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ELEZIONI COMUNALI 2016: ECCO LE REAZIONI POLITICHE

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Tempo di lettura 4 minuti Salvini prepara nuoa coalizione dopo i ballottaggi. Renzi insoddisfatto. Meloni: "Obiettivo di Forza Italia aiutare PD e Renzi"

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Red. Politica

"Dal 20 giugno, dopo i ballottaggi, sarò al lavoro per un'assemblea di tutti quelli che non vogliono morire renziani e stendere un programma in dieci punti di una nuova coalizione che guardi al futuro e non al passato". Questo quanto affermato dal leader del Caroccio Matteo Salvini. "Renzi esce stra-indebolito dal voto – ha detto Salvini, commentando su radio Padania il risultato elettorale. – Adesso vinciamo i ballottaggi, poi parte la battaglia per il referendum – ha aggiunto – per cacciare Renzi. Mentre il risultato dei 5 Stelle merita rispetto e andrà analizzato perché loro sono anti-sistema e contro la cricca europea". "Il dato della Lega, al di là delle chiacchiere notturne e dei sondaggi, è incredibile", ha aggiunto. Salvini ha fatto una disamina dei risultati sul territorio. "A Milano la partita non è solo aperta ma di più…ieri sera dicevano che il Pd era avanti di sei-sette punti e invece… La battaglia di Milano si gioca il 19 giugno anche perché molti elettori ieri non hanno votato". "Sono felice del dato Lega – ha concluso – dove ci siamo si vince".

Renzi in conferenza stampa: 'Non è debacle, ma non sono soddisfatto' – "Non è una debacle ma non ci basta perché vogliamo di più. Io non sono soddisfatto, questo ci porterà a fare un ballottaggio il più forte possibile: occhio ai numeri perché nella stragrande maggioranza delle città i nostri candidati sono sopra il 40%. Il Pd ha problemi che deve affrontare e ci impegneremo per affrontarli", ha detto Matteo Renzi in conferenza stampa al Pd. A Roma "Giachetti ha fatto un mezzo miracolo, onore al merito, è stata una campagna molto molto difficile e ora c'è, è in campo. Se la giocherà al ballottaggio", ha sottolineato Renzi, aggiungendo che il successo M5S "era abbastanza previsto". "Il risultato peggiore del Pd è a Napoli, dove il Pd non riesce ad esprimersi al meglio. Napoli è città meravigliosa ma è un baco per il Pd". Renzi alla prossima direzione proporrà "una soluzione commissariale molto forte".
Valente: 'Mi assumo responsabilità sconfitta' – "Non cerco capri espiatori, è stata una campagna elettorale complicata ma, se vince, si vince insieme e si perde da soli e io mi assumo la responsabilità di questo risultato". Lo ha detto Valeria Valente in una conferenza stampa dopo il risultato del voto a Napoli. "So – ha aggiunto – di avercela messa tutta e chiedo scusa a tutti quelli che ci hanno creduto e agli elettori. Restare in consiglio comunale? So che non è incompatibile, valuterò nei prossimi giorni se restare in consiglio comunale".

Meloni: 'Obiettivo Fi aiutare candidato Pd e Renzi' – "La scelta di Forza Italia risulta ancora oggi incomprensibile. Secondo me hanno centrato l'obiettivo ovvero aiutare il candidato di Renzi ad arrivare al ballottaggio e tenere in sella il presidente del Consiglio". Così la leader di Fdi e candidata sindaco di Roma Giorgia Meloni durante una conferenza nel suo comitato elettorale. "Abbiamo lisciato il miracolo. Abbiamo combattuto fino all'ultimo voto, la campagna è stata entusiasmante e come dimostrano i dati ci ha visto batterci fino all'ultimo. Non nego che arrivare così vicino al ballottaggio e ad una possibile vittoria è un po' come perdere ai rigori la finale della Coppa del mondo", ha aggiunto Meloni.

Maroni: 'Gioia per Lega, ribaltati sondaggi Pd' – "Oggi provo una grande soddisfazione per l' affermazione della Lega, che è andata ben oltre le previsioni, ribaltando risultati che sembrano già scritti, a Varese e a Milano e nelle altre città, e i sondaggi tarocchi del Pd": lo ha detto all'ANSA il governatore lombardo, ed ex ministro dell'interno, Roberto Maroni. "Abbiamo conquistato tanti comuni – ha aggiunto – e adesso andiamo ai ballottaggi per vincere, affermando il modello Lombardia". Gasparri, FI né con Giachetti né con Raggi – "A Roma né Giachetti né Raggi. Ci mancherebbe pure…". Lo afferma Maurizio Gasparri (FI) riferendosi al sostegno del suo partito al ballottaggio per il Campidoglio.

