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DA CASERTA AL LAZIO: ECCO CHI DETIENE IL MONOPOLIO DELLE FARMACIE PUBBLICHE

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Tempo di lettura 4 minuti Anche l'associazione antimafia Antonino Caponnetto ha denunciato l'intera vicenda presentando un esposto a tutte le prefetture del Lazio

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di Chiara Rai – Ivan Galea – Alberto De Marchis – Angelo Parca

Nel Lazio le nuove farmacie comunali di Bracciano, Gaeta e Castel Madama saranno gestite da privati di Caserta e dintorni che partiti dalla loro terra hanno tirato sù un impero tanto da vantare il monopolio delle farmacie di oltre 24 Comuni campani. Adesso si mira al Lazio a tal punto che le farmacie pubbliche previste nei tre Comuni laziali rimangono di fatto pubbliche soltanto sulla carta perché in realtà sono controllate da alcuni casertani che ne detengono l’80% della proprietà attraverso un giro societario tra cui, anche se non direttamente, figura anche il farmacista simbolo dell’anticamorra Luigi Mascolo al quale la criminalità organizzata uccise il padre.

L’ingresso dei casertani nel Lazio L’ingresso di questi signori inizia con i primi passi mossi da Bracciano Comune alle porte nord di Roma che di recente è stato commissariato a seguito della dimissione di massa di 10 consiglieri di maggioranza più il sindaco Pd Giuliano Sala. La fuga dalle poltrone è avvenuta pochi giorni dopo una perquisizione dei carabinieri in Comune, allargata alle case di alcuni imprenditori perché la Procura di Civitavecchia ha rilevato irregolarità in alcuni appalti pubblici.

Dunque succede che Bracciano vende la farmacia comunale nel 2013 e nel 2014 gli viene in mente di riaprine una nuova tant’è che ottiene le autorizzazioni dalla Regione Lazio e con delibera di consiglio comunale in accordo col Comune di Gaeta capofila costituisce un consorzio intercomunale denominato Coifal.

L’anomalia della gara indetta dal consorzio di Comuni Ma da qui la storia s’infittisce di ombre perché questo consorzio indice un bando per affidare la gestione dei servizi delle farmacie nonché i costi vivi per l’apertura delle stesse. L’intento della gara è trovare un partner privato che insieme al consorzio Coifal costituisca una società mista, dove il privato deterrà ben l'80% di quote, che di fatto avrà in mano tutte le attività del servizio farmaceutico dei comuni consorziati . Fin qui tutto chiaro se non fosse che il consorzio pubblico Coifal a giugno 2015 indice la gara e a vincerla è una società che si costituisce subito dopo la pubblicazione del bando. La fortunata partecipante si chiama Servizi Farmaceutici Integrati Srl e si costituisce per l’appunto soltanto il 9 Luglio 2015. Quest’ultima – Servizi Farmaceutici Integrati Srl –  rappresenta il privato che insieme al Coifal andrà a costituire la Laziofarma-Farmacie Pubbliche Laziale SpA., società a capitale misto.

Ed ecco che compaiono i soliti noti. Questo neo privato, la Servizi Farmaceutici Integrati Srl è controllato dalla società Mages Srl che ne detiene il 100% delle quote.

L’anello di congiunzione tra Campania e Lazio Mages srl è nient’altro che l’anello di congiunzione tra la Campania e il Lazio, si trova esattamente al centro della galassia societaria che abbiamo esplorato e che abbiamo descritto nel grafico allegato a questo articolo.
 

In Campania questo “scandalo”delle farmacie ha riempito le cronache Ciò che non si sapeva è che la mano campana sia arrivata oltre le porte di Roma. La società Mages Srl con sede legale a Caserta, controlla quindi il 100% della società Servizi Farmaceutici Integrati Srl che a sua volta detiene l'80% della partecipazione in Laziofarma Spa.

Lo scandalo delle farmacie in Campania Il gemello campano del consorzio Coifal si chiama Ciss ma nella terra madre la musica è più pesante. In Campania sia a Cellole come a Sessa Aurunca la stampa locale parla di un assodato cerchio politico-amministrativo lobbistico delle farmacie comunali, portando come esempio la seconda farmacia di Cellole, che nel 2014, sarebbe stata “affidata in gestione” all'Incofarma, di cui l'allora assessore ai Lavori Pubblici di Sessa Aurunca Lorenzo Di Iorio era Amministratore Delegato. Di Iorio poi si è dimesso da AD a fine 2014.

