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Destiny 2 Oltre la Luce, una nuova era ha inizio

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Destiny 2 Oltre la Luce è il nuovissimo capitolo del popolare MMO Sci-Fi targato Bungie per console di vecchia, nuova generazione, Stadia e Pc. Con l’avvento dell’Oscurità, la software house ha inaugurato a tutti gli effetti uno dei capitoli più importanti dell’universo di Destiny, dando nuova linfa a un brand che necessitava senza dubbio di una rinfrescata. Ma cosa accade in Oltre la Luce?

Qual è la trama portante? Bene, dopo aver dominato il potere della Luce, i Guardiani si lasciano ammaliare dall’oscura entità che ha appena fatto capolino nel sistema solare e decidono di imbracciarne i poteri e di utilizzarli entambi diventando un po’ come il simbolo dello Ying e Yang, ossia portatori di luce e oscurità. Premessa importante: ad oggi il DLC non è assolutamente da considerare finito e compiuto.

Visto il passato recente di Bungie, una valutazione completa potrà essere fatta solo alla fine del ciclo, orientativamente intorno a febbraio. Detto ciò, dopo aver trascorso quasi un centinaio di ore con la nuova espansione, ci apprestiamo di seguito a descrivervi ciò che vi aspetta se deciderete di affrontare questa oscura parte della storia. Il punto di partenza di questo viaggio tra i contenuti di Oltre la Luce non può che essere la campagna, cardine di ogni dlc del gioco, questa volta ambientata tra le lande ghiacciate di Europa. La luna gioviana garantisce alle nuove avventure dei Guardiani una cornice ghiacciata ma incredibilmente affascinante, che torna ancora una volta a confermare il talento di Bungie per il design delle ambientazioni, sempre di altissimo livello. Incredibilmente piena di scorci tanto desolati quanto suggestivi, Europa è con tutta probabilità una delle aree di gioco più grandi mai viste nell’universo di Destiny, soprattutto dopo la pubblicazione nel nuovo raid, che ha reso accessibile un’ampia area nel sottosuolo del satellite, caratterizzata da un’estetica unica.

La disposizione dei nemici sul campo, seppur non particolarmente generosa, contribuisce a sottolineare con maggior vigore la vastità del nuovo scenario, teatro di un’avventura che vede i guardiani incrociare le armi con Eramis, una Kell dei Caduti determinata a mettere le mani sui poteri dell’Oscurità per vendicarsi del tradimento del Viaggiatore, ritenuto colpevole di aver abbandonato la sua gente in un’epoca ormai lontana. La struttura della campagna di Destiny 2 Oltre La Luce rispetta i canoni classici di sempre e condivide con l’espansione I Rinnegati diversi tratti salienti: dopo una manciata di missioni introduttive, i giocatori saranno quindi coinvolti in una caccia all’uomo che li porterà ad abbattere uno dopo l’altro i luogotenenti di Eramis, con l’obiettivo di procurarsi le informazioni per scovare la Kell. In termini di gioco, questi incarichi vedranno i Guardiani esplorare il satellite alla ricerca dei bersagli, tra intense battaglie e sessioni di farming piuttosto consistenti. Ad accompagnare i giocatori in questo nuovo viaggio verso la conquista dell’Oscurità ci sarà, udite udite, l’Ignota Exo, un personaggio misterioso apparso nel primissimo Destiny, e poi sparita nel nulla, che finalmente rivelerà qualcosa in più sulla sua missione e sui suoi obiettivi.

Tutto questo avrà un peso importante sull’economia del racconto anche oltre i confini dell’espansione. Non a caso la campagna si chiude con un finale aperto, lungo un percorso narrativo che viene ulteriormente ampliato dal raid con nuovi dettagli sulle vicende della famiglia Clovis e su molti altri tasselli della lore del titolo. Più in generale, Oltre la Luce offre una buona campagna, al netto di una caratterizzazione un po’ conservativa dell’antagonista, che ripercorre il destino di molti altri nemici visti in passato: grandi piani di conquista e proclami di potere che poi vengono annientati in un batter d’occhio in coda a una battaglia non particolarmente difficile.

https://www.youtube.com/watch?v=8B0jmeInYHQ

Dopo tanti anni di Destiny abbiamo imparato fin troppo bene a capire il ruolo delle sue campagne: per quanto ben elaborate e divertenti esse siano, il loro obiettivo è sempre stato quello di essere principalmente funzionali alla presentazione delle nuove attività di gioco, come modalità inedite, imprese esotiche, incursioni e tutto ciò che riguarda il mid/endgame dei contenuti della nuova espansione in questione. Una volta finita la campagna siamo rimasti piacevolmente stupiti dalla quantità di altre imprese (considerate “principali” dal gioco stesso) che vengono offerte: una serie di missioni saranno mirate a ridurre ulteriormente l’influenza del Casato della Salvezza su Europa, e porteranno ancora più a fondo nel contenuto, guidando i giocatori attraverso ambientazioni completamente inedite rispetto alla campagna, proponendo meccaniche di approccio sempre diverse e aggiungendo continuamente dettagli narrativi al mondo di gioco.

