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Cronaca

DENISE PIPITONE: L'AVVOCATO FRAZZITTA FA CHIAREZZA SULLE ULTIME NOVITA'

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Tempo di lettura 3 minuti Tante notizie e una certezza che riaccende le speranze

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di Angelo Barraco
 
Marsala (TP) – In questi giorni abbiamo potuto apprendere una novità sul caso della piccola Denise Pipitone che ha riacceso le speranze nel cuore di tutti. “Sono Denise mamma”: Così ha risposto una ragazza ad un appello diffuso su facebook a Piera Maggio, madre della piccola Denise Pipitone scomparsa da Mazara del Vallo 1 settembre 2004. Ma è davvero Denise o si tratta di uno scherzo di cattivo gusto? Piera Maggio aveva postato una foto che la ritraeva abbracciata alla figlia con scritto: “Denise ti ricordi? Sono la tua mamma”. Chi è questa ragazza? La somiglianza tra la ragazza che ha contattato Piera Maggio nel post di face book è evidente, gli occhi, il naso e altri dettagli, ma è Denise? Ciò che colpisce del cognome della ragazza è il cognome della ragazza, un cognome straniero, era un cognome entrato nell’inchiesta. La trasmissione “Chi l’ha visto?” ha contattato la persona in questione chiedendo se fosse stata lei a scrivere il messaggio su face book, la ragazza ha riferito di no e di non conoscere neppure Denise ma ha concluso con una frase emblematica: “Se ci fosse Denise ve la verreste a prendere?”. Chi è questa ragazza? 
 
Ma le novità non sono finite, un uomo avrebbe chiamato alla redazione del TGR Basilicata affermando “Denise Pipitone è viva ed è qui, in Basilicata” e avrebbe affermato inoltre di conoscere la ragazza apparsa a “Chi l’ha visto?” e che ha lasciato il messaggio alla mamma di Denise, Piera Maggio. In rete inoltre un tam tam di notizie si spinge oltre, dicendo che la bambina andrebbe in una scuola media di Tito, in provincia di Potenza. Noi de L’Osservatore D’Italia abbiamo voluto capirci di più in questa storia e abbiamo intervistato l’Avvocato di Piera Maggio, Giacomo Frazzitta.

Intervista all'Avvocato.
 
 
– Salve Avvocato Frazzitta volevo farle qualche domanda in merito alle ultime novità sul caso di Denise Pipitone
 
Tutto sto tram tram mediatico mi sembra di una stupidità immensa, è tutta una storia che fino a quando non sapremo del dna che dobbiamo dire in più di questa storia, niente.
 
 
– Questa segnalazione è stata un po’ una sorpresa per tutti, come lo è stato sicuramente per la Signora Maggio. Il messaggio di questa ragazza che ha scritto “Sono Denise Mamma” ha riacceso un po’ le speranze…
 
Quando il 12 di agosto mi arrivò questa segnalazione io non impiegai neppure un secondo, neppure parlai con la mia cliente, quando lei mi mando questo segnale io girai questa segnalazione nel giro di un minuto alla Procura perché l’abbinamento cognome e faccia mi hanno fatto un po’ fatto saltare dalla sedia, perché il cognome era un cognome che era entrato nell’inchiesta anni fa, perché è un cognome –come dissi nella trasmissione di mercoleì (Chi l’ha visto?)-  ha una certa linea di conduzione con l’indagine e con il processo che è terminato con l’assoluzione. E quindi diciamo che da questo punto di vista mi è sembrato giusto che l’accertamento venisse fatto secondo un protocollo completo, il protocollo completo non può essere: “noi abbiamo preso i certificati, a noi sembra che noi sia lei”. Questa storia va segnata da certezze quindi una volta che abbiamo avuto la sensazione che questa storia era passata sotto gamba nella procura di competenza, Piera Maggio ha ritenuto di dover fare questo passaggio televisivo che ha creato questo riscontro a livello nazionale. si dovrà chiudere semplicemente con il dna, non c’abbiamo altri riscontri. E’ verosimile che da quello che stiamo percependo forse non otterremo il risultato da noi atteso però mai dire mai, facciamo il protocollo per intero, perché è questo che noi lamentiamo. Noi stiamo facendo questo perché dove ci sono segnalazioni che possono avere una loro valenza, dove posso avere una loro conducenza all’interno delle indagini, il protocollo di verifica deve essere completo. 
 
