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Dolcetto o scherzetto? Per Halloween arriva una carrellata di castagne tra Ascrea e Marcetelli

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Castagne sulle rive del lago del Turano, è festa ad Ascrea (RI) il 1 novembre         

La stagione autunnale fa da sempre rima con le castagne. Ma ad Ascrea questo frutto rappresenta molto di più: per le sue proprietà che lo rendono una valida alternativa al riso e al frumento, “il cereale che cresce sull’albero” ha rappresentato per tanti secoli una delle principali fonti di sostentamento per intere generazioni di contadini. Ecco perché, nel borgo che domina da 700 metri di altezza il lago del Turano, la Festa della Castagna rappresenta uno dei momenti più attesi dell’anno: l’appuntamento è fissato per mercoledì 1 novembre nella splendida cornice di piazza Mareri, da cui si gode di una vista mozzafiato sul bacino artificiale e sulla vallata sottostante.

 

La castagna rossa del Cicolano protagonista della festa a Marcetelli (RI) – 1 novembre 

Anche quest’anno la castagna rossa del Cicolano è pronta a dare il benvenuto agli amanti delle antiche tradizioni e dei sapori di una volta. Da ben 41 anni, d’altronde, Marcetelli celebra una delle varietà di maggior pregio del frutto autunnale, una delizia alla quale in passato è stata strettamente legata l’economia dell’area montana in provincia di Rieti. L’appuntamento torna puntuale mercoledì 1 novembre nel caratteristico borgo arroccato su uno sperone roccioso: dalle 9 del mattino fino a tarda sera, un’intera giornata di festa nella quale i visitatori potranno gustare le castagne locali in tantissime varianti, dal classico cartoccio di caldarroste ai bocconcini, fino al gelato e all’amaro!

 

 

Paganico Sabino (RI) riscopre il suo passato contadino con la “Castagnata” – 5 novembre

In un semplice cartoccio di caldarroste non sono racchiusi solo i colori e i profumi dell’autunno. Un tempo, nella Valle del Turano, la fine della raccolta delle castagne rappresentava uno dei momenti più importanti dell’anno, di quelli che vanno celebrati a dovere: una buona scorta garantiva infatti il sostentamento di intere famiglie in vista dell’imminente inverno. Ecco perché, ormai da 18 anni, Paganico Sabino ha deciso di riscoprire il suo passato contadinoattraverso la “Castagnata”; domenica 5 novembre nel borgo in provincia di Rieti si tornerà a festeggiare un prodotto legato a doppio filo all’economia agricola del luogo: arrostita, bollita in acqua o latte, seccata e macinata come il chicco di grano e impiegata in polente e puree, la “ghianda di Giove” ha avuto la stessa valenza del pane per intere generazioni di lavoratori della terra.

 

Palombara Sabina (RM), “Il Giorno di Bacco” torna nella cornice del Castello – 12 nov

Il Dio del vino e dei misteri è pronto ad accogliervi nelle magiche atmosfere del Castello Savelli. Da ben 15 anni Palombara Sabina celebra con “Il Giorno di Bacco” le perle della produzione vinicola e gastronomica locale in una location d’eccezione: l’antica fortezza risalente all’XIII Secolo, che per una giornata si trasforma in una cantina dal fascino unico. L’appuntamento torna puntuale domenica 12 novembre e propone un percorso di bicchiere in bicchiere fra gli ampi saloni, gli affreschi e le antiche statue greche del Castello; e ad affiancare i migliori vini del Centro Italia e non solo ci sarà anche un ricchissimo menù basato sulle migliori ricette del territorio.

 

“Pane, Olio e…”, Montelibretti (RM) celebra l’oro verde della Sabina – 12 novembre     

A Montelibretti torna a battere forte il cuore dell’olio. Da ben 13 anni, il grazioso centro agricolo che sorge tra la valle del Tevere e quella del Fosso Carolano apre le porte per celebrare il prodotto di punta del territorio: l’oro verde che per gli abitanti della Sabina è più prezioso del famoso metallo. L’appuntamento con “Pane, Olio e…” è fissato per domenica 12 novembre e proporrà degustazioni, visite guidate ai frantoi e una ricca fiera mercato dei prodotti tipici e artigianali; tra mostre fotografiche e di pittura, la Fiera dell’olio e il ristorante allestito dalla Pro Loco (aperto sabato a cena e domenica a pranzo), ci sarà spazio anche per una sorta di evento nell’evento, la Sagra del frittello col broccolo, una delizia locale esaltata dall’olio extravergine di oliva.

 

Con la Sagra della Bruschetta Monteleone Sabino (RI) esalta il suo prelibato olio – 19 nov      

A Monteleone Sabino non hanno dubbi: quello che da tempo immemorabile si produce nell’antica Trebula Mutuesca in provincia di Rieti è l’olio extravergine di oliva più buono che ci sia! Si tratta di un prodotto fra i più rinomati d’Italia, che ancora oggi si ottiene con la lavorazione “a freddo” e con la cura maniacale di un tempo. Quale occasione migliore della Sagra della Bruschetta per gustarlo e per conoscerne i segreti, dalla raccolta delle olive fino all’imbottigliamento? L’appuntamento – giunto alla 22esima edizione – torna puntuale domenica 19 novembre nel caratteristico borgo fatto di case arroccate, vie ciottolose e piazzette ben curate.