Fassino: 'Fiduciosi per il ballottaggio' – "Il risultato è confortante e ci da fiducia per affrontare il ballottaggio". Così Piero Fassino ai microfoni di Sky. "La città ha dato una risposta significativa. Abbiamo un largo consenso", ha aggiunto Fassino, candidato alla guida di Torino per il secondo mandato. Sulla eventualità di passare al primo turno Fassino ha detto che "chiunque fosse dotato di razionalità sapeva che c'era l'1% delle possibilità di riuscire. Con 17 candidati sindaco e 38 liste era difficile vincere al primo turno". "Non è tempo per una operazione politica, il ballottaggio è un voto diverso dal primo turno e mi rivolgerò a tutti i torinesi", dice Fassino. "Mi rivolgerò sia ai cittadini che mi hanno già votato – aggiunge alle telecamere di Sky – sia quelli che non lo hanno fatto, compresi gli elettori 5 Stelle. Perché un conto è votare 5 Stelle al primo turno, un altro scegliere il sindaco".
Guerini: 'Ce la giochiamo ai ballottaggi' – "Capisco che l'attenzione sia sulle grandi città ma su 1300 comuni al voto il Pd sia in alleanze politiche che con realtà civiche probabilmente governerà almeno 800 comuni di questa realtà". Lo ha detto il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini parlando nella sala stampa del Nazareno.
Cuperlo: 'Distacco preoccupante elettori da Pd' – "Per settimane si è detto che il voto era amministrativo e non riguardava il governo. Penso che le urne abbiano detto una cosa diversa. Il risultato deludente e in molti casi largamente sotto le attese di candidati e liste Pd non è frutto di un giudizio sulle capacità amministrative di figure spesso apprezzate. Nel voto si è espresso un distacco preoccupante tra una parte ampia degli elettori della sinistra e il principale partito che vorrebbe e dovrebbe rappresentarli". Lo scrive su Facebook Gianni Cuperlo, della minoranza Pd.

 

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Ambiente

Tragedia sul Monte Bianco: Ritrovati i corpi di quattro alpinisti

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Due italiani e due coreani vittime della montagna. L’ultimo sogno realizzato sul Cervino prima del fatale destino

Un silenzio carico di dolore avvolge le pendici del Monte Bianco, dove ieri sono stati ritrovati i corpi senza vita di quattro alpinisti: due italiani e due coreani. Sara Stefanelli e Andrea Galimberti, i due connazionali di cui si erano perse le tracce dal 7 settembre, hanno trovato il loro ultimo riposo tra i ghiacci eterni della montagna che amavano.

Il tragico epilogo è giunto dopo giorni di angosciosa attesa e speranza. Le condizioni meteorologiche avverse avevano impedito per tre interminabili giorni il decollo degli elicotteri di soccorso. Solo ieri, con una schiarita, un elicottero del soccorso alpino francese è riuscito a levarsi in volo, portando alla luce la drammatica verità.

Etienne Rolland, comandante del Pghm di Chamonix, ha confermato che le due cordate sono state “rapidamente localizzate”, grazie alle informazioni sul loro probabile percorso e altitudine. Una conferma che rende ancora più straziante l’idea che i soccorritori sapessero dove cercare, ma fossero stati ostacolati dalle forze della natura.

La notizia ha scosso profondamente la comunità alpinistica e non solo. Sulla pagina Facebook di Andrea Galimberti, una cascata di messaggi di cordoglio ha sostituito le precedenti speranze di un lieto fine. Amici e conoscenti piangono ora la perdita di un appassionato alpinista e della sua compagna d’avventure, Sara.

Le ultime immagini condivise sui social dai due mostrano momenti di pura gioia sul Cervino, appena pochi giorni prima della tragedia. Scatti che ora assumono un significato quasi profetico, immortalando l’ultimo grande sogno realizzato insieme. Andrea descriveva con entusiasmo l’ascesa al Cervino compiuta il 3 settembre: “Dopo il classico corso di alpinismo tre mesi fa Sara inizia ad arrampicare con me. Davvero tanta roba da subito, in alta quota sul facile non ha problemi anzi va da Dio”.