 
– Un’ultima domanda Avvocato, si è letto in rete che un uomo avrebbe chiamato alla redazione del TGR Basilicata affermando che Denise è viva e che si trova li.
 
Quando le Procure lavorano male, nel senso che non si relazionano con la persona offesa, non ti stanno ad ascoltare, questa chiusura determina l’effetto che porta la persona offesa a trovare uno sfogo, questo sfogo mediatico cosa fa, attira tutti gli sciacalli del mondo. Quindi si crea un allarme sociale assolutamente inutile dovuto alla determinazione di non colloquiare con la persona offesa. 
 
 
– Quindi la notizia della ragazza oggetto dell’attenzione in questo momento è confermata?
 
Noi ce lo auguriamo che alla fine venga fuori che sia Denise Pipitone, sarebbe la più bella fine della storia, io me lo auguro sia così.
 
 
– Tutt’ora ci sono indagini in corso su questa linea?
 
Si, certo che ci sono indagini. Per adesso ci sono indagini, per adesso ci sono controlli che sono diventati improvvisamente attivi e attenti.  Quando noi abbiamo fatto la segnalazione bastava semplicemente che  facevano sapere se avevano trovato risultati o non avevano trovato risultati. Questo determina che la signora ha necessità di avere informazioni, di avere notizie e si sfoga come una madre, ed è giusto che si sfoghi.

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Rozzano, omicidio Manuel Mastrapasqua: preso l’assassino, stava fuggendo all’estero

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Caccia al killer finita: il responsabile dell’accoltellamento fermato al confine, confessa il crimine

Un terribile omicidio ha scosso la comunità di Rozzano, un tranquillo comune alle porte di Milano, quando il 31enne Manuel Mastrapasqua è stato brutalmente accoltellato a morte per delle cuffie del valore di soli 20 euro. L’episodio, avvenuto nella notte tra il 10 e l’11 ottobre, ha lasciato i cittadini sgomenti, suscitando rabbia e indignazione per l’insensatezza del gesto.

Manuel, operaio in una fabbrica locale, stava tornando a casa dopo il suo turno di lavoro quando è stato aggredito. Secondo le ricostruzioni fornite dalle forze dell’ordine, il 19enne aggressore lo avrebbe fermato per rapinargli le cuffie. Dopo una breve colluttazione, il giovane ha estratto un coltello e ha colpito Manuel al petto, lasciandolo agonizzante sul marciapiede. La vittima è stata trovata priva di sensi e trasportata d’urgenza in ospedale, dove purtroppo è deceduta poche ore dopo.

Le telecamere di sorveglianza installate nei pressi della scena del crimine hanno svolto un ruolo cruciale nell’identificazione del responsabile, il quale aveva già precedenti per furto e rapina. Il giovane, fermato successivamente ad Alessandria mentre tentava di scappare all’estero, ha confessato l’omicidio durante l’interrogatorio. Attualmente, è in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario.

L’omicidio di Manuel Mastrapasqua ha scatenato una forte ondata di commozione e indignazione tra i cittadini di Rozzano. “È impensabile che una vita venga spezzata per così poco. Ci sentiamo tutti vulnerabili”, ha dichiarato una residente della zona. Molti hanno lasciato fiori e messaggi nel luogo in cui Manuel è stato ucciso, come segno di solidarietà e vicinanza alla sua famiglia.

Il sindaco di Rozzano, Gianni Ferretti, ha espresso la sua vicinanza ai familiari della vittima, promettendo il massimo supporto delle istituzioni locali. “Questo omicidio ci colpisce profondamente. È essenziale che le istituzioni si uniscano per prevenire simili tragedie e che si lavori intensamente per garantire la sicurezza dei nostri cittadini”, ha affermato.

Anche i rappresentanti delle forze dell’ordine hanno voluto sottolineare l’importanza di intensificare i controlli per prevenire fenomeni di microcriminalità, che, come in questo caso, possono trasformarsi in tragedie. “Dobbiamo aumentare la vigilanza, soprattutto nelle ore notturne, per evitare che episodi come questo si ripetano”, ha dichiarato il comandante locale dei carabinieri.

L’episodio ha acceso il dibattito sul degrado sociale e sulla crescente violenza giovanile che si registra in alcune aree periferiche. Diversi esperti hanno sottolineato come l’emergenza educativa e la mancanza di opportunità per i giovani possano portare a scelte drammatiche e a comportamenti violenti.

