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Cronaca

CONTRO LA CAMORRA

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Tempo di lettura 5 minuti A Camigliano (Ce) la "Terra dei Fuochi" che ha deciso di non bruciare

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Pubblicato anche sull'edizione sfogliabile de L'osservatore d'Italia del 21 maggio 2014

 

di Maurizio Costa

Camigliano (CE) – Una terra ricca, fertile e rigogliosa che, nell'arco di pochi anni, si trasforma in un territorio contaminato da tutti i tipi di rifiuti, industriali e privati; questa è la definizione della cosiddetta "Terra dei fuochi", un territorio che si estende da Caserta a Napoli e che comprende al suo interno ben 57 Comuni, nei quali risiedono più di 2 milioni di persone. Questi 1.076 chilometri quadrati rappresentano una delle zone più fertili d'Italia: la presenza del Vesuvio ha fatto sì che queste terre fossero molto fiorenti e, fin dai tempi dei romani, sono state coltivate in maniera intensiva.

Fin qui nulla di male, ma poi è arrivata la mano criminale, avida, ingombrante e devastante della camorra, che nel giro di pochi anni, ha trasformato questa terra in un'enorme discarica a cielo aperto. Migliaia di tonnellate di rifiuti si nascondono sotto il suolo e altrettante vengono scaricate ogni giorno sotto i cavalcavia per poi essere bruciate la notte. Un inquinamento totale che rende l'aria irrespirabile e provoca l’aumento esponenziale di malattie e i tumori tra le persone che vi abitano.

L'unica che ci guadagna è la camorra: le aziende, infatti, invece di smaltire legalmente i rifiuti, affidano gli scarti della lavorazione alla criminalità organizzata, che, facendo pagare la metà agli imprenditori, butta i rifiuti dove capita, inquinando aria e falde acquifere.

Questa storia la conosciamo tutti, ma in questo reportage vogliamo raccontare "gli invisibili" di queste zone, le persone che ogni giorno, schierandosi contro la camorra e lavorando per rendere la vita di tutti migliore. Una guerra silenziosa, fatta di minacce, persone coraggiose costrette a girare con la scorta e tanta paura; una guerra fatta anche di grandi soddisfazioni quando i risultati ritornano ai mittenti incorruttibili, i quali “esportano” i risultati ottenuti sotto forma di “cultura” della trasparenza e virtuosità nell’amministrare la cosa pubblica.

Insieme al "Cantiere Legalità" di Roma, abbiamo visitato queste zone per raccontare da vicino le storie che nessuno conosce.

La SRI e la ERREPLAST di Gricignano di Aversa rappresentano la parte civile di questa situazione per tutto ciò che riguarda i rifiuti. Queste due aziende servono ben 50 Comuni della zona e sostanzialmente trasformano in materiale riutilizzabile tutta la raccolta differenziata dei cittadini. La SRI, in particolare, riceve dal Consorzio i rifiuti e, attraverso varie fasi, gli restituisce le balle di materiale da riciclare, divise in plastica, carta, cartone, alluminio, ferro e flaconi. Queste balle vengono consegnate al Consorzio che, attraverso aste telematiche, le rivende ad altre aziende che provvederanno a trasformarle in materiali riutilizzabili. La SRI ha un impianto capace di valorizzare oltre 300.000 tonnellate di rifiuti l'anno, sebbene questa cifra non venga mai raggiunta. Questo accade perché non tutti i paesi si appoggiano a questo metodo di raccolta e riciclo. La ERREPLAST, invece, rappresenta l'altro lato della filiera; questa azienda, infatti, compra all'asta le balle di materiale da riciclare e le trasforma in "Ripet", cioè in piccole scaglie di plastica che andranno a formare migliaia di oggetti di uso quotidiano, dai maglioni ai piatti, dagli interni delle automobili ai vassoi. Due esempi, o per meglio dire due cattedrali nel deserto nella "Terra dei fuochi", nella quale predomina la supremazia della camorra, che, naturalmente, non agevola queste azioni lodevoli: infatti, il Direttore della ERREPLAST, Antonio Diana, è stato minacciato più volte dai boss mafiosi perché il suo lavoro dava fastidio alla criminalità organizzata. La determinazione e la voglia di fare non hanno fermato Diana, che adesso può vantarsi ogni giorno per tutto il lavoro che fa e per tutti i rifiuti che leva di mano alla camorra.

La lotta si combatte anche andando contro i pregiudizi della gente. Lo stesso Direttore della ERREPLAST ha assunto nella sua azienda Massimiliano Noviello, figlio di Domenico Noviello, imprenditore ucciso dalla camorra per non aver pagato il pizzo. Massimiliano non riusciva a trovare lavoro, respinto da tutti coloro che non volevano avere a che fare con un personaggio così scomodo, reo di aver denunciato ben 10 camorristi, tre dei quali già condannati all'ergastolo. Così, Diana, venuto a sapere della sua storia, ha assunto Noviello, dandogli una possibilità, e adesso il suo gesto è diventato un altro simbolo della lotta contro la criminalità organizzata, combattuta anche sul piano umano ed etico.