La scoperta è che Di Iorio figura comproprietario delle quote della società Gess Srl insieme ad un certo Renato Esposito domiciliato a Sessa Aurunca. La Gess srl a sua volta detiene le quote della Soc.i.ge.ss srl che altri non è che il privato che etiene il 75% della società mista INCO.FARMA che gestisce le farmacie di 24 comuni della Campania.

Di Iorio notoriamente è legato al farmacista simbolo dell’anticamorra Luigi Mascolo che con lo stesso ha fatto anche politica. Luigi Mascolo ha una società denominata Compagnia Europea di Smaltimento Farmaci srl insieme a Massimo Cox che a sua volta detiene il 50 % delle quote della Mages Srl che a sua volta controlla il 100% della società Servizi Farmaceutici Integrati Srl che andrà a costituire in quota 80% insieme al consorzio pubblico Coifal in quota 20% la  Laziofarma Spa. Inoltre sempre Luigi Mascolo detiene il 100% della società Farm Mascolo srl che si occupa di commercio di prodotti farmaceutici.

Esposti e interrogazioni Questi singolari movimenti hanno destato l’interesse di diverse realtà a partire dai Cittadini di Bracciano in Movimento per arrivare fino ad una interrogazione parlamentare dell’M5S presentata lo scorso 16 dicembre da Romano Paolo Nicolò e Luca Frusone all’attenzione dei ministri degli Interni e della Salute. Ci sono inoltre due esposti di cui uno di alcune farmacie di Gaeta indirizzato alla procura della Corte dei Conti e un’altro alla procura di Napoli da parte di Federfarma di Caserta, Salerno, Benevento, Napoli e Avellino e l’ordine dei farmacisti di Caserta Napoli Benevento e Salerno. Il comune denominatore è il fatto che con giochi societari di quote le farmacie comunali sono monopolizzate, e non mancano le “anomalie”, dai soliti privati in barba alla legge 475/1968 che stabilisce la natura pubblicistica della gestione delle delle stesse che sono un servizio pubblico essenziale

Anche l'associazione antimafia Antonino Caponnetto ha denunciato l'intera vicenda presentando un esposto a tutte le prefetture del Lazio.

La difesa del Coifal Il presidente Coifal Mario Paone dal canto suo ha inteso chiarire in una conferenza stampa che tutto è stato operato nella piena trasparenza e sottolineato che “i termini di gara sono stati rispettati”. Durante l’incontro è stato poi detto che la società individuata (quella per interderci costituita dopo il bando) si avvale quale farmacista garante di Luigi Mascolo, figlio di Giuseppe che non si è legato alla camorra. Con un biglietto da visita così, allora, è tutto consentito?
 

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Politica

Giorgetti e Salvini: scontro sul budget nella manovra 2025

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Il ministro dell’Economia annuncia sacrifici e spending review, mentre Salvini si prepara a difendere le risorse per il suo ministero

Ammonterebbe a circa 3 miliardi di euro l’obiettivo della spending review che il governo Meloni intende perseguire per finanziare la manovra economica del 2025. Lo si apprende da fonti di maggioranza, che sottolineano come il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, stia intensificando la sua richiesta di tagli e di sacrifici ai colleghi di governo per trovare le risorse necessarie.

Giorgetti: “Sacrifici necessari, niente nuove tasse”

Parlando durante un evento organizzato dal quotidiano Il Foglio, Giorgetti ha ribadito l’urgenza di razionalizzare la spesa pubblica per garantire sostegno alle famiglie, in particolare a quelle con figli, senza gravare ulteriormente sui contribuenti. “Chi ha figli in età giovane o scolare sostiene sicuramente più spese. Queste spese meritano un trattamento migliore. Spero che martedì un segnale in questa direzione riusciremo a darlo”, ha dichiarato il ministro, anticipando alcune misure previste nella manovra.

Giorgetti ha inoltre ribadito la sua linea ferma contro l’introduzione di nuove tasse. “Non ci saranno più tasse nella prossima manovra. Stiamo già riducendo il carico fiscale, come dimostrato dal taglio del cuneo fiscale che diventerà strutturale”. Questa dichiarazione mira a placare i timori sollevati da alcuni ambienti politici e mediatici su possibili nuovi oneri a carico dei cittadini.

