DANNI DA VACCINO, L'INCHIESTA DE L'OSSERVATORE D'ITALIA: LA NEBULOSA MEDICA SUL FASCICOLO APERTO A TRANI

E' di oggi la notizia che è stato identificato il gene della sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Il prof. Adriano Chiò, che ha coordinato l'attività dei ricercatori di Italsgen, ha dichiarato che “vi sono due tipi di Sla, ovvero quella familiare, di origine genetica, e la cosiddetta sporadica, che sembra legata soprattutto all'intervento di fattori ambientali che restano misteriosi”. Si potrebbe dire altrettanto dell'autismo. Perché dovrebbe risultare contro ogni spirito scientifico cercare di gettare luce sulla zona di buio, sui “fattori ambientali misteriosi”, anche attraverso l'osservazione empirica e la pratica medica? E' da questa base, e non da ricerche mirate di laboratorio, che è partita l'indagine sul nesso causale, ormai riconosciuto, tra il calendario vaccinale praticato sui soldati italiani e l'insorgenza di particolari tumori.
Ma anche questa evidenza, si dirà, è antiscientifica.

di Cinzia Marchegiani

Come spesso accade, quando la magistratura mette le mani e il cervello in pieghe profonde della sanità per accertare le responsabilità dei danni causati ai cittadini dall’uso di farmaci che lo stesso Stato impone nella pratica vaccinale, scatta una sorta di spartiacque scientifico che destabilizza l’opinione pubblica .

Nonostante le altisonanti campane avverse, il magistrato ha l'onere di verificare se esistono o meno danni ascivibili a terapie somministrate, senza per questo dover entrare nel merito della scientifica e composizione dei farmaci che pur potrebbe spettare ad un eventuale presunto Ctu delegato dalla stessa Magistratura.

La certezza del diritto e volontà di ricercare trasparenza in questo senso, non procurano certamente un allarme sociale, anzi, contribuiscono a fornire rassicurazioni a genitori rispetto la percentuale di validità della profilassi obbligatoria. 

Occorre anche lavorare su campagne informative più efficaci e mi permeto di dire più cristalline nei confronti dei cittadini che sempre più spesso si presentano con i propri figli all’appuntamento della profilassi senza sapere che ci sono vaccini obbligatori e vaccini facoltativi, senza sapere che la farmacologia indirizza a far eseguire, a coloro che si sottopongono a vaccinazioni, a delle prove di cutereattività, oltre che a delle analisi relative alla maturità del sistema immunitario, poiché il candidato alla profilassi deve essere in grado di poter resistere all’insulto portato dal vaccino.

Di cosa si ha paura? La lettera inviata al ministro Lorenzin da alcuni rappresentati della scienza medica è un grande paradosso nostrano che dovrebbe far riflettere su come in Italia, oggi, sia minata la separazione dei poteri e la stessa attività di questi rappresentanti della medicina scientifica.

Il professor Eugenio Serravalle, Specialista in Pediatria Preventiva, Puericultura, Patologia Neonatale e Presidente ASSIS (Associazione di Studi e Informazione sulla Salute), spedisce al Ministro della Salute Lorenzin con una lettera che qui sotto pubblichiamo, un quesito inquietante: “I magistrati si occupano di vaccini? Medici e istituzioni sanitarie si facciano un esame di coscienza”

"Le accese reazioni all'iniziativa della Procura di Trani di aprire un'indagine sul nesso tra il vaccino MPR e la sindrome autistica insorta in due bambini dopo la vaccinazione stanno efficacemente contribuendo a confondere i termini del problema specifico che è oggetto di esame.
Appelli alle Istituzioni e attacchi personali a mezzo stampa da un lato, rivendicazioni della libertà terapeutica a proposito e a sproposito dall'altro, stanno avendo come unico, deleterio effetto quello di comunicare a una parte dell'opinione pubblica l'idea che lo scontro riguardi da un lato i rappresentanti della medicina ufficiale e dall'altro una setta di integralisti, oppositori della scienza medica.

