Covid, 27 milioni di italiani hanno completato il ciclo di vaccinazioni

Sono 27.120.766 gli italiani completamente vaccinati, pari al 50,21 % della popolazione over 12. Secondo il sito del Governo, in totale sono 61.543.227 le dosi somministrate, pari al 92,9% di quelle attualmente a disposizione delle regioni (dati in aggiornamento.

La campagna vaccinale prosegue con numeri alti: anche nella settimana passata si è superato il livello di 3,8 milioni di dosi, dato superiore alle due settimane precedenti.

Tuttavia, la somministrazione delle prime dosi continua ad essere inferiore alle 100 mila al giorno (per un totale di oltre 580 mila effettuate complessivamente nella settimana passata). 

Pregliasco, sì all’obbligo per il personale scolastico. “Credo che si possa pensare di arrivare all’obbligo di vaccino per il personale scolastico così come è stato fatto per i sanitari. I docenti sono a rischio in quanto la variante Delta infetta molto i giovani e poi svolgono un servizio essenziale, lo abbiamo visto anche dai risultati degli Invalsi che sono stati pessimi a causa della Didattica a distanza, realizzata in modo emergenziale senza un’adeguata organizzazione”. Così il virologo dell’Università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco e membro del Cts della Lombardia, ai microfoni della trasmissione ‘Rotocalco 264’ su Cusano Italia Tv. “Non c’è chiarezza sulla durata della vaccinazione. Oggi si stima una protezione di 9-12 mesi. E’ probabile che sia necessario una dose di richiamo nel 2022, magari soprattutto per i soggetti più fragili e a rischio e magari con un vaccino aggiornato per le nuove varianti. E’ presumibile che si prediliga il vaccino a mRna”.

Rasi, piano nazionale in vista del calo dell’immunità. “Serve un piano nazionale per monitorare l’andamento della vaccinazione in previsione del calo dell’immunità e di nuove varianti: chi è coperto, con quante dosi, da quanto tempo e con quali risultati”. Ad affermarlo è Guido Rasi, ordinario di Microbiologia all’Università di Roma Tor Vergata e consulente per l’emergenza del generale Figliuolo. Non bisogna ridursi ad inseguire il covid, spiega Rasi, ma è importante monitorare come gli italiani reagiscano alla vaccinazione. “La terza dose di massa non ha senso – aggiunge -, ma per immunodepressi e anziani potrebbe servire. È ora di decidere il modo in cui farlo, probabilmente con un vaccino diverso e aggiornato per le future varianti. E poi cerchiamo quel 6 per cento di persone che non rispondono alla copertura per capire chi sono e perché. Dobbiamo combattere ogni possibile serbatoio del virus”.