Scienza e Tecnologia
Dai podcast ai giochi online: nuove forme d’intrattenimento grazie ad internet
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I podcast: la rivoluzione dell’audio on demand
I podcast hanno segnato un punto di svolta nel mondo dell’intrattenimento audio. Questi contenuti registrati, disponibili in formato digitale, possono essere ascoltati su qualsiasi dispositivo connesso a internet, come smartphone, tablet o computer. I podcast coprono una vasta gamma di argomenti, che vanno dall’informazione alla divulgazione scientifica, dalla narrativa ai talk show. Grazie alla loro natura on demand, gli utenti possono ascoltare i podcast quando preferiscono, senza dover seguire un palinsesto prestabilito.
Inoltre, i podcast hanno aperto nuove possibilità per i creatori di contenuti, permettendo loro di condividere le proprie idee e storie con un pubblico globale, senza il bisogno di passare attraverso le tradizionali emittenti radiofoniche. Ciò ha favorito la nascita di una moltitudine di prodotti indipendenti, caratterizzati da una grande varietà di stili e approcci.
Streaming video e piattaforme di condivisione: il video al centro della scena
Lo streaming video ha rivoluzionato il modo in cui guardiamo film, serie televisive e altri contenuti multimediali. Piattaforme come Netflix, Amazon Prime Video e Disney+ hanno reso accessibili vasti cataloghi di film e serie TV, permettendo agli utenti di scegliere liberamente cosa guardare e quando farlo.
Parallelamente, piattaforme di condivisione video come YouTube hanno offerto a milioni di creatori la possibilità di pubblicare i propri video e di costruire un pubblico attorno ai propri contenuti. Su YouTube è possibile trovare video di ogni genere, dai tutorial agli esperimenti sociali, dai videoblog ai cortometraggi. Questa democratizzazione della produzione e distribuzione di contenuti video ha favorito la nascita di nuovi generi e formati, ampliando ulteriormente le possibilità di intrattenimento offerte da internet.
I giochi online: un mondo di avventure virtuali
I giochi online sono un altro aspetto fondamentale dell’intrattenimento digitale. Grazie alla connessione internet, i giocatori possono sfidarsi in competizioni virtuali o cooperare per raggiungere obiettivi comuni. I giochi online spaziano dai titoli per dispositivi mobili, come “Candy Crush Saga”, ai giochi per computer e console, come “Fortnite” e “Call of Duty”.
Anche l’industria dei giochi da casinò ha beneficiato dell’avvento di internet. I casinò online offrono un’ampia gamma di giochi, dalle slot machine ai tavoli da poker, blackjack e roulette. Un esempio di gioco di successo è la slot Starburst XXXtreme, che attrae migliaia di giocatori ogni giorno.
Le piattaforme di social networking: connettersi e condividere esperienze
Le piattaforme di social networking, come Facebook, Instagram e Twitter, hanno trasformato il modo in cui ci relazioniamo con gli altri e condividiamo le nostre esperienze. Questi servizi permettono agli utenti di creare profili personali, pubblicare contenuti multimediali e interagire con amici, familiari e sconosciuti in tutto il mondo. Attraverso queste piattaforme, le persone possono scoprire nuovi interessi, partecipare a discussioni su vari argomenti e rimanere aggiornate sulle ultime tendenze e notizie.
Le piattaforme di social networking sono diventate anche un importante strumento di promozione e monetizzazione per gli influencer e i creatori di contenuti. Molti di loro hanno costruito un seguito su questi canali, condividendo contenuti originali e collaborando con marchi e aziende per sponsorizzare prodotti e servizi.
Realtà virtuale e aumentata: l’immersione totale nell’intrattenimento digitale
Infine, la realtà virtuale (VR) e la realtà aumentata (AR) stanno aprendo nuove frontiere nell’intrattenimento online. Queste tecnologie permettono agli utenti di immergersi completamente in mondi virtuali o di sovrapporre elementi digitali al mondo reale.
