Conclave Dem, pronto il piano strategico da proporre al governo

“Proporremo al governo un vero e proprio piano strategico per l’Italia: 5
obiettivi politici con misure concrete da adottare”. Così Nicola
Zingaretti al seminario Pd in vista della verifica. In sintesi i pilastri,
illustrati dal leader dem, sono: rivoluzione verde per tornare a crescere,
Italia semplice per sburocratizzare a favore di imprese e cittadini, Equity Act
per parità salariale uomo-donna ed equilibrio nord-sud, aumento della spesa per
l’educazione, piano per la salute e l’assistenza.

Sulla legge elettorale “sono d’accordo, verifichiamo, siamo
disponibili ad andare anche oltre e rafforzare questo schema”, cioè
valutare “il rafforzamento dei poteri governativi, non so con quale
formula. Ma non dobbiamo aver paura, mettiamo in campo delle proposte aprendo
il confronto con gli altri”. Così Nicola Zingaretti nel suo intervento
finale al seminario Pd, che ha accennato alla formula del cancellierato.

“Il Pd è
l’unico grande pilastro e baluardo dal Nord al Sud per ricostruire un progetto
credibile di sviluppo del nostro Paese, per sottrarre alle destre l’arroganza
che mette nello scontro politico”. Così Nicola Zingaretti nel chiudere il
seminario dem.

“E’ il tempo di
una nuova fase – ha detto il segretario dem – che dovrà vedere protagonista la
squadra che si mette al servizio di questo progetto. Un partito aperto nella
società, che deve mutare per diventare forza motrice che interpreta il
cambiamento. Siamo qui per indicare al Paese una prospettiva nuova, per dare
una visione all’Italia, un’alternativa percepibile”. “Questo governo
ha salvato l’Italia da una catastrofe e ha iniziato un cambio di indirizzo non
banale su temi fondamentali. Ora ci vuole un salto in avanti credibile e
percepibile per il Paese”.

“Noi
non siamo un circolo bocciofilo, un circolo culturale,
noi abbiamo il dovere etico e morale di dare una risposta a questa condizione
umana
” di chi soffre le diseguaglianze economiche e
sociali. “Non voglio rinnegare nulla dell’azione condotta in passato, ma
se le condizioni sono queste va aperta una nuova era” di politiche di
sostegno, perché “l’aumento delle diseguaglianze mette in pericolo la
democrazia”.

“Nessuno pensa
a un ritorno al passato, non facciamo caricature tra di noi, ma non dobbiamo
neppure rimanere fermi in un eterno presente”.