EBOLA E IL VIDEO DELLO SCANDALO: COSA NASCONDONO I MASSIMI VERTICI DEL MONDO?

di Cinzia Marchegiani

Dallas – Il video dello scandalo sulle procedure non attuate nei casi di persone infettate dal virus Ebola da personale medico e paramendico ha fatto insospettire gli americani e sta facendo il giro del mondo perché suscita inquietanti interrogativi proprio sul mancato rispetto delle norme di contenimento e prevenzione dettate dai massimi esperti al mondo. Il video mostra la procedura attuata dal preposto personale nel trasferimento di un potenziale infettato da Ebola. La paziente prelevata dall’ospedale Dallas Love Field arriva con l’ambulanza all’aereoporto di Phonix Air. Qui verrà spostata a terra con la barella per farla poi salire sul jet, che con un volo sanitario la porteà al Emory University Hospital di Atlanta. Ma sulla pista dell’aereoporto le telecamere registrano una procedura di spostamento sospetta. Dal filmato, come si evince dalle foto in sequenza, si osserva una persona che segue l’intera operazione di imbarco del paziente, con abiti civili e senza indossare alcuna protezione.
 

IL FATTO
Ambra Vinson è una paziente sospettata di aver contagiato il virus dell’Ebola, le telecamere dell’aereoporto hanno registrato il video del suo trasferimento avvenuta sulla pista del Phonix Air. Come si evince anche dalla sequenza delle foto del filmato, si vede la paziente con la tuta di protezione trasferita dall’ambulanza su una barella e poi avvicinata al jet. Le operazioni sono effettuate da personale che è munito di tuta bio-Hazard, mentre un altro uomo è tranquillamente vicino a loro senza alcun ausilio più elementare di protezione sanitaria per poter partecipare al  trasferimento. L’uomo in questione oltre a monitorare tutta l’operazione, verrà in contatto con gli stessi operatori anche dopo che hanno accompagnato la paziente dentro l’aereo. Infatti, dopo che la paziente è stata fatta salire in modo autonomo sul velivolo dal personale protetto, un preposto all’operazione scenderà dal jet con una busta di plastica rossa e la passerà all’uomo che è senza misure di protezione, lo stesso farà il gesto di prenderlo e aprirlo, poi lo ripasseràaffinché i vestiti della paziente che erano rimasti nell’ambulanza, vengano inseriti dentro. Ad aggravare questa procedura incauta sarà l’entrata nel jet a fine operazione dello stesso uomo sempre senza alcun ausilio, non una semplice mascherina o un paio di guanti di lattice. Salirà sulla scaletta portando dentro un contenitore lasciato sul primo gradino precedentemente toccato dal personale correttamente protetto.

SPIEGAZIONI FORNITE

Le spiegazioni di tale procedura arrivano da Randy Davis, vice presidente di Phonix Air al giornale NCB il quale afferma che le linee guida sono state rispettate: "Il ruolo dell’uomo senza protezione è quello di sorvegliare il processo di trasporto, compresa sull'asfalto. Parte del nostro protocollo è quello di avere una persona non in una tuta bio-Hazard.“ Il vice presidente va nel dettaglio: “quell’uomo è medico coordinatore per la sicurezza della squadra. Il protocollo standard gli permette di indossare abiti civili, perché le protezioni possono bloccare campo della visione e dell'udito. E quel medico (di cui non si conosce il nome) è stato addestrato come mantenere la distanza di sicurezza da pazienti ed è pronto ad adattarsi se necessario. L'uomo è andato al punto di gestire un sacchetto Hazmat rosso, ha preso quello poi lo porse ai lavoratori in quanto hanno insaccato gli oggetti presenti nella corsa in ambulanza."

Risposte molto ambigue e superficili visto che in realtà nel filmato si vede benissimo che il sacchetto rosso è stato portato da un operatore protetto appena uscito dal velivolo dove era entrata la donna. Il coordinatore tra l’altro sta vicinissimo sia alla paziente che agli stessi operatori prima e dopo che hanno aiutato la paziente a salire la scaletta, lo stesso entrerà nel jet a fine operazione senza utilizzare guanti in lattice o una semplice mascherina.
La spiegazione del vice presidente dell’Phonix Air ha lasciato commenti di ilarità e di rabbia poiché le linee guida indicate vengono disattese e anche giustificate legittime, mentre la stessa CDC le consiedra a tutt’oggi come faro per poter contenete ed eliminare il propagarsi della malattia. La stessa CDC dovrà spiegare questo grave episodio che va ad aggiungersi allo scandalo mondiale di qualche mese fa, quando furono trasferite armi letali come l’Antrace e il Virus H5N1 senza le opporture procedure di neutralizzazione, in laboratori con livelli di sicurezza inferiori, che indussero lo stesso direttore Tom Frieden a chiudere con urgenza i laboratori di Atlanta per riformare tutte le procedure, soprattutto quella realtiva alla comunicazioni degli errori interni.