La spending review come priorità

Tuttavia, per coprire il fabbisogno economico senza aumentare le tasse, il governo si affida alla spending review. “Ho preannunciato a tutti i miei colleghi che bisogna fare sacrifici e rinunciare a qualche programma, magari totalmente inutile”, ha proseguito Giorgetti. “Se non presenteranno proposte, sarò io a fare la parte del cattivo”.

La necessità di tagli mirati e razionali è stata confermata anche da fonti vicine alla Presidenza del Consiglio, che sottolineano come la spesa pubblica, ereditata dai precedenti governi, necessiti di una revisione profonda, con l’obiettivo di eliminare sprechi e inefficienze.

Incentivi per restare al lavoro

Tra le misure previste, Giorgetti ha anche anticipato un potenziamento degli incentivi fiscali per chi desidera prolungare la propria carriera lavorativa oltre l’età pensionabile. “Stiamo perfezionando gli incentivi a chi vuole restare al lavoro. Non si tratta solo di una questione di finanza pubblica, ma anche di dare risposta a chi ha più soddisfazione nel lavorare piuttosto che andare in pensione”. Il ministro ha sottolineato che questa misura si allinea alla linea storica della Lega, condivisa anche dal vicepremier Matteo Salvini, e fa parte del solco tracciato da Roberto Maroni negli anni passati.

Salvini: “Difendo il mio budget”

Parallelamente, Salvini si è espresso sulla manovra durante un’assemblea di ANCI Lombardia a Monza, dichiarando: “Oggi vedo Giorgetti per difendere il mio budget”. Il leader della Lega e ministro delle Infrastrutture ha confermato il suo impegno nel tutelare le risorse destinate al suo ministero, in un contesto di contrazione della spesa che potrebbe incidere su alcuni programmi infrastrutturali.

Le reazioni dell’opposizione

Le opposizioni non hanno tardato a criticare l’approccio del governo, in particolare la mancanza di una visione complessiva. Il Partito Democratico ha accusato l’esecutivo di procedere con tagli indiscriminati senza tenere conto delle ricadute sociali. “Non si possono cancellare interi programmi senza una valutazione dei loro impatti su cittadini e lavoratori”, ha dichiarato un esponente dem. Anche il Movimento 5 Stelle ha manifestato preoccupazione, temendo che la revisione della spesa possa colpire settori chiave come sanità e istruzione.

La manovra 2025 si prospetta quindi come una sfida cruciale per l’esecutivo Meloni, che dovrà bilanciare l’esigenza di ridurre la spesa pubblica con l’obiettivo di non appesantire ulteriormente i cittadini. I prossimi giorni saranno decisivi per definire i contorni di una politica economica che potrebbe determinare il futuro del governo e della sua capacità di mantenere gli impegni presi.

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Editoriali

“Fuori dal Coro”, Mario Giordano: accuse e disinformazione, tra “ladri di salute” e realtà distorta

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La trasmissione di Rete4 punta il dito sulle liste d’attesa con tagli e montaggi che distorcono la realtà dando poco spazio alle spiegazioni sulle cause strutturali e storiche di questo problema

Le liste d’attesa sanitarie nella regione Lazio rappresentano da anni una delle maggiori sfide per i cittadini e le istituzioni. Problemi come i lunghi tempi di attesa per visite specialistiche e interventi chirurgici affliggono il sistema sanitario da decenni, ereditati da diverse amministrazioni regionali. Negli ultimi mesi, tuttavia, la trasmissione Fuori dal Coro, condotta da Mario Giordano su Rete4, ha acceso i riflettori sul tema, con servizi che spesso sembrano puntare il dito contro l’attuale governatore Francesco Rocca e i dirigenti delle ASL.

La narrazione mediatica proposta dal programma sembra suggerire che la responsabilità delle inefficienze sia interamente da attribuire alla giunta Rocca, ignorando la complessità storica e sistemica del problema.

