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Redazione Lazio

CONSORZIO COIFAL E FARMACIE COMUNALI: L'AGCM ACCENDE I FARI SUGLI AFFIDAMENTI DIRETTI

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Tempo di lettura 2 minuti Su segnalazione del Comitato "Cittadini di Bracciano in Movimento" l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato scrive al Coifal

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LEGGI ANCHE: 29/12/2015 DA CASERTA AL LAZIO: ECCO CHI DETIENE IL MONOPOLIO DELLE FARMACIE PUBBLICHE

 

di Ivan Galea

Bracciano (RM) – Altra tegolata per la ormai ex amministrazione comunale Pd di Bracciano di Giuliano Sala.

Ad intervenire questa volta, su segnalazione dello scorso 25 novembre 2015 da parte del Comitato "Cittadini di Bracciano in Movimento", è l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato – AGCM – che ha rilevato "problematiche di natura concorrenziale che potrebbero derivare dall'affidamento diretto, ossia in assenza di gara, alla Laziofarma S.p.A. della gestione delle farmacie comunali tramite la semplice  adesione dei comuni al Consorzio intercomunale Coifal". In pratica il Coifal – Consorzio Pubblico Intercomunale – che al momento è composto da tre comuni – Bracciano, Gaeta e Castel Madama – ma dove possono aderire anche altri comuni, affida la gestione delle farmacie comunali dei propri consorziati ad una società denominata Laziofarma S.p.A.

La Laziofarma S.p.A. – società costituenda – è composta per una quota del 20% dal Coifal e dalla quota maggioritaria dell'80% da una società privata denominata Servizi Farmaceutici Srl. L'AGCM, quindi, su denuncia del Comitato "Cittadini di Bracciano in Movimento" evidenzia il fatto che la Laziofarma S.p.A. è una società dove il privato detiene una quota di capitale maggioritaria (80% delle quote di proprietà di Servizi Farmaceutici Srl) rispetto al pubblico (20% delle quote di proprietà del Consorzio Intercomunale Coifal) che andrebbe a ledere il diritto alla libera concorrenza di terzi, in quanto la gestione delle varie farmacie comunali avviene con affidamenti diretti senza una gara.

Ricapitolando: in futuro anche altre amministrazioni comunali del Lazio, aderendo al Coifal, vedrebbero gestire le proprie farmacie comunali dalla Laziofarma S.p.A. che per l'80% appartiene alla società Servizi Farmaceutici Srl.

Sul sito istituzionale del Coifal si legge infatti "Rappresenti un'Amministrazione comunale e sei interessato all'apertura di una farmacia gestita dal tuo Comune? Il Coifal ti garantisce, in modo del tutto gratuito, la giusta assistenza ed un supporto giuridico/amministrativo per valutare la possibilità di istituire nella tua Città una farmacia pubblica secondo le Leggi e la giurisprudenza più attuale. Ti basta inviare una mail all'indirizzo di posta elettronica certificata coifal@pec.it con le informazioni del tuo Comune ed un riferimento telefonico. Nostri incaricati ti contatteranno per un'appuntamento."

Un bell'affare, non c'è che dire, soprattutto per il privato (Servizi Farmaceutici Srl) proprietario dell'80% di Laziofarma S.p.A.)che vedrebbe piovere farmacie comunali attraverso affidamenti diretti da parte del Coifal alla Laziofarma S.p.A. Va infatti evidenziato che oggi il Coifal è costituito da 3 comuni, ma che attraverso la semplice adesione potrebbe anche vedere la partecipazione di tutti i comuni del Lazio. E in questo caso la gestione delle farmacie comunali sarebbe affidata alla Laziofarma S.p.A. che di fatto è per l'80% di una società privata: La Servizi Farmaceutici Srl.

Le chiamiamo ancora farmacie comunali?

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Metropoli

Orrore a Tivoli Terme: Giovane madre travolta e uccisa sulle strisce, i responsabili in fuga

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Daniela Circelli, 39 anni, strappata alla vita in un tragico incidente. La comunità sotto shock chiede giustizia

Una notte di terrore ha sconvolto la tranquilla cittadina di Tivoli Terme, lasciando una famiglia distrutta e una comunità in lutto. Daniela Circelli, una vivace imprenditrice di 39 anni, madre e residente a Guidonia, ha perso la vita in circostanze tragiche e scioccanti che hanno scosso l’intera provincia di Roma.

Era poco dopo la mezzanotte quando Daniela, forse di ritorno da una serata con amici o da un impegno di lavoro, si apprestava ad attraversare via Tiburtina sulle strisce pedonali. Un gesto quotidiano, un diritto di ogni pedone, si è trasformato in un incubo quando due auto, sfrecciando a velocità folle, hanno spezzato il silenzio della notte e la vita di una giovane donna.

