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Destiny 2 torna a volare con I Rinnegati
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Con “I Rinnegati” Bungie cambia marcia e dona a Destiny 2 tutto quello che i fan desideravano fin dalla sua uscita un anno fa su Pc, Ps4 e Xbox One (qui la nostra recensione del gioco base). Il totale cambio di registro impresso dalla software house statunitense al titolo è avvertibile già fin dalle prime battute quando si affronta la campagna. I toni, i dialoghi fra i personaggi e l’atmosfera generale sono ben più cupi rispetto a quanto già visto e finalmente l’aria che si respira in game è straordinariamente coinvolgente. I Rinnegati si svolge da principio sull’Atollo, una zona che tutti i giocatori del capitolo originale ricorderanno benissimo. Situato nella cintura di asteroidi fra Marte e Giove, questo luogo è la casa degli Insonni, una fra le razze che compongono la sconfinata lore di Destiny. L’evento su cui ruota la campagna de I Rinnegati, e che dona all’intero titolo una vena davvero emozionante, è l’uccisione di Cayde-6, mentore dei cacciatori dell’Avanguardia nonché uno fra i personaggi più amati della saga, da parte di Uldren Sov, fratello della regina Mara. Questo personaggio la cui ultima apparizione è stata durante l’espansione di Destiny 1 “Il Re dei Corrotti”, ha vagato per un certo tempo senza meta per il sistema solare in seguito alla sconfitta subita da parte di Oryx: finito prima su Marte e poi nei pressi della Prigione degli Anziani, ed è caduto preda di una strana follia che l’ha spinto a liberare gli otto Baroni rinchiusi in questa struttura per compiere un piano che ha qualcosa di diabolico. Proprio da qui ha inizio la trama de I Rinnegati. Proprio per fermare quest’evasione è richiesto l’intervento di Cayde-6 e del giocatore che insieme a Petra Venji irrompono nella prigione degli anziani. Da qui la storia si snoda attraverso una manciata di missioni principali, completabili in poche ore e concentrate perlopiù su Uldren, sulla sua pazzia e sulle sue visioni dell’amata sorella, che lo attanagliano e lentamente lo logorano. In aggiunta, vanno considerate anche le otto avventure legate all’uccisione di altrettanti Baroni: queste ultime, per difficoltà e progettazione, non hanno nulla da invidiare all’intreccio principale, a differenza, (e per fortuna) di quelle presenti nel gioco base e nelle prime due espansioni. Una volta terminata la campagna però, I Rinnegati non finisce qui, ma lancia il giocatore in una vastissima serie di attività end game che ampliano la storia e che rendono il titolo firmato Bungie una vera perla nell’Olimpo del gaming. Con I Rinnegati, vengono rese disponibili ben due nuove zone esplorabili: la Riva Contorta e la Città Sognante, ognuna ben più grande dei due pianeti introdotti ne “La Mente Bellica” e “La Maledizione di Osiride”, ovvero Marte e soprattutto Mercurio, ed entrambe con i loro personaggi, i propri eventi e tantissimi segreti.