 

Serra de’ Conti (AN) in festa per la cicerchia, la regina dei legumi poveri – 24/26 nov

Dal 24 al 26 novembre la regina dei legumi poveri tornerà ad accogliere una nutrita schiera di fedeli sudditi. La Festa della Cicerchia è l’evento attraverso il quale Serra de’ Conti, uno dei borghi più affascinanti e meglio conservati di tutte le Marche, riscopre da più di 20 anni storie e sapori di un tempo, riportando alla memoria i valori del mondo contadino.

Divenuta oggi elemento di identità delle terre del Verdicchio, fino a pochi anni fa la cicerchia era considerata un legume in via di estinzione: è stato il lungo e accurato lavoro di un gruppo di agricoltori del posto a permettere la salvaguardia e la valorizzazione di un prodotto originario del Medio Oriente, già apprezzato dai Greci, che fu conosciuto e ampiamente utilizzato dagli Antichi Romani. Nelle Marche, la cicerchia si semina tradizionalmente nel “giorno cento” dell’anno, ovvero all’inizio di aprile: un tempo, averla in dispensa costituiva una garanzia per l’imminente inverno perché ha un buon rapporto proteico – superiore del 30% a quelle dei ceci, del pisello e della lenticchia – ha pochi grassi e molti amidi.

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Isola delle rose e isola dei famosi: due esperimenti sociali agli antipodi

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L’Isola delle Rose e l’Isola dei Famosi rappresentano due realtà molto diverse tra loro, sia dal punto di vista sociologico che motivazionale, che riflettono cambiamenti significativi nella società nel corso del tempo.

L’Isola delle Rose è un’isola artificiale costruita nel 1967 al largo della costa italiana vicino a Rimini. Fu creata come una micronazione autoproclamata dallo scienziato e ingegnere italiano Giorgio Rosa, con l’obiettivo di sfidare la sovranità territoriale italiana e promuovere l’ideale di libertà e indipendenza. L’Isola delle Rose rappresenta una sperimentazione sociale e politica, con l’idea di creare una comunità utopica basata sulla cooperazione e l’autogestione.

D’altra parte, l’Isola dei Famosi è un reality show televisivo in cui un gruppo di persone famose viene portato in un’isola remota e deve affrontare sfide fisiche e mentali per sopravvivere e guadagnare premi. L’Isola dei Famosi è incentrata sull’intrattenimento e sulla competizione, con l’obiettivo di attirare l’attenzione del pubblico e generare interesse attraverso il dramma e le dinamiche interpersonali.

Le differenze sociologiche tra le due realtà sono evidenti:

  1. Finalità e motivazioni: L’Isola delle Rose era motivata da ideali di libertà, indipendenza e sperimentazione sociale, mentre l’Isola dei Famosi è incentrata sull’intrattenimento, la competizione e la celebrità.
  2. Struttura sociale: L’Isola delle Rose aveva una struttura sociale basata sull’autogestione e la cooperazione tra i membri della comunità, mentre l’Isola dei Famosi ha una struttura gerarchica con ruoli definiti e dinamiche di potere.
  3. Approccio alla vita quotidiana: Sull’Isola delle Rose, i residenti dovevano affrontare le sfide della vita quotidiana in un ambiente isolato e autonomo, mentre sull’Isola dei Famosi i concorrenti affrontano sfide create artificialmente per l’intrattenimento televisivo.
  4. Rapporto con il mondo esterno: L’Isola delle Rose era isolata dal resto del mondo e tentava di sfidare le autorità nazionali, mentre l’Isola dei Famosi è un programma televisivo che ha una forte connessione con il mondo esterno attraverso la trasmissione televisiva e i social media.

In conclusione, l’Isola delle Rose e l’Isola dei Famosi rappresentano due esperimenti sociali molto diversi tra loro, che riflettono valori, ideali e obiettivi differenti. Mentre l’Isola delle Rose rappresentava un tentativo di creare una comunità utopica basata sulla libertà e l’autogestione, l’Isola dei Famosi è un programma televisivo che si concentra sull’intrattenimento, la competizione e la celebrità.

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Dalla disco music alla Trap music: il fascino della “Febbre del sabato sera” è ancora vivo e vegeto

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La storia della disco music ha radici profonde nella cultura musicale afroamericana e ha attraversato diverse fasi e influenze nel corso degli anni, influenzando generazioni di appassionati di musica e ballerini.

Negli anni ’70, la disco music ha avuto origine nei club notturni di New York City e Philadelphia, dove DJ come DJ Kool Herc, DJ Afrika Bambaataa e DJ Grandmaster Flash iniziarono a sperimentare con mixaggi elettronici e a suonare registrazioni di musica funk e soul a velocità più elevate. Questa nuova forma di musica da ballo ha catturato l’immaginazione delle persone e ha rapidamente guadagnato popolarità nelle discoteche di tutto il mondo.