Poi vi è la questline relativa all’ottenimento delle altre abilità della Stasi (come la granata) offerta dall’Ignota Exo che, proprio in questo contesto, mostrerà una caratterizzazione ed una personalità ben più elaborate a quanto visto durante la campagna, raccontando faccia a faccia determinate vicende narrative, come ad esempio i suoi rapporti personali con i membri della sua famiglia, in particolare con il nonno Clovis Bray e la sorella Ana. Ciò darà il via a quella che è la seconda grande fetta narrativa di questo contenuto, dagli sfondi di trama radicati a fondo nella lore e potenzialmente di importanza ben più elevata rispetto alla vicenda autoconclusiva di Eramis, riuscendo a scavare ancor più in profondità di tali personaggi e creando spunti narrativi volti al futuro veramente d’impatto e più interessanti che mai. Ad aggiungersi a tutto ciò, in Destiny 2 Oltre La luce, vi sono ulteriori tipologie di attività secondarie, come un’impresa per un’arma esotica, settori perduti leggendari, taglie e missioni di Variks volte all’ottenimento di una certa valuta di gioco che darà l’accesso ad altre imprese ancora. Insomma, Bungie ha davvero capito la lezione, evitando di offrire singole modalità di gioco con annesse taglie da farmare all’inverosimile in favore di un’offerta ben più vasta di attività, sia in termini di quantità che, soprattutto, di varietà. Parlando della Stasi, ossia la prima manifestazione della forza paracausale che si contrappone alla Luce, la quale offre la formidabile capacità di rallentare e congelare i nostri nemici, essa non verrà fuori tutta e subito. Portando a termine la campagna di Eramis si otterrà infatti si accesso alla Stasi, ma si tratta di un potere ancora grezzo e che toccherà a chi gioca raffinarlo con le dovute ricerche. Queste si concretizzano in attività di farming più o meno ripetitive da cui ricaveremo nuove abilità e le cosiddette Nature, attraverso cui sbloccare il pieno potenziale della Stasi.

Proprio come avviene per ciascuno dei tre elementi della Luce, alla Stasi corrispondono le tre nuove sottoclassi dei Guardiani. Revenant (Cacciatore), Vincolatore dell’ombra (Stregone) e Behemoth (Titano) sono le prime incarnazioni dell’Oscurità, una nuova arma da scatenare contro i nemici della Torre e, soprattutto, il nuovo incubo dei portatori di Luce. Nelle attività PvE le tre sottoclassi garantiscono grande versatilità sia sul fronte offensivo che su quello difensivo, con perk particolarmente utili in fase di danno e altre abilità votate al crowd control: il risultato è inebriante e visivamente spettacolare, almeno nel momento in cui scateniamo le immancabili Super. La situazione si fa però più complicata quando si mette piede nel Crogiolo.

I match competitivi della modalità PvP sono letteralmente dominati dai Guardiani della Stasi, non solo per il caos generato dalle suddette Super, ma anche per le devastanti granate congelanti. Il marcato dislivello segnato dall’introduzione del nuovo potere porterà a un’inevitabile serie di aggiustamenti, a partire dallo Stregone, classe che aveva già tratto enorme vantaggio dalla sua inarrestabile Super. Gli utenti meno avvezzi al multiplayer competitivo si ritroveranno a partecipare agli scontri del Crogiolo, trovando magari qualche difficoltà, così come gli “hater” di Azzardo dovranno fare nuovamente i conti con il discutibile torneo del Ramingo. Purtroppo in Destiny 2 Oltre La Luce sono passaggi del tutto inevitabili se si vorrà sbloccare il massimo potenziale delle sottoclassi da Stasi: frammenti, Nature e nuove granate potranno essere ottenute solo dopo aver effettuato un certo numero di uccisioni nelle suddette playlist, e dopo aver partecipato a un gran numero di Assalti, attività talmente ripetitiva da risultare ormai avvilente.