LE EVIDENZE

La “mission” del CDC tra sforzi e obiettivi dedicati non solo in Africa, sembrano disattesi proprio nel territorio americano, protocolli alquanto bizzarri non sembrano avere giustificazioni in merito vista la gravità con cui vengono fatti gli annunci sulla potenzialità della pandemia dovuta ad Ebola, o viene evitato di dire opportunamente la verità? Anche se il primo comunicato del focolaio di Ebola risale allo scorso 23 marzo 2014, le indagini hanno rivelato retroattivamente che l'epidemia è iniziata nel dicembre 2013 e tra il 30 dicembre 2013 e il 14 settembre 2014, ci sono stati 4507 decessi su un totale di 9.914 infettati. E ora gli allarmi e le stime lanciate dall’OMS sembrano disattendere i dati dagli stessi pronosticati. Il 22 settembre 2014 l’OMS allarmava che la stima dei contagi sarebbe salita a 20 mila infettati per i primi di novembre, ora la stima indicata scende improvvisamnete a 10 mila in dicembre. Uno studio da poco pubblicato si fa chiarezza sulla virulenza di Ebola, infatti ha evidenziato che l'epidemia in corso in Africa occidentale anche se è senza precedenti in scala, ha un decorso clinico dell'infezione e la trasmissibilità del virus simili a quelle di precedenti epidemie di Ebola:”Ne deduciamo che l'attuale epidemia è eccezionalmente grande, non principalmente a causa delle caratteristiche biologiche del virus, ma in parte a causa degli attributi delle popolazioni colpite, la condizione dei sistemi sanitari, e perché gli sforzi di controllo sono stati sufficienti a contrastare la diffusione dell'infezione. I sistemi sanitari in tutti e tre i paesi sono andati in frantumi dopo anni di conflitti e c'era una forte penuria di operatori sanitari, lasciando il sistema più debole che in altri paesi con focolai di Ebola. Inoltre, alcune caratteristiche della popolazione possono aver portato alla rapida diffusione della malattia, per esempio, le popolazioni della Guinea, Liberia e Sierra Leone sono altamente interconnessi, con ampie traffico transfrontaliero all'epicentro e collegamenti relativamente facile da strada tra città e villaggi rurali e le città capitali densamente popolate”.

Queste le verità e i motivi per il quale l’epidemia si è trasmessa nelle varie regioni africane e che spesso non vengono spiegate bene, mentre il panico e le paure stanno alimentano falsi allarmismi che forse andrebbero rivalutati. C’è da capire a chi giova questa psicosi da contagio, poiché se fosse reale la gravità della situazione, non è accetabile la spiegazione che giustifica l'azione del personale poter  assistere alle operazioni di trasferimento in semplici vestiti civili.
L’unico deterennte sono le norme igieniche e sanitarie che non sembrano essere attuate proprio in America, ci si chiede come in Africa vengono attuate queste procedure visto che sin dall’nizio, gli infettati sono stati fatti alloggiare in un ospedale dove vi erano pazienti ricoverati per altre patologie..

E l’America come sempre pone e dispone. Con un ordine esecutivo Barack Obama ha appena autorizzato il Pentagono ad inviare i membri dela Guardia Nazionale e altre unità di riserva militare in Africa occidentale. 4.000 truppe per insediarsi e combattere questa epidemia, mentre la Tekmira, l’azienda farmaceurtica che ha ricevuto dalla FDA l’autorizzazione alla sperimentazione sugli umani, ha avuto un guadagno vertigionoso dall’impennata del 200% delle sue azioni in borsa. La stessa Tekmira che era stata finanziata dalla Dipartimento della Difesa Americano per lo studio di questo vaccino con 140 milioni di dollari. Pandemie che nascondono troppi intrecci economici, strategie geopolitiche e militari, possibile che sia la solita minestra? Possibile che sulle paure si faccia non solo cassa ma politica internazionale? L’OMS in modo implicito dimostra di aver sbagliato, e ora ci si chiede come mai l’America punta gli investimenti proprio in Africa, coinvolgendo l’intero pianeta con straordinari piani finanziari contro l’Ebola, quando nella realtà non si attuano le elementari forme di prevenzione…non tutti sono disposti a subire l’ennesima pandemia H1N1.