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Cronaca

Criminologia: il top a Marsala

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MARSALA (TP) – Grande successo per il Terzo Seminario di Criminologia “Serial Killer” tenutosi a Marsala il 20 e 21 aprile presso  il Complesso Monumentale San Pietro. Un evento che ogni anno richiama un copioso numero di partecipanti che fanno a gara nell’aggiudicarsi gli ultimi posti disponibili per assistere ad un evento divenuto ormai esclusivo per una città che apre le porte all’approfondimento della materia con ospiti di fama nazionale e internazionale nell’ambito investigativo, criminologico e della scena del crimine.

Un evento fortemente voluto dal presidente della Camera penale di Marsala l’avvocato Giacomo Frazzitta e dal presidente della scuola Territoriale avvocato Francesco Messina:

Frazzitta e Messina da sempre impegnati reciprocamente nelle aule giudiziarie, con la toga in spalla e la tenacia che li ha sempre contraddistinti hanno creato un evento aperto ad avvocati, giornalisti, psicologi, criminologi, studenti, forze dell’ordine e appassionati con il fine di fomentare l’amore per la conoscenza nei confronti di una materia tanto affascinante quanto ostica: la criminologia. L’elegante atrio interno del complesso monumentale San Pietro – in pieno centro storico – era baciato dal sole alle 14 del pomeriggio e tra i tavolini, gli ombrelloni bianchi e i turisti curiosi, si disperdevano  fumi di sigaretta e chiacchiere di giovani che fremevano nell’incontrare i propri beniamini della crime scene.

Il 20 aprile i presenti hanno effettuato la registrazione e successivamente si è parlato di indagini scientifiche

Ruben De Luca, psicologo criminologo. Esperto di serial killer, ha parlato della fenomenologia dei serial killer, spiegando il tutto attraverso fatti di cronaca ben noti all’opinione pubblica.

Gianloreto Carbone, volto storico della trasmissione di Rai3 “Chi l’ha visto?”, ha parlato di serial killer e altre storie italiane, raccontando il tutto attraverso le immagini di un caso di cui si è personalmente occupato per incontrare, nel pomeriggio gli studenti delle scuole di Marsala. Il 21 aprile, il seminario si è aperto con Fabio Sanvitale giornalista investigativo e scrittore di saggi. Esperto di cold case e criminalità informatica. Ha scritto per “Il Tempo”, “Il Messaggero”, “Detective” e le indagini da lui condotte sul caso di Jack lo Squartatore. Giuseppe Iuvara, medico legale di fama nazionale, ha parlato del serial killer di Cassibili. Si è parlato poi di casi giudiziari come Maurizio Minghella e Gino Girolimini; Luciano Garofano, già comandante del R.I.S. di Parma esperto della scena del crimine, ha parlato del serial killer Donato Bilancia. La serata si è conclusa con un dibattito con tutti i relatori in merito al caso del mostro di Firenze a cui si è aggiunto il giornalista marsalese Angelo Barraco, de L’Osservatore D’Italia.

Angelo Barraco

 

Cronaca

Ponzano Romano, “caso del canile lager”: il GIP archivia il procedimento verso il titolare

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Il GIP di Rieti ha archiviato la vicenda che ha visto il titolare di un castello del 1200 con diversi ettari di tenuta a Ponzano Romano finire indagato per il reato previsto dall’articolo 727 del Codice Penale, ovvero di “abbandono di animali”

Una vicenda iniziata due anni fa quando venne diramata la notizia del sequestro di un “canile lager” con 110 husky maltrattati. Il titolare, un uomo di 45 anni, finì quindi indagato per maltrattamento di animali.

Vista la richiesta di archiviazione depositata dal PM – si legge sul decreto di archiviazione – ritenuto, conformemente a quanto sostenuto dal PM, che non è possibile sostenere l’accusa in dibattimento, in quanto: lo stato in cui si trovavano gli animali al momento del controllo non è imputabile al comportamento dell’indagato momentaneamente assente per motivi di salute.

Il 45enne, infatti, al momento del controllo si trovava ricoverato, già da una settimana, al policlinico.

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Cronaca

Kata, la bambina scomparsa a Firenze: gli inquirenti tornano nell’albergo

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Tre mesi dopo la scomparsa della piccola Kata, le indagini sono ripartite dalle immagini di alcune telecamere di videosorveglianza nei pressi dell’hotel Astor di Firenze. Le ricerche della bimba di 5 anni scomparsa dall’ex albergo occupato continuano da mesi e in queste settimane si sono aperte diverse piste che potrebbero portare alla bambina. Stando a quanto reso noto, infatti, si erano aperte due piste che portavano gli inquirenti all’estero: la piccola Kata potrebbe essere stata rapita “per errore” da alcune persone che volevano vendicarsi dell’ex compagna di un narcotrafficante che fino a pochi anni fa viveva in Italia.

La donna ha infatti una bimba della stessa età di Kata e dopo l’arresto dello spacciatore peruviano, poi rimpatriato, si sarebbe trasferita con la sua piccola nell’ex albergo occupato, lì dove la minore scomparsa viveva con la famiglia. A rendere nota per la prima volta la possibilità di un rapimento avvenuto “per errore” sarebbe stato il nonno della bimba che dal Perù avrebbe detto ai familiari di essere pronto a “occuparsi lui del caso”. 

Gli inquirenti tornano nell’albergo degli orrori. In diretta da Firenze lo racconta “Chi l’ha visto?” nella nuova puntata di questa sera mercoledì 20 settembre con Federica Sciarelli questa sera in diretta.

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Cagliari, smantellata un’associazione a delinquere dedita allo sfruttamento del lavoro nero

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Gli stranieri venivano reclutati dal CAS e portati in diverse aziende agricole e nei vigneti di note cantine della provincia

All’alba di oggi, la Polizia di Stato ha smantellato una presunta associazione a delinquere che reclutava i cittadini stranieri ospiti del Centro di Accoglienza Straordinaria di Monastir (CA), per farli lavorare in nero in alcune aziende agricole della provincia.

La Squadra Mobile di Cagliari ha eseguito cinque fermi di indiziato di delitto a carico di altrettanti cittadini pakistani, dimoranti a Cagliari, tutti con permesso di soggiorno in Italia, indagati per aver costituito e organizzato un’associazione a delinquere finalizzata all’intermediazione illecita e allo sfruttamento del lavoro nero, con violazione dei contratti nazionali e delle norme sulla sicurezza del lavoro.

Un altro cittadino pakistano, che avrebbe fatto da autista per l’organizzazione, è stato indagato in stato di libertà quale partecipe dell’associazione a delinquere.

I fermati, ogni mattina, prelevavano dal C.A.S. gli stranieri e li portavano a lavorare in alcune aziende agricole della provincia, che li sfruttavano dando loro una paga di 5 euro l’ora. A volte i lavoratori dovevano provvedere anche a procurarsi il cibo per la  giornata.

Sono 12 i titolari di aziende agricole e cantine indagati in stato di libertà perché avrebbero utilizzato manodopera, sottoponendo i lavoratori a condizioni di sfruttamento e approfittando del loro stato di bisogno.

Nell’operazione sono stati impegnati complessivamente 60 uomini della Squadra Mobile, del Reparto Prevenzione Crimine di Abbasanta e del Reparto Mobile di Cagliari.

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