Ma procediamo con ordine. La Riva Contorta è il primo posto in cui si metterà piede nel corso della storia. Questo luogo appare come una vera e propria terra di nessuno, popolata da criminali da tenere a bada e in cui l’unica legge vigente è quella del Ragno, un grosso guerriero caduto ben poco amichevole, ma con cui bisognerà stringere un’alleanza nel segno della guerra contro i Baroni e contro Uldren Sov. È proprio lui, infatti, a commissionare le taglie di eliminazione degli infami e dei fuggitivi della prigione degli anziani, quest che in qualche modo scandiscono e inframmezzano le vicende de I Rinnegati e conducono pian piano all’endgame, il quale è stato completamente stravolto in positivo. Con la nuova espansione di Destiny 2 infatti è stata introdotta un numero incredibile di taglie giornaliere, riscattabili perlopiù ovunque, oltre a qualche speciale taglia settimanale che, permetteranno di far crescere il proprio pg con armi e armature potenti, nonché di ottenere alcuni fra i nuovi pezzi esotici, come l’arco Demonio della Trinità e il fucile Signore dei Lupi. Altre armi esotiche, come l’Asso di Picche e l’Accompagnatore, sono invece ottenibili tramite imprese esotiche, a loro volta più complesse che in passato e che richiederanno di compiere determinate azioni per poter ottenere la tanto agognata arma. Sia la progressione verso il nuovo cap di Potere (ora fissato a 600) che il drop degli oggetti più potenti sono stati profondamente rivisti, tornando in un certo senso ai vecchi fasti del primo Destiny. Ci sarà da fare anche per riuscire a ottenere le nuove Super Abilità: I Rinnegati, infatti, introduce ben 9 nuove ultimate, portando il totale a 18. Benché molto spettacolari e utili per stimolare l’uso di tattiche differenti, le super sono accompagnate da un rinnovamento alle abilità dei guardiani che aggiungono un po’ di pepe ai combattimenti. Se la Riva Contorta funge da vero e proprio campo di battaglia per quanto riguarda la storia, la seconda location, ossia La Città Sognante, è un’immensa area che ospita moltissime delle attività end game. Questo luogo misterioso al di là dell’incredibile lavoro tecnico, senza ombra di dubbio è un un’area fra le più belle mai viste nell’universo di Destiny, è una zona pulsante e viva, ricca di eventi nuovi e vecchi, di settori perduti totalmente rivisitati, di segreti, di missioni settimanali e di piccole sfide. Ovviamente La Città Sognante è anche teatro del nuovo raid, che a differenza di quanto visto nell’anno uno, riserverà parecchie sorprese ai giocatori, anche ai più skillati. Nella Città Sognante si potrà parlare con Petra Venji, che qui ricopre lo stesso ruolo svolto dal Ragno nella Riva Contorta: un vero e proprio raddoppio di cose da fare e oggetti da ottenere, ogni destinazione, infatti, si porta dietro le sue armi e armature, che da solo basta a tenere impegnati per molti giorni della settimana, fino al successivo reset, dove tutto torna come prima e le taglie tornano disponibili. Questa volta, insomma, sembra proprio che Bungie sia riuscita a rendere di nuovo Destiny un vero e proprio hobby, al quale dedicarsi anche soltanto per le piccole cose come il completamento di una taglia o l’ottenimento di un’arma con perk migliori. Fra le novità de I Rinnegati tornano anche le Perk casuali su armi e armature, quindi ottenere un fucile o dei gambali buoni o rari non vuol dire necessariamente aver ottenuto la sua versione più potente e tutto questo ovviamente spinge il giocatore a giocare e rigiocare per ottenere i pezzi migliori per il proprio guardiano.
Con I Rinnegati, Destiny 2 ha ritrovato ciò che più di tutto era mancato in questo controverso sequel: il piacere della scoperta. Non è raro lasciarsi andare all’esplorazione della Città Sognante in cerca di segreti, si tratti di piccole statue a forma di gatto che possono donare armature e armi leggendarie, pozioni speciali che possono permettere di trascendere la realtà e portare i giocatori in un’altra dimensione o manufatti misteriosi in grado di proiettare i guardiani in furiosi combattimenti contro orde di avversari. È il caso di una nuova attività PvE chiamata Pozzo Cieco, che sulla falsariga di altre arene come la Corte di Oryx, la Forgia dell’Arconte e il recente Protocollo d’Intensificazione, permette di avviare degli scontri impegnativi dall’area di pattuglia, sfruttando la collaborazione con altri giocatori presenti in zona. La modalità utilizza una sorta di “doni” per attivare scontri sempre più difficili, caratterizzati da meccaniche uniche e boss dalle fattezze e dalle abilità differenti. Per completare queste attività bisognerà però lavorare in sinergia e sfruttare a dovere i mezzi offerti dalle nuove super abilità: gli scontri sono impegnativi e soprattutto se si è bassi di luce molto complessi da portare a termine, ma il divertimento è certamente assicurato. L’altra grande nonché piacevolissima novità dall’espansione I Rinnegati è Azzardo. Si tratta di una nuova modalità di gioco che fonde sapientemente dinamiche PvE con l’adrenalina di uno scontro PvP. Qui due team composti da quattro giocatori vengono chiamati a sconfiggere nemici controllati dall’intelligenza artificiale, che lasciano cadere a terra dei cristalli, chiamati pegni, una