Certo, va detto che i giocatori di vecchia data sono ormai abituati a questo genere di cose da fare, ma per i nuovi arrivati, tutto questo pitrebbe sembrare davvero molto ripetitivo. Il cosiddetto power leveling esiste dall’alba di Destiny e, paradossalmente, per alcuni rappresenta una delle sfide più avvincenti dello pseudo-MMO: per raggiungere il level cap occorrerà grande impegno e dedizione, “farmando” le giuste attività al fine di ottenere gli equipaggiamenti più potenti. Dopo aver ultimato la campagna di Eramis ci si avvicinerà al soft cap fissato a 1200, ma solo dedicandosi al completamento delle attività più impegnative sarà possibile raggiungere la soglia del 1250; con gli armamenti di punta garantiti dall’Incursione, inoltre, si potrà sfiorare il più agognato “pinnacle cap”, ossia i 1260 di potere. Parlando del piatto forte di ogni espansione, ovvero il raid che rappresenta la coronazione dell’offerta di tutte le espansioni di Destiny, possiamo dire che la Cripta di Pietrafonda rappresenta una bella sorpresa: il luogo natio degli Exo, una delle razze più importanti dell’universo narrativo di Bungie, offre intriganti retroscena sulla storia di Eramis e del suo popolo, e soprattutto permette di ottenere dalla coscienza meccanica di Clovis Bray nozioni importantissime sulla lore del titolo, e in particolare sull’Età dell’Oro. In linea con la strategia di Bungie da Oscurità dal Profondo in poi, votata a una maggiore accessibilità dei raid per evitare di dividere la community, l’istanza propone sfide relativamente semplici, tanto che molti team sono riusciti a completarla entro le prime 24 ore.

Si tratta di una rotta condivisibile, pensata per alleggerire lo storico elitarismo di Destiny e trasformare il gioco in un piacere quotidiano, che può essere trascurato senza temere di finire esclusi dal meta. Per quello che concerne il sistema delle stagioni, questo è stato ulteriormente modificato con l’uscita di Oltre la Luce. Non tanto dal punto di vista del gameplay quanto da quello della storia di Destiny 2, grazie a un maggiore focus sull’evoluzione della lore. Abbiamo dunque assistito al ritorno di Uldren Sov come Guardiano dopo la totale cancellazione della sua memoria: costretto a servire il Ragno sulla Riva Contorta, l’ex principe degli Insonni aiuterà i Guardiani ad ostacolare i piani di Xivu Arath, sorella guerrafondaia di Savathun determinata a corrompere l’universo con i suoi mefitici influssi. È ormai chiaro che proprio Savathun sarà una dei grandi protagonisti del prossimo anno di Destiny 2, tappa essenziale di una storia che sembra ora puntare in un’unica direzione, verso una guerra totale contro la Regina Strega dell’Alveare. In termini puramente ludici, la stagione è ancora un po’ debole: le cacce dalle “Endofurie” di Xivu Arath sono relativamente semplici e i contenuti proposti tendono a scadere nel ripetitivo dopo poco tempo. Va da sé che per valutare correttamente i pregi e i difetti di questa stagione sarà necessario attenderne la definitiva conclusione, e speriamo che l’offerta decolli nei mesi a venire.

Come da tradizione, lo sviluppatore ha provveduto ad inserire in Destiny 2 Oltre la Luce una buona quantità di armi e armature esotiche nuove di zecca, alcune piuttosto mediocri e altre clamorosamente potenti, ma tutte caratterizzate da un’estetica molto intrigante. A questo proposito, l’espansione vede finalmente l’introduzione dell’equipaggiamento esotico nelle “loot table” specifiche dei Settori Perduti Leggendari, in modo da dare nuova linfa a questi contenuti. Queste attività, che richiedono un livello di potere pari a 1250 e 1280, offrono un grado di sfida piuttosto consistente rispetto alla media dei contenuti del gioco, ma concedono ai giocatori un bottino esotico praticamente garantito. Il nuovo sistema permette infatti di farmare specifici pezzi di loot, eliminando totalmente la frustrazione derivante dalla casualità dal precedente metodo di assegnazione.

L’aggiornamento del loot pool avviene poi su base giornaliera, in modo da offrire al pubblico ottime ragioni per tornare ad affrontare queste particolari attività. Per quanto riguarda le armi esotiche, anche in Oltre la Luce queste sono legate a specifiche quest che richiederanno l’impegno da parte della community. In conclusione, tra le novità più interessanti della nuova espansione c’è sicuramente il Destiny Vault, ossia una sorta di “deposito” nel quale Bungie depositerà periodicamente vecchi contenuti e location opportunamente riadattate in base alle esigenze dello sviluppatore.

