DA FRASCATI A RIO DE JANEIRO: LA STRANA STORIA DELLA SCHERMA

Redazione

Roma – La sempre più imminente spedizione di Rio de Janeiro avrà l'obiettivo di confermare questo trend a dir poco positivo. Tra le assolute protagoniste ci sarà, senza alcun dubbio, Elisa De Francisca, che, nel fioretto femminile, dovrà difendere l'oro vinto a Londra. “È difficile confrontare la mia condizione di oggi con quella di quattro anni fa. Un quadriennio olimpico è lungo, difficile, ma soprattutto si cambia come atlete e come persone. Ritengo infatti di essere maturata rispetto al 2012,perché sono cambiate tante cose e l’Elisa di oggi non è di certo quella di quattro anni fa. So di essere preparata ad affrontare l’appuntamento olimpico di Rio de Janeiro. So anche che sarò chiamata a difendere quell’oro, ma questo non mi preoccupa. Forse proprio grazie a questa maturità acquisita in questi anni. Finale con la Errigo? Mi piacerebbe, perché significherebbe che, nel fioretto femminile, l'Italia è ancora leader”, queste le parole dell'atleta jesina in un'intervista esclusiva rilasciata a Bwin.

La spedizione di Frascati a Rio de Janeiro
Ma, aldilà della storica italica tradizione del fioretto femminile, c'è una società che possiamo tranquillamente definire come una pietra miliare e fondante del movimento schermistico italiano. Stiamo parlando della Frascati Scherma, fondata nel lontano 1954. Sono tantissimi gli atleti che ne hanno fatto parte e le 114 medaglie totali ne sono la più chiara ed evidente testimonianza. Rimanendo a parlare di fioretto, ma stavolta maschile, a Rio de Janeiro ci saranno i frascatani Baldini e Garozzo, freschi vincitori della medaglia d'argento ai recenti campionati europei, disputatesi a Torun, in Polonia. Per entrambi l'appuntamento brasiliano può essere la definitiva consacrazione, oltre ad un vero e proprio banco di prova. Saranno presenti anche le sciabolatrici Rossella Gregorio e Loreta Gulotta. Per loro le speranze di salire sul podio sono minime, ma non si sa mai. Sognare, specie con i cinque cerchi sullo sfondo, è sempre cosa lecita.

Arianna Errigo, l’ospite di eccezione

In un piccolo angolo della regione laziale, insomma, si fa e si insegna scherma ad alti livelli. In molti si avvicinano a questo meraviglioso sport e ai numerosi corsi grazie all'egregio lavoro fatto dalla società laziale. Persino Arianna Errigo, pur non facendone parte, molte volte prende parte agli allenamenti. Questo testimonia la grande organizzazione, la fondamentale importanza e la perfetta struttura. D'altronde, non è che sia da stupirsi più di tanto. Dietro i grandi risultati c'è sempre chi tesse la tela, chi si impegna e fa sacrifici su sacrifici. Nulla, si sa, accade mai per caso. Vanno davvero fatti tanti complimenti a chi è stato capace di costruire questo sistema e questo movimento, che dà sempre così tante soddisfazioni ed emozioni. Da Frascati a Rio de Janeiro. Sembra davvero strano da dire e da dover raccontare. Ma per la scherma italiana è proprio così. Sperando che il viaggio di ritorno sia pieno zeppo di medaglie.