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Redazione Lazio

COTRAL: STOP AI PREMI AI DIRIGENTI. GRAZIE NICOLA ZINGARETTI!

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Tempo di lettura 3 minuti Su questo punto specifico è stato precedentemente e obbligatoriamente sottoposto al controllo analogo della Regione Lazio che di fatto non lo ha approvato

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Bene così, un ottimo intervento del governatore del Lazio Nicola Zingaretti e per noi de L’Osservatore d’Italia che abbiamo sollevato la questione insieme a testate di prestigio come IL TEMPO e grazie alla sollecitazione tempestiva del presidente di ASSOTUTELA che attraverso il nostro quotidiano ha lanciato un appello a Nicola Zingaretti, nonchè del Comitato Pendolari Reatini insorto pochissime ore dopo la pubblicazione della notizia dei premi di produzione ai dirigenti da parte di Cotral.

 

di Chiara Rai

Cotral – Sventato un ulteriore sperpero di soldi pubblici. Nicola Zingaretti interviene con una nota e conferma che non verrà erogato nessun premio ai dirigenti confermando la linea verso il risanamento dell’azienda.

In una nota il Governatore del Lazio Nicola Zingaretti ringrazia il presidente di Cotral S.p.A., Domenico De Vincenzi, per la sua nota in cui chiarisce in maniera categorica che non sono previsti premi di produttività a dirigenti dell'Azienda: “Continua il risanamento del Cotral e di tutte le altre società regionali – asserisce il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti – con un solo obiettivo: tagliare i costi della politica e le poltrone senza mai intaccare, però, i servizi ai cittadini".

Un grande intervento di Nicola Zingaretti che di fatto ha bloccato un punto convocato all’ordine del giorno dal presidente De Vincenzi. Infatti, dagli uffici interni giunge notizia che l’ordine del giorno convocato per martedì 16 settembre su questo punto specifico è stato precedentemente e obbligatoriamente sottoposto al controllo analogo della Regione Lazio che di fatto non lo ha approvato restituendo al mittente un sonante diniego.

Intanto Domenico De Vincenzi il quale non può smentire e non smentisce l’inserimento nell'ordine del giorno del Cda del provvedimento per il pagamento del premio di produttività, asserisce al contempo che suddetto provvedimento “non è stato mai approvato”.

Di fatto è all’ordine del giorno del Cda del 16 settembre 2014 e non verrà approvato grazie all’intervento della Regione Lazio che ha scongiurato questo ennesimo scialacquio.

Inoltre Domenico De Vincenzi asserisce che “le attuali condizioni economiche dei dirigenti sono rimaste invariate dal 2007”. E ci mancherebbe altro che venissero variate, parliamo già di stipendi d’oro che per i cinque apicali si aggirano intorno ai 150 mila euro annui e gli altri intorno dai 90 ai 110 euro. E’ forse poco?

Bene così, un ottimo intervento del governatore del Lazio Nicola Zingaretti e per noi de L’Osservatore d’Italia che abbiamo sollevato la questione insieme a testate di prestigio come IL TEMPO e grazie alla sollecitazione tempestiva del presidente di ASSOTUTELA che attraverso il nostro quotidiano ha lanciato un appello a Nicola Zingaretti, nonchè del Comitato Pendolari Reatini insorto pochissime ore dopo la pubblicazione della notizia dei premi di produzione ai dirigenti da parte di Cotral.

Sicuramente una soddisfazione dal punto di vista dell’informazione al cittadino: i soldi pubblici devono essere impegnati per i servizi all’utente e non per gli stipendi d’oro degli “apicali” ovvero dei dirigenti ai vertici che come abbiamo già asserito sono cinque.

Repetita Iuvant, Nicola Zingaretti, stavolta, con la sua tempestività ha costretto Cotral a fare marcia indietro su questo ennesimo scandalo.

E a onor del vero ci risulta che gli stessi uffici regionali preposti al controllo degli atti del Cda di Cotral già avevano respinto tale tentativo e nonostante ciò è stato reinserito all’ordine del giorno di martedì prossimo venturo. Importante è che l’inserimento di questo punto all’odg non è dovuto per legge perché questo punto compariva già all’ordine del giorno di un cda di tre mesi orsono. Ora si auspica si cambi strada al più presto affinché i danni perpetrati in Cotral non diventino irreparabili.

LEGGI ANCHE:

14/09/2014 COTRAL: ASSOTUTELA CHIEDE UN INTERVENTO IMMEDIATO DEL GOVERNATORE NICOLA ZINGARETTI

13/09/2014 COTRAL, PREMI AI DIRIGENTI: IL COMITATO PENDOLARI REATINI INSORGE

 12/09/2014 COTRAL: VERGOGNA!