La realtà virtuale è stata adottata principalmente nel settore dei videogiochi, con titoli come “Beat Saber” e “Half-Life: Alyx” che offrono esperienze di gioco immersive e coinvolgenti. Tuttavia, la VR sta anche trovando applicazioni in altri settori, come l’arte, l’educazione e il turismo, permettendo alle persone di visitare musei virtuali, imparare nuove abilità o esplorare luoghi lontani senza mai lasciare casa.
La realtà aumentata, invece, sta guadagnando popolarità grazie a giochi come “Pokémon GO” e “Harry Potter: Wizards Unite“, che combinano il mondo reale con elementi digitali, offrendo un’esperienza di gioco innovativa e coinvolgente.
In conclusione, internet ha portato a una rapida evoluzione dell’intrattenimento, offrendo nuove forme di comunicazione e condivisione, e ampliando le possibilità di svago e apprendimento. Dai podcast ai giochi online, passando per lo streaming video e le piattaforme di social networking, il mondo digitale continua a offrire esperienze sempre più ricche e coinvolgenti, rendendo la nostra vita quotidiana più varia e interessante.
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Scienza e Tecnologia
LEGO 2K Drive: corse folli, mattoncini e divertimento assicurato
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22 ore fail
4 Giugno 2023
Lego 2K Drive è un gioco di corse basato su Lego e sviluppato per la prima volta da Visual Concepts e pubblicato da 2K. Il titolo è stato rilasciato il 19 maggio 2023 per Nintendo Switch, PlayStation 4, PlayStation 5, Windows, Xbox One e Xbox Series X/S. Prima di entrare nel vivo della recensione ci teniamo a dire che è fruibile in un eccellente italiano scritto e parlato, con scelte di traduzione particolarmente indovinate. Valga per tutti l’esempio del nome del mondo di gioco – Mattonia – il quale rende perfettamente non solo la natura a base di mattoncini dell’open world, ma anche il “fattore follia” che anima l’intera produzione. LEGO 2K Drive può vantare inoltre una trama, altro punto a favore della produzione. Certo, ovviamente si potranno selezionare altre modalità più immediate, come i giri su pista senza soluzione di continuità, le coppe, e tutto quanto un normalissimo gioco di corse potrebbe proporre. Ma gli sviluppatori hanno visibilmente insistito sulla narrazione principale, che riunisce tutti questi elementi all’interno di una progressione sensata e stimolante. La modalità Storia mette i giocatori nei plasticosi panni di un’anonima Matricola appena arrivata a Mattonia, un mondo dove tutto ruota intorno alle corse. Si viene quindi presi sotto l’ala protettrice di Clutch Fulminton, una vecchia leggenda delle corse che riconosce subito il talento del protagonista offrendogli la sua guida e i suoi preziosi consigli per vincere il torneo Astrocoppa, la principale competizione cittadina. Per potersi qualificare tuttavia sarà necessario prima esplorare le quattro regioni principali di Mattonia sconfiggendo i piloti locali e guadagnando le loro preziose bandiere a scacchi. Una trama semplice e lineare, ma condita come sempre da un umorismo tipico dei giochi LEGO e da personaggi sopra le righe. La vera protagonista della produzione però è la stessa Mattonia, che con i suoi quattro biomi offre un vero e proprio parco giochi dove sbizzarrirsi a bordo del proprio bolide. Gli scenari variano da classiche praterie verdeggianti a brulli deserti, fino ad arrivare a zone oscure dove è perennemente notte e abituano creature come vampiri e scheletri. Le macro aree sono piuttosto estese e ricche di attività a cui dedicarsi oltre alle corse, come prove a tempo, partite di golf e missioni di ricerca, fino ad arrivare a quelle più particolari come sventare un’invasione di alieni investendoli a suon di derapate o salvare quanti più cittadini possibili da una mandria di clown robotici. Insomma a livello di varietà LEGO2K Drive non ha nulla da invidiare rispetto gli esponenti più blasonati del mondo delle corse.