Tra questi figurano ovviamente scenari tratti dal primo Destiny, che ritorneranno a rinfoltire l’assortimento dell’offerta: il primo è stato il Cosmodromo, sede di uno dei Settori Perduti Leggendari disponibili in Oltre la Luce. Con questo sistema lo sviluppatore punta inoltre a colmare il “buco” contenutistico generato con l’arrivo dell’Oscurità nella galassia del gioco, che di fatto ha reso inaccessibili alcune ambientazioni dell’Anno 1, assieme a quest esotiche il cui bottino può ora essere acquisito esclusivamente tramite i mercanti della Torre. Tirando le somme, Destiny 2 Oltre la Luce preferisce evolvere le varie componenti ludiche di Destiny 2 invece di rivoluzionarle completamente: il risultato è un’espansione imponente, che riesce nell’arduo tentativo di raccogliere il meglio dei contenuti passati ripulendoli dalla stagnazione che ha caratterizzato alcuni dei punti più bassi della saga. L’aggiunta di svariate novità piuttosto significative come la Stasi, ed una serie di notevoli svolte narrative rendono più forte che mai la sensazione di essere entrati per davvero in una fase del tutto nuova del suo sviluppo, nonostante Oltre la Luce non sia Destiny 3. In ogni caso se siete appassionati della saga o neofiti della serie, Destiny 2 Oltre la Luce siamo certi vi piacerà e vi catapulterà in un universo incredibilmente complesso e ricco di cose da fare.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 9

Sonoro: 9

Gameplay: 8,5

Longevità: 9,5

VOTO FINALE: 9

Francesco Pellegrino Lise

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Dragon’s Dogma 2, il gdr fantasy targato Capcom torna su pc e console

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Dragon’s Dogma 2 è il sequel dell’omonimo gioco di ruolo per Pc e console uscito 12 anni fa. La nuova creazione targata Capcom perfeziona la formula ludica del capitolo precedente, eliminando tutti quegli elementi di ridondanza che appesantivano il gameplay aggiungendo una serie di aspetti che rendono l’esperienza di gioco molto più scorrevole e gradevole. Ma facciamo un piccolo passo indietro, a vantaggio di chi si avvicina a questo universo per la prima volta. Il ritmo di gioco del titolo si pone esattamente a metà tra un andamento compassato e la frenesia di uno “stylish-action”. Ed è proprio grazie a questa evoluzione che Dragon’s Dogma 2 incontrerà i gusti di una fetta di pubblico più ampia e appassionerà sia giocatori di vecchia data che nuovi. Ma partiamo dal principio, il nuovo gdr del colosso del gaming nipponico è ambientato in un universo di fantasia dove Vermund e Battahl, i due principali regni in cui è diviso il mondo, sono in pieno conflitto. Secondo la legge la corona spetta di diritto all’Arisen, un guerriero marchiato da un drago e destinato a sconfiggerlo per liberare il mondo dalla suo dominio di terrore. Si tratta quindi di una figura importante e rispettata, eppure al risveglio del protagonista ci si trova in cella, nonostante il marchio dimostri che sia proprio lui o lei (a seconda della scelta fatta) l’Arisen. Il fatto poi di soffrire di amnesia non gioca proprio a favore dell’eroe, ma ben presto si scopre il motivo dietro questi eventi: qualcuno si sta spacciando per l’Arisen al posto del giocatore, e sta facendo di tutto per impedire di reclamare ciò che spetta lui di diritto. Inizia così una lunga avventura per scoprire sia le menti dietro al complotto che stanno manipolando non solo la memoria del protagonista, ma soprattutto la situazione geopolitica del mondo, sia per adempiere al già scritto destino e sconfiggere l’enorme drago causa del marchio. Come i fan di vecchia data avranno già notato, la trama è molto simile alla storia del primo Dragon’s Dogma. Dragon’s Dogma 2 infatti più che un sequel sembra quasi un reboot di quanto visto 12 anni fa, una sorta di riproposizione del gioco originale con tutti gli elementi che all’epoca il creatore Hideaki Itsuno non era riuscito ad inserire. Nel 2012 Il progetto di Itsuno era molto ambizioso, ma complici un budget estremamente ridotto, idee troppo avanzate per la tecnologia dell’epoca e il fatto che si trattasse del primo vero RPG open world per Capcom, il risultato finale fu comunque buono, ma la sensazione generale fu che il titolo aveva un grande potenziale ma che non riuscisse a esprimerlo al massimo. Dragon’s Dogma 2 ripropone quindi una storia molto simile al gioco originale, ambientata in un mondo parallelo a quello precedente, mantenendo sì diversi punti in comune, ma migliorandoli, a partire dal sistema di Pedine, la caratteristica principale del gioco. Le Pedine altro non sono che NPC che accompagnano l’Arisen nel corso dell’avventura, ma caratterizzati da una intelligenza artificiale particolare che li rende più simili possibile a dei veri giocatori umani. L’idea era quella di avere una sorta di esperienza multiplayer all’interno di un titolo per giocatore singolo, e se già nel 2012 il risultato era promettente, le tecnologie moderne hanno permesso ad Itsuno di avvicinarsi maggiormente alla sua visione originale, anche se ancora con qualche limitazione.