Non solo i privati ma anche le Istituzioni della "Terra dei fuochi" cercano di porre rimedio alla situazione. E' questo il caso di Vincenzo Cenname, Sindaco del piccolo Comune di Camigliano, che è stato insignito del premio "Comune virtuoso d'Italia" per la sua campagna di raccolta differenziata e le sue attività di miglioramento della vita pubblica. La storia di questo Sindaco è molto singolare: appena si è insediato sulla poltrona di Sindaco ha rifiutato di conferire i rifiuti del suo paese ad un Consorzio legato alla camorra. Questo gesto gli è costato caro: in un primo momento la sezione rifiuti del suo Comune è stata commissariata e successivamente tutta l'Amministrazione comunale è passata nelle mani di un commissario e Cenname è dovuto tornare a casa. Tutto questo perché una legge imponeva che il paese si dovesse fornire proprio di quel Consorzio e quindi, con la sua scelta, il Sindaco avrebbe agito contro la legge. Poco tempo dopo, però, la giustizia ha avuto la sua vendetta: Cenname è stato rieletto con l'80 per cento delle preferenze e ha cominciato subito la sua campagna di miglioramento del paese. In quattro mesi ha chiuso la cava abusiva che si trovava a pochi chilometri dal centro abitato; polveri e rumori inquinavano tutto il paese e in pochissimo tempo Cenname ha fatto quello che i precedenti Sindaci non erano riusciti a fare. Inoltre, la raccolta differenziata è stata potenziata ed ha raggiunto il 70 per cento.

"Abbiamo cercato di far partire una campagna di sensibilizzazione per far uscire dal mercato i prodotti che non possono essere riciclati – ha dichiarato il Sindaco, che ha poi continuato – Inoltre, abbiamo sensibilizzato i bambini sulla questione rifiuti: quando i ragazzi ci portano qualche scarto di olio da cucina o di qualche altro rifiuto, forniamo loro degli eco-euro, una banconota che possono utilizzare nelle cartolibrerie del nostro paese." Vista anche la sua laurea in ingegneria ambientale, Cenname ha costruito una casetta dell'acqua nel centro del paese: "Questa costruzione – ha affermato il primo cittadino – rifornisce tutti i cittadini di acqua potabile, liscia o frizzante. In questo modo diminuiamo gli scarti di bottiglie di plastica e facciamo anche risparmiare soldi ai nostri abitanti." Infatti, questa struttura, pagata 18mila euro, in un anno ha erogato più di 80mila litri d'acqua a 5 centesimi al litro; la casetta dell'acqua ormai è in attivo e il Comune guadagna da questa idea e gli stessi cittadini risparmiano moltissimi soldi l'anno. Un esempio per tutti i paesi limitrofi che, piano piano, stanno cercando di imitare le idee del "Sindaco modello". Sembra un Paese straniero, di quelli che finiscono sulle prime pagine dei giornali per le loro azioni virtuose e le loro idee innovative, e invece ci troviamo in Italia, precisamente nella "Terra dei fuochi" e le azioni di questi "piccoli grandi uomini" migliorano, ogni giorno, la vita delle persone che vivono in quelle zone.

La strada è stata difficile e piena di imprevisti, primo tra tutti la camorra, ma l'audacia e la buona volontà hanno sovrastato su tutto e adesso la situazione sta migliorando. Combattere la criminalità organizzata è possibile e come esempio citerei una frase di Massimiliano Noviello: "Noi non siamo eroi: gli eroi sono degli esempi che nessuno imita. Noi siamo delle persone come tutte le altre e uniti possiamo sconfiggere questo Male che infesta la vita di tutti."
 

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Andria, blitz nei negozi e ristoranti: boom di “lavoratori in nero”

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Numerosi i controlli effettuati dai militari dell’Arma a diversi esercizi commerciali bar e ristoranti nel centro di Andria dove sono state rilevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di circa 20.000 euro.
Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Andria, coadiuvati da personale del Nucleo
Ispettorato del Lavoro eseguivano delle attività ispettive in alcuni ristoranti del comune di
Andria dove venivano riscontrate diverse violazioni del Testo Unico Sicurezza sul Lavoro,
entrato in vigore nel 2008, che costituisce indubbiamente il principale riferimento legislativo sul tema della sicurezza dei lavoratori.
Gli articoli contestati sono diversi e riguardano principalmente l’omessa sorveglianza sanitaria e la formazione dei lavoratori nonché la presenza di alcuni lavoratori senza relativo contratto, i cosiddetti “lavoratori in nero”, privi della tutela assicurativa contro gli infortuni e le malattie
professionali.
Sono state elevate sanzioni amministrative e ammende pari a circa 20.000 euro e nel contesto
ispettivo veniva applicato anche il provvedimento della sospensione dell’attività imprenditoriale a seguito degli accertamenti dei lavoratori irregolari e gravi violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza del lavoro.
Continueranno nei prossimi giorni i controlli da parte dei militari in tutta la Provincia BAT al
fine di ridurre, soprattutto con l’inizio della stagione estiva, il fenomeno del lavoro a nero.