Queste parole, cariche di orgoglio e affetto, risuonano ora come un addio involontario, un testamento della passione che li univa e che li ha portati a sfidare le vette più impervie.

La tragedia sul Monte Bianco non ha risparmiato nemmeno i due alpinisti coreani, il cui destino si è intrecciato fatalmente con quello degli italiani. Quattro vite spezzate, quattro storie di passione per la montagna interrotte bruscamente.

Mentre la comunità alpinistica si stringe nel dolore, questa tragedia riaccende il dibattito sulla sicurezza in montagna e sui rischi che anche i più esperti corrono nell’affrontare le sfide delle alte quote. Il Monte Bianco, maestoso e implacabile, si conferma ancora una volta una bellezza tanto affascinante quanto pericolosa, capace di regalare emozioni uniche ma anche di reclamare un tributo altissimo.

Le indagini sulle cause precise dell’incidente sono ancora in corso, ma già si leva un coro unanime: quello della prevenzione e della prudenza, anche per i più esperti. Perché la montagna, nella sua immensa bellezza, resta sempre un ambiente che richiede il massimo rispetto e un’infinita cautela.

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Economia e Finanza

Manovra economica: Giorgetti illustra il quadro, dubbi su tetti agli emendamenti

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Il ministro dell’Economia spiega le difficoltà legate alle nuove regole europee. Tajani: “Grande unità di intenti nel Centrodestra”

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha fatto il punto sulla manovra economica in una riunione con i parlamentari della Lega, alla presenza di Matteo Salvini. “Ho illustrato ampiamente la cornice della manovra,” ha dichiarato Giorgetti, evidenziando le complessità del processo dovute alle nuove regole del Patto di Stabilità europeo. “Queste nuove norme rendono difficile non solo la preparazione del bilancio, ma anche la gestione degli emendamenti, poiché dobbiamo rispettare clausole stringenti riguardanti la spesa pubblica,” ha aggiunto il ministro. Tuttavia, ha precisato che al momento non sono stati discussi eventuali limiti sul numero di emendamenti.

Le dichiarazioni di Giorgetti giungono all’indomani di un vertice di maggioranza a Palazzo Chigi, durante il quale i leader del Centrodestra hanno discusso la Legge di Bilancio. In merito all’incontro, il vicepremier Antonio Tajani ha espresso ottimismo: “C’è grande unità di intenti nel Centrodestra, come ha dimostrato la riunione di ieri,” ha affermato Tajani in un’intervista. Tra i temi al centro della manovra, il taglio del cuneo fiscale e le privatizzazioni sono considerati prioritari per finanziare misure come l’aumento delle pensioni minime.

Il ruolo della Bce e la riduzione del debito

Tajani ha anche ribadito l’importanza di una strategia per la riduzione del debito pubblico, sottolineando la necessità di un taglio dei tassi di interesse almeno dello 0,50%. “È giunto il momento che la Bce si trasformi da guardiana dell’inflazione a una vera banca centrale che sostenga l’economia reale,” ha dichiarato.

Incontro con Forza Italia: conferme e proposte

Sempre nella giornata odierna, una delegazione di Forza Italia, composta dai capigruppo Paolo Barelli e Maurizio Gasparri, insieme a esponenti economici del partito, ha incontrato Giorgetti presso il Ministero dell’Economia per discutere l’impostazione della manovra. “Forza Italia ha espresso apprezzamento per la struttura della manovra, in linea con le indicazioni del segretario Antonio Tajani,” si legge in una nota del partito. Tra le priorità di FI, confermate durante l’incontro, vi sono il taglio del cuneo fiscale, la riduzione dell’Irpef e l’aumento delle pensioni minime.

Il confronto ha toccato anche temi come il costo dell’energia e la competitività delle imprese italiane. Forza Italia ha inoltre proposto di estendere le tutele al lavoro femminile, in particolare alle lavoratrici autonome, e di confermare il sostegno ai giovani con misure dedicate alla prima casa e all’inizio di nuove attività imprenditoriali. In conclusione, il partito ha ribadito l’importanza delle liberalizzazioni e della tassazione dei colossi del web, un tema che potrebbe essere esteso anche in ambito europeo.

Il dialogo tra governo e maggioranza proseguirà nelle prossime settimane, con l’obiettivo di definire una manovra che tenga conto delle esigenze di crescita economica, stabilità finanziaria e rispetto delle nuove direttive europee.