Per chi si stesse chiedendo: come funziona esattamente il sistema di Pedine? Eccovi la risposta. Per comprendere bene il tutto è necessario partire fin dal principio, esattamente da quando il gioco chiede di personalizzare l’aspetto del proprio Arisen. L’editor è piuttosto completo e profondo, e se si ha la pazienza necessaria si possono passare diverse ore a modificare ogni minimo dettaglio per creare l’eroe che più rispecchia il proprio gusto estetico. Lo stesso viene richiesto per realizzare la Pedina personale che accompagnerà il proprio eroe nel corso dell’avventura. Progredendo nel gioco si possono reclutare fino a due altre Pedine, ma la particolarità è che saranno quelle create da altri giocatori, che a loro volta saranno in grado di reclutare la Pedina da noi inventata. Si crea così un circolo vizioso in cui le Pedine “viaggiano” tra i vari mondi, ma non lo fanno in maniera passiva: anzi, apprendono e condividono le loro conoscenze. Può capitare infatti di reclutare la pedina di un giocatore che è più avanti nella storia e che ha già completato le missioni che si sta cercando di affrontare in quel preciso momento. In questo caso non sarà raro sentire la sua Pedina dare informazioni su dove andare o consigli strategici su come affrontare i mostri. Un dettaglio non da poco, considerato che Dragon’s Dogma 2 è piuttosto avaro di marcatori e lascia al giocatore il compito di capire cosa fare e dove recarsi spargendo indizi ma senza quasi mai dare vere e proprie indicazioni. Spesso si attivano quest semplicemente perché camminando si sente una conversazione di alcuni NPC che parlano di qualche stranezza nei dintorni, e avere una Pedina in grado di dare qualche informazione preziosa è un aiuto utilissimo. Bisogna quindi sempre essere con occhi spalancati e orecchie aguzze per evitare di restare bloccati, anche se capita raramente visto che basta esplorare per essere inondati di eventi e attività da svolgere. A volte le quest si accumulano in maniera soverchiante, tanto da essere difficile stare dietro a tutto, specialmente con le missioni a tempo. Ma niente panico, se il gioco viene affrontato con un certo criterio sarà possibile fare la maggior parte delle cose senza troppo stress. Dragon’s Dogma 2 lascia un’enorme libertà al giocatore su come affrontare l’avventura, ma spesso ignorando o svolgendo alcuni compiti ci saranno conseguenze buone o cattive rispetto alla situazione. Ad esempio se si viene a sapere di qualcuno perso in un bosco pieno di lupi, non ci si deve stupire se, rimandando troppo la missione, ad un certo punto andando nel bosco si trovino solo dei vestiti insanguinati al posto di qualcuno da salvare. La mappa di Dragon’s Dogma 2 è grande circa quattro volte quella del predecessore, ma rimane densa di attività e punti di interesse che rendono meno tediosa un’altra delle sue caratteristiche, ovvero l’assenza di cavalcature e forti limitazioni sui viaggi rapidi. Per buona parte del tempo quindi si è costretti a girare a piedi, una precisa scelta di design che aveva già creato forti controversie nel gioco originale, ma su cui Itsuno è rimasto intransigente nella sua visione. Progredendo nella storia si sbloccano delle particolari pietre da poter posizionare in qualsiasi punto della mappa per trasformarle in punti di teletrasporto, ma il loro utilizzo è limitato e a nostro avviso va riservato esclusivamente in casi di estrema necessità. In alternativa si può chiedere un passaggio alle carovane che partono dai centri abitati, ma non è raro subire imboscate o attacchi da mostri selvatici pronti a distruggere il mezzo e costringere i giocatori non solo ad una battaglia ma anche a continuare comunque a piedi il viaggio. Rimanendo in tema di battaglie, le Pedine svolgono quasi sempre egregiamente il loro dovere, posizionandosi correttamente ed eseguendo azioni offensive o di supporto che non sfigurerebbero davvero se fossero controllate da un giocatore umano. Se poi, come già detto, provengono da un mondo dove hanno già affrontato sfide simili, possono fornire un ulteriore supporto sia strategico, svelando i punti deboli della creatura da uccidere, sia pratico andando a svolgere le azioni che più si addicono alla situazione. Per quanto le Pedine siano quindi una parte centrale dell’esperienza di Dragon’s Dogma 2 non bisogna dimenticare mai tuttavia che il vero protagonista è l’Arisen.

