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di Francesco Pellegrino Lise
Pac Man, uno fra i videogiochi più famosi del mondo lanciato negli anni '80 ha perso uno dei suoi "padri". L'imprenditore giapponese Masaya Nakamura, fondatore della Namco, è infatti morto all'età di 91 anni il 22 gennaio scorso. La notizia è stata diffusa solo recentemente poiché è stato deciso, da Nakamura stesso, che la sua diffusione doveva avvenire solo dopo i funerali. Nato il 24 dicembre 1925, l'imprenditore giapponese si era laureato presso la National University di Yokohama nel 1948, per poi fondare la società Nakamura Manufacturing nel 1955, in seguito denominata Namco nel 1977. Nakamura è stato nominato presidente della società nel 2002 e senior advisor di Bandai Namco Holdings nel 2005. Nel 2006 è diventato presidente di Bandai Namco Games, per poi ricoprire il ruolo di consulente onorario. Nakamura è stato inoltre membro onorario della camera del commercio e dell'industria di Tokyo e senior advisor dell'associazione Japan Amusement Machine and Marketing. E' considerato uno dei padri di Pac Man nonostante il personaggio e l'idea sono stati dell'autore di videogiochi Satoru Iwatani che ebbe l'intuizione osservando una pizza a cui mancava una fetta. Lo stesso Iwatani dichiarò: "Guardai quella pizza e vidi quel che poi sarebbe divenuto Pac-Man. Ai tempi era pieno di videogame nelle sale giochi dove andavano in scena invasioni spaziali e dove si sparava a tutto e tutti. Io invece miravo a fare un gioco grazioso, semplice, che piacesse alle donne e che potesse esser giocato dalle coppie. E con un concetto di base, il mangiare. Avevo in testa degli elementi, ad esempio i cibi speciali che Pac-Man divora e che gli permettono di diventare così forte da dar la caccia ai fantasmi". Pac man fu messo in vendita come un videogame a gettoni nel 1980. In seguito la piccola sfera divenne un'icona internazionale e ancora oggi è possibile vederlo su giochi, gadget e abbigliamento. Insomma, senza Nakamura e la Namco il mondo non avrebbe mai conosciuto uno fra i videogame più importanti di sempre. Con la sua morte se ne va un pezzo di quell'epoca in cui i videogiochi erano semplici, divertenti ma assolutamente innovativi.