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Cultura e Spettacoli

Echeoni festeggia con una mostra “Una vita a colori e… musica” e la presentazione del libro “Mio padre, Little Tony”

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Il libro confessione di Cristiana Ciacci e Teresa Giulietti sarà presentato in occasione dell’inaugurazione della mostra di Elvino Echeoni

Pittore, scultore, incisore, restauratore, scenografo ma anche designer, musicista, compositore e autore di testi, Elvino Echeoni torna a stupire il suo pubblico con una mostra dal titolo “Una vita a colori e … musica”, in programma dal 1 al 10 luglio (tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00) a via Margutta 55 presso lo spazio Margutta Home.

Romano, classe 1950, questo artista, istrionico e completo, può  essere definito un abile trasformista che, a proposito di sé stesso, dice “faccio cose diverse e apparentemente non collegate, anche se, a ben vedere, c’è un sottile fil rouge che unisce tutto: canzoni, pittura, tele astratte e ancora quadri di tramonti, notturni, composizioni floreali o volti e corpi femminili”. Dotato al tempo stesso di una spiccata perizia tecnica e di un’instancabile vena creativa, Echeoni ci racconta – attraverso alcune tra le opere più significative del suo percorso artistico – momenti differenti della sua storia personale e della sua produzione, regalando allo spettatore la summa di mezzo secolo di appassionato lavoro e fruttuose riflessioni sull’arte.

Estremamente interessante la struttura del percorso espositivo, che punta al pieno coinvolgimento del pubblico. Ogni tela, sebbene caratterizzata da stili e tecniche pittoriche diversi tra loro, infatti, dialoga sempre con chi ha davanti, riconoscendogli la possibilità di interagire.  Avvicinandosi al dipinto, del resto, lo spettatore, grazie alle cuffie auricolari consegnategli all’ingresso, può ascoltare uno o più brani cantati dal Maestro stesso, cover che hanno ispirato l’opera in mostra o brani inediti scritti da quest’artista, considerato tra i più rappresentativi pittori italiani in campo internazionale.

Lungo e variegato l’elenco delle meraviglie in mostra a cominciare dal dipinto dal significativo titolo “Cuore matto”, ispirato dalla famosa canzone e interpretato come in origine dal grande

Little Tony. E poi ancora tele che raccontano le “segrete analogie” tra Freud e Pirandello piuttosto che tra Fellini e Chaplin, quadri che, attraverso le vibrazioni e l’armonia del colore, proiettano chi li osserva verso la sintesi pittorica declamata dall’ “Energia vitale”. E poi ancora le  maschere, le  composizioni floreali e  le  figure femminili, la  serie di  astratti ispirati ai “Momenti musicali” e quelli intitolati alla “Realtà virtuale”.

In  occasione  dell’inaugurazione  alle  ore  18.00  di  giovedì 1 luglio, si terrà la prima presentazione ufficiale del libro “MIO PADRE, LITTLE TONY” di Cristiana Ciacci e Teresa Giulietti, edito da Bertoni editore con la prefazione di Mara Venier. Accanto  alle  due  autrici,  per  la  presentazione  del  libro,  saranno  presenti  pure  Angelo Petruccetti della Little Tony Family e l’editore Jean Luc Bertoni

Un libro confessione della figlia dell’Elvis italiano, che avvalendosi della collaborazione di Teresa Giulietti, scrittrice e ghostwriter parmigiana, ripercorre emotivamente la sua vita e il rapporto complesso tra una figlia affamata di amore e un padre troppo spesso distratto e assente che l’avrebbe voluta più simile a lui “meno complessa, più leggera, una cittadina del mondo”.

