DISORTOGRAFIA: COME RICONOSCERLA E QUANDO INTERVENIRE

A cura della dr.ssa Chiara Marianecci – Logopedista

Con la definizione di DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) si fa riferimento ai disturbi di lettura (dislessia e disturbo della comprensione del testo), del calcolo (discalculia) e della scrittura (disortografia e disgrafia).  Frequentemente, i termini “disortografia” e “disgrafia”  vengono utilizzati in modo similare: in realtà, la disgrafia corrisponde ad una difficoltà nella realizzazione grafica dei segni alfabetici e numerici, mentre con il termine “disortografia” si fa riferimento alla difficoltà specifica nella correttezza in scrittura (non vengono rispettate ed automatizzate le normali regole di trasformazione dal linguaggio parlato a quello scritto). La diagnosi di disortografia può avvenire nel corso della seconda elementare. Per un intervento adeguato ed efficace è necessario individuare precocemente i segni predittivi e i “campanelli d’allarme”: compito questo che comunemente spetta agli insegnanti ed ai genitori, quegli adulti cioè che sono più frequentemente a contatto con il bambino e che hanno dunque possibilità maggiori di individuare tali caratteristiche e procedere con la richiesta di una valutazione specialistica adeguata (neuropsichiatrica, logopedica). Andando nel concreto, gli errori ortografici che più possono indurre al sospetto di una difficoltà specifica di apprendimento sono i seguenti:
–    Scambio di grafema (folpe per volpe o brina per prima)
–    Omissione o aggiunta di lettere o sillabe (taolo o tavolovo per tavolo)
–    Inversioni (li per il; catsello per castello)
–    Grafema inesatto, errori nella scrittura di gruppi come gn, chi/che, gli, sci/sce  (pese per pesce, agi per aghi)
–    Separazioni o fusioni illegali (in sieme per insieme; lacqua per l’acqua; conte per con te)
–    Scambio di grafemi omofoni ma non omografi, cioè che sembrerebbero suoni uguali ma che le regole ortografiche ne impongono una scrittura diversa (squola per scuola)
–    Omissione o aggiunta di H
–    Omissione o aggiunta di accenti (perche per perché)
–    Omissione o aggiunta di doppie

Qualora errori di queste tipologie perseverino oltre tempi ritenuti fisiologici ed in quantità non adeguati rispetto al livello di scolarizzazione, sarà necessario intervenire tempestivamente con una valutazione specialistica che possa definire o meno l’entità di un disturbo specifico

Logopedista Chiara Marianecci
Tel.  3497296063
Email: chiara.marianecci@hotmail.it