Covid-19, torna lo spettro contagi in Cina e la Svezia fa “Mea culpa”

La Cina ha annunciato 97 nuovi casi “importati” di coronavirus, il numero più alto dall’inizio di marzo. Solo due i casi locali, secondo quanto annunciato dal ministero della Salute cinese. Le autorità sono preoccupate da una nuova ondata di Covid-19 portata dall’esterno tanto che le frontiere restano chiusi a quasi tutti gli stranieri. Rimane tuttavia il problema dei cinesi che ritornano a casa dall’estero. Oggi a Pechino il livello di allerta sulla salute è passato da “verde” (“nessun problema”) ad “arancione”, che prevede l’obbligo di restare in isolamento a casa propria.

Sono stati 1.920 i morti per coronavirus negli Stati Uniti nelle ultime 24 ore. E’ quanto emerge dalle rilevazioni della Johns Hopkins University. Intanto le scuole nella città di New York resteranno chiuse per il resto dell’anno accademico: non riapriranno fino a settembre. Lo annuncia il sindaco di New York Bill de Blasio. New York ha il sistema di scuole pubbliche più grande degli Stati Uniti con 1,1 milioni di studenti. Le scuole nella città sono state chiuse il 16 marzo a causa dell’epidemia di coronavirus.

Il numero dei contagiati da coronavirus in America latina ha superato oggi quota 60.000, di cui oltre 2.503 morti. E’ quanto emerge da una statistica elaborata dall’ANSA sulla situazione esistente in 34 nazioni e territori latinoamericani. In appena 36 ore la regione è passata dai 50.037 casi confermati il 10 aprile ai 60.300 odierni. Le vittime fatali nello stesso periodo sono cresciute di 442 unità.

Volano i contagi in Svezia, il premier fa mea culpa – “Non abbiamo fatto abbastanza”. Per la prima volta dall’inizio della guerra contro il coronavirus la Svezia ammette che la sua decisione di rimanere neutrale ha fallito. Il premier socialdemocratico Stefan Lofven si assume le sue responsabilità ma senza prendere per il momento nessuna decisione sull’inasprimento delle misure. Ma la preoccupazione per i contagi e le vittime che aumentano, rispettivamente a 9.685 e 870 casi, c’è. Soprattutto alla luce del fatto che la Svezia è il Paese con il numero più basso di posti in terapia intensiva. Se la situazione dovesse aggravarsi il Karolinska Institute dell’università di Stoccolma avrebbe chiesto ai medici di fare delle scelte, secondo un documento interno pubblicato in questi giorni dal quotidiano Aftonbladet. In pratica gli anziani che hanno più di 80 anni non saranno considerati una priorità così come quelle di 70 anni “che hanno un problema a un organo” e i 60-70enni “sui quali si riscontra una patologia su più di due organi”.

Altri 917 morti in Gb, 9.875 totali. Tra loro anche 11enne – Altre 917 persone sono morte in Gran Bretagna a causa del coronavirus portando il numero totale delle vittime a 9.875, secondo i dati del ministero della Salute riportati dalla Bbc. Il numero è in lieve calo rispetto ai 980 morti registrati ieri I casi di contagio sono 78.991. Delle 917 nuove vittime di Covid-19 registrate nel Regno Unito, 823 sono morte in Inghilterra, precisa il servizio sanitario. La città più colpita è Londra, con 102 vittime. Almeno 33 persone decedute avevano altri problemi di salute ed un’età tra i 29 e i 94 anni. In Scozia, sono state registrate 47 nuove vittime (542 in totale), mentre in Irlanda del Nord 15 (107 in totale). Tra le nuove vittime del coronavirus in Gran Bretagna c’è anche un ragazzino o una ragazzina di 11 anni. Lo scrivono i media basandosi sui dati forniti dal Nhs, il servizio sanitario nazionale, secondo i quali le vittime registrate oggi in Inghilterra hanno tra gli 11 e i 102 anni. Si tratta di una delle vittime più giovani finora nel Regno Unito. Secondo il tabloid Daily Mail, l’undicenne “non aveva altri problemi di salute”.

In Francia 353 morti in ospedale, 290 in ospizi – Altri 643 morti nelle ultime 24 ore in Francia per il Covid-19, 353 negli ospedali e 290 nelle case di riposo. Il totale, secondo il direttore generale della Sanità, Jerome Salomon, è quindi di 13.832 morti. Continua per il 3/o giorno consecutivo il trend positivo del calo di pazienti in rianimazione. Oggi in tutta la Francia sono scesi a 6.883. La portaerei nucleare francese “Charles de Gaulle”, sulla quale si trovano 50 marinai positivi al Coronavirus, arriverà domani nel porto di Tolone, nel sud della Francia, dove i contagiati potranno cominciare la quarantena. 

In Spagna 510 morti in 24 ore, ancora in calo – In Spagna prosegue il rallentamento dell’epidemia di coronavirus. Il ministero della sanità, rende noto El Pais, riporta che nelle ultime 24 si registrano 510 nuove vittime, in calo rispetto alle 605 di venerdì: è l’aumento più contenuto dal 23 marzo. Il numero di contagi è di 161.852. Le persone guarite sono 59.109. Il governo spagnolo ha prorogato di due settimane, fino al 25 aprile il controllo alle frontiere terrestri con Francia e Portogallo. Lo ha annunciato il ministero dell’Interno, riporta l’agenzia Efe. L’ordinanza, firmata dal ministro Fernando Grande Marlaska, entrerà in vigore a mezzanotte, e “può essere soggetta a nuove proroghe in caso di necessità”. Il ristabilimento dei controlli alle frontiere interne è entrato il vigore il 17 marzo per contenere la diffusione del coronavirus.

In Africa superata la soglia dei 700 morti – Ha raggiunto quota 700 il numero di decessi per coronavirus in Africa dove sono stati registrati 13.145 contagi in 52 dei 54 Stati del continente nero. E’ quanto emerge da dati aggiornati a questo pomeriggio da “Africa Cdc”, un’istituzione tecnica dell’Unione africana. Le guarigioni sono 2.171, sottolinea Africa Cdc in un post su Facebook. L’area più colpita, con 5.784 casi e 528 morti, è l’Africa settentrionale dove in cima alla classifica c’è l’Egitto, il Paese più popoloso, che dichiara 1.794 contagi e 135 decessi seguito dall’Algeria (1.761) che però conta più vittime (256). Il Paese col maggior numero di contagi (2.003) è il Sudafrica che però conta 24 morti. La Nigeria, il Paese con più abitanti in Africa, ha 305 casi e 7 decessi. Un altro grande Paese del continente, il Kenya, dichiara 191 contagi e 7 morti. Dalla lista si nota l’assenza degli unici due Paesi africani che non hanno dichiarato casi di Covid-19: il piccolo regno (2,2 milioni di abitanti) del Lesotho e le Isole Comore.