Cristiana, senza veli e con la sincerità che la contraddistingue, racconta in questo libro i sogni infranti di una bambina desiderosa di affetto, anni di speranze troppe volte tradite da un padre vanesio,  innamorato  della  musica  e  del  suo  pubblico,  e  da  una  madre  emancipata e intraprendente che non si vuole far schiacciare dalla figura del marito famoso e che attraversa il mondo infilata nella sua divisa di hostess. Due genitori insoliti, assorbiti dalla propria carriera e  da una spasmodica rincorsa all’appagamento personale. Due vite parallele che solo ogni tanto s’incontrano. Cristiana, attraverso aneddoti molto privati, rivela un padre del tutto impreparato a quel ruolo, un uomo bellissimo, tenace, sognatore, sempre in partenza; a ogni ritorno, la valigia piena di regali per la sua Cris. Alla ricerca di continue attestazioni da parte delle donne e con una visione della vita in totale contrasto con i reali bisogni di Cristiana bambina, Cristiana adolescente e poi Cristiana giovane donna, che avrebbe desiderato soltanto una famiglia da abitare, radici solide per non volare via, lei che “bulimica d’amore” cade vittima dell’anoressia. Per anni Cristiana vive come un pacco postale, dopo il primo vagito viene affidata a una tata, la prima di una lunga serie, in una staffetta di cento mani (cinquanta tate) che si succedono di anno in anno, talvolta di mese in mese. Fortuna che c’è la nonna paterna, il suo angelo custode, che le trasmette calore e solidità. La bimba sognante si trasforma in una ragazzina ribelle quanto fragile che si addormenta nel retropalco durante i concerti di papà e distribuisce ai fan le sue fotografie autografate. Pur di stargli accanto, si innamora della musica e  della danza. Aspira ad un suo sguardo compiaciuto, alla sua approvazione. Non sempre arrivano e così il padre tanto amato finisce col diventare un nemico da osteggiare, una delle ragioni dei suoi malesseri.

Il libro è arricchito dal  DVD “Una vita a tempo di Rock”, con cui musicologo Dario Salvatori ci accompagna in un viaggio musicale che vede Tony protagonista di uno dei più suggestivi concerti americani, omaggiato dai tanti artisti-amici che gli hanno voluto bene: Albano, Orietta Berti, Bobby Solo, Massimo Boldi, Lorella Cuccarini, Fiorello, Carlo Conti e molti altri, con la regia di Stefano Cesaroni.

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Viterbo, a palazzo Scacciaricci si presenta il Movimento “SpazioTempismo”

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Saranno per la prima volta uniti nell’opera artistica il Tempo, lo Spazio e la
rappresentazione multi-prospettica del soggetto con l’evidenza della continuità del
trascorrere del flusso dell’intervallo tra una prospettiva e l’altra. L’idea di
SpazioTempismo nasce nel 2010 da un’intuizione di Enzo Trifolelli che supportato poi
da Giampiero Ascoli, intraprendendo studi e ricerche, hanno ampliato e sviluppato il
tema dello Spazio e del Tempo che nella storia dell’arte ha radici profonde,
concretizzando il nuovo concetto e strutturando l’omonimo Movimento artistico.
Nell’ambito del Festival ViterboImmagine2023 lo SpazioTempismo ha avuto la sua
affermazione con l’esposizione di 34 opere di 24 artisti.
L’inaugurazione – con ingresso libero – si aprirà alle 18,00 presso Il Palazzo
Scacciaricci, una Torre-Loggia che sovrasta il caratteristico portico della Piazza S.
Pellegrino, nel suggestivo quartiere medievale, nel cuore del centro storico di Viterbo.
Enzo Trifolelli verrà introdotto da Silvio Merlani titolare della Galleria Chigi e, dopo
una breve ma interessante descrizione del concetto di SpazioTempismo, aprirà un
confronto con i presenti: artisti, appassionati dell’arte e non solo, sul nuovo concetto
e Movimento Artistico “SpazioTempismo”, per approfondire i temi inerenti.
Nella splendida cornice dell’evento, è previsto anche l’intervento della Critico d’Arte
Barbara Aniello che parlerà delle opere esposte e del Concetto SpazioTempistico.
All’esposizione saranno presenti molte opere realizzate con il Concetto dello
SpazioTempismo da alcuni dei seguenti artisti: Emanuela Artemi, Luciana Barbi,
Sergio Barbi, Simona Benedetti, Carlo Benvenuti, Nello Bordoni, Stefano Cianti, Alessia
Clementi, Pippo Cosenza, Raffaela Cristofari, Daniele Del Sette, Francesca Di Niccola,
Paola Ermini, Sheila Lista, Gino Loperfido, Francesca Mazzone, Matilde Mele, Arialdo
Miotti, Francesco Persi, Cecilia Piersigilli, Enzo Trifolelli, Tullio Princigallo, Rita