LEGO 2K Drive viene presentato come un’esperienza open world in piena regola, ma la questione è più delicata. Non bisogna infatti pensare ai mondi aperti interminabili dei titoli action, perché l’estensione di quello in questione è molto buona, ma non sorprendente. Si tratta in realtà di una vasta mappa che racchiude al suo interno, come già detto, quattro diverse aree tematiche, ognuna contraddistinta da un bioma specifico: ma non sarà possibile viaggiare dall’una all’altra in qualsiasi momento, andranno sbloccare progressivamente come veri e propri livelli; inoltre, anche all’interno delle singole mappe, si sarà sempre in qualche modo legati a un’esplorazione la cui libertà è stata dettata dall’alto dall’idea degli sviluppatori. Il tutto ha senso e funziona, con qualche riserva. La prima è questa: LEGO 2K Drive vorrebbe proporre libertà assoluta ai nuovi arrivati, ma in realtà si resa vincolati a una serie di attività secondarie particolarmente tediose. Il sistema di progressione è legato al livello del giocatore: non si può, ad esempio, accedere alle gare di livello 4 senza prima aver raggiunto quello specifico livello. E per raggiungerlo bisognerà giocare a oltranza, completando incarichi secondari, i quali sono legati molto raramente alle corse vere e proprie. Alcune missioni secondarie richiedono di completare imprese improbabili – divertenti, per carità, ma più vicine alla citata “follia LEGO” che alla formula di un gioco di corse. Riportare all’ovile dei maialini blu non è neanche la richiesta più strana che possa capitare: ad esempio durante la nostra prova ci è capitato di dover condurre un uovo gigante dentro una padella altrettanto enormne, e lì sono stati dolori perché nessuno dei due oggetti aveva intenzione di collaborare. In LEGO 2K Drive ovviamente non ci si limita a esplorare e a completare missioni secondarie fuori di testa, anche se questi aspetti costituiscono una parte cospicua dell’intera esperienza. Ciò che conta, alla fin fine, sono le corse su strada e fuori strada. L’idea di alternare tre diverse tipologie di veicoli che si modificano all’istante in base al suolo è stata brillante: si passa da una macchina hamburger (asfalto) a un quad (sterrato) e infine a una barca a motore (in acqua), senza soluzione di continuità. Il sistema di guida, invece, avrebbe potuto essere migliorato in quanto mantiene una chiara ispirazione arcade, e propone tutte le possibilità di un qualsivoglia Mario Kart, ma senza la stessa precisione. Le derapate permettono di accumulare il turbo, ma utilizzarlo significa anche perdere il controllo del veicolo, i potenziamenti su pista poi portano al caos totale, tra ragnatele che bloccano nemici, razzi autoguidati e scudi energetici. Vincere non è impossibile, anzi; ma molto spesso il tutto è legato più al caso che alla bravura. Gli amanti delle costruzioni in sé impazziranno di gioia nello scoprire come ogni singolo veicolo di LEGO 2K Drive possa essere assemblato da zero, con tanto di istruzioni a schermo, recandosi nel proprio garage. Certo, il sistema non è pratico come nella realtà, ma funziona; inoltre il titolo presenta davvero tantissimi modellini che possono poi essere equipaggiati e utilizzati sia nell’esplorazione dell’open world che su pista. Noi ci siamo divertiti con il veicolo hamburger, ma di possibilità ce ne sono innumerevoli sin da subito. Al di là della confusione generale, è comunque opportuno tenere conto dei parametri dei singoli mezzi: alcuni sono più pesanti, altri più facilmente manovrabili, e via dicendo; non sono davvero aspetti che facciano la differenza, non nella modalità storia almeno, ma è comunque opportuno sapere che esistono e che soprattutto possono avere un certo peso.