volta eliminati. Tali item vanno portati al centro della mappa: la prima squadra che deposita un totale di settantacinque token evoca un boss “Primordiale” che, se eliminato, concede la vittoria. Ma ovviamente non finisce tutto qui: se è vero, infatti, che ogni team porta avanti la partita sulla propria mappa, bisogna considerare che questi livelli sono collegati tra loro attraverso un portale: ogni qual volta un giocatore deposita i pegni, nel campo degli avversari si materializza un nemico di livello variabile in grado di mettergli i bastoni tra le ruote e rallentarli. È persino possibile sferrare un attacco diretto all’altro team inviando un singolo membro della squadra, così da creare il pandemonio tra i ranghi del team nemico. Inutile dire che è richiesta una dose pazzesca di coordinazione per portare a casa la partita: un gruppo affiatato e compatto avrà quasi sempre una marcia in più rispetto a quattro giocatori casuali che non comunicano tra loro. Ne I Rinnegati Bungie ha ovviamente aggiunto una manciata di assalti nuovi di zecca, nuove mappe pvp e ovviamente reintroduce l’appuntamento mensile con Lo Stendardo di Ferro. Ancora assenti le Prove dei Nove, ma siamo certi che a breve torneranno anch’esse. Ulteriore novità sono i Trionfi e le collezioni: i primi fungono da Grimorio in game, quindi compiendo determinate azioni, ispezionando oggetti o eliminando boss verranno svelati tantissimi retroscena inerenti alla lore del gioco. Le collezioni invece sono un elenco di tutti gli oggetti acquisiti a partire dall’anno scorso. Gli oggetti anno 1 e le armi e armature esotiche potranno essere recuperati pagando una piccola somma di oggetti reperibili in game, quelli anno 2 invece non potranno essere recuperati in quanto, avendo un roll delle perk casuali, i giocatori potrebbero ottenere l’arma perfetta in breve tempo. Ne i rinnegati è stato inoltre cambiato il sistema armi del PvP, esso infatti riabbraccia quanto visto sul primo Destiny, ora fucili a pompa, cecchini e fucili a fusione potranno essere equipaggiati come armi primarie o secondarie e questo ha finalmente reso più vario i combattimenti.
Per quanto riguarda il raid Bungie ha fatto davvero un lavoro incredibile, infatti non c’è mai stata nella storia di Destiny un’incursione tanto complessa e stimolante. Ultimo Desiderio è un capolavoro di design, un’impresa esaltante e una sfida senza precedenti. Ogni singolo step richiede mobilità e soprattutto coordinazione fra i membri, dinamismo e capacità di adattamento; tutte le boss-fight hanno una fase di danno ben distinta e soddisfacente, tutte un nemico riconoscibile e spietato. Dentro il raid ci sono puzzle ambientali, prove di destrezza, corse affannose e terribili, avversari titanici e misteri da scoprire. Per capire se Ultimo Desiderio sopravviverà alla prova del tempo, ovviamente, bisognerà aspettare un bel po’, ma allo stato attuale dei fatti questa Incursione ribadisce quali risultati può raggiungere il team di sviluppo quando è focalizzato sulla sua visione originale. Il Raid, è stato importante anche per un altro motivo. Al primo completamento da parte della community, qualcosa nella Città Sognante è cambiato. Si tratta, al momento, di cose di poco conto: nuove missioni che permettono di scoprire qualche dettaglio in più sulla storia degli Insonni, e le Tecnidi liberate dal giogo di Riven si aggirano per la loro Città, pronte a dispensare consigli ai Guardiani, insegnando loro le tradizioni del popolo che hanno giurato di proteggere. Sempre dopo il primo completamento dell’incursione da parte della community sono apparse anche una nuova mappa per Azzardo e un nuovo Assalto, “La Corrotta”, che è a nostro avviso il più bello mai concepito, infinitamente superiore per struttura e impatto scenico anche all’ottimo “Pyramidion”. Insomma, con la Città Sognante gli sviluppatori hanno fatto centro perché l’idea di un mondo che si evolve grazie alle azioni della community è semplicemente meravigliosa. Anche chi non ha ancora messo piede nell’Incursione, in qualche modo, viene messo al corrente della grande impresa, si sente partecipe e coinvolto. Non solo: gli equilibri della Città Sognante saranno modificati ancora e ancora dalle azioni dei Guardiani, basta dare uno sguardo ai Trionfi. Un’ultima nota di merito va come al solito alla colonna sonora del gioco, che, anche quest’anno riporta brani veramente emozionanti che rendono ogni attività di gioco ancora più emozionante ed esaltante. A questa va affiancato anche un doppiaggio in lingua italiana ben fatto ed estremamente coerente con le situazioni che si vedono sullo schermo. Tirando le somme, con I Rinnegati Bungie è riuscita a compiere un vero e proprio miracolo in quanto ha salvato dalla monotonia un titolo che possedeva delle basi solide, ma che le sfruttava davvero molto poco. Con l’anno 2 Destiny 2 torna ad essere un titolo vivo, con un’infinità di cose da fare, con delle attività interessanti e mai noiose, con delle modalità di gioco nuove davvero esaltanti e altre vecchie finalmente migliorate. Questa volta il team di sviluppo ha fatto davvero le cose in grande e proprio per questa ragione consigliamo a chiunque di acquistare I Rinnegati. Lasciarselo scappare sarebbe davvero un gravissimo errore.