Se debba escludersi ogni rapporto causale tra la somministrazione del vaccino MPR e l'insorgenza della sindrome autistica nei due bambini i cui genitori hanno sporto la denuncia sarà oggetto di analisi di un CTU appositamente nominato e la cui professionalità, si spera, garantisca l'oggettiva imparzialità del giudizio.

Tuttavia, alla base del contrasto acceso tra favorevoli e contrari all'iniziativa della Procura di Trani non vi è solo il giudizio di plausibilità o implausibilità del nesso causale tra autismo e vaccini.

Vi è, se vogliamo, molto di più ed è questo “di più” che determina il radicalismo delle reazioni, oltre che l'interesse a far sì che certe tesi vengano del tutto fraintese o identificate con tesi analoghe ma, di fatto, insostenibili.
Tutto parte dall'assunto: i vaccini non fanno mai male. Vero o falso?
A dirimere la questione non possono essere che l'esperienza, la statistica e la ricerca medica.

Sul piano della statistica sappiamo che “negli USA viene segnalata solo 1 reazione su 10 in seguito a somministrazione di vaccini (…). L’interpretazione dei dati della vaccino-vigilanza è associata ad una sostanziale incertezza”: lo ha affermato il Commissario della Food and Drug Administration David Kessler.

I dati italiani rilevabili dal Bollettino d'Informazione sui Farmaci, Bimestrale dell'Agenzia Italiana del Farmaco (2/08), dicono che “le segnalazioni spontanee di sospette reazioni avverse sono uno strumento poco utilizzato in ambito pediatrico (…). È necessaria un'azione di sensibilizzazione sugli operatori sanitari per stimolare le segnalazioni che sono spesso sottovalutate e poco utilizzate”.

Sul piano dell'esperienza, invece, le segnalazioni e i dati osservazionali comunicati dalle famiglie sugli avventi avversi post-vaccinali incontrano un muro di resistenza fatto di dinieghi e rassicurazioni ad oltranza, a fronte dei quali, però, vi sono casi di riconoscimento e risarcimento dei danni in Italia ai sensi della legge 210/92.

Negli USA dagli anni ‘90 al 2011 sono state indennizzate 1300 persone per danni cerebrali prodotti da vaccino e 83 di queste presentavano sindrome autistica (FONTE: peered reviewed study).

Numeri ed esperienze rendono urgente riformare l’istituto della farmacovigilanza e della vaccino-vigilanza; rendere obbligatorio il monitoraggio dello stato di salute dei bambini dopo la vaccinazione, con una sorveglianza attiva, con questionari da consegnare alle famiglie; istituire il Registro Nazionale delle reazione avverse post- vacciniche, con risultati pubblici e facilmente accessibili; rendere obbligatoria la segnalazione di sospetta reazione avversa a qualunque farmaco, vaccino compreso, al fine di cancellare definitivamente l’under – reporting (ossia la segnalazione parziale e sottostimata di eventi avversi).

Ultimo, ma assai rilevante, il terzo aspetto: le prove scientifiche. Ma le prove scientifiche di cosa? Che i vaccini abbiano contribuito a debellare alcune malattie non è un punto che necessita di dibattimento, nonostante venga ampiamente sottovalutato il contributo dato dal miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie e dello standard di vita, grazie ai quali sono scomparse malattie contro cui non esiste alcuna vaccinazione, come la peste, o la malaria in Italia, e grazie ai quali si è avuta una significativa riduzione della mortalità sotto i 5 anni di età prima della pratica delle vaccinazioni di massa (Indagine Istat-Unicef sulla mortalità infantile).

Ciò che va dimostrato invece (perché non è ancora dimostrato scientificamente) è che per mantenere l'attuale quadro epidemiologico non si possa scendere al di sotto della soglia del 95% di copertura vaccinale, pena la ricomparsa di epidemie.