Sargenti, Alessandro Scannella, Giampietro Sergio, Paolo Signore, Carla Sozio, Jennifer
Venanzi, Alessio Zenone.
All’inizio dell’incontro saranno distribuite delle piccole brochure che illustrano il
concetto e che, assieme al link web (QR code), conducono alla più ampia descrizione
dell’idea. Sulla brochure web sono presenti anche immagini di opere in pittura,
scultura, Digital Art, installazioni e altorilievi.
La Mostra sarà visitabile, con ingresso libero, dal 20 aprile fino al 5 maggio 2024 dal
martedì al venerdì dalle 16,30 alle 19,30 e sabato, domenica e festivi dalle 10,00 alle
12,30 e dalle 16,00 alle 19,30.
Gli organizzatori dell’Evento e fautori del Movimento Artistico “SpazioTempismo”
invitano tutti i lettori a visitare la Mostra per ammirare le opere in SpazioTempismo
esposte.

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Musica contemporanea e poesia: Paolo Cavallone presenta il suo libro “Suoni Ulteriori”

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10 aprile, alle ore 15, a Roma nella sede dell’Associazione Stampa Romana
 
 
Un viaggio nella “poesica” del compositore Paolo Cavallone, tra musica contemporanea e poesia. E’ quanto prevede la presentazione di “Suoni Ulteriori”, il volume scritto dallo stesso Cavallone, tra i compositori italiani più apprezzati a livello internazionale, che sarà presentato mercoledì 10 aprile, alle ore 15, a Roma nella sede dell’Associazione Stampa Romana (Piazza della Torretta, 36 – 1° Piano).
 
L’ingresso è libero. All’incontro, oltre all’autore, interverranno il presidente della Consulta uffici stampa dell’Associazione Stampa Romana, Antonio Ranalli, il musicista e filologo Valerio Sanzotta e rappresentanti delle istituzioni. Alcuni estratti del volume saranno letti dal giornalista Angelo Martini.
 
L’opera, edita dal Gruppo Santelli Poetica, contiene 46 testi poetici che l’autore ha composto nell’arco di 24 anni. L’opera si arricchisce della presentazione del giornalista e scrittore Giuseppe M. Gnagnarella e della prefazione del musicologo Renzo Cresti.
 
È difficile separare la poesia dalla musica perché in Paolo Cavallone prendono vita contemporaneamente: non vi è un prima e un dopo, un distacco, ma si formano insieme. Potremmo azzardare il termine “poesica”, poesia/musica contratte in un’unica parola, arti che pur conservando le loro naturali caratteristiche si penetrano attraverso il suono e il ritmo, indistinguibili e imprescindibili l’una dall’altra. Dal suono di una vocale o di una frase nasce la musica, la quale è già contenuta in quella parola e in quel verso. Non è una questione di creare una poetica o una drammaturgia, il fatto è che poesia/musica sono connaturati alla sensibilità, alla forma mentis di Cavallone o meglio egli diviene la sua poesia/musica. Un suono senza tempo (“Spirali”), intrasonico polifonico (“Madrigale”), ci regala Cavallone, corpo dello spirito (“Corpo”), vivo raro (“Sorriso”). “Per onestà / nella purezza dell’intenzione / dell’immaginazione” (“Ero Dandy e non sapevo”), ci dona la dolcezza delle emozioni (Stanze), in “Rivelazioni” meditate e fulminee, in un percorso di vita e d’arte più unico che raro, profondo e originale. Il libro si arricchisce della copertina tratta dall’opera “Il vento dell’ovest” della pittrice Emma D’Alessandro.
 
