EBOLA NOSTRUM

di Cinzia Marchegiani

Ebola è una pandemia? Il sito dell’OMS lo scorso 22 settembre ammoniva, se non ci sarebbe stata un’azione rapida per frenare la salita esponenziale del focolaio Ebola in Africa occidentale, il numero degli infettati ai primi di novembre era stimata a più di 20 mila. E la domanda sorge spontanea. Cosa è stato fatto per arrestare concretamente il focolaio impazzito in Africa, nonostante i contingenti inviati siano stati massicci e di alte figure professionali in primis il CDC statunitense? Queste linee guida hanno indicato e sollecitato in Italia un piano b di emergenza sanitaria e prevenzione da parte del ministro Lorenzin riguardo gli sbarchi dei clandestini partiti nei viaggi della speranza sui barconi? L’OMS era stato chiaro:“Il virus Ebola si trasmette tra gli esseri umani attraverso lo stretto e diretto contatto fisico con i fluidi corporei infetti, sangue infetto, feci e vomito. Il virus Ebola è stato rilevato anche nel latte materno, urina e sperma e in un maschio in convalescenza, il virus può persistere nello sperma per almeno 70/90 giorni. Il virus Ebola può essere trasmesso anche indirettamente, dal contatto con superfici e oggetti precedentemente contaminati, anche se basso può essere ridotto ulteriormente da adeguate procedure di pulizia e disinfezione.” Non ci sembra che questi viaggi siano stati organizzati come una crociera di prima classe e il sovraffollamento, la mescolanza e le condizioni di assenza d’igiene personale ora vanno ad amplificare i dubbi sull’intera capacità gestionale del governo italiano e in primis del ministro della salute che fino a qualche giorno fa non dava cenni di preoccupazione. Ebola Nostrum ora rimane uno scandalo a cielo aperto, o era tutto previsto? Eppure l’OMS precisava che per fermare questa epidemia, devono essere attuate misure di protezione e di prevenzione su larga scala.