Comune di Lamezia, scioglimento per mafia: il sindaco inizia sciopero della fame

LAMEZIA TERME – Il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, ha iniziato stamattina lo sciopero della fame per chiedere di essere ascoltato “a chiarimento su qualsivoglia atto, provvedimento o comportamento che possa aver destato dubbi su possibili infiltrazioni o condizionamenti da parte della criminalità organizzata”.
Nei giorni scorsi la Commissione d’accesso antimafia ha concluso i lavori proponendo lo scioglimento del Comune per condizionamenti della criminalità.
L’attivita’ del Sindaco, comunque, malgrado la protesta, non si e’ fermata. Stamattina, dopo avere espletato alcune questioni nel suo ufficio, ha partecipato alla riunione della commissione consiliare che sta discutendo gli emendamenti al Psc.
“Io – ha detto Mascaro – proseguo nella mia attivita’ di sindaco anche se da oggi ho iniziato lo sciopero della fame.
L’attività amministrativa deve andare avanti perché ho a cuore l’interesse della mia città e dei lametini”.

Nel frattempo l’on. Giuseppe Galati ha presentato, martedì 14, un’interrogazione a risposta scritta al Ministero dell’Interno sull’attività svolta dalla Commissione di accesso proprio al Comune di Lamezia Terme.
Il parlamentare lametino in premessa ricorda che: “in data 23 maggio 2017 nell’ambito della «operazione Crisalide» condotta dalla direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, la procura di Catanzaro ha disposto il fermo di 52 indagati. Al fine della verifica della sussistenza degli elementi di cui al comma 1 dell’articolo 143 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, l’indagine ha determinato la promozione da parte del prefetto dell’accesso presso gli uffici del consiglio comunale di Lamezia Terme, mediante apposita commissione d’indagine;
l’accesso, come appreso dagli organi di stampa, si sarebbe concluso in data 23 ottobre 2017, con invio della relazione prefettizia, attualmente all’attenzione del Ministro interrogato, per la valutazione dell’opportunità di disporre lo scioglimento del consiglio comunale ai sensi del citato articolo 143″.
L’on. Galati, inoltre, sottolinea che “la notizia ha suscitato forte turbamento da parte dei cittadini e dell’amministrazione guidata dal sindaco Paolo Mascaro, la cui azione amministrativa è notoriamente ed oggettivamente caratterizzata, sin dall’insediamento della giunta e anche nella fase precedente di formazione delle liste, dalla profonda attenzione riposta sulla più stretta osservanza del principio di legalità, mediante il contrasto efficace e coerente della criminalità organizzata, come è possibile evincere in modo inequivocabile dall’analisi sostanziale dell’intensa attività amministrativa profusa nel corso del mandato della giunta in carica;
oltre alle reiterate politiche messe in atto dall’ente per ripristinare legalità ed equilibrio dei conti pubblici, mediante la efficiente gestione della procedura di predissesto, si evidenzia lo sforzo profuso per il contrasto alla criminalità, sia mediante la partecipazione del sindaco a tutte le manifestazioni pubbliche rivolte a tale scopo, sia attraverso l’attività amministrativa, documentata e verificabile;
si considerino le delibere di giunta comunale con cui sono state formulate manifestazioni di interesse per acquisire ben 21 immobili confiscati alla criminalità organizzata, o l’importante ulteriore delibera n. 293 del 21 settembre 2017 contenente atto di indirizzo per l’assegnazione di ulteriori 3 beni con analoghe caratteristiche, la successiva determina dirigenziale n. 1384 del 26 settembre 2017 e il recente avviso pubblico a presentare richieste per finalità socio-culturali per immobili di vasta superficie e ingente valore”.
A parere di Galati “né, ad avviso dell’interrogante, può essere trascurata la copiosa ed intensa attività posta in essere per il ripristino della legalità e delle regole di buona condotta amministrativa sul piano del contenimento dei costi interni di funzionamento dell’ente;
è inoltre verificabile come il principio di legalità sia stato e sia un criterio adottato trasversalmente all’intera attività amministrativa, dalla gestione dei lavori pubblici alla tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico, sino all’attività di riequilibrio finanziario dell’ente, con attenzione precipua alla garanzia dell’erogazione dei servizi: elementi che non possono essere trascurati nell’ambito della delicata valutazione che il Ministro è tenuto ad effettuare;
considerato che la procedura interessa una delle principali città calabresi, con riguardo agli importanti risultati derivanti dall’intensa attività di contrasto della criminalità organizzata, si evidenzia concorde giurisprudenza e dottrina in materia nell’affermare che lo scioglimento del consiglio comunale configuri una «situazione straordinaria tale da indurre ad adottare misure straordinarie, che possano giustificare il contrasto con gli alti valori costituzionali quali il rispetto della volontà popolare espressa con il voto e l’autonomia dei diversi livelli di Governo garantita dalla Costituzione»”.
Sulla base di queste motivazioni l’on. Galati vuole sapere dal Ministero dell’Interno “se il lavoro svolto dalla Commissione di accesso abbia confermato la vasta attività amministrativa, oggettivamente e pubblicamente documentata, rivolta al contrasto della criminalità organizzata nel comune di Lamezia Terme dagli organi amministrativi attualmente in carica, anche ai fini delle determinazioni che, per quanto di competenza, dovranno essere assunte ai sensi dell’articolo 143 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”.