Per quello che riguarda il combat system, si può dire che rispetto al passato ha subito poche modifiche. Presente ancora la classica alternanza di attacchi leggeri, pesanti e abilità in base a quale delle dieci Vocazioni disponibili si decide di seguire all’inizio. Le Vocazioni altro non sono che le classi di appartenenza del proprio pg, partendo da quelle di Base classiche Guerriero, Mago, Ladro e Arciere, passando per le Ibride Arciere-Mago, Cavaliere Mistico, Eroe Leggendario e Illusionista, fino ad arrivare alle Avanzate Distruttore e Stregone. Se si è appassionati di giochi di ruolo, si può già immaginare come si differenziano gli stili di combattimento delle varie classi già dal nome, ma tra queste spiccano le novità dell’Illusionista e dell’Eroe Leggendario. Il primo sfrutta molto la potenza dell’intelligenza artificiale di Dragon’s Dogma 2, e armati solo di un semplice incenso si potrà essere in grado di portare caos e distruzione tra le file nemiche grazie a potenti allucinazioni che inducono gli avversari a scontrarsi tra loro, oppure giocare d’astuzia e ad esempio creare l’illusione di un ponte dove c’è un burrone e godersi i malcapitati piombare senza alcuna speranza nel vuoto senza capire cosa sia successo. Si tratta di una Vocazione piuttosto difficile da padroneggiare, che richiede di muoversi nelle retrovie, e soprattutto nelle prime fasi può sembrare più debole rispetto ad altre da subito più efficaci, ma una volta presa la mano vi assicuriamo che è in grado di dare grandi soddisfazioni. Discorso simile va fatto per l’Eroe Leggendario, che sulla carta è il sogno degli indecisi visto che permette di cambiare Vocazione e arma permettendo combinazioni di ogni tipo. All’atto pratico si rivela una classe impegnativa e pensata per i giocatori più esperti, con cambi non proprio immediati e soprattutto una complessa gestione dell’equipaggiamento per via del peso di tutte le armi. L’Arisen infatti è forte ma non è una bestia da soma, e organizzare un equipaggiamento funzionale che non limiti troppo i movimenti per una sola Vocazione è già una sfida, vi lasciamo immaginare cosa voglia dire gestirne più insieme. Spendendo i punti abilità si possono sbloccare nuove tecniche da utilizzare sul campo, inoltre alcuni potenziamenti possono essere trasferiti anche ad altre Vocazioni, invogliando quindi a cambiare spesso classe per sperimentare nuovi stili di combattimento senza dover ogni volta ricominciare da zero ma avere già una base solida su cui poter fare affidamento. Altra caratteristica dei combattimenti di Dragon’s Dogma 2 che torna dal precedente capitolo è la possibilità di afferrare i nemici, permettendo ad esempio di aggrapparsi alla zampa di un mostro enorme e arrampicarsi fino a raggiungere un punto debole per poi colpirlo. Per quello che concerne la longevità di Dragon’s Dogma 2, la storia principale può essere conclusa in circa 30 ore, ma esplorando al massimo l’enorme mappa il numero può come minimo raddoppiare. Il gioco inoltre ha una forte rigiocabilità, poiché molte missioni possono avere esiti diversi a seconda delle scelte fatte o semplicemente della casualità, ed è praticamente impossibile vedere tutto in un’unica run. Rimanendo in tema, un’altra delle scelte di design di Dragon’s Dogma 2 che sicuramente creano controversie è quella di avere un unico file di salvataggio. Non è possibile quindi creare personaggi multipli o crearsi dei “checkpoint” per riprendere da un punto e fare scelte diverse, ma si ha sempre la “pressione” che ogni scelta conta, perché non si può più tornare indietro. A questo si aggiunge anche il fatto che se una Pedina o un NPC muore è perso per sempre. Per chi se lo stesse chiedendo questo può succedere anche con personaggi importanti legati ad alcune missioni. Fortunatamente però si possono usare specifici oggetti per riportare in vita qualcuno, ma sono piuttosto rari e vanno anch’essi usati con molta parsimonia. Tecnicamente parlando Dragon’s Dogma 2 si difende piuttosto bene, donando sempre un colpo d’occhio piacevole e un ottimo livello di dettaglio. Quello che convince meno tuttavia è il frame rate limitato a 30 fps su console. Ottima invece la colonna sonora e il doppiaggio disponibile in inglese o giapponese e testi localizzati in italiano. Tirando le somme, il nuovo gdr di Capcom è senz’ombra di dubbio un titolo da avere se si ama il genere. Giocandolo ci si accorge che è un prodotto che vive di esagerazioni, da affrontare lentamente con curiosità e spirito di avventura. Se si decide di accettarne le regole, il mondo fantasy imbastito da Itsuno regalerà un combat system davvero appagante, estremamente creativo e ricco di momenti epici. Le quest non lineari e una mappa estremamente densa sono elementi che avrebbero potuto condurre il titolo di Capcom verso vette di eccellenza assoluta, tuttavia a frenare la salita ci hanno pensato un’intelligenza artificiale non sempre performante, qualche piccolo problema di bilanciamento tra le classi e alcune macchinosità di troppo. Dragon’s Dogma 2 rimane comunque un prodotto di altissimo livello e lasciarlo perdere a nostro avviso è un errore da non commettere assolutamente.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8,5

