ESTATE E VOGLIA DI SPORT? PROTOCOLLO R.I.C.E. IN CASO DI TRAUMI

A cura della Dottoressa Marta Romagnoli – Fisioterapista

Con l’arrivo dell’ estate e delle vacanze ci ritroviamo un po’ tutti a voler fare un po’ di sport o a voler giocare una partitella con gli amici. Non ci sarebbe nulla di male se non fosse che proprio in queste occasioni andiamo incontro a traumi di varia entità più o meno gravi dovuti al fatto che non abbiamo un’adeguata forma fisica, non abbiamo fatto riscaldamento e non siamo abituati a fare stretching.

I traumi possono essere di vario genere:

Contusione: sono le lesioni più frequenti. Si tratta di versamenti di sangue sottocutanei o cutanei, causati principalmente da traumi da impatto, ad esempio nello scontro tra due giocatori. L’impatto provoca una lesione dei vasi sanguigni con versamento di sangue nel tessuto sottocutaneo.

Distorsione: si intende generalmente una lesione dell’articolazione della caviglia. Tuttavia le distorsioni possono interessare anche altre articolazioni come ad esempio il ginocchio. Una distorsione è uno stiramento o addirittura una rottura dei legamenti che avvolgono l’articolazione.

Le distorsioni della caviglia sono la conseguenza di una torsione involontaria del piede, ad esempio correndo o camminando su terreni sconnessi. I sintomi sono dolore acuto, gonfiore nella zona articolare e versamento di sangue.

Strappi e stiramenti: la brusca sollecitazione dell’apparato muscolo-tendineo (soprattutto se non si è fatto il riscaldamento) può causare uno stiramento delle fibre muscolari o tendinee e persino lacerarle. I sintomi vanno da un dolore acuto improvviso accompagnato da una riduzione della mobilità, nei casi più leggeri, fino a dolori molto acuti con perdita totale della mobilità e con versamento di sangue nel muscolo.

In queste occasioni quello che occorre fare subito è applicare il protocollo R.I.C.E.

R.I.C.E è un acronimo inglese e significa:

Rest (RIPOSO)

Ice (GHIACCIO)

Compression (COMPRESSIONE)

Elevation (ELEVAZIONE)

Il riposo, opportuno subito dopo la comparsa dei primi dolori, impedisce un ulteriore danneggiamento dei tessuti.

L’applicazione di ghiaccio o acqua fredda provoca una forte costrizione dei vasi sanguigni, riducendo così la migrazione dei mediatori chimici dell’infiammazione dai vasi sanguigni verso il tessuto infiammato. Il ghiaccio non deve essere mai applicato a diretto contatto con la pelle, poiché potrebbe causare un danno ai tessuti sottostanti, meglio avvolgerlo con un panno. Bisogna raffreddare la parte dolorante tenendo il ghiaccio per dieci minuti, toglierlo per dieci minuti e poi rimetterlo per altri dieci minuti, ripetendo l’operazione, fino ad arrivare ad un’ora. Nella fase acuta questo procedimento andrebbe ripetuto quattro o cinque volte.

Contemporaneamente si può applicare un bendaggio elastico compressivo per contrastare l’eventuale uscita di proteine e cellule dai vasi sanguigni.

Infine,tenendo sollevata la parte colpita si favorisce il ritorno del sangue verso il cuore, diminuendo di conseguenza il gonfiore.

 

Dott.ssa Marta Romagnoli
Fisioterapista

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