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Latina

CORI, CONVEGNO SULL'OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA: BOOM DI PARTECIPAZIONE

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Tempo di lettura 2 minuti Presenti anche i rappresentanti delle Aziende produttrici di impianti di trasformazione delle Società Alfa Laval, Amenduni, Soc. Barracane e Pieralisi.

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Redazione

Cori (LT) – I grandi oli nascono in campo, diventano unici in frantoio. È questo in estrema sintesi il messaggio lanciato  dall’Aula Consiliare del Comune di Itri dai relatori al convegno “Le buone prassi per l’olio extravergine di oliva da Cultivar Itrana”, al quale hanno partecipato, tra gli oltre cento operatori del mondo olivicolo pontino, anche due dei principali frantoiani di Cori, Luigi Appetito ed Emilio Sbandi. L’evento, organizzato dalla Provincia di Latina, è stato realizzato in collaborazione con il Capol (Centro Assaggiatori produzioni olivicole di Latina) e con la partecipazione dell’Aspol (Associazione provinciale produttori olivicoli Latina), dell’Istituto Tecnico Superiore Biocampus e della Lilt sezione di Latina.

“I risultati di oltre 1.800 analisi organolettiche e chimiche acquisite nel corso delle nove edizioni del Concorso Provinciale l’Olio delle Colline – spiega il presidente del Capol Luigi Centauri – confermano che il processo di trasformazione incide per circa il 60% sulla qualità finale del prodotto. Sulla spinta di questi incontri tecnici è auspicabile che venga posta una sempre maggiore attenzione al miglioramento della tecnologia impiegata per l’estrazione dell’olio, con riferimento ad ogni singola varietà e, nel caso specifico, alla cultivar itrana. Per tali motivi abbiamo voluto portare l’attenzione su questo tema”.

Nel workshop – che ha annoverato contributi autorevoli, come quelli del Prof. Maurizio Servili, Docente Ordinario di Scienze e Tecnologie Alimentari e Ambientali all’Università di Perugia e del Dott. Giulio Scatolini, capo panel Unaprol e Capol – è stato sottolineato il ruolo determinante assunto oggi dal frantoio e dagli operatori per la produzione e l’ottenimento di un olio di qualità. In particolare si è tenuto un focus su quelle che sono le variabili tecniche che influiscono sulla qualità. Tra i tanti punti toccati, di particolare rilievo la materia riguardante la temperatura in gramolazione.

Presenti anche i rappresentanti delle Aziende produttrici di impianti di trasformazione delle Società Alfa Laval, Amenduni, Soc. Barracane e Pieralisi. Questi hanno evidenziato come non esista la "macchina perfetta", il frantoio migliore in termini assoluti. Ogni varietà ha le sue peculiarità che vanno comprese e assecondate, un lavoro non facile, visto il numero impressionante di cultivar in produzione, ma i produttori di impianti oleari sembrano interessati a capire quello che accade nei territori. Accanto al convegno è stato organizzato un banco di degustazione in cui l’olio locale ha incontrato la produzione tipica del nostro territorio. Un momento curato dagli allievi dell’ITS Biocampus, scuola di specializzazione post diploma che forma i nuovi professionisti dell’agroalimentare.
 

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Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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