La campagna mediatica di Fuori dal Coro

La trasmissione di Giordano, Fuori dal Coro, è nota per il suo stile provocatorio e per servizi che mirano a denunciare inefficienze e disservizi in vari settori della vita pubblica italiana. Negli ultimi tempi, il programma ha rivolto un’attenzione particolare alla sanità del Lazio, accusando il sistema di essere gestito da “ladri di salute”. Giordano, con i suoi servizi taglienti, ha puntato il dito contro la gestione delle liste d’attesa e il ruolo delle ASL, alimentando polemiche sulla responsabilità del governatore Rocca e delle amministrazioni locali nel garantire un servizio sanitario efficiente utilizzando filmati montati ad arte per evidenziare episodi di presunta incompetenza o scarsa trasparenza da parte dei dirigenti delle ASL. Questi servizi, sebbene utili per accendere il dibattito pubblico, rischiano di presentare un quadro distorto della realtà, facendo sembrare che il problema delle liste d’attesa sia frutto esclusivo dell’attuale amministrazione. Gli spezzoni video presentati, tagliati e cuciti ad arte, non offrono sempre un quadro completo delle azioni e delle iniziative messe in campo per risolvere un problema così complesso. Rocca e le ASL regionali vengono spesso messi in ridicolo, attraverso un montaggio selettivo che dà poco spazio alle spiegazioni sulle cause strutturali e storiche di questo problema.

Un problema di lungo corso: le cause storiche delle liste d’attesa

La questione delle liste d’attesa nel Lazio ha radici profonde, e risale a molto prima della gestione di Rocca. Secondo i dati forniti dall’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), la Regione Lazio si è trovata negli ultimi 10 anni a fronteggiare un aumento costante delle richieste di prestazioni sanitarie. Questo è avvenuto in un contesto di scarsità di risorse, con un personale sanitario insufficiente rispetto al fabbisogno, strutture ospedaliere spesso sovraccariche e difficoltà nel gestire in modo efficiente il sistema delle prenotazioni.

Le precedenti amministrazioni regionali hanno tentato varie riforme per affrontare il problema, ma con risultati alterni. Nel 2019, sotto la giunta Zingaretti, il Lazio era già tra le regioni con le più lunghe liste d’attesa in Italia, con pazienti costretti ad attendere mesi, se non anni, per accedere a esami diagnostici e visite specialistiche .

Gli sforzi della giunta Rocca per ridurre i tempi

Dal suo insediamento, Francesco Rocca ha reso le liste d’attesa una priorità per la sua amministrazione. Il governatore, insieme agli assessori competenti, ha avviato un piano di riorganizzazione del sistema sanitario regionale che mira a ridurre significativamente i tempi di attesa. Uno dei punti chiave è l’incremento delle risorse destinate all’assunzione di nuovo personale sanitario e all’implementazione di sistemi digitali più efficaci per la gestione delle prenotazioni.

Un passo importante è stato l’avvio della piattaforma Recup, il sistema unico regionale per le prenotazioni di visite ed esami, che dovrebbe rendere più trasparente e immediata la gestione delle richieste. Inoltre, la giunta Rocca ha stanziato fondi per migliorare l’infrastruttura tecnologica degli ospedali, con l’obiettivo di abbattere le inefficienze burocratiche che spesso causano ritardi nelle prestazioni sanitarie.

Nonostante questi sforzi, il sistema sanitario del Lazio si trova ancora in una fase di transizione, e ci vorrà del tempo prima che le riforme possano produrre risultati tangibili. Le criticità attuali, infatti, sono l’eredità di anni di mancati investimenti e tagli alla sanità, e non possono essere risolte nell’arco di pochi mesi.

Il ruolo delle ASL e il problema della comunicazione

Un altro punto sollevato da Fuori dal Coro riguarda i dirigenti delle ASL, spesso accusati di essere poco trasparenti o addirittura di boicottare le riforme. Tuttavia, è importante ricordare che le ASL sono strutture complesse, e molte delle inefficienze segnalate dipendono da vincoli amministrativi e da una scarsità di risorse che si protrae da anni.

La campagna di discredito portata avanti da alcuni programmi televisivi rischia di delegittimare il lavoro di migliaia di professionisti della sanità, che ogni giorno si impegnano per garantire il miglior servizio possibile ai cittadini, nonostante le difficoltà.

