Covid-19, l’Italia chiude le frontiere: C’è chi lo aveva chiesto due mesi fa!

Frontiere italiane chiuse. Questo quanto entrato in vigore con l’ultima versione del decreto legge – pubblicato in Gazzetta Ufficiale – sulle restrizioni per il coronavirus.

Nel testo si prevedono “limitazioni o divieto di allontanamento e di ingresso nei territori comunali, provinciali o regionali, nonché rispetto al territorio nazionale”. Rispetto al testo approvato in Cdm compare l’accezione delle limitazioni e quindi non solo il divieto, ma la misura si estende anche ai confini nazionali.

Così dopo quasi due mesi, eravamo agli albori della pandemia in Italia, da quando il leader della Lega si appellava al governo per chiedere di “controllare, controllare e controllare” anche chiudendo i confini nazionali ricevendo indietro accuse di allarmismo, sciacallismo e di fascioleghismo oggi il governo Conte, in piena emergenza sanitaria ed economica, finalmente si è deciso -meglio tardi che mai direbbe qualcuno – a chiudere le frontiere.

Probabilmente se due mesi fa si fossero messe in campo le restrizioni ei controlli tanto invocati dalla Lega oggi non ci troveremmo nelle condizioni emergenziali in cui ci troviamo.

“Quando c’è di mezzo la salute – diceva Salvini in uno dei tanti video messaggi postati sui social- soprattutto di fronte a un virus così letale ed aggressivo è meglio un controllo in più che un controllo in meno, è meglio una precauzione in più che una precauzione in meno”.

Parole rimaste inascoltate per quasi due mesi e che ora risuonano come macigni sulle coscienze di coloro che non hanno saputo tutelare la salute degli italiani.

Videomessaggio di Matteo Salvini agli albori del coronavirus in Italia