Conte bis, un governo qualsiasi con una politica qualunque

Di uomini qualsiasi è ricca la storia. Sono stati scritti saggi, articoli, libri e persino un movie, uscito in USA il 22 febbraio 2008 con il titolo originale di “He Was a Quiet Man” che poi in Italia è apparso con il titolo “Un uomo qualunque”. Un film di Frank A. Cappello. Mattia Nicoletti meglio di chiunque altro aveva definito questo movie come il ritratto intimo e drammatico della vita claustrofobica di un uomo qualunque. Nel film di Cappello il protagonista, l’invisibile Bob Maconel, sale agli onori della cronaca osannato come eroe proprio da coloro che sarebbero state le sue vittime, e promosso di ruolo all’interno della propria azienda.

Un uomo qualunque in cammino nel grigiore totale della mediocrità

Così siamo arrivati al governo Conte bis, un governo qualsiasi, retto da politici qualunque sperimentando un pericoloso cammino nel grigiore totale della mediocrità. Essere mediocre non é necessariamente una colpa. Mediocri si nasce, si diventa e nella mediocrità si vive. La mediocrità diventa colpa quando la si vuole accreditare per una semplice scala di successo. Scrisse Confucio, che mediocre non era di certo: “La mente dell’uomo superiore ha familiarità con la giustizia; la mente dell’uomo mediocre ha familiarità con il guadagno.” Accettando il principio confuciano e assumendo per ovvia la mediocrità del governo Conte bis, resta da scoprire quale sia il vero rendiconto che questo cerca di conseguire.

Disse una volta Giulio Andreotti: “Sono consapevole dei miei limiti, ma sono anche sicuro di non essere circondato da giganti.” In questa saggezza “andreottiana” si deve ricercare la supponenza del governo Conte bis. Quest’ultimo sa che davanti agli occhi del Paese è considerato un governo qualsiasi ma ciò nonostante prosegue con la sua politica grigia e mediocre.

Si dice anche che: nella terra dei ciechi, l’orbo è re. A Conte, e non solo, si è appannata la vista. Crede veramente di essere un re e va avanti sornione, incurante del sentire della gente, cassando ciò che non gli garba, esautorando il Parlamento. In questo momento decisivo, quando il Paese vaga nell’incertezza come una nave fantasma, galleggiando in mezzo al mare senza equipaggio a bordo, in tutta questa instabilità appare alquanto strano il silenzio del Colle.

Mentre le saracinesche dei commercianti si abbassano per mai più alzarsi, si fermano le macchine nelle fabbriche, si chiudono gli alberghi e i ristoratori spengono definitivamente i frigoriferi, mentre la disoccupazione miete sempre più vittime, e si allontana ogni speranza, questo governo qualsiasi, con la sua politica qualunque, grigia e mediocre, si consola con gli Stati Generali dell’Economia.
Convoca gli attuali burocrati europei regnanti illudendosi di poter rilanciare il futuro della ricostruzione con questo gioco, forse sperando di distogliere l’attenzione dei media dai suoi guai con il pm di Bergamo inerente alla zona rossa Alzano e Membro.

E’ un diversivo grossolano pensato per distrarre l’opinione pubblica dai problemi immediati, ma se non si cambia la regia, si rischia di mietere più vittime di quelle che ha fatto il virus Covid-19.
Se si considera attentamente il quadro generale attuale, poi, ci si accorge che le cose strane non si fermano solamente nell’ambito del governo Conte. Un morbo sconosciuto quanto il presente Covid-19, che ha scoperto il nervo debole della scienza, ha infettato persino l’opposizione, l’ha fatta diventare afona, proprio ora, quando il Paese la chiama a fare sentire la propria voce chiara e tonda. Spenta l’opposizione, rottamati i partiti, in sfacimento la Giustizia, l’Orbe governo Conte regna sovrano ed il Paese rantola solitario nel buio e nell’indifferenza dei vicini.

In fondo a questo scenario caotico ci sarebbe ancora da decifrare quali interessi e quali vincoli legano Casaleggio Associati-Associazione Rousseau-M5s e l’attuale pericolosa linea politica portata avanti con ostinazione nel grigiore totale della mediocrità. Cercare di fare luce, proprio oggi, con la Magistratura azzoppata dai suoi stessi membri, è una ardua impresa. Come disse Massimo Troisi “non ci resta che piangere” ma la gente ha già versato abbastanza lacrime. Spetta a chi sta in alto accogliere il loro grido.