GIUDIZIO GLOBALE:
Grafica: 9,5
Sonoro: 9,5
Gameplay: 10
Longevità: 9,5
VOTO FINALE: 9,5
Francesco Pellegrino Lise
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Lara Croft protagonista della quinta stagione di Call of Duty MWII
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Call of Duty: Modern Warfare 2 e Call of Duty: Warzone si ampliano con il fantastico bundle dedicato a Lara Croft, iconica avventuriera creata nel 1996 da Eidos. Il pacchetto, disponibile già da ora all’acquisto sul negozio in game di Call of Duty, include tre progetti di armi: una versione della nuova arma da mischia “Ice Axe”, il mitragliatore “Mythic Defender” e la sua caratteristica “Mach-5”. “doppie pistole basate sulla nuova arma laterale in arrivo con l’aggiornamento Reloaded. Il design di Lara, come potete vedere nel video qui sotto, ricorda molto chiaramente quello dell’originale Tomb Raider uscito nel 1996 su PlayStation, SEGA Saturn e PC. L’arrivo di Lara Croft su Call of Duty con questa collaborazione potrebbe essere un antipasto in vista dell’annuncio del nuovo capitolo della serie, del quale gli stessi sviluppatori stanno disseminando alcuni indizi. Ricordiamo inoltre che tutti i bundle acquistati su MW2 saranno disponibili anche su Call of Duty: Modern Warfare 3, che condividerà vari contenuti tra cui armi, progetti e skin. La leggendaria avventuriera è solo l’ultima delle novità della Stagione 5 Reloaded di COD Modern Warfare 2 e Warzone 2, una fase ingame iniziata ufficialmente il 30 agosto e che, da qui al termine dell’attuale Season, darà accesso a una mappa multiplayer inedita, a una nuova esperienza per la modalità Resurgence e a missioni DMZ aggiuntive.
Ricordiamo che con la stagione 5 è tornata una vecchia conoscenza che i giocatori di Call of Duty: Modern Warfare II hanno imparato a conoscere piuttosto bene. Tra i nuovi operatori disponibile, infatti, spicca il nome di Phillip Graves che, dato per morto a seguito degli eventi della campagna single-player, è invece sbucato dal nulla per offrire il suo supporto alla Task Force 141 e quella della Shadow Company da lui gestita. Il fondatore della compagnia militare privata si unirà alla squadra del capitano Price e soci, con l’obiettivo di mettere freno alle attività terroristiche dell’organizzazione Al Mazrah e di fermare sul nascere l’avanzata di una nuova fazione: il gruppo Konni. Graves è disponibile per tutti coloro che acquisteranno il Battle Pass (1.100 PC, pari a 10,99 euro) che, oltre a fornire altre ricompense piuttosto allettanti, darà la possibilità di sbloccare oltre cento oggetti estetici, armi (disponibili anche per chi deciderà di non acquistare il pass stagionale) e fino a 1.400 PC.
Phillip Graves non è l’unico personaggio giocabile a unirsi al valzer degli operatori, considerando che nel corso della stagione entreranno in scena anche Oz, Artù, Mila, Velikan e Mace, che, come al solito, andranno acquistati a parte. Spostando l’attenzione fuori dai confini canonici del filone narrativo del franchise, gli sviluppatori hanno deciso di omaggiare l’hip hop di matrice americana proponendo tre bundle dedicati ad artisti di fama internazionale come Nicki Minaj, 21 Savage e Snoop Dogg. La quinta stagione di Call of Duty: Modern Warfare II si è dimostrata generosa anche per quel che riguarda il numero di mappe inedite e “riciclate” offerte a questo giro. Il team di sviluppo americano ha quindi provato a mettere una pezza a una delle principali criticità del comparto multiplayer di questo capitolo, proponendo nuove arene per le varie modalità PvP e riportando in auge vecchi scenari di guerra che sono stati ammodernati per l’occasione.
