Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
Il circolo FdI di Bracciano interviene sulla polemica tra Comune e Regione: «La gestione post mortem della discarica spetta al Sindaco, come previsto dalla legge. Basta scaricare le responsabilità»
Nel pieno della bufera politica che ha investito la gestione della discarica di Cupinoro, dopo l’ordinanza firmata il 12 maggio dal sindaco Marco Crocicchi, il circolo di Fratelli d’Italia di Bracciano prende posizione in modo netto, difendendo l’operato della Regione Lazio e chiedendo chiarezza sulle reali responsabilità.
«Siamo davanti all’ennesimo tentativo di scaricare sulla Regione compiti che oggi non le competono più», afferma il circolo in una nota ufficiale. «La gestione post mortem della discarica è una responsabilità del Comune, come stabilito in modo inequivocabile dal Decreto Legislativo 152/2006. Lo sanno tutti, e lo sa anche l’attuale amministrazione, che oggi cerca di far dimenticare i propri obblighi».
A dicembre 2024, la Regione Lazio ha infatti concluso le attività straordinarie che aveva avviato in via sostitutiva: capping del sito, messa in sicurezza e collaudo finale. «Da quel momento – spiega Fratelli d’Italia – il testimone è passato al Comune, che ha l’obbligo di garantire la corretta gestione del percolato e di monitorare costantemente il sito, nell’interesse della salute pubblica. Continuare a fare finta che non sia così è un comportamento irresponsabile».
Dura anche la posizione della consigliera comunale Roberta Alimenti, portavoce del circolo: «In una fase così delicata per la nostra comunità, è fondamentale ricordare un principio base: la tutela della salute pubblica è e resta una responsabilità ineludibile del Sindaco, a prescindere da chi abbia torto o ragione nel contenzioso. Invece di alimentare lo scontro con la Regione, si lavori concretamente per affrontare il problema».
FdI sottolinea anche le contraddizioni politiche dell’attuale maggioranza: «La vicenda giudiziaria, pur articolata e complessa, è ora nelle mani del TAR del Lazio. Nel frattempo, però, il territorio di Bracciano rischia di essere lasciato privo di monitoraggio e di presidi ambientali minimi, esponendo i cittadini a un potenziale disastro sanitario e ambientale. L’ordinanza del sindaco alla Regione – continua la nota – appare più una forzatura comunicativa che uno strumento giuridicamente efficace».
Infine, il circolo chiede di «abbandonare ogni forma di vittimismo istituzionale» e invita il Sindaco a collaborare in modo costruttivo con tutti i livelli istituzionali. «La Regione Lazio ha portato a termine il proprio compito. Ora è il momento che anche il Comune di Bracciano faccia la sua parte, con senso di responsabilità, senza propaganda e con il rispetto che si deve ai cittadini e all’ambiente».