DENTISTA AMERICANO UCCIDE PER 50 MILA DOLLARI IL LEONE CECIL, LO AMMAZZA, LO SCUOIA E LO DECAPITA

E’ uscito allo scoperto l’autore del linciaggio senza alcuna pietà del leone icona del Parco nazionale Hwange dello Zimbae

di Cinzia Marchegiani

Walter James Palmer, il dentista statunitense di Eden Prairie, nel Minnesota si era accordato per 50 mila dollari per cacciare un leone in Africa. A fine Giugno si era recato in Zimbabwe accordandosi con Theo Bronkhorst della compagnia Bushman Safaris, e a Honest Trymore Ndlovu, proprietario di un terreno vicino all’Hwange National Park. Hanno fatto uscire il leone dal confine del parco nazionale, attirando il felino con una carcassa di animale, fino alla postazione dove il dentista lo attendeva. Qui Palmer, ha fatto scattare la sua freccia ferendo Cecil il leone, icona del parco nazionale, ferendolo non a morte. Cecil dopo 40 ore di battuta e di inseguimenti da parte di Palmer, è stato finito, con un colpo di pistola. A quel punto la sua preda è stata scuoiata e tagliata la testa come un vero trofeo di cui essere fieri.

La scoperta dei resti di Cecil avviene solo dopo qualche giorno, in quanto era monitorato attraverso un apparecchio satellitare per uno studio condotto dall’università di Oxford. Il leone era Cecil, una vera icona in questi parco naturale dello Zimbabwe. Da quel momento è stata effettuata un’indagine di chi potesse aver effettuato la caccia illegale. I due riferimenti di Palmer, Bronkhorst e Ndlovu sono stati portati ieri in tribunale, hanno ottenuto la libertà sotto cauzione ma rischiano fino a 15 anni di prigione, mentre dopo la scoperta dell’autore, anche in America si è scatenata la campagna contro il dentista, accusato di stupido machismo e di violenza contro gli animali. Inizialmente non si conosceva il nome dell’autore di questa caccia disonesta al leone. Ma Palmer, terrorizzato dalle proteste pubbliche e delle reazioni delle persone è uscito allo scoperto con un comunicato, anche se non si è reso disponibile dalle autorità dello Zimbabwe: “All’inizio di luglio sono andato nello Zimbabwe per partecipare a una battuta di caccia con l’arco. Ho assunto diverse guide professioniste, e loro hanno assicurato tutti i permessi. Per quanto ne sapevo io, questo viaggio era legale e gestito in maniera appropriata. Non avevo idea che il leone colpito fosse un animale conosciuto e popolare, avesse un collare, e fosse parte di uno studio, fino alla fine della caccia. Mi ero affidato alle guide locali per essere sicuro che tutto fosse legale”.

La specialità del dr Palmer, si è poi scoperto è cacciare gli animali e rincorrerli con l’arco e le frecce, anche nel 2006 aveva ucciso un orso in Wisconsis e sempre fuori dalla zona dove la caccia era permessa.
Palmer anche questa volta eclissa sulle sue responsabilità, ma attirare con un esca un felino e farlo uscire fuori dal confine del parco naturale si chiama agguato, lui era lì con il suo bell’arco e frecce pronto ad uccidere per il brivido e di certo non alla pari.