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Cronaca

Emanuela Orlandi: si accende la speranza di nuove indagini in Vaticano

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ROMA – A novembre la famiglia di Emanuela Orlandi, cittadina del Vaticano scomparsa misteriosamente all’età di 15 anni il 22 giugno 1983, ha presentato denuncia di scomparsa presso la gendarmeria, dove è stato chiesto inoltre di conoscere la documentazione, sulla vicenda, custodita presso la Santa Sede. Una documentazione segreta che qualora dovesse essere resa pubblica potrebbe svelare molte dinamiche e intrecci che potrebbero coinvolgere, presumibilmente, anche noti esponenti della criminalità romana

L’Avvocato Laura Sgrò, legale di Pietro Orlandi, ha dichiarato che “la denuncia è stata presentata in gendarmeria perché non era mai stata presentata nessuna denuncia di scomparsa presso lo Stato Vaticano, l’unica denuncia da cui partirono le indagini fu presentata alla Polizia italiana. In questo momento lo Stato Italiano non ha nessuna indagine in corso; sono state archiviate le indagini per cui abbiamo pensato di fare riaprire il fascicolo in Vaticano anche e soprattutto perché non sono mai stati svolti ufficialmente interrogatori in Vaticano. Tra l’altro abbiamo anche chiesto di avere spiegazioni in relazione a tutta una serie di incongruenze”.Emanuela Orlandi avrebbe compiuto 50 anni il 14 gennaio. Un altro compleanno senza di lei, senza festeggiamenti né candeline sulla torta, dove la gioia e la condivisione del tempo trascorso ha lasciato spazio al vuoto e all’angoscia di un limbo fatto di silenzi e depistaggi. Una vicenda avvolta da una fitta cortina di mistero, che mette in risalto le ombre, occultando la luce e nascondendo sotto il tappeto le verità scomode gridate a gran voce dalla famiglia in tutti questi anni.

Maria Pezzano Orlandi, madre di Emanuela, ha deciso di rompere il silenzio con una toccante lettera pubblicata dal Corriere della Sera. Parole forti di una madre che vive nel limbo da quella misteriosa e torbida estate del 1983, una donna che non ha mai smesso di cercare la propria figlia. Maria Pezzano Orlandi fa fatica ad immagine la propria bambina con i capelli grigi, le rughe in viso ma ancora oggi aspetta un bacio, un abbraccio e un “ti voglio bene”. “Ricordo ancora quando nel 1993 tuo padre, Pietro e io, dopo una segnalazione, partimmo per il Lussemburgo con il cuore in gola, certi di venirti a prendere in un monastero di clausura. Quando vidi quella ragazza, che per nulla ti assomigliava, fu per me come se ti avessero rapito una seconda volta: in un solo attimo sono passata dalla gioia più grande al dolore più profondo” ricorda la madre, sottolineando che in quel momento si era annullata in lei la speranza di ritrovarla. Maria Pezzano Orlandi conclude dicendo che continueranno a cercarla e non si arrenderanno “Finché avremo forza, finché avremo fiato, finché avremo vita, tu sarai sempre il nostro primo pensiero.  La mia speranza, mai sopita, è che chi sa cosa ti ha portato via dalla tua casa possa avere un rigurgito di coscienza e indicarci come ritrovarti”.

Angelo Barraco

 

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Cerveteri, oli esausti e rifiuti pericolosi in un’autofficina: sequestrata l’intera area e denunciato il titolare

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I Carabinieri della Stazione di Cerveteri, in collaborazione con i Carabinieri del Nucleo Forestale di Civitavecchia, nonché del personale A.S.L. e Ufficio Tecnico e Polizia Locale di Cerveteri hanno svolto un’attività ispettiva presso un’autofficina.
Nel corso del controllo sono emersi gravi violazioni, sia sul piano amministrativo che su quello ambientale: non solo l’esercizio verificato è risultato privo delle previste autorizzazioni e comunicazioni agli Enti preposti, ma l’area ove il medesimo sorge è risultata caratterizzata dalla presenza di varie tipologie di rifiuti, soprattutto olii esausti, speciali e pericolosi, non adeguatamente trattati come invece previsto dalla vigente normativa di settore.
Il titolare dell’attività, immediatamente sospesa, è stato pertanto segnalato per i vari profili di responsabilità sia all’Autorità Giudiziaria che a quella sanitaria, mentre l’intera area interessata è stata posta sotto sequestro.

