ELENA CESTE: IL CANE DI ELENA E' SCOMPARSO O FATTO SCOMPARIRE?

di Simonetta D'Onofrio

Costigliole D'Asti – Ancora molti i misteri sul caso Elena Ceste, scomparsa dalla sua abitazione di Costigliole d'Asti il 24 gennaio, frazione di Santa Margherita in provincia d’Asti. Questa volta è il settimanale “Giallo” a svelare l’ennesima oscurità che gira attorno alla mamma di quattro figli, dove viene riportata un’intercettazione fatta nella casa dove Elena viveva con i quattro figli e il marito.

Il marito Michele Buoninconti sembrerebbe aver detto ai propri figli di non menzionare dettagli particolari sulla sua vita affettiva con la loro madre, in altre parole durante questa intercettazione dovevano tacere in merito ai litigi che emergerebbero anche nel racconto contradditorio dell’uomo, subito dopo la sparizione della moglie.

Altro elemento è la sparizione del cane, sempre in concomitanza dell’allontanamento di Elena Ceste. Da quanto ricostruito sembrerebbe che il piccolo cucciolo non dimostrò alcuna attenzione per gli abiti abbandonati nel giardino antistante l’abitazione dalla Ceste. Infatti, come più volte menzionato dal nostro giornale, Michele Buoninconti, ha sempre detto di averli trovati in giardino la mattina stessa, in uno stato di completa integrità. Gli investigatori, anche su questo indagheranno: una semplice coincidenza o qualcuno il cane lo ha fatto allontanare volontariamente?

Ricordiamo che Elena Ceste la mattina della sua sparizione aveva aveva lasciato i suoi quattro figli al marito che li aveva accompagnati a scuola. Quando ritornò Michele trovò il cancello chiuso, gli oggetti personali della donna rimasti in casa, come il cellulare, i documenti, gli occhiali da vista e il giaccone che abitualmente utilizzava per coprirsi. La villetta da riordinare, le faccende domestiche mai iniziate, come i letti dei ragazzi da ricomporre.



La storia


Elena aveva rapporti d’amicizia anche con alte figure maschili. Viene accertato dagli inquirenti che riceva diversi messaggi sul suo cellulare personale e che aveva anche un proprio profilo personale su Facebook, all’insaputa dei familiari. Aveva riallacciato amicizie con molte persone legate al suo passato.

Gli investigatori hanno chiesto a Michele se fosse a conoscenza del contenuto dei messaggi ricevuti da Elena, che in alcuni casi sono riconducibili a legami amorosi intrattenuti dalla giovane donna. Michele si è sempre mostrato incredulo a tutto ciò e avrebbe messo le mani sul fuoco, a conferma dell’ottima reputazione che aveva per lui la sua consorte. Mai e poi mai si sarebbe comportata così, distraendosi con altri uomini, lontano dal focolare domestico. Insomma era per tutti una donna casa e chiesa.

Anche a luglio nella trasmissione “Chi l’ha visto?”, la giornalista Federica Sciarelli ha detto che in redazione era arrivata anche una lettera da un amico della vittima, il quale sarebbe a conoscenza di alcuni dettagli della vita coniugale di Elena Ceste e del marito. La conduttrice ha letto solo la parte iniziale del testo, evidenziando che l’autore avrebbe affermato di essere a conoscenza del fatto che Elena avesse intenzione di richiedere la separazione coniugale. La Sciarelli ha invitato l’artefice della missiva a farsi avanti, poiché come lui sostiene, non è alla ricerca di clamore e non è tanto meno un mitomane. La lettera rimane una pista valida, che potrebbe far cadere la maschera a chi ancora oggi, cade dalle nuvole.

Tante sono le circostanze oscure in questo caso. Anche la mattina della scomparsa, il 24 gennaio, Michele si recò da un medico, proprio perché era turbato dal comportamento che avrebbe avuto sua moglie la sera prima della scomparsa. Proprio su questo episodio ci sono le telecamere che hanno ripreso i movimenti dell’uomo, che a tutt’oggi non è accusato di nulla. Ed è il marito a confermare che qualcosa di preoccupante doveva esserci nello stato d’animo della moglie: “Mi aveva detto delle cose molto strane, confidandomi di aver paura che qualcuno ci portasse via i nostri bambini. Anche al suo risveglio mi aveva detto che non si sentiva bene e per questo mi aveva chiesto se potessi accompagnare io i nostri figli a scuola. Poi però aveva cambiato idea e mi aveva detto di lasciarli a casa. Allora io l’avevo tranquillizzata e poi ero uscito. Rientrando a casa, dopo aver lasciato i bambini a scuola, mi ero fermato davanti allo studio del medico. Era ancora chiuso. Mi ero segnato Borano di ambulatorio perché volevo che visitasse mia moglie. Arrivato a casa, Elena non c’era più».

Presto ci saranno le conclusioni investigative da parte degli inquirenti e solo allora potremmo definire completamente il quadro complessivo degli indizi, analizzando anche eventuali indagati.