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Roma, blitz all’alba di Carabinieri e Polizia: in manette 11 persone:

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I reati contestati sono di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti
 
 
Dalle prime luci dell’alba, nelle province Roma, Viterbo e Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma e gli agenti della Polizia di Stato del I Distretto Trevi Campo Marzio stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, che dispone misure cautelari nei confronti di 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti.
 
L’attività di indagine, nata nell’ottobre 2022, trae origine dalle denunce di un soggetto, consumatore di sostanze stupefacenti, che aveva maturato con i propri spacciatori un debito che non era riuscito più a onorare, generando le violente reazioni di questi ultimi. In particolare, l’attività d’indagine, durata oltre un anno, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di un gruppo criminale, operante nel quartiere romano di Cinecittà, di cui farebbero parte gli indagati e di documentare come questi ultimi fossero soliti operare delle violente ritorsioni nei riguardi degli acquirenti di droga morosi.
 
Sono stati raccolti elementi indiziari per cui in alcuni episodi le vittime venivano trasportate all’interno delle abitazioni di alcuni sodali ove venivano percosse e minacciate con una pistola puntata alla tempia al fine di obbligarle a effettuare i pagamenti, anche attraverso bonifici bancari. Talvolta, poiché si era esaurito il “plafond” giornaliero presso la banca, venivano sequestrati e malmenati tutta la notte, in attesa di poter effettuare altri bonifici il mattino seguente. Nei casi in cui non riuscivano a ottenere il denaro preteso, le minacce venivano estese anche ai familiari dei malcapitati.
 
L’analisi del flusso di denaro estorto (oltre 300.000 euro) ha permesso di identificare tutti i beneficiari dei bonifici bancari in soggetti ritenuti vicini al soggetto più autorevole del gruppo criminale, Daniele Salvatori e di documentare le attività finalizzate al reimpiego e al riciclaggio del denaro che dai vari conti correnti veniva, tramite ulteriori bonifici o attraverso il prelievo in contanti, trasferito ad altri beneficiari.
 
A Daniele Salvatori, classe 1977, già noto alle forze dell’ordine, il 12 giugno 2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma avevano già notificato un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, per l’estorsione ai danni di un trentaseienne residente nella provincia di Frosinone e dei suoi familiari. A conferma della pericolosità e della spregiudicatezza del destinatario del provvedimento restrittivo, in data 03.10.2022, il Salvatori era stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Cassino (FR), poiché sorpreso nei pressi dell’abitazione delle vittime in possesso di un’arma clandestina.
 
Privo di virus.www.avast.com



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Settimo Milanese, tenta di violentare due minorenni : in manette un 22enne

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A Settimo Milanese, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato, in esecuzione ad una ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Milano, su richiesta della locale Procura della Repubblica, un ventiduenne di nazionalità ecuadoriana, ritenuto responsabile del reato di tentata violenza sessuale ai danni di due minori, una classe 2010 e l’altra 2012, entrambe residenti in quel centro.

La misura scaturisce dall’attività investigativa, avviata dalla Stazione di Settimo Milanese nel mese di gennaio del 2023, che ha consentito di ricostruire in maniera dettagliata due distinti episodi avvenuti rispettivamente il 30 gennaio 2023 ed il 19 febbraio 2024 e che hanno visto quali vittime le due ragazze.

Dalle indagini condotte si è accertato che la prima vittima, mentre stava passeggiando con il proprio cane, veniva pedinata dall’uomo che dopo averla raggiunta all’interno dello stabile condominiale in cui la stessa vive, la avvicinava in prossimità dell’ascensore ed improvvisamente iniziava a stringerla a sé con la forza. In tale circostanza solo la pronta reazione della ragazza che riusciva a divincolarsi dalla presa riusciva ad interrompere il proposito delittuoso dell’uomo.

Nel secondo caso gli accertamenti investigativi espletati hanno consentito di appurare che lo stesso soggetto, con un’azione criminale pressoché identica, aveva avvicinato un’altra ragazza minore all’uscita da scuola, pedinandola fino all’ingresso del condominio in cui la stessa abita e dopo essere salito con quest’ultima all’interno dell’ascensore, all’apertura delle porte l’uomo, con una mossa repentina, la afferrava per il maglione tentando di tirarla verso di sé. Anche in questo caso la pronta reazione della minore, che riusciva a guadagnare la fuga, aveva consentito di evitare ulteriori conseguenze.

L’arrestato è stato condotto presso la propria abitazione e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, come disposto dalla competente Autorità Giudiziaria.

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