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CORI, LA GIUNTA POLVERINI STACCA LA ADSL GRATUITA

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Tempo di lettura 2 minuti Conti / Nuglio:“Questo è l’ennesimo danno causato dall’uscente Giunta Polverini prima delle elezioni del 10 e 11 febbraio 2013”

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Redazione

Cori (LT) – A partire dal 1° gennaio 2013 il Comune di Cori, insieme agli altri oltre 150 Comuni del Lazio, di cui 12 della Provincia di Latina, non usufruiranno più del collegamento gratuito ad internet veloce (ADSL). È quanto comunicato pochi giorni fa dalla Pisana che, a Giunta ormai dimissionaria, ha deciso di disattivare, per motivi di bilancio, tale servizio rientrante nel Progetto Picolab (Piccoli Comuni Larga Banda), avviato nel 2007 dall’Assessorato alla Semplificazione Amministrativa del precedente Governo regionale di centro sinistra, finora un vanto per la Regione Lazio. Nel Comune di Cori l’ADSL gratuita è arrivata nel 2008 quando, grazie a questo progetto, l’Amministrazione Conti, su iniziativa dell’allora ed attuale Ass.re alla Semplificazione Amministrativa, Fausto Nuglio, decise di dotare tutte le sedi comunali delle infrastrutture tecnologiche avanzate necessarie a supportare l’ADSL, a costo zero per il Comune quando la precedente Giunta municipale di centro destra voleva spendervi mezzo milione di euro. Per il paese, fino ad allora sprovvisto dell’ASDL, ciò ha rappresentato una svolta epocale, perché si è dotato gratuitamente delle infrastrutture per l’indispensabile collegamento all’internet veloce e per quattro anni il Comune non ha dovuto pagare il costo del servizio di connessione, mentre  cittadini e privati hanno potuto usufruirne stipulando contratti di connessione con gli operatori di rete. Un deciso passo in avanti, non solo verso l’innovazione tecnologica e la riduzione del digital divide, che colpisce maggiormente i Comuni più lontani e difficilmente raggiungibili, ma anche per l’ammodernamento e la semplificazione della macchina amministrativa, dato che senza l’ADSL non sarebbe stato possibile introdurre tutti quegli strumenti di e-government che hanno fatto del Comune di Cori uno degli Enti più informatizzati della provincia di Latina.

“Questo è l’ennesimo danno causato dall’uscente Giunta Polverini prima delle elezioni del 10 e 11 febbraio 2013” – commentano il Sindaco Conti e l’Ass.re Nuglio – “di un governo che si preoccupa solo di soddisfare gli interessi particolari anziché risolvere i reali problemi della gente e degli Enti locali, che in questo caso saranno costretti a caricarsi anche i costi di mantenimento del collegamento all’internet veloce delle sedi comunali a seguito di una scelta del tutto anacronistica e in controtendenza rispetto a quelle che sono le esigenze di una società sempre più informatizzata.” 
 

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Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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