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Monterotondo, ladre in azione: arrestate 3 giovani donne

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MONTEROTONDO (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, hanno denunciato tre giovani donne di origini romene, appartenenti all’insediamento spontaneo di via Tiburtina a Roma, gravemente indiziate del reato di ricettazione.
Dopo una segnalazione di furto giunta al 112, i Carabinieri sono intervenuti in un supermercato eretino dove hanno fermato tre donne nel tentativo allontanarsi, dopo essere state notate mentre cercavano di impossessarsi di alcuni prodotti dagli scaffali.
I successivi accertamenti svolti dai Carabinieri hanno consentito di rintracciare il veicolo utilizzato dalle fermate, all’interno del quale i Carabinieri hanno rinvenuto un grosso quantitativo di prodotti alimentari asportati da un altro supermercato.
Le donne, non avendo fornito una valida giustificazione sulla provenienza della merce, sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Tivoli per il reato di ricettazione, ed è stato notificato loro il provvedimento di allontanamento dal comune di Monterotondo, emesso dal Questore di Roma, con divieto di ritorno per 3 anni.

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Roma, tempi duri per i borseggiatori: dal 1 marzo in manette 71 persone

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ROMA – Nelle ultime 48 ore, i servizi antiborseggio messi in atto dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, intensificati nelle aree del centro storico maggiormente frequentate dai turisti e a bordo dei mezzi pubblici nonché presso le stazioni della metropolitana della Capitale in virtù delle festività della Santa Pasqua, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, sono state arrestate 14 persone, tutte gravemente indiziate del reato di furto aggravato.
Dal 1 marzo, i Carabinieri dipendenti dal Gruppo di Roma, in totale, hanno arrestato 71 persone per borseggi nel centro di Roma e a bordo dei mezzi pubblici.
I Carabinieri della Stazione di Roma Via Vittorio Veneto hanno arrestato 4 cittadini cileni di età compresa tra i 31 e i 21 anni, sorpresi subito dopo aver asportato con destrezza il portafogli e il cellulare ad un turista italiano, intento a salire sul convoglio metropolitano fermata “Spagna”. Refurtiva prontamente recuperata e restituita alla vittima.
In piazza dei Cinquecento, i Carabinieri della Stazione di Roma Macao hanno arrestato due minorenni di origini bosniache di 13 e 17 anni, sorpresi insieme ad un complice che è riuscito a scappare, subito dopo aver sottratto il portafogli ad un turista che era intento a salire le scale di accesso alla metropolitana.
Stessa sorte per due cittadine romene di 20 anni entrambe, senza fissa dimora, arrestate dai Carabinieri di Roma Piazza Farnese, poiché sorprese in via dei Fori Imperiali, subito dopo aver asportato con destrezza il portafoglio ad un turista, che non si era accorto di nulla.
Presso la fermata metropolitana linea A fermata “Manzoni”, i Carabinieri della Stazione di Roma Viale Eritrea hanno arrestato due cittadini georgiani di 48 e 42 anni, già noti alle forze dell’ordine, sorpresi e bloccati subito dopo aver asportato lo smartphone ad un turista francese. Telefono immediatamente recuperato e restituito alla vittima.
I Carabinieri della Stazione di Roma Viale Libia hanno arrestato due cittadine bosniache di 24 e 51 anni, sorprese presso la fermata metropolitana “Cornelia”, subito dopo aver asportato con destrezza il portafogli di una turista austriaca.
A bordo del convoglio metropolitano, altezza fermata “Barberini”, i Carabinieri della Stazione di Roma Piazza Bologna hanno bloccato e arrestato un cittadino colombiano di 28 anni, sorpreso subito dopo aver asportato con destrezza il portafogli ad un passeggero tedesco che non si era accorto di nulla.
Sempre alla fermata “Barberini”, questa volta i Carabinieri della Stazione di Roma Salaria hanno arrestato in flagranza un cittadino romeno di 52 anni, sorpreso mentre tentava di impossessarsi con destrezza di un portafogli di un turista americano. Dagli ulteriori accertamenti, il 52enne è risultato anche destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Roma, per la stessa tipologia di reato.
Tutte le vittime di furto hanno sporto regolare denuncia-querela e tutti gli arresti sono stati convalidati.

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