Paolo Cavallone (Sulmona, 1975) è uno dei maggiori compositori di oggi. Affianca a una formazione musicale di alto prestigio la laurea in Lettere all’Università dell’Aquila dove studia Letteratura Italiana con Walter Siti. L’apertura di senso del suo pensiero compositivo, nell’ideazione del concetto di possibilità applicato alla creazione musicale, è divenuta canone estetico di riferimento. Fra le collaborazioni ricordiamo: Siemens Foundation, Dilijan Music Series di Los Angeles, Orchestre National de Bretagne, Orchestra della Toscana, EOC ensemble, Pascal Gallois, Rohan De Saram, Roberto Fabbriciani, Magnus Andersson, Marco Guidarini, Daniel Kawka e Andrea Lo Vecchio. In qualità di regista ha realizzato il film di animazione d’arte “Magasin de métaphores”. Già collaboratore di ricerca all’Università di New York e professore di orchestrazione alla Victoria University di Wellington (Nuova Zelanda), è titolare della cattedra di Elementi di Composizione al Conservatorio Vivaldi di Alessandria. I suoi lavori sono pubblicati da RAI COM e da MEP e sono disponibili su dischi Tactus e Albany Records.
 
Privo di virus.www.avast.com



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Viterbo, grande successo per il concerto di Pasqua

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Grandissima risposta della città che ha accolto l’invito a partecipare al concerto di Pasqua organizzato dall’Associazione XXI secolo. In una chiesa della Verità gremita, gentilmente accolti da don Elio, si sono accomodate centinaia di persone, tra cui l’assessore Patrizia Notaristefano e Marcello De Marchi, fratello di Rosanna, scomparsa due mesi fa, a cui era dedicato il concerto e in particolare il Requiem.
 
Tre le parti dello spettacolo pasquale: la prima con la sola orchestra sinfonica EtruriÆnsemble che, diretta dal maestro Fabrizio Bastianini ha proposto la Sinfonia n. 40 di Mozart con la consueta esecuzione impeccabile e coinvolgente; è poi venuto il momento della dedica, con l’ingresso dell’ensemble vocale Il Contrappunto, la quale, accompagnata all’organo da Fabrizio Viti e alla viola da  Nico Ciricugno, sempre diretti dal maestro Bastianini, ha pregato in note in onore dell’amica Rosanna, con il meraviglioso Requiem di Puccini, composto per ricordare il grande Giuseppe Verdi. Un’emozione palpabile che si è riflessa negli occhi dei presenti.
 
Il concerto si è chiuso con l’esecuzione straordinaria di uno Stabat Mater realizzato con l’opera di ben otto compositori, Bononcini, Dvorak, Frank, Jenkins, Kodaly, Pergolesi, Poulenc, Verdi. Un vero mosaico di note spiegato Anna Rollando, nel doppio ruolo di violista dell’orchestra e mediatrice musicale. “Lo Stabat Mater richiama come ‘stava la madre dolorosa davanti alla croce’ – ha precisato Anna -, una preghiera davanti al mistero della morte del figlio, vissuto però con la speranza della fede. L’eccezionale esecuzione odierna presenta varie composizioni, di varie epoche, che vanno a comporre la preghiera completa. Immaginate un insieme di colori che vanno a dipingere una magia, raccontando qualcosa di intimo. Si parte con Pergolesi, in una sorta di cornice che apre e chiude le esecuzioni, per poi affrontare tutti gli altri compositori, dedicate sempre a Cristo sulla croce fino ai contemporanei, che si spingono alla ricerca di Dio e al confronto dell’uomo con la morte. Tanti stili diversi che insieme creano qualcosa di migliore, come la musica può creare, davvero, un mondo migliore”.
 
Parole seguite dalla musica, che ha confermato la straordinarietà del progetto del Maestro Bastianini, un incanto per il pubblico che ha seguito e apprezzato decretando un lunghissimo applauso finale.
 
Privo di virus.www.avast.com



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