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CORI: IL TAR SOSPENDE IL PAGAMENTO DELL'IMU AGRICOLA

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Tempo di lettura 2 minuti Il 21 Gennaio 2015 si riunirà la Camera di Consiglio per la decisione definitiva,

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Redazione

Cori (LT) – Il Tar del Lazio ha accolto in via preliminare il ricorso presentato dall'Anci contro il decreto interministeriale del 28 Novembre 2014 che prevede il pagamento dell'Imu anche per i terreni agricoli sotto i 600 metri di altitudine. In questo modo il provvedimento è stato sospeso fino al 21 Gennaio 2015 quando si riunirà la Camera di Consiglio per la sua decisione definitiva, fermo restando che in caso di appello al Consiglio di Stato sarà questo a mettere la parola fine all'intera vicenda. 

Almeno per ora, dunque, i cittadini di Cori non dovranno pagare alcuna Imu agricola. Lo rende noto con soddisfazione il Sindaco Tommaso Conti a seguito della pronuncia del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio del 23 Dicembre 2014. Il primo cittadino corese già alcuni giorni fa aveva manifestato tutta la sua contrarietà a questa “gabella”, scrivendo una lettera ai vertici istituzionali e alle associazioni di categoria.

Una misura che Tommaso Conti aveva fortemente criticato per gli stessi motivi enunciati anche dal Giudice Amministrativo: “… assoluta incertezza dei criteri applicativi; irragionevolezza dell'imposizione; effetti gravi sul pareggio di bilancio dei Comuni; dissesto; pesanti conseguenze sull'erogazione dei servizi; ristrettissimi tempi per la riscossione del tributo; palese violazione delle norme a tutela del contribuente in materia di retraottività.” Sono questi i passaggi che lasciano ben sperare per un'analoga sentenza definitiva, quanto meno nel primo grado di giudizio.

Il Sindaco di Cori aveva sottolineato in particolare l'astrusità del parametro per la determinazione dell'altimetria, dal momento che in questo modo può essere soggetto a tassazione un terreno posto a più di 600 metri in agro in un Comune collocato notevolmente al di sotto di tale altezza, determinata in base alla posizione della sede del Municipio.

Tommaso Conti aveva anche evidenziato le paradossali esenzioni previste. Stando alle disposizioni del MEF e del MIPAAF, infatti, l'Imu agricola non deve essere pagata da chi, dai suoi tanti ettari coltivati, trae redditi e profitti; scaricando tutto il peso fiscale sui piccoli agricoltori che dal loro ridotto appezzamento non ricavano alcun guadagno, con la logica conseguenza di indurre questi ultimi a svenderlo ai grandi possidenti che continueranno a non pagare alcun tributo.
 

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Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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