Sonoro: 9

Gameplay: 8

Longevità: 8,5

VOTO FINALE: 8,5

Francesco Pellegrino Lise

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Robotaxi Tesla, il trasporto pubblico del futuro è in arrivo l’8 agosto

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Elon Musk ha sganciato una nuova bomba attraverso X (l’ex Twitter). A quanto detto dal Ceo sembra propio che Tesla presenterà un robotaxi a guida autonoma il prossimo 8 agosto. I modelli Tesla con Fsd (Full Self-Driving) “saranno sovrumani a tal punto che sembrerà strano in futuro che gli esseri umani guidino automobili, anche se esausti e ubriachi!” ha detto in un post su X lo scorso marzo. Musk ha anche affermato che i proprietari di veicoli Tesla con Fsd potranno far sì che le loro auto fungano da robotaxi, anziché rimanere parcheggiate. Nonostante il suo potenziale, l’introduzione dei veicoli a guida autonoma negli Stati Uniti è stata finora incerta e difficile in quanto sia i legislatori che il pubblico esprimono preoccupazioni sulla sicurezza. San Francisco è stata un banco di prova per la tecnologia. I robotaxi di Google Waymo in città sono stati presi di mira da vandali contrari ai veicoli autonomi, mentre Cruise, di proprietà di GM, ha sospeso a tempo indeterminato il suo servizio di robotaxi alla fine di ottobre, dopo che diversi incidenti hanno scatenato una repressione da parte delle autorità di regolamentazione della California. Anche la funzione “pilota automatico” di Tesla è stata messa sotto esame e accusata di aver “gonfiato” le proprie capacità per favorire le vendite. La rivelazione del robotaxi di Tesla arriva poco dopo che Reuters ha reso noto che la società ha abbandonato il piano di produrre un modello di auto elettrica low cost, con un prezzo di circa 25mila dollari per favorirne l’adozione nel mercato di massa. Musk ha però negato la notizia. La società cinese di veicoli elettrici Byd nel quarto trimestre ha strappato a Tesla lo scettro di regina mondiale dell’elettrico per vendite.

F.P.L.