Francesco Pellegrino Lise
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iPhone 15, Apple svela le sue novità per il nuovo anno
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iPhone 15 arriva puntuale come ogni anno a settembre, ma questa volta i nuovi smartphone di Apple hanno la porta Usb-C, in linea con le norme europee sul caricabatterie unico. L’annuncio ufficiale, atteso da tempo e anticipato da diverse indiscrezioni, è arrivato alla presentazione della nuova linea di melafonini a Cupertino. Il Parlamento Europeo ha approvato lo scorso ottobre in via definitiva la norma, entro la fine del 2024 tutti i produttori tecnologici devono adeguarsi. Apple abbandona così il cavo Lightening adottato nel 2012 in occasione del lancio dell’iPhone 5. “Parleremo di Apple Watch e iPhone, che aiutano a salvare le vite e come la gente li usa ogni giorno. A giugno abbiamo fatto vedere il visore Apple Vision Pro che sta attirando l’immaginazione degli sviluppatori, stanno creando esperienze incredibili sulle piattaforme. Arriverà all’inizio del prossimo anno”, ha iniziato così Il Ceo Tim Cook il keynote sul palco dello Steve Jobs Theater di Cupertino. E’ stato introdotto da un video che ha mostrato le storie di diverse persone nel mondo che si sono salvate con le app Salute o con il sistema Sos emergenza satellitare, presenti su iPhone e Apple Watch.
I NUOVI MODELLI DI IPHONE 15
“Ogni anno cerchiamo di innovare la nostra linea di iPhone, per renderla più funzionale e utile. Questa volta siamo andati oltre”, ha aggiunto Cook svelando la nuova gamma di iPhone 15. Come da previsioni, tutte le versioni, a partire dall’iPhone 15 di base, integrano la Dynamic Island, la tacca superiore ridotta, che mostra notifiche e controlli multimediali interattivi. Al suo interno, si trova la fotocamera per i selfie. Al fianco dell’iPhone 15 da 6,1 pollici c’è l’iPhone 15 Plus da 6,7 pollici. Entrambi sono stati rivisti nel design, con angoli più arrotondati e quattro colori disponibili: rosa, giallo, verde, blu e nero. Con un retro in nano-cristallo, secondo Apple, gli smartphone oggi sono ancora più resistenti, anche nella parte frontale, che contiene lo schermo, grazie alle innovazioni del Ceramic Shield. Come da politica di Apple, i nuovi iPhone abbracciano la sostenibilità: per costruirli, l’azienda ha usato il 75% di alluminio riciclato e il 100% di cobalto riciclato. Sul retro di iPhone 15 e 15 Plus, una fotocamera principale da 48 megapixel mentre in basso il tanto atteso connettore di ricarica Usb-c, con cui Apple si allinea alle indicazioni dell’Unione Europea sul caricatore universale. L’Usb-c permette di caricare, trasferire dati, audio e video in maniera veloce tra i dispositivi supportati. Tutta la linea di prodotti Apple vedrà l’arrivo dello standard unico, anche la custodia delle cuffiette AirPods. Dal lato della ricarica, l’azienda introduce il nuovo MagSafe, ossia un metodo di ricarica wireless più veloce quando si usano caricatori, sia della Mela che di terze parti, compatibili con il protocollo. Il cuore dei telefoni è A16, il nuovo chip di Apple che promette prestazioni grafiche migliorate del 50% e funzionalità che integrano maggiormente l’uso dell’intelligenza artificiale, come la trascrizione di una telefonata in testo, in tempo reale. La Mela non dimentica la connettività: la novità qui è la seconda generazione della tecnologia Ultra Wideband che consente