La necessità di una corretta informazione

In un contesto così delicato, è fondamentale che il dibattito pubblico venga alimentato da informazioni accurate e contestualizzate. La disinformazione, come quella veicolata da montaggi video parziali, non fa altro che creare sfiducia nei confronti delle istituzioni e alimentare tensioni sociali. Al contrario, è necessario riconoscere gli sforzi che la Regione Lazio sta compiendo per risolvere un problema che affligge non solo questa regione, ma molte altre parti d’Italia.

Le riforme sanitarie richiedono tempo, risorse e la collaborazione di tutti gli attori coinvolti, dai politici ai dirigenti sanitari, fino ai cittadini stessi. Solo attraverso un approccio condiviso e una comunicazione trasparente si potranno raggiungere risultati concreti e duraturi nella riduzione delle liste d’attesa e nel miglioramento della sanità pubblica.

E così, mentre la trasmissione Fuori dal Coro punta il dito contro Rocca e le ASL del Lazio, sarebbe invece importante non perdere di vista la complessità della questione e il lavoro che si sta facendo per migliorare una situazione ereditata da anni di difficoltà strutturali.

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Editoriali

Un anno di articoli con L’Osservatore d’Italia

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Un anno di esperienza con questa testata giornalistica! Beh che dire, lo staff è davvero impegnato su diversi fronti e la collaborazione con loro aiuta sicuramente uno scrittore esordiente ad imparare a scrivere in termini giornalistici.

La testata giornalistica di www.osservatoreitalia.it è sempre molto accattivante e ricca di notizie, dalla cronaca nera a quella rosa. Fare esperienza con un’equipe ben organizzata è il giusto trampolino di lancio per modellare e migliorare l’arte dello scrivere.

La possibilità di vedere i propri articoli pubblicati e seguiti da molti followers investe positivamente sia sul pubblicista che sul giornale. La direttrice, Chiara Rai e il marito Ivan Galea sono impegnati su tanti fronti (dalla politica, alla finanza, alla salute, alla cronaca etc ..) e si occupano in modo chiaro di dare qualità al loro lavoro.

Un “mestiere” quello del giornalista molto scrupoloso e curioso che deve accendere nei lettori la necessità di leggere una determinata notizia. Il giornale si occupa di organizzare momenti di rassegna stampa su diverse tematiche interessanti.

Scrivere articoli per www.osservatoreitalia.it è stata e sarà un’esperienza che ha colmato lacune e incoraggiato l’uso della lingua italiana. Ha arricchito l’esperienza culturale di ciascun collaboratore che ne fa parte.

www.osservatoreitalia.it è una realtà in espansione e mi auguro di vederla sempre di più crescere nell’ambito giornalistico e di espressione. È un’opportunità che va calibrata e pensata, nessuna notizia può essere un caso, ma deve rispecchiare gli avvenimenti reali della nostra quotidianità. Deve incuriosire per espandersi sempre oltre.

La collaborazione con Chiara Rai è efficace sotto ogni punto di vista, poiché il suo modo diretto di spiegare e render noto gli avvenimenti è molto oggettivo e schietto. Non esistono ma e se …, ma la consapevolezza di chi si è e di chi si vuol essere.
Il giornalismo è un’attitudine alla scoperta e alla capacità, non solo di vincere l’attenzione del lettore, ma di formulare articoli chiari e concisi.
La grande “famiglia” di www.osservatoreitalia.it sta lavorando sempre più per ampliare le sue conoscenze e competenze pertanto far parte di questo team è davvero eccezionale.
Nel dedicare questo articolo al mio primo anno di collaborazione, ringrazio Chiara e Ivan in modo speciale. Continuate e continuiamo così, l’informazione c’è e noi ci saremo sempre cari lettori!

Cara Maria Rossella Randi,
grazie di cuore per il tuo bellissimo editoriale e per le parole di stima e apprezzamento verso L’Osservatore d’Italia.

È un piacere sapere che la tua esperienza con noi sia stata così positiva e formativa. Il tuo impegno e la tua dedizione nel contribuire alla nostra testata ci rendono orgogliosi. Il giornalismo è un lavoro di passione e attenzione, e siamo felici che tu abbia trovato in noi una squadra con cui crescere e sviluppare le tue abilità. Siamo certi che il tuo contributo continuerà a essere prezioso, e ti ringraziamo per la fiducia e la collaborazione! Un caro saluto e un grande augurio per il futuro!

La redazione de L’Osservatore d’Italia!

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