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MW3, la stagione 3 porta un numero incredibile di novità

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MW3 (qui la nostra recensione) si amplia ancora una volta con l’arrivo della stagione 3, ma questa volta lo fa in maniera a dir poco mastodontica. Mercoledì 3 aprile è arrivato su Pc, Xbox e Playstation, uno dei più grandi rilasci di contenuti nella storia di Call of Duty. Un’esperienza completamente connessa, grazie alla massiccia integrazione di contenuti con Warzone Mobile. Il Gruppo Konni ha lasciato un segno indelebile su Fortune’s Keep e ora sta occupando un altro territorio: la famigerata Rebirth Island che torna in Warzone. La stagione 3 rilascia inoltre uno dei più grandi drop di mappe multigiocatore di sempre, con ben sei nuove mappe Core 6v6. Sono incluse anche quattro armi base gratuite, otto parti aftermarket, partite classificate (tra cui Resurgence su Rebirth Island), l’arrivo di Makarov e Snoop Dogg e due nuovissimi operatori per il Battle Pass premium, Banshee e Hush. Con la Season 3 sarà possibile giocare nella modalità Cattura la Bandiera, ma sono in arrivo anche Minefield, One in the Chamber e, più avanti nel corso della stagione, le playlist Scorta e Vortex. Inoltre arrivano nuovi perk e, nel corso della stagione, una nuova Tactical EMD Mine a un nuovo Enhanced Vision Goggles. Ma andiamo ad esaminare più nello specifico le novità in arrivo.

Le novità in arrivo su MWZ:

La storia di Dark Aether continua: i giocatori potranno mettersi in gioco in una missione di salvataggio su larga scala dopo che la dottoressa Jansen è entrata in una nuova e terrificante regione dell’Etere Oscuro. In arrivo anche la “Terza Frattura”: un paesaggio di vuoto etereo che ospita orrori che inducono alla follia, tra cui una nuova e diabolica variante di Discepolo. I giocatori potranno fornire supporto di fuoco a Ravenov e trovare la dottoressa Jansen prima che venga consumata dall’oscurità. Sfide e schemi della Stagione 3: i giocatori potranno sbloccare i livelli di prestigio per acquisire le Sfide Zombi e raccogliete tre nuovi Schemi per migliorare i propri progressi. Inoltre è pronto a scendere in campo il signore della guerra Rainmaker: rintanato sull’isola di Rahaa, questo psicopatico pesantemente corazzato fa piovere fuoco d’artiglieria e ha poca considerazione per le sue forze. Sebbene il suo complesso sia facile da raggiungere, mettere piede sull’isola con gli arti ancora attaccati al corpo potrebbe essere una sfida più complessa da affrontare da soli o con gli amici.

Anche Warzone si aggiorna:

Come già detto i giocatori potranno tornare su Rebirth Island, ma l’area non sarà proprio uguale al passato, infatti ci saranno alcune ad attendere i giocatori. Scanner biometrici. Display intelligenti. Weapon Trade Station. Una nuova missione del Resurgence Champion su Rebirth Island. Condizioni orarie variabili che cambiano l’atmosfera ma non la visibilità dell’azione. Infiltrazioni in cui la Torre dell’acqua, il Faro e persino il tetto della prigione vengono distrutti all’inizio dell’avventura. E una serie di segreti da scoprire. I combattimenti ottimizzati per Rebirth Island arriveranno nella Stagione 3. Call of Duty: Warzone Ranked Play – Resurgence su Rebirth: Le partite classificate continuano con una nuova mappa da padroneggiare. Saranno utilizzate le stesse regole e innovazioni di Resurgence.

C’è tanto anche sul verante Mobìle e multiplayer.

Dopo un lancio monumentale, Call of Duty: Warzone Mobile offre un gameplay su una grande mappa grazie alle partite a Verdansk e a Rebirth Island, disponibili fin da ora, insieme alle mappe multigiocatore e alle playlist. I giocatori possono livellare armi e exp su qualsiasi piattaforma, collegando il loro account Activision su Warzone Mobile. Al lancio, la prima stagione unificata di Call of Duty: Warzone Mobile è collegata alla Stagione 3 di Call of Duty: Warzone e MW3. Sarà possibile ottenere nuove armi base gratuite e otto nuove parti aftermarket, sbloccare nuovi operatori e guadagnare oltre 100 contenuti con BlackCell e Battle Pass. Oltre a quanto detto la mappa Rust, amatissima dai fan, si aggiunge al pool di mappe, insieme a due nuove modalità Battle Royale, Plunder e Buy Back! Inoltre, le torri UAV sono pronte a rivelare le posizioni dei nemici in tutta Rebirth Island. Eventi: i player potranno assemblare la squadra perfetta giocando a tutti gli eventi settimanali e ottenendo skin operatore e progetti delle armi.

Insomma, anche questa volta lo shooter targato Activision offre un quantitativo di contenuti pazzeschi, tutti mirati a rendere l’esperienza di Call of Duty ancora più imponente e divertente di quanto lo sia stato fino ad ora.

Francesco Pellegrino Lise

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