DIANA BRACCO, LA DIFESA: "NON C'E' STATA ALCUNA FRODE FISCALE"

di Christian Montagna

Milano – Dopo la bufera di ieri sul presidente di Expo 2015, Diana Bracco, oggi è il momento della difesa che respinge tutte le accuse. Secondo la Procura di Milano avrebbe evaso il fisco denunciando alcune spese come societarie quando in realtà erano personali. I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Milano hanno sequestrato un milione di euro, corrispondente della somma evasa.

LA DIFESA
“Non c’è stata alcuna frode fiscale” secondo la difesa. La società Expo 2015 di cui Diana Bracco è presidente, non sarebbe coinvolta in alcun modo on questa inchiesta. Le indagini infatti vertono esclusivamente sulla società del suo gruppo. Le indagini hanno rilevato “fatture per euro complessivi 3.064.435 confluiti nella contabilita' e nelle dichiarazioni fiscali presentate dalle societa' del gruppo Bracco per i periodi di imposta dal 2008 al 2013”.

GLI ALTRI INDAGATI
Il procuratore aggiunto Francesco Greco e il pm Giordano Baggio hanno notificato la chiusura della indagini oltre che a Diana Bracco anche a Pietro Mascherpa, "in qualita' di Presidente del cda e firmatario delle dichiarazioni della Bracco Real Estate srl"; Marco Isidoro Pollastri, "in qualita' di contitolare dello studio di progettazione Archilabo di Monza; Simona Adele Calcinaghi, "in qualita' di contitolare dello studio di progettazione Archilabo di Monza".