Naturalmente la libertà di scelta ha come presupposto che, anche in presenza di una quota di popolazione non vaccinata, nulla cambierebbe nel quadro epidemiologico.
I seguenti dati evidenziano che una discesa sotto quota 95% non ha come effetto un incremento della morbilità della poliomielite. La regione OMS delle Americhe (AMRO) è Polio-free nonostante coperture vaccinali ampiamente al di sotto della soglia del 95% in molti Paesi.
In Europa Austria, Ucraina e Bosnia hanno coperture ritenute insufficienti in una regione Polio-free dal 2002.
L'affermare quindi che basse coperture vaccinali siano l’unico fattore responsabile del diffondersi di epidemie trascura l’importanza dei determinanti sociali di salute e impedisce una riflessione consapevole sulla diversa diffusione delle malattie infettive, sulla loro differente gravità e importanza.

Crediamo sia arrivato il momento di aprire un dibattito sgombro da pregiudizi e che consenta alle famiglie la libertà di vaccinare o meno, ossia di affrontare in modo consapevole il rischio di reazione avversa, piuttosto che il rischio di contrarre la malattia.

Questo esercizio di libertà:
a) permetterebbe l’adeguamento del nostro Paese alle normative più diffuse in Europa. Dei 29 paesi europei (i 27 dell'UE più Norvegia ed Islanda), 15 non hanno alcuna vaccinazione obbligatoria, altri come Francia, Grecia, Francia e Portogallo hanno vaccinazioni tanto raccomandate quanto facoltative).

b) Potrebbe imporre automaticamente l’immissione nel mercato dei vaccini monovalenti (oggi paradossalmente si impone una vaccinazione contro sei malattie quando solo quattro vaccinazioni sono obbligatorie; non è poi più in commercio il vaccino singolo contro la rosolia) o combinazioni differenti da quelle in uso.

c) metterebbe fine a uno scandalo tutto italiano, e troppo poco ricordato dai sostenitori dell'attuale programma vaccinale, per cui la vaccinazione obbligatoria contro l'epatite B fu introdotta nel 1991 dal Ministro De Lorenzo, passato alla cronaca per lo scandalo delle tangenti in questo campo.

Tra gli effetti secondari, inoltre, e non meno rilevanti, vi sarebbe quello di consentire finalmente la realizzazione di uno studio comparativo sullo stato di salute dei bambini vaccinati e dei bambini non vaccinati, con una valutazione dell’incidenza delle patologie allergiche e delle malattie auto-immuni nei due differenti gruppi.

Tornando, tuttavia, all'oggetto specifico dell'indagine promossa dalla Procura di Trani e all'accusa di anti-scientificità da alcuni sollevata, cosa vi sarebbe di così anti-scientifico nell' ipotizzare che il vaccino MPR o altri vaccini possano essere magari non la causa, ma il fattore scatenante di una sindrome autistica in soggetti predisposti? O un co-fattore, insieme a metalli pesanti, a inquinanti ambientali, alimentari che influenzino l’epigenetica del bambino? Perché ci si ostina a voler sempre, comunque e a prescindere escludere i vaccini da qualsivoglia corresponsabilità?

E' di oggi la notizia che è stato identificato il gene della sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Il prof. Adriano Chiò, che ha coordinato l'attività dei ricercatori di Italsgen, ha dichiarato che “vi sono due tipi di Sla, ovvero quella familiare, di origine genetica, e la cosiddetta sporadica, che sembra legata soprattutto all'intervento di fattori ambientali che restano misteriosi”. Si potrebbe dire altrettanto dell'autismo. Perché dovrebbe risultare contro ogni spirito scientifico cercare di gettare luce sulla zona di buio, sui “fattori ambientali misteriosi”, anche attraverso l'osservazione empirica e la pratica medica? E' da questa base, e non da ricerche mirate di laboratorio, che è partita l'indagine sul nesso causale, ormai riconosciuto, tra il calendario vaccinale praticato sui soldati italiani e l'insorgenza di particolari tumori.
Ma anche questa evidenza, si dirà, è antiscientifica".