IL DOSSIER SU COTRAL DI CHIARA RAI 

Cultura e Spettacoli

Viterbo, a palazzo Scacciaricci si presenta il Movimento “SpazioTempismo”

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Saranno per la prima volta uniti nell’opera artistica il Tempo, lo Spazio e la
rappresentazione multi-prospettica del soggetto con l’evidenza della continuità del
trascorrere del flusso dell’intervallo tra una prospettiva e l’altra. L’idea di
SpazioTempismo nasce nel 2010 da un’intuizione di Enzo Trifolelli che supportato poi
da Giampiero Ascoli, intraprendendo studi e ricerche, hanno ampliato e sviluppato il
tema dello Spazio e del Tempo che nella storia dell’arte ha radici profonde,
concretizzando il nuovo concetto e strutturando l’omonimo Movimento artistico.
Nell’ambito del Festival ViterboImmagine2023 lo SpazioTempismo ha avuto la sua
affermazione con l’esposizione di 34 opere di 24 artisti.
L’inaugurazione – con ingresso libero – si aprirà alle 18,00 presso Il Palazzo
Scacciaricci, una Torre-Loggia che sovrasta il caratteristico portico della Piazza S.
Pellegrino, nel suggestivo quartiere medievale, nel cuore del centro storico di Viterbo.
Enzo Trifolelli verrà introdotto da Silvio Merlani titolare della Galleria Chigi e, dopo
una breve ma interessante descrizione del concetto di SpazioTempismo, aprirà un
confronto con i presenti: artisti, appassionati dell’arte e non solo, sul nuovo concetto
e Movimento Artistico “SpazioTempismo”, per approfondire i temi inerenti.
Nella splendida cornice dell’evento, è previsto anche l’intervento della Critico d’Arte
Barbara Aniello che parlerà delle opere esposte e del Concetto SpazioTempistico.
All’esposizione saranno presenti molte opere realizzate con il Concetto dello
SpazioTempismo da alcuni dei seguenti artisti: Emanuela Artemi, Luciana Barbi,
Sergio Barbi, Simona Benedetti, Carlo Benvenuti, Nello Bordoni, Stefano Cianti, Alessia
Clementi, Pippo Cosenza, Raffaela Cristofari, Daniele Del Sette, Francesca Di Niccola,
Paola Ermini, Sheila Lista, Gino Loperfido, Francesca Mazzone, Matilde Mele, Arialdo
Miotti, Francesco Persi, Cecilia Piersigilli, Enzo Trifolelli, Tullio Princigallo, Rita

Sargenti, Alessandro Scannella, Giampietro Sergio, Paolo Signore, Carla Sozio, Jennifer
Venanzi, Alessio Zenone.
All’inizio dell’incontro saranno distribuite delle piccole brochure che illustrano il
concetto e che, assieme al link web (QR code), conducono alla più ampia descrizione
dell’idea. Sulla brochure web sono presenti anche immagini di opere in pittura,
scultura, Digital Art, installazioni e altorilievi.
La Mostra sarà visitabile, con ingresso libero, dal 20 aprile fino al 5 maggio 2024 dal
martedì al venerdì dalle 16,30 alle 19,30 e sabato, domenica e festivi dalle 10,00 alle
12,30 e dalle 16,00 alle 19,30.
Gli organizzatori dell’Evento e fautori del Movimento Artistico “SpazioTempismo”
invitano tutti i lettori a visitare la Mostra per ammirare le opere in SpazioTempismo
esposte.

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Metropoli

Bracciano, violenta aggressione all’ospedale: panico tra medici e pazienti

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BRACCIANO (RM) – Sono stati momenti di tensione quelli vissuti da medici e pazienti all’ospedale Padre Pio. I Carabinieri della Sezione Radiomobile della
Compagnia di Bracciano hanno arrestato un cittadino italiano di 52 anni, con precedenti,
gravemente indiziato del reato di resistenza a Pubblico Ufficiale. L’uomo, in visita a dei
parenti presso l’Ospedale Padre Pio di Bracciano, in evidente stato di alterazione, aveva
aggredito fisicamente e minacciato il personale sanitario, inveendo anche contro i visitatori
presenti. A seguito dell’evento è stato richiesto l’intervento del 112, appurando che lo
stesso soggetto, pochi minuti dopo si era allontanato per poi importunare il personale di un
vicino supermercato. A seguito delle immediate ricerche i Carabinieri della Compagnia di
Bracciano hanno individuato l’uomo che, restio al controllo, li ha aggrediti, minacciandoli.
All’esito dell’attività il 52enne è stato arrestato in flagranza di reato e condotto presso il
carcere di Civitavecchia. In data 10 aprile 2024 l’arresto è stato convalidato ed è stata
disposta da parte dell’Autorità giudiziaria la custodia cautelare in carcere.
Si comunica il tutto nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in
considerazione dell’attuale fase del procedimento, fino a un definitivo accertamento di
colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca
costituzionalmente garantito.