Testimoni raccontano con orrore la scena: la prima auto è riuscita per un soffio a evitare Daniela, ma la seconda l’ha travolta senza pietà, scaraventandola sull’asfalto come una bambola di pezza. Il rumore sordo dell’impatto, le grida di aiuto dei pochi passanti, il silenzio agghiacciante che è seguito. E poi, in un atto di inaudita viltà, entrambe le auto sono fuggite, lasciando Daniela agonizzante sull’asfalto freddo.

I soccorsi, allertati da chiamate concitate al 112, sono giunti rapidamente sul posto. Paramedici e carabinieri hanno lottato disperatamente per salvare la vita di Daniela, ma il destino aveva già scritto il suo tragico epilogo. A soli 500 metri dalle terme, luogo di relax e benessere, si è consumata una tragedia che ha spezzato sogni, progetti e l’amore di una famiglia.

Ora, mentre la comunità piange la perdita di una giovane donna descritta da tutti come solare e piena di vita, cresce la rabbia e l’indignazione per la fuga dei responsabili. I carabinieri sono al lavoro, setacciando le telecamere di sorveglianza della zona e raccogliendo testimonianze, in una corsa contro il tempo per assicurare alla giustizia chi ha strappato Daniela all’affetto dei suoi cari.

Il sindaco di Tivoli, visibilmente commosso, ha dichiarato: “Questa tragedia ci ricorda quanto sia fragile la vita e quanto sia importante la responsabilità di ogni cittadino sulla strada. Non ci daremo pace finché i responsabili non saranno individuati e puniti secondo la legge.”

Mentre i fiori si accumulano sul luogo dell’incidente, trasformandolo in un mesto memoriale, la comunità si stringe attorno alla famiglia di Daniela. Amici, colleghi e semplici cittadini chiedono a gran voce più sicurezza sulle strade e pene severe per chi fugge dopo aver causato un incidente.

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Viterbo

Furto d’acqua a Vasanello: denunciato un residente settantenne

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Vasanello – I Carabinieri della locale Stazione, in collaborazione con la società che gestisce il servizio idrico, hanno smascherato un settantenne del paese per furto d’acqua. L’uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Viterbo per il reato di furto aggravato, dopo essere stato scoperto mentre prelevava illegalmente acqua potabile dall’acquedotto pubblico tramite un allaccio abusivo.

La vicenda è emersa grazie a una serie di segnalazioni che avevano indicato anomalie nei consumi idrici della zona. I tecnici incaricati di effettuare i controlli hanno individuato il sistema fraudolento durante un’ispezione, a seguito di un danno segnalato all’acquedotto e di un abbassamento anomalo del livello dell’acqua. Scavando più a fondo, è stato scoperto un allaccio abusivo, seminterrato, che portava direttamente all’abitazione del settantenne.

“Non avrei mai immaginato che qualcosa del genere potesse accadere qui. Il furto d’acqua è una cosa molto grave”, ha dichiarato un residente di Vasanello. Un altro abitante ha commentato: “Questi comportamenti sono inaccettabili, soprattutto quando tutti cerchiamo di risparmiare risorse preziose come l’acqua”.

L’intervento dei Carabinieri ha suscitato un misto di sconcerto e preoccupazione tra i residenti, che ora sperano in una risoluzione rapida e giusta della vicenda. Le autorità hanno ribadito l’importanza di segnalare immediatamente eventuali anomalie nei servizi pubblici, garantendo la massima vigilanza per tutelare i beni comuni e prevenire simili episodi.

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Viterbo

Tentata truffa online a Vignanello: due denunce da parte dei Carabinieri

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Vignanello – Due uomini, uno di 60 anni e l’altro di 28, sono stati denunciati dai Carabinieri della Stazione di Vignanello per tentata truffa online. I due individui avevano pubblicato un annuncio falso per la vendita di un’automobile su una piattaforma online, truffando un ignaro acquirente straniero.

L’inganno ha avuto inizio quando i malfattori hanno pubblicato un’offerta allettante per un’auto di cui, in realtà, non avevano la disponibilità. Dopo aver guadagnato la fiducia del potenziale acquirente, i truffatori sono riusciti a farsi versare un acconto di circa 3.000 euro tramite bonifico bancario, senza però mai consegnare il veicolo promesso.

L’indagine è partita dalla denuncia del cittadino truffato. Grazie alla collaborazione dell’acquirente e all’analisi dei dati raccolti, i Carabinieri sono riusciti a risalire all’identità dei responsabili e a denunciarli.

La notizia ha scosso la comunità di Vignanello, suscitando preoccupazione tra i residenti. “È incredibile che possano succedere cose del genere anche qui. Bisogna stare sempre all’erta”, ha commentato un abitante del paese. Un altro cittadino ha aggiunto: “Questi episodi ci ricordano che non possiamo fidarci ciecamente degli annunci online”.

Le forze dell’ordine, attraverso questa operazione, sottolineano l’importanza di prestare massima attenzione quando si effettuano acquisti online e di verificare sempre la veridicità delle offerte prima di effettuare pagamenti.

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