Dopo questa lettera che mette in evidenza cosa è il mondo delle vaccinazioni, a questo punto sorge spontanea una domanda….come mai alla sentenza della Corte Costituzionale 258/1994 al capo 5 bis che sancisce: "…proprio per la necessità di realizzare un corretto bilanciamento tra la tutela della salute del singolo e la concorrente tutela della salute collettiva, entrambe costituzionalmente garantite, si renderebbe necessario porre in essere una completa e articolata normativa di carattere tecnico che, alla luce delle conoscenze scientifiche acquisite, individuasse con la maggior precisione possibile le complicanze potenzialmente derivabili dalle vaccinazioni, e determinasse se e quali strumenti diagnostici idonei a prevederne la concreta verificabilità fossero praticabili su un piano di effettiva fattibilità…eventualmente stabilendo criteri selettivi in ordine alla utilità di eseguire gli accertamenti in questione", non risulta che vi sia stato alcun legislatore che abbia messo in agenda questa importante guida, nonostante sia un dovere la tutela del diritto alla salute della collettività, pur non essendo compatibili con una vaccinazione, ne subiscono l'insulto per esserne gravemente danneggiati?

Credo che le istituzioni abbiano il compito di profendere trasparenza assoluta, perchè ci sono molti bamini che hanno ricevuto un danno da vaccino, che sia sindrome autistica o qualsiasi altro nome, ai genitori poco importa quando la vita innocente è spezzata. Ci sono sentenze italiane che hanno aperto un enorme vaso di pandora, ed è ora che si attivino tutti i genitori ad inoltrare alla procura di Trani le loro gravi esperienze.

Lo grida a gran voce Giorgio Tremante, costretto dallo Stato a fare le vaccinazioni ai suoi due gemelli, nonostante il primo fosse morto a sei anni dopo la somministrazione del Sabin. Questo è l’appello di un padre che ha combattutto una vita per far emergere evidenze sconcertanti:

Io sottoscritto, Giorgio Tremante, padre di Marco e Andrea, purtroppo deceduti, e di Alberto Tremante riconosciuti "ufficialmente" dal Ministero competente, "danneggiati dai vaccini" già dal 1995, dichiaro fin d'ora di essere disponibile a portare la mia testimonianza in ogni Procura d'Italia venga richiesta. Premetto fin da ora che non richiederò NESSUN rimborso spese, vorrei solo poter essere utile alla collettività per dimostrare con fatti concreti e con relativi documenti, le ormai purtroppo innumerevoli tragedie, provocate da molto tempo alle famiglie italiane, delle reazioni avverse provocate dall'obbligo vaccinale. Qualunque "coraggiosa Procura" italiana, ritenesse utile usufruire della mia testimonianza, basata su quarant'anni dell'amara esperienza che sono stato costretto a vivere in prima persona, causa i molteplici gravi problemi causati dall'uso indiscriminato dei vaccini”.

Allora avvenga questo importante cambiamento, scevro da falsi allarmismi, ma concreto innanzitutto con le famiglie che stanno combattanedo nel completo abbandono delle istituzioni, con la trasparenza delle pratiche vaccinali poiché è un dovere dello Stato Italiano e delle istituzioni sanitarie informare correttamente i cittadini quali sono le fasi necessarie per prevenire le reazioni avverse… e quali sono i vaccini obbligatori, poichè le stesse sono imposte dallo Stato e attivando tutte le forme di studio ed investigazione per analizzare cosa sta accadendo nel mondo della profilassi…in altri paesi sono gli stessi medici che impongono blocchi sui vaccini allorquando si riscontrano troppi casi di reazioni avverse..e l’Italia è il fanalino di coda che pur di non affronater il problema e profendere chiarezza è sempre teso difendere dogmi imprescendibili… Intollerabile che la vita di pochi bambini danneggiati, possa passare inosservata e violata, inaccettabile che le famiglie vittime di pressapochismo e incapacità di difendere il diritto alla salute debbano caricarsi da sole questa importante battaglia. Questi figli abbandonati dalla scienza, dalle istituzioni e anche dagli sguardi di tutti noi…chiedeono attenzione ma soprattutto è giunto il momento che lo Stato se ne faccia carico.

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