all’iPhone di individuare la posizione esatta degli amici che condividono la posizione dal loro iPhone, in maniera simile a ciò che accade con i localizzatori AirTag. Con l’opzione Voice Isolation invece, il telefono riesce a ridurre i rumori di fondi, per restituire una voce chiara durante una chiamata. Lo scorso anno, Apple ha introdotto la comunicazione di emergenza via satellite. Il passo ulteriore è il soccorso stradale via satellite, un modo con cui, a partire dagli Usa, gli automobilisti potranno sfruttare l’iPhone per richiedere assistenza per problemi durante il viaggio. La novità di iPhone 15 Pro e 15 Pro Max è una scocca in alluminio. Apple ha lavorato per ridurre al minimo le cornici, con un profilo ancora più curvo agli angoli. Il titanio, secondo il colosso americano, permette di realizzare un dispositivo durevole ed estremamente leggero. Il resto dei materiali vede l’utilizzo di elementi riciclati e una scocca che si potrà sostituire in maniera più semplice in caso di problemi. L’iPhone 15 Pro ha uno schermo da 6,1 pollici mentre il Pro Max conserva un pannello da 6,7 pollici. Sul lato destro dei 15 Pro, Apple ha inserito un pulsante personalizzabile, chiamato Action Button. Sarà possibile configurarlo per richiamare le app preferite oppure per accendere la torcia o far partire la fotocamera. Spostandolo su e giù si seleziona la modalità “muto” per la suoneria, come avviene sugli iPhone attuali. Il chip A17 Pro dei modelli di fascia alta si concentra su prestazioni e privacy. Senza mandare i dati personali sul cloud, la porzione definita Neural Engine impara dall’utente le modalità di utilizzo del telefono, per dosare le energie durante la giornata ma anche per rendere Siri più utile e pronta a rispondere alle necessità di ognuno. Le possibilità grafiche dell’iPhone 15 Pro e 15 Pro Max sono un punto su cui Apple si è concentrata in fase di presentazione. “È la nostra innovazione hardware più grande finora” sottolinea un ingegnere del gruppo. “Oltre a rendere i videogame più verosimili e belli da giocare, la scheda Gpu usa meno energia del passato, così da preservare anche la ricarica”. La fotocamera dei modelli si basa su un sensore principale da 48 megapixel che include una nuova tecnologia in grado di restituire foto più nitide anche con condizioni di scarsa luminosità. Il sistema di scatto vede una più ampia serie di impostazioni per i fotografi, che possono regolare ogni livello nell’applicazione Camera, portando l’iPhone a diventare ulteriormente uno strumento non solo per lo svago ma anche per l’attività professionale. Un design definito “tetra-prism” simula un gioco di specchi all’interno della lente telefoto, per aumentare la distanza possibile quando si vuole catturare un ambiente più largo. iPhone 15 e 15 Plus saranno in vendita da, rispettivamente, 799 e 899 dollari. Il 15 Pro parte da un cartellino di 999 dollari mentre il 15 Pro Max da 1.199 dollari con disponibilità dal 22 settembre, anche in Italia. Nel nostro paese iPhone 15 Pro ha un prezzo di partenza di 1.239 euro con capacità di archiviazione di 128GB, 256GB, 512GB e 1TB.iPhone 15 Pro Max ha un prezzo di partenza di 1.489 euro con capacità di archiviazione di 256GB, 512GB e 1TB. iPhone 15 e iPhone 15 Plus saranno disponibili nei modelli da 128GB, 256GB e 512GB a partire da 979 euro 1.129, rispettivamente. L’aggiornamento del sistema operativo iOS 17 sarà disponibile dal 18 settembre.