“La situazione economica e sociale di molte famiglie, specialmente nelle periferie, è un problema che non possiamo più ignorare”, ha commentato un consigliere regionale della Lombardia. “I giovani devono essere educati al rispetto delle vite umane, e dobbiamo fornire loro delle alternative valide per evitare che si lascino trascinare in atti di delinquenza”, ha aggiunto.

L’intera cittadina è ora in attesa del processo, mentre la famiglia di Manuel Mastrapasqua chiede giustizia per la perdita del loro caro.

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Macabri ritrovamenti a Roma: motorino abbandonato e resti di animali inquietano i cittadini. E’ paura di riti satanici

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Sui social si segnalano una serie di episodi simili in diverse zone della capitale, sollevando dubbi su possibili rituali occulti

In un prato della zona nei pressi di via del Casale Ciminelli, infatti, è stato rinvenuto un motorino abbandonato, accanto al quale giaceva una testa di animale, probabilmente un montone, insieme a pelliccia e interiora sparse a terra. L’insolita e macabra scena non è passata inosservata, portando alcuni cittadini a contattare immediatamente i carabinieri del 112 e la polizia locale.

La situazione è fascinosa e inquietante, e non è isolata. Sui social network, molti utenti hanno condiviso le loro esperienze, evidenziando un fenomeno che, a quanto sembra, è costante in diverse zone della capitale. “Su via Torre Jacova, settimana scorsa, ho trovato zampe e altri resti, credo di coniglio, erano stati buttati lì in un sacchetto che i cani randagi e le cornacchie hanno aperto, sparpagliando il contenuto lungo la strada”, ha commentato un cittadino, aggiungendo di aver rinvenuto anche ciò che sembrava essere la pelle di un gatto. “Che diamine sta succedendo?!”, si chiede preoccupato.

Le voci che circolano tra i residenti sono molte e crescenti, con alcuni che non escludono la possibilità di riti satanici o pratiche simili dietro a queste inquietanti scoperte. Il clima di allerta è palpabile, e la paura tra le persone aumenta. Rivendicazioni come queste, seppur basate su speculazioni, testimoniano un malessere che si insinua nel tessuto sociale, rendendo i cittadini sempre più ansiosi e diffidenti.

La situazione non è semplice e necessita di un’attenta analisi delle autorità. Gli agenti di polizia e i carabinieri sono chiamati non solo a indagare su questi eventi, ma anche a rassicurare la popolazione che esige sicurezza e chiarezza. Le istituzioni dovrebbero intervenire tempestivamente per fare luce sulla questione, prevenendo il diffondersi del panico tra i cittadini e garantendo la sicurezza di tutti.

In un mondo dove il rispetto per gli animali e l’ambiente dovrebbe essere una priorità, tali episodi mettono in evidenza la necessità di un intervento deciso e di campagne di sensibilizzazione per educare la popolazione al rispetto delle vite e delle norme che regolano la convivenza civile.

Mentre le indagini avanzano, resta da sperare che simili episodi non si ripetano e che i cittadini possano tornare a vivere in serenità, senza l’ombra di eventi così inquietanti che minacciano la sicurezza e la tranquillità del loro quartiere.

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Milano inaugura l’intera linea M4: la nuova metropolitana blu che collega Linate al centro città e oltre

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Un’opera epocale per la mobilità del capoluogo lombardo. Festa cittadina e dichiarazioni di orgoglio da parte del sindaco Sala e del ministro Salvini

La città di Milano festeggia l’inaugurazione della linea completa della M4, la metropolitana “blu” che collega l’aeroporto di Linate al centro cittadino, fino a San Cristoforo. Il sindaco Giuseppe Sala ha definito l’opera “epocale”, un traguardo importante per la città e per tutti coloro che hanno lavorato alla sua realizzazione. “È un’opera di grande dedizione e fatica, ma ci siamo arrivati. Questo non è un punto di arrivo, ma un nuovo punto di partenza”, ha affermato Sala durante la cerimonia. La M4, dopo l’apertura della prima tratta Linate-San Babila nel luglio 2023, oggi si estende fino a San Cristoforo, unendo in maniera rapida e sostenibile l’est e l’ovest della città. In parallelo, si guarda già al futuro con il sogno della M6, una sesta linea per migliorare ulteriormente la mobilità cittadina.