Per quanto riguarda la guida vera e propria, una volta scelti i veicoli, le gare si svolgono nel più classico degli schemi per questo genere, ovvero con piste ricche di curve a gomito che mettono a dura prova l’abilità nel derapare e power-up di vario tipo come missili a ricerca, mine, ragnatele per ostacolare gli avversari o teletrasporti per tornare in testa dalle ultime posizioni. Andando a sbattere o subendo troppi colpi inoltre sarà facile vedere il proprio veicolo perdere pezzi (letteralmente) fino ad esplodere del tutto, ma distruggendo gli scenari o gli avversari si possono recuperare i mattoncini per curarsi e al tempo stesso caricare la barra del turbo, indispensabile per riuscire a trionfare. L’intera avventura può essere affrontata insieme ad un amico in split screen sia locale che online, e fino a 6 giocatori possono sfidarsi in gare multiplayer decisamente adrenaliniche. Dal punto di vista tecnico LEGO 2K Drive si presenta su Xbox Series X (versione testata) con una risoluzione a 4K e 60 fps piuttosto stabili, anche se con leggeri cali in situazioni caotiche con diverse esplosioni e pezzi che volano. Il colpo d’occhio generale è ottimo, e il mondo coloratissimo rende alla perfezione l’atmosfera giocosa dei titoli LEGO. Tirando le somme, la produzione di Visual Concepts è un titolo colorato, divertente e leggero, nonché una piacevole sorpresa. Non è un gioco perfetto o con grandi pretese competitive, ma permette di passare diverse ore in spensieratezza esplorando Mattonia e le sue numerose attività, godendosi qualche adrenalinica gara all’ultimo sorpasso o rilassandosi con il garage dove creare i veicoli più assurdi. La presenza del multigiocatore in locale e online poi dona al titolo una marcia in più. Il nostro consiglio? Provatelo e vivetelo non come una simulazione di guida, ma come un’occasione per divertirsi nel modo più assurdo che si possa immaginare.
GIUDIZIO GLOBALE:
Grafica: 8
Sonoro: 8,5
Gameplay: 8,5
Longevità: 8,5
VOTO FINALE: 8,5
Francesco Pellegrino Lise
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Meta lancerà in autunno Quest 3, il nuovo visore a realtà mista
Pubblicato
22 ore fail
4 Giugno 2023
Quest 3 è il visore a realtà mista (aumentata e virtuale) di nuova generazione che Meta, l’azienda di Mark Zuckeberg, renderà disponibile in autunno.
L’annuncio sui profili social del fondatore di Facebook, arriva qualche giorno prima della conferenza degli sviluppatori di Apple, il 5 giugno, in cui molto probabilmente l’azienda di Cupertino mostrerà la sua idea di visore. “Meta Quest 3 è il primo visore per la realtà mista a colori ad alta risoluzione, 40% più sottile e più confortevole, display e risoluzione migliori – scrive Zuckerberg – Ha un chipset Qualcomm di nuova generazione con prestazioni grafiche raddoppiate e le nostre cuffie più potenti di sempre.
E’ in arrivo quest’autunno”. Il prezzo del dispositivo si aggirerà intorno ai 500 dollari, mentre quello di Apple è previsto abbia un prezzo più alto. “Quest 3 – aggiunge il Ceo di Meta – sarà il modo migliore per sperimentare la realtà mista e virtuale in un dispositivo autonomo. Sarà compatibile con l’intera libreria di Quest 2 con altri titoli in arrivo. Maggiori dettagli alla nostra conferenza Connect il 27 settembre”. La società, intanto, dal 4 giugno abbassa i prezzi dei visori già in commercio Quest 2 e Quest Pro e con il prossimo aggiornamento software rinnova l’unità di elaborazione grafica e l’unità centrale di elaborazione promettendo un aumento delle prestazioni e della velocità su app e giochi. Insomma, dopo questo annuncio, la guerra ad Apple per il mercato del mondo dei visori a realtà mista entra nel vivo. Solo gli utenti sapranno far capire quale dei due device sarà più apprezzato. Non resta che aspettare e capire soprattutto quanto sarà rivoluzionario questo dispositivo.
F.P.L.