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Roma

Droga a Roma, shaboo nei biscotti iraniani

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ROMA – I Carabinieri della Compagnia di Roma Centro, a conclusione di una complessa attività d’indagine, durata circa sei mesi e diretta dalla Procura della Repubblica di Roma – Gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti, stanno dando esecuzione a un’ordinanza che dispone l’applicazione di misure cautelari, emessa dal Gip del Tribunale di Roma, nei confronti di sei persone di nazionalità iraniana, filippina e bengalese, perché gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di traffico internazionale, spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti del tipo metanfetamina, comunemente detta “shaboo” ed oppio.
L’operazione, scattata alle prime ore di questa mattina, ha impegnato i Carabinieri nella provincia di Roma, dove sono stati localizzati i 6 indagati, 4 destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, due uomini, una donna iraniani e un uomo del Bangladesh; una donna filippina agli arresti domiciliari; una donna iraniana destinataria della misura del divieto di dimora in Roma.
Le attività investigative, condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro sono scaturite a seguito dell’arresto operato a giugno 2021 nei confronti di un cittadino bengalese, trovato in possesso di 530 g di shaboo; da qui sono stati raccolti gravi elementi indiziari in ordine alla presenza di un gruppo criminale per conto del quale l’arrestato deteneva la sostanza. Le indagini eseguite mediante attività tecniche e telematiche, associate come sempre ai servizi tradizionali di pedinamento ed osservazione, hanno consentito di mettere insieme gravi indizi di colpevolezza  a carico di colui che viene considerato il capo e coordinatore unico del gruppo, un cittadino Iraniano, in Italia da circa 25 anni, già agli arresti domiciliari per analogo reato il quale, sfruttando anche i permessi lavorativi come panettiere, dirigeva da remoto ed avvalendosi di gregari e collaboratori ai vari livelli, i rapporti sia con gli acquirenti che con i “galoppini” ed i fornitori di shaboo di stanza in Iran.
Proprio nei confronti di colui che viene considerato il capo e della moglie – anche lei membro del gruppo con compiti logistici ed operativi – i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro hanno eseguito a dicembre 2021 una perquisizione disposta dalla Procura della Repubblica che ha permesso di rinvenire e sequestrare all’interno di un appartamento 2,3 kg di shaboo e 1,4 kg di oppio, abilmente occultati nel doppio fondo di confezioni, completamente integre, di dolci tipici dell’Iran, comportando l’arresto della coppia.
La successiva analisi degli apparati telefonici sequestrati alla coppia ha poi permesso di ricostruire il canale di approvvigionamento dello stupefacente sintetico che veniva prodotto in Iran ed inviato in Italia, grazie alla collaborazione in terra persiana di un sodale non compiutamente identificato, che avvalendosi dell’inconsapevole apporto di alcuni turisti iraniani diretti a Roma, che mettevano a disposizione una porzione del proprio bagaglio, convinti di aiutare dei connazionali a portare in Italia “i sapori” della loro terra (i biscotti appunto), importavano in Italia lo stupefacente rischiando inoltre, se arrestati in Iran, la pena capitale. Una volta in Italia, lo stupefacente sotto forma di prodotti dolciari, veniva ritirato dalla madre o dalla moglie del capo dell’organizzazione e stoccato in depositi prima di essere immesso sul mercato capitolino sfruttando la manodopera a basso costo offerta da cittadini filippini e bengalesi.
È stata dunque ricostruita l’importazione di ben 21 kg di shaboo e 3 kg di oppio nel periodo ricompreso tra aprile e novembre 2021, e la successiva commercializzazione anche al dettaglio, e cristallizzata la posizione di 13 indagati a vario titolo per i reati di spaccio, detenzione ed importazione dall’estero di sostanze stupefacenti.
Nel corso dell’attività, a riscontro delle indagini, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro hanno eseguito 6 arresti in flagranza di reato, convalidati, sequestrate sostanze stupefacenti del tipo metanfetamina, comunemente detta “shaboo”, per un peso complessivo di oltre 3 kg, del tipo oppio per un peso complessivo di kg. 1,5 nonché la somma in contanti di 25.000 euro ritenuta provento dell’attività di spaccio.
Si precisa che il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari, per cui gli indagati sono da ritenersi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva.

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