Corea del Nord, allarme di Parigi: “Ue rischia di finire nel mirino dei missili”

I missili nordcoreani potrebbero essere in grado di raggiungere l’Europa “prima del previsto”: lo ha detto la ministra francese della Difesa, Florence Parly, nel corso di un intervento dinanzi ai militari a Tolone. “Lo scenario di una escalation verso un grande conflitto non può essere scartato”, ha affermato, aggiungendo: “L’Europa rischia di essere alla portata dei missili di Kim Jong Un prima del previsto”.

La Corea del Sud continua il ciclo di manovre militari dedicandosi da oggi alle attivita’ marittime in risposta alle continue provocazioni di Pyongyang. In base a quanto riferito dalla Marina di Seul, tra gli asset mobilitati nelle acque del mar del Giappone figurano la fregata da 2.500 tonnellate Gangwon, una motovedetta da 1.000 tonnellate e altre unita’ da 400 e 130 tonnellate, alcune delle quali al servizio di incursioni rapide. E’ soltanto il primo passo di quattro giorni di altre esercitazioni navali che partiranno domani.

”Le esercitazioni hanno lo scopo di migliorare la nostra capacita’ di risposta immediata contro le provocazioni navali da parte di nemici”, ha spiegato il capitano Choi Young-chan, comandante del 13/mo Gruppo navale. ”Se il nemico provoca ovunque, sull’acqua o sotto, reagiremo in maniera pronta annientandolo in mare”, ha aggiunto Choi. Le manovre sono maturate a due giorni dal sesto test nucleare nordcoreano, il piu’ potente mai fatto finora e rivendicato come ”perfetto successo” del primo ordigno all’idrogeno. La Marina dara’ il via domani, per la durata di 4 giorni, ad altre operazioni nelle acque meridionali con oltre 10 unita’, tra cui la fregata da 2.500 tonnellate Chungbuk, sottomarini e aerei di sorveglianza P-3C Orion e multiuso Lynx. L’Aeronatica invece partecipera’ shierando i caccia F-15K e un aereo CN-235 da trasporto. Corea del Sud e Usa, a completamento del piano, avranno poi giovedi’ e venerdi’ manovre congiunte nel mar del Giappone che avranno come target i sottomarini nemici.

Nuove sanzioni contro la Corea del Nord sarebbero “futili e inefficaci” e visto che Pyongyang “ha armi atomiche, un conflitto potrebbe portare a una catastrofe globale”: così il presidente russo Vladimir Putin, convinto che “insistere sull’isteria militare” per risolvere il problema sia “senza senso, un vicolo cieco”. Lo riferisce Interfax. “Incrementare l’isteria militare in tali condizioni – ha affermato Putin – non ha senso, è una strada senza uscita. Potrebbe portare a una catastrofe globale, planetaria e a un’enorme perdita di vite umane. Per risolvere la questione nucleare nordcoreana non c’è altra via se non quella del dialogo pacifico”. Il presidente russo si è inoltre detto contrario a ulteriori sanzioni. “Come ho detto ieri ai miei colleghi – ha proseguito – mangeranno erba ma non fermeranno il loro programma finché non si sentiranno sicuri”.

Il fatto che si tratti di un’area geograficamente molto lontana non evita all’Europa di fare la sua parte nel conflitto nordcoreano: “L’Europa ha una voce importante nel mondo, deve usarla”, ha detto Angela Merkel parlando al Bundestag, e sottolineando che ci possa essere “solo una soluzione diplomatica e pacifica per la quale ci si deve impegnare con tutte le forze”.

Intanto, citando una fonte anonima, secondo l’Asia Business Daily, testata sudcoreana, la Corea del Nord sta trasportando verso la costa occidentale un razzo che sembrerebbe essere un missile balistico intercontinentale (Icbm).

E Seul ieri ha lanciato l’allarme sui nuovi test della Corea del Nord, mentre al Consiglio di Sicurezza dell’Onu è esplosa l’irritazione Usa nelle parole dell’ambasciatore Nikki Haley che, al laconico “quando è troppo e troppo”, ha aggiunto la richiesta di “più forti misure possibili” contro Pyongayang anticipando la circolazione di una bozza di risoluzione.

Sulla Corea del Sud pende uno stato d’emergenza permanente: un nuovo test nucleare, possibile in ogni momento, e lanci di missili intercontinentali in date sensibili per la storia del Nord come il 9 settembre, giorno della fondazione dello Stato, e il 10 ottobre, dedicato alla nascita del Partito dei Lavoratori. A poche ore dall’avvio dei lavori al Palazzo di Vetro sul sesto test nucleare del Nord tra condanna unanime e divergenze su sanzioni e mosse da adottare, a Seul l’agenzia d’intelligence sudcoreana (Nis) ha tracciato un quadro allarmante sugli scenari futuri con un vettore balistico intercontinentale di fatto in rampa di lancio e con una “traiettoria standard verso il Pacifico del Nord”, simile a quella del Hwasong-12 di fine agosto che sorvolando il Giappone finì poi in mare. Anche i leader del G7 hanno condannato “nei termini più forti possibili il nuovo test nucleare condotto dalla Corea del Nord” con comportamento “irresponsabile”.

Nella dichiarazione firmata da Paolo Gentiloni, Justin Trudeau, Emmanuel Macron, Angela Merkel, Shinzo Abe, Theresa May, Donald Trump, Jean-Claude Juncker e Donald Tusk, si chiede con forza che la Corea del Nord abbandoni immediatamente “tutti i programmi nucleari e di missili balistici in una maniera che sia completa, verificabile e irreversibile”.

Angela Merkel e Donald Trump, in una telefonata, hanno affermato che bisogna aumentare la pressione internazionale sulla Corea del Nord e il consiglio di sicurezza dell’Onu deve ratificare velocemente nuove e più forti sanzioni. È quello che hanno affermato. Merkel ha ribadito che “obiettivo resta una soluzione pacifica”, e ha affermato che la Germania “si impegnerà in Europa perché in Ue vi siano sanzioni contro la Corea del nord”. Per Trump, invece, “Tutte le opzioni per affrontare la minaccia della Corea del Nord sono sul tavolo”.