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Scienza e Tecnologia
Ys IX: Monstrum Nox diventa next-gen e arriva su PlayStation 5
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22 ore fail
4 Giugno 2023
Ys IX: Monstrum Nox è solo l’ultimo capitolo di una serie poco conosciuta ma che affonda le sue radici nello scorso secolo, il primo episodio risale infatti al 1987, quando uscì per PC-88. Da allora lo sviluppatore Nihon Falcom ha realizzato otto episodi principali e un paio di spin-off per una moltitudine di piattaforme. Nonostante la sua diffusione, il franchise non ha mai avuto le pretese dei tripla A e non si è mai sognato di sfidare i colossi dei GDR nipponici ben più famosi, ma col tempo si è ritagliato uno zoccolo duro di fan grazie a un universo colorito, splendide colonne sonore e dinamiche di gioco vecchia scuola che propongono qualcosa di nuovo a ogni capitolo. Ricordiamo che il titolo arriva su PlayStation 5 dopo essere sbarcato su PlayStation 4 in origine e su Nintendo Switch. Ma veniamo alla trama: ambientato alcuni anni dopo i fatti raccontati nell’ultimo episodio, Ys IX: Monstrum Nox si apre con un evento a dir poco sconvolgente, ovvero l’arresto del protagonista Adol Christin. Poiché durante i propri vagabondaggi è puntualmente rimasto coinvolto in casi alquanto eclatanti e misteriosi, come l’incidente dell’Oceano Atlas (raccontato in Ys VI: The Ark of Napishtim) o il naufragio sull’Isola di Seiren, dalla quale nessuno aveva mai fatto ritorno prima di lui (come narrato in Ys VIII: Lacrimosa of Dana), l’Impero Romun ha infatti emesso un mandato di cattura per il giovane avventuriero dai capelli rossi, con l’accusa di aver deliberatamente provocato buona parte degli inspiegabili episodi che l’hanno visto protagonista. Catturato nelle primissime battute della vicenda e rinchiuso in una cella della Prigione di Balduq, che un tempo era considerata la più grande e inespugnabile fortezza dell’Impero, Adol riesce comunque a evadere, allo scopo di evitare un’ingiusta condanna e cercare al tempo stesso le prove della propria innocenza. Durante la rocambolesca fuga, tuttavia, il guerriero viene colto di sorpresa da una misteriosa figura femminile, la quale annuncia di aver bisogno del suo aiuto e subito dopo gli spara con un proiettile alchemico. Anziché ucciderlo, il colpo trasforma il corpo del povero Adol, conferendogli un aspetto più selvaggio e le incredibili abilità soprannaturali tipiche dei cosiddetti “Monstrum”, ossia un gruppo di criminali che da diversi mesi va seminando il caos tra le strade della città-prigione di Balduq. Sfruttando a proprio vantaggio i poteri ricevuti dall’enigmatica Aprilis, Adol riconquista dunque la libertà perduta, ma all’indomani realizza suo malgrado di non poter abbandonare la città. La maledizione dei Monstrum, infatti, obbliga il ragazzo e i suoi simili a rimanere nei pressi di Balduq, affinché questi possano regolarmente raggiungere il “Grimwald Nox”: un piano ultraterreno cui i Mostrum vengono evocati più o meno ogni notte al fine combattere contro mostri terrificanti. Come spiegato dalla criptica Aprilis, l’unico modo per infrangere la maledizione è quello di risolvere il mistero della Prigione di Balduq, cercando al contempo di respingere l’oscurità del Grimwald Nox. Se le passate incarnazioni di Ys hanno insomma visto Adol Christin indossare i panni dell’eroe giunto per caso nel luogo e nel momento propizio, Ys IX: Monstrum Nox compie invece un curioso strappo alla regola per mostrare ai giocatori un lato leggermente più ribelle dello spadaccino ormai famoso in ogni angolo del pianeta e raccontare, di conseguenza, una storia dai toni ben più oscuri di quelli cui il brand ha storicamente abituato i fan.