APPLE WATCH SERIE 9 E ULTRA 2
Sul palco di Cupertino, la Mela ha svelato i nuovi Apple Watch Series 9. “Se lasciaste uno dei due a casa, scommetto che tornereste indietro a prenderlo”. Si parte con il Watch Series 9, che ha una più profonda integrazione con Siri, l’assistente digitale di Apple. Il focus è sulla salute: basterà chiedere all’IA il proprio peso o il livello di battito cardiaco affinché l’orologio esegua le misurazioni dovute, in autonomia e senza toccare lo schermo. Su Watch Series 9 debuttano anche le “gestures”, movimenti delle dita che permettono di interagire con l’orologio. Basterà un doppio tap di pollice e indice per rispondere ad una chiamata o accendere il display. Una serie di funzionalità che guarda anche a chi ha difficoltà nei movimenti e potrebbe sentirsi limitato dall’uso del dispositivo. “Una volta cominciato ad usarlo, non ne farete più a meno” spiegano i manager di Apple durante la conferenza. Uno dei cambiamenti principali, dal punto di vista dell’hardware, è il nuovo chip Sip S9 (System in Package), con 5,6 miliardi di transistor, una scheda grafica più veloce del 30% e un motore neurale maggiorato. L’orologio è inoltre dotato di un chip a banda ultralarga di seconda generazione per una localizzazione più precisa da altri dispositivi della casa. L’Apple Watch Series 9 è, secondo l’azienda, il primo prodotto della casa a emissioni zero, come certificato da organizzazioni di terze parti. “Abbiamo ripensato e rinnovato i nostri sistemi di produzione per migliorare l’impatto della tecnologia sul Pianeta. Dal 2030, tutti i dispositivi Apple saranno prodotti con zero emissioni di carbonio da Cupertino. “Il prossimo passo è proseguire con la conversione delle nostre attività affinché siano tutte carbon neutral. Seguiremo tre filoni: materiali, elettricità e trasporti, assicurandoci che l’intera catena di fornitura segua i nostri principi”. Apple Watch Series 9 si inserisce in tale scenario, essendo prodotto in fabbriche che usano il 100% di energia rinnovabile. Il nuovo confezionamento, ridotto, permette inoltre di spedire il 25% di orologi in più con lo stesso ingombro di prima. “Per noi, vuol dire aver abbassato di un ulteriore 78% l’impronta di carbonio a livello globale”. Al fianco del Watch 9, Apple ha svelato anche Ultra 2, l’orologio dedicato agli sportivi e alle attività all’aperto. Il design dell’Ultra 2 è abbastanza simile alla prima generazione, con il grosso delle novità all’interno. Tra queste, l’autonomia capace di arrivare a 36 ore di uso normale e 72 ore a basso consumo e l’utilizzo del 95% di materiale riciclato in fase di produzione. Può sopportare immersioni fino a 40 metri e gira, come il Series 9, con watchOs 10. Apple Watch Series 9 parte da un prezzo di 399 dollari (459 euro), l’Ultra 2 da 799 dollari (909 euro), con preordini già aperti e arrivo nei negozi dal 22 settembre. Insomma, anche quest’anno gli appassionati della Mela morsicata non possono lamentarsi, in quanto la selezione dei nuovi device è veramente ricchissima.
F.P.L.
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Roborock, la soluzione per le pulizie domestiche hi-tech
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18 Settembre 2023
La presenza dei robot per le pulizie domestiche nelle nostre abitazioni sta diventando sempre più significativa. Roborock si sta confermando leader di settore grazie ai continui aggiornamenti e potenziamenti dei suoi prodotti. Il fondatore e Presidente Jing Chang ha recentemente affermato che Roborock pone i bisogni dei consumatori al primo posto e la filosofia di innovazione dell’azienda sviluppa soluzioni che rendono centrali la soddisfazione e il tempo dell’utente finale. La Serie S8 ha evidenziato ottime prestazioni nella capacità di aspirazione ma soprattutto nella gestione degli intasamenti dovuti alla presenza di capelli e nella gestione di autopulizia del contenitore della polvere e del panno. L’innovativo design DuoRoller Brush con due spazzole rotanti in direzioni opposte ha aumentato del 30% la capacità di rimozione dei capelli che combinata con la potente aspirazione di 6000Pa ha più che raddoppiato la capacità di pulizia. L’S8 vanta una potenza di aspirazione di 6,000 Pa e spazzole in gomma fluttuanti che eliminano la polvere in profondità. Con una batteria da 5200mAh, può funzionare per 180 minuti con una sola carica. ll Roborock S7 Max Ultra si presenta invece come un’eccellente opzione per coloro che cercano un robot aspirapolvere e lavapavimenti all-in-one di alto livello. Con il suo formidabile potere di pulizia, un’ampia varietà di funzioni questo robot si propone come una soluzione all’avanguardia per la pulizia del pavimento degli ambienti domestici. Dotato dell’esclusivo sistema di pulizia vibrante VibraRise di Roborock, l’S7 Max Ultra è in grado di sfregare i pavimenti con 3.000 vibrazioni ultrasoniche al minuto, applicando al contempo una pressione aggiuntiva di circa 600g. Roborock S7 MAX Ultra: Uno dei robot aspirapolvere più venduti.
F.P.L.
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