Storia della M4: un’opera lunga e complessa

L’idea di costruire una nuova linea metropolitana a Milano, in particolare la M4, ha origini lontane. La proposta di un collegamento diretto tra l’aeroporto di Linate e il centro della città risale addirittura agli anni ’90. Tuttavia, tra progetti, pianificazioni e difficoltà finanziarie e burocratiche, i lavori veri e propri sono iniziati solo nel 2015. La M4 è stata pensata per essere completamente automatizzata e priva di conducente, con l’obiettivo di offrire un servizio rapido e moderno. Dopo anni di cantieri, ritardi dovuti anche alla pandemia di Covid-19, e continui lavori in corso nel cuore della città, la prima parte della linea è stata finalmente inaugurata a luglio 2023, collegando Linate a San Babila, una delle piazze centrali di Milano.

La svolta con il completamento: San Cristoforo finalmente connessa

L’inaugurazione della tratta fino a San Cristoforo, avvenuta a ottobre 2024, segna il completamento dell’intera linea M4, estendendo il servizio fino al quartiere ovest di Milano, lungo un percorso totale di 15 chilometri e 21 stazioni. Questa nuova linea, considerata la “quinta metropolitana” di Milano, permette di percorrere la distanza da Linate a San Cristoforo in soli 30 minuti, unendo est e ovest della città con un servizio efficiente e sostenibile, fondamentale per decongestionare il traffico milanese.

La M4 si inserisce nel contesto della crescente necessità di migliorare i trasporti pubblici e ridurre l’inquinamento. Il percorso sotterraneo ha richiesto una notevole sfida tecnica, con scavi eseguiti nel centro storico, un’area particolarmente complessa per via della densità degli edifici e dei servizi urbani. L’infrastruttura è stata concepita per integrarsi con le altre linee già esistenti, facilitando i collegamenti e offrendo nuove opportunità di mobilità urbana.

Una festa per Milano: musica e spettacoli lungo la tratta

Per celebrare questo grande risultato, la città ha organizzato una festa lungo tutta la linea M4. A partire dalle 13:30 del 12 ottobre 2024, artisti di strada, musicisti e performer hanno animato le tredici nuove stazioni e in particolare il mezzanino di San Babila, dove la metro blu si interseca con la linea rossa M1. Più di 40 artisti hanno preso parte agli eventi, che hanno incluso anche spettacoli in cinema e teatri situati lungo il percorso della nuova linea. Un vero e proprio giorno di festa per Milano e per i suoi cittadini.

Un traguardo importante per Webuild e l’industria italiana

L’opera della M4 rappresenta un importante successo anche per Webuild, l’azienda italiana che ha guidato la costruzione della linea. Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild, ha dichiarato: “Per noi è un traguardo importante. Costruire 15 chilometri di metropolitana nel cuore di una città come Milano, in tempi relativamente brevi, è un risultato significativo, soprattutto considerando le difficoltà legate alla pandemia di Covid-19”. Salini ha sottolineato l’orgoglio dei lavoratori che hanno partecipato a questo progetto, definendolo un esempio di come l’industria italiana possa competere a livello globale nella realizzazione di infrastrutture avanzate.

Salvini: “La M4 è simbolo della buona politica”

Anche il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha presenziato all’inaugurazione, sottolineando come la realizzazione della M4 rappresenti un esempio di buona politica: “È una bellissima giornata che unisce la buona politica. Almeno sulle infrastrutture, la politica non dovrebbe dividersi, perché si tratta di servizi per i cittadini”. Salvini ha poi annunciato il prossimo obiettivo per Milano: il prolungamento della M4 fino a Buccinasco e Baggio, ampliando ulteriormente la rete dei trasporti pubblici nella città metropolitana. “Milano è un modello”, ha aggiunto il ministro, evidenziando come la città stia crescendo rapidamente in vista delle Olimpiadi invernali del 2026, che porteranno nuove infrastrutture e lasceranno in eredità importanti servizi per i cittadini, come lo studentato a prezzi calmierati.

Il futuro della mobilità milanese

La M4 rappresenta solo l’ultima tappa di un più ampio piano di sviluppo per la mobilità milanese. Il completamento della metropolitana blu, oltre a migliorare i collegamenti tra i quartieri della città, contribuisce alla riduzione delle emissioni di CO2, grazie a un mezzo di trasporto sostenibile e automatizzato. Con lo sguardo rivolto al futuro, Milano punta già alla progettazione della M6 e al continuo miglioramento delle sue reti di trasporto pubblico, consolidando il suo ruolo di città modello per l’innovazione e lo sviluppo urbano in Italia e nel mondo.

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