Dal punto di vista della giocabilità l’esplorazione è senza dubbio la parte più divertente dell’esperienza, nonostante qualche passaggio vagamente platform sia stato realizzato sotto un profilo un po’ maldestro, ma lo è anche il sistema di combattimento che ci aveva già abituato bene in Ys VIII: Lacrimosa of Dana e che in questo sequel funziona ancora meglio. Le meccaniche di base restano le stesse: si possono controllare massimo tre personaggi a combattimento ed è possibile scambiarli al volo per impiegare l’arma appropriata contro il nemico che si sta affrontando. Gli scontri si svolgono in tempo reale, quasi come in un action game che premia più l’aggressività che la strategia: oltre a colpi normali da inanellare in combo, Adol e gli altri possono utilizzare vari attacchi speciali che scaricano i punti accumulati colpendo i nemici. La gestione delle risorse diventa sempre più importante, specialmente contro i boss che sono spesso enormi, coriacei e particolarmente insidiosi se non si segue la strategia giusta, sfruttando ogni aspetto del sistema di combattimento come le intuitive meccaniche Flash Dodge e Flash Guard che conferiscono bonus temporanei ai giocatori che riescono a schivare o parare in tempo. Dal momento che la maggior parte dell’avventura è ambientata tra le strade di Balduq, i combattimenti coi mostri si innescano ogni volta che il giocatore entra in contatto con le spaccature dello spazio-tempo disseminate un po’ ovunque: queste, infatti, fermano il tempo per gli individui circostanti e costringono il party a battersi contro le raccapriccianti creature del Grimwald Nox. Di conseguenza, fatta eccezione per i materiali di consumo, come ad esempio le pozioni, gli oggetti recuperati in giro sono piuttosto pochi e non esistono punti in cui dedicarsi ad attività come la pesca o l’estrazione dei minerali, che invece in Lacrimosa of Dana erano fondamentali. In compenso, Ys IX: Monstrum Nox ha abbandonato del tutto la componente da “metroidvania” e, di conseguenza, la necessità di sottoporsi a brevi sessioni di backtracking. Innanzitutto, stavolta la mappa della città non è suddivisa in tante piccole aree, magari collegate tra loro da stretti corridoi, ma al contrario è unica e pertanto non risulta assolutamente dispersiva o ingarbugliata. Come se non bastasse, lo sviluppatore ha rimosso gli oggetti che, una volta equipaggiati, conferivano azioni speciali come il doppio salto (che è stato integrato nel sistema di movimento di base), la capacità di arrampicarsi sui rovi, e così via, poiché i luoghi altrimenti inaccessibili possono ora essere raggiunti sfruttando a dovere i poteri speciali dei Monstrum. Ognuno dei componenti del team dispone infatti di una capacità singolare, che gli altri compagni possono prendere in prestito, e che appunto spalanca le porte ad azioni altrimenti impensabili. Adol, ad esempio, dopo essere diventato un Monsturm ha acquisito il Dono della Crimson Line, ossia la capacità di teletrasportarsi da un capo all’altro della mappa, attraverso le linee cremisi che collegano un edificio e l’altro o addirittura permettono di raggiungere la cima di una torre in meno di un secondo. Le più utili del pacchetto sono comunque l’abilità Corsa Celeste di White Cat, che permette di arrampicarsi in verticale e di compiere dei balzi a mezz’aria, e la Discesa del Cacciatore di Hawk, che fa spuntare due magnifiche ali sulle spalle del personaggio controllato con cui planare lentamente, magari in prossimità di scrigni altrimenti irraggiungibili. Dal punto di vista tecnico Ys IX: Monstrum Nox appare decisamente più curato e attento ai dettagli rispetto al passato. Ora raggiunge i sessanta fotogrammi al secondo con immagini più nitide e una risoluzione chiara e meglio definita e con colori più chiari e vivaci. La grafica, tuttavia, non cambia molto dal passato, presentandosi in effetti come il reale tallone d’Achille della produzione. A riguardo, tutto appare vecchio e datato, con texture tuttavia curate meglio rispetto alle precedenti versioni. Tirando le somme, Ys IX: Monstrum Nox si dimostra un videogioco che arriva al suo obiettivo sotto ogni punto di vista. Caratterizzato da una storia intensa, profonda e longeva, può far sognare gli appassionati quanto i neofiti, anche se per capire bene la trama e alcuni dialoghi sarebbe meglio aver giocato ai capitoli precedenti.
GIUDIZIO GLOBALE:
Grafica: 7
Sonoro: 8
Gameplay: 8,5
Longevità: 8
VOTO FINALE: 8
Francesco Pellegrino Lise
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