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Politica

Tensione tra Lega e Forza Italia: scontro su ius scholae e autonomia mette a rischio gli equilibri del governo Meloni

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Il rilancio di Tajani sullo ius scholae riaccende il braccio di ferro con Salvini. Le divergenze tra i due partiti di centrodestra rischiano di complicare i dossier caldi del governo, tra cui il rinnovo del Cda Rai e la legge di Bilancio

La tensione tra Lega e Forza Italia torna a farsi sentire, mettendo a dura prova l’equilibrio della coalizione di centrodestra. Il recente rilancio di Antonio Tajani sullo ius scholae – una proposta di modifica della legge sulla cittadinanza per i giovani stranieri cresciuti in Italia – ha scatenato la reazione immediata della Lega, che tramite il vicesegretario Andrea Crippa ha ribadito la propria opposizione: “La legge sulla cittadinanza va bene così com’è”.

Questo scontro, apparentemente su temi secondari, in realtà rappresenta un elemento di crescente tensione tra due alleati del governo Meloni. Le divergenze sullo ius scholae e sull’autonomia regionale riemergono ciclicamente, complicando la gestione delle questioni più delicate per l’esecutivo, come il rinnovo del Consiglio di amministrazione della Rai e la prossima legge di Bilancio.

Braccio di ferro sull’autonomia e lo ius scholae

L’affondo di Tajani arriva a conclusione dell’evento dei giovani di Forza Italia a Bellaria, dove ha riaffermato la volontà di portare avanti la modifica della legge sulla cittadinanza. La reazione della Lega è stata immediata e dura, con Crippa che ha ribadito il “niet” del partito di Salvini. A complicare ulteriormente la situazione, Nicola Molteni, sottosegretario all’interno, ha rilanciato proponendo addirittura un inasprimento della legge, con la revoca della cittadinanza per gli stranieri che delinquono.

Sul fronte dell’autonomia regionale, le distanze tra Lega e Forza Italia restano significative. FI ha piantato nuovamente i suoi paletti, rilanciando con la sorpresa dell’adesione dei consiglieri del Partito Sardo d’Azione (Psd’Az) al gruppo di Forza Italia nel consiglio regionale della Sardegna, un colpo per la Lega, che fino a quel momento aveva un accordo stabile con il partito sardo.

Rai e legge di Bilancio: dossier cruciali in bilico

Le tensioni tra i due partiti rischiano di avere ripercussioni su questioni strategiche per il governo, a partire dal rinnovo del Cda della Rai. La nomina dei quattro componenti, originariamente prevista per il 12 settembre, potrebbe subire ulteriori ritardi. Il centrosinistra, con in testa il Pd, si oppone all’elezione di Simona Agnes, nome proposto da Forza Italia, e chiede una presidenza di garanzia, aprendo alla possibilità di un dialogo solo se la maggioranza accetterà un approccio bipartisan per riformare la governance della Rai, come imposto dal Media Freedom Act dell’UE.

Intanto, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha preso le redini delle trattative, riuscendo a far desistere Salvini dalla richiesta di un direttore generale in cambio di alcune posizioni chiave nei settori culturali e cinematografici. Tuttavia, le frizioni con FI potrebbero mettere a rischio l’accordo.

Anche la legge di Bilancio rappresenta un terreno di scontro. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti deve presentare a Bruxelles entro il 20 settembre il Piano strutturale di bilancio (PSB), ma le risorse limitate obbligano il governo a scelte delicate. Se il centrodestra è compatto su misure come il taglio del cuneo fiscale e la riduzione delle aliquote IRPEF, le proposte di Lega e FI rischiano di creare ulteriori frizioni: la Lega preme per l’allargamento dei prepensionamenti (es. quota 41), mentre FI insiste per un ulteriore aumento delle pensioni minime, avvicinandole alla soglia dei 1.000 euro.

L’incertezza politica e il futuro della coalizione

In questo clima di tensione, il governo Meloni si trova a gestire una situazione complessa, in cui il rischio di rottura tra Lega e Forza Italia potrebbe destabilizzare la coalizione. Senza un vertice di maggioranza in vista per trovare una sintesi tra le diverse istanze, le tensioni interne potrebbero influenzare negativamente le decisioni su dossier cruciali come la Rai e la legge di Bilancio.

Le prossime settimane si preannunciano decisive per la tenuta del centrodestra e per la capacità del governo di superare gli ostacoli interni e mantenere la fiducia dell’elettorato, già messa alla prova dalle vicende politiche recenti.

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