Tra i primi artisti che hanno contribuito a definire il suono della disco music ci sono stati i Jackson 5, con hit come “Dancing Machine”, e artisti come Donna Summer, Gloria Gaynor e i Bee Gees, che hanno dominato le classifiche con brani come “Love to Love You Baby”, “I Will Survive” e “Stayin’ Alive”, rispettivamente. Questi brani sono diventati inno della cultura disco e hanno contribuito a definire il suo stile e la sua estetica.

Barry White è stato un altro artista iconico della disco music, noto per le sue canzoni romantiche e sensuali che includevano “Can’t Get Enough of Your Love, Babe” e “You’re the First, the Last, My Everything”. Le sue produzioni orchestrali lussureggianti e la sua voce profonda e sensuale hanno reso le sue canzoni dei classici della disco music.

Negli anni successivi, la disco music ha subito un declino di popolarità verso la fine degli anni ’70, ma il suo impatto sulla cultura musicale è rimasto significativo. Elementi della disco music sono stati incorporati in generi musicali successivi, compresa la dance music degli anni ’80 e ’90 e la musica house e dance pop contemporanea.

Più recentemente, il genere trap music ha guadagnato popolarità, soprattutto tra i giovani, con artisti come Future, Travis Scott e Migos che hanno portato avanti il suono e lo stile della trap music. Anche se la trap music ha radici diverse dalla disco music, entrambi i generi condividono un focus sull’energia e sul ritmo che li rende irresistibili per molti adolescenti e giovani amanti della musica da ballo.

In definitiva, la disco music ha avuto un impatto duraturo sulla cultura musicale e continua a influenzare la musica e la cultura pop contemporanee, dimostrando che il fascino della “febbre del sabato sera” è ancora vivo e vegeto per molte persone di tutte le età.

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Le note disciplinari a scuola: perché?

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Secondo il parere di alcuni docenti, da quando si utilizza il registro elettronico si è più propensi a cliccare sulla voce note per richiamare il comportamento non corretto di alcuni alunni.

Questa modalità è molto più diffusa nelle scuole secondarie di II grado piuttosto che negli altri gradi scolastici. Il perché di questo spartiacque rispetto agli altri gradi d’istruzione dipende dall’età degli alunni.

Nell’immaginario collettivo l’adolescente attua comportamenti più atipici rispetto ad altre età, nonché “degni” di una nota disciplinare in cui viene esplicato l’errore del comportamento dell’alunno da parte del docente.

Perché l’adolescente?

L’adolescente è maggiormente coinvolto nella fragilità del suo cambiamento e pertanto più volubile nel mettere in atto atteggiamenti non coerenti. È un’età di passaggio tra la pubertà e l’adolescenza costellata dai primi amori, le prime relazioni e i primi atteggiamenti di rivalsa sociale.

Un’età in cui il ragazzo/a si pensa in un’ottica di indipendenza da tutto e da tutti, in cui l’ego si esprime in modo alto, pensando di essere leader e di poter assumere comportamenti di ogni tipo. A volte la scaltrezza di un adolescente è peggiore di quella che può assumere un adulto.
In tutto ciò, la genitorialità e, a volte nemmeno la scuola, riesce a scalfire atteggiamenti non congrui alla convivenza sociale da parte di alcuni adolescenti.

È una fase di vita in cui ci si sente “grandi”, in cui ci si oppone alla correttezza e alla presa di coscienza di sé e dell’altro. Un passaggio difficile per la maggioranza dei ragazzi/e: alcuni adolescenti non riescono a darsi una collocazione nel mondo circostante, cadendo spesso in situazioni poco sicure (es. alcool, droga, fumo etc …).

Di concerto tali atteggiamenti vengono riflessi nel contesto domestico e scolastico.
In quest’ultimo caso, il docente è costretto a segnalare, mediante una nota disciplinare, il comportamento incoerente dell’alunno/a.

È in tal senso che il giovane mette in atto comportamenti spesso oppositivi e ribadisce la sua “innocenza”. Qui nascono i dissapori tra alunni e docenti e si spezza una sorta d’incantesimo che segna il percorso dello studente. Nascono raffronti con il docente che ha segnalato una nota disciplinare sia da parte dell’alunno che dei genitori. Quest’ultimi “pretendono” spiegazioni dall’insegnante e spesso sono contrari alla nota assegnata al figlio/a. In casi più sporadici, invece, è lo stesso genitore che chiede aiuto agli insegnanti poiché non riesce a tollerare il comportamento del figlio/a.

In questo contesto, i docenti e i genitori ricoprono un ruolo essenziale per la crescita e l’evoluzione del ragazzo/a. Queste due figure educative devono premunirsi di pazienza, stabilendo le regole da seguire e cercando di accompagnare il giovane verso la strada migliore per lui/lei.

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