intervallo da 1,4 mg l-1 3.7 mg l-1 l'uso intensivo dell'erbicida durante gli ultimi due decenni ha portato ad un aumento esponenziale nelle dosi di Glifosato presente in (OGM) colture geneticamente modificate. Questa situazione implica che le concentrazioni del contestatissimo Glifosato che si trovano in prossimità di colture OGM oggi dovrebbe essere molto più superiore alla gamma riportato in precedenza. Nel presente studio, spiegano gli autori: “abbiamo evidenziato che le api foraggiando 'nettare' contenente tracce di Glifosato avevano difficoltà a integrare informazioni complesse che acquisiscono dal loro ambiente di cui hanno bisogno per la navigazione, perdendo capacità si orientamento e quindi rientro negli alveari".

In agenda altri studi necessari. Ora gli stessi ricercatori puntano a valutare anche in che misura questa sostanza chimica influenza il comportamento alimentare di api in un ambiente naturale e se l'esposizione prolungata a questo erbicida potrebbe contribuire a peggiorare lo stato di salute degli alveari. Dal momento che gli OGM sono resistenti agli erbicidi nei campi coltivati, quest’ultimi sono in genere circondati da flora autoctona che viene visitata da api, e in merito i ricercatori  confermano che è necessario analizzare a questo punto le tracce di glifosato presente nel miele e polline raccolti e memorizzati, come così come in larve e adulti di api alveari situati nel dintorni di colture agricole trattate con Glifosato, prima e dopo l'applicazione di erbicidi.

L’allarme estinzione delle api diventa sempre più preoccupante, gli studi sul Glifosato, che inizialmente erano stati sottaciuti per la tossicità e pericolosità per l’essere umano, ora è rivolta anche per la popolazione delle api, che sono le impollinatrici delle colture, e di cui l’uomo non potrebbe fare a meno. Una frase celebre erroneamente attribuita ad Albert Einsein sottolinea quanto la vita di questo prezioso animale sia di vitale importanza per la sopravvivenza dell’uomo: “Se le api scomparissero dalla terra, per l’uomo non resterebbero che 4 anni di vita”.

Duro colpo per la Monsanto, che detiene il caveau mondiale delle sementi OGM nonché, proprietario del principio attivo glyphosate (N-(fosfonometil)glicina, C3H8NO5P) divenuto di libera produzione nel 2001, anno in cui è scaduto il relativo brevetto. Il Glifosato sembra generare non solo morte, ma sta mutando il ruolo e il destino delle api, regine dei raccolti. La Monsanto è nota nel settore della produzione di sementi transgeniche e guarda caso dal marzo 2005 dopo l'acquisizione della Seminis Inc, è anche il maggior produttore mondiale di sementi convenzionali.  Il suo reale predominio sul futuro alimentare del pianeta Terra è alquanto simbolico!!