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Roma

EVASIONE FISCALE DA 17MLN DI EURO: MAX BIAGGI RINVIATO A GIUDIZIO

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Tempo di lettura < 1 minuto Il processo inizierà il prossimo 15 settembre davanti ai giudici del tribunale monocratico di piazzale Clodio

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Redazione

Roma – Rinvio a giudizio per il pilota di Moto Gp e Superbike Max Biaggi, accusato di aver evaso il fisco per oltre 17 milioni di euro. Il centauro, quattro volte campione del mondo nella classe 250, andrà a processo il prossimo 15 settembre davanti ai giudici del tribunale monocratico di piazzale Clodio.

A disporre il rinvio a giudizio del motociclista quattro volte campione del mondo nella classe 250 è stato il gup Valerio Savio. Stando all'accusa, Biaggi, attualmente impegnato nel campionato Superbike, "al fine di sottrarsi al pagamento delle imposte sui redditi e sul valore aggiunto e degli interessi e sanzioni amministrative relativi a dette imposte dell'ammontare complessivo di 17,852.261,95 euro, compiva atti fraudolenti consistiti nel trasferimento della propria residenza nel Principato di Monaco e nell'affidare lo sfruttamento dei suoi diritti di immagine, derivanti dai contratti di sponsorizzazione con la società Dainese Spa, a società di capitale" con sedi a Londra, Montecarlo e Madrid "idonei a rendere in tutto inefficace" il recupero delle somme dovute al fisco. Equitalia, assistita dall'avvocato Emilio Ricci, si è costituita parte civile. La prima udienza del procedimento è fissata per il prossimo 15 settembre.

Castelli Romani

Ariccia, investe e uccide la moglie durante una manovra con l’auto

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Un drammatico incidente si è consumato nel pomeriggio di ieri ad Ariccia, in via dei Lecci. Un uomo di 74 anni, mentre faceva retromarcia con la propria auto, ha investito e ucciso accidentalmente la moglie, una donna di 66 anni. La tragedia si è verificata in un attimo: l’uomo non si è accorto della presenza della moglie dietro al veicolo, e il destino ha voluto che un semplice errore si trasformasse in una fatalità.

Subito dopo l’incidente, la donna è stata trasportata d’urgenza in ospedale, ma purtroppo è deceduta poco dopo a causa delle gravi lesioni riportate. Sul luogo dell’incidente sono prontamente intervenuti i carabinieri della stazione di Ariccia e la polizia locale per i primi rilievi.

Secondo le prime ricostruzioni fornite dagli inquirenti, l’uomo, in evidente stato di shock, non avrebbe avuto la minima consapevolezza che la moglie si trovasse così vicino all’auto. “Erano una coppia affiatata, sempre insieme,” racconta un vicino di casa che li conosceva da tempo. “Non posso immaginare il dolore che starà provando ora. È stato solo un tragico incidente, ma il peso di questa disgrazia lo porterà per tutta la vita.”

Le indagini
Al momento, il veicolo è stato sequestrato e sono state avviate le indagini per omicidio stradale colposo, come previsto dalla legge in casi di incidenti mortali. La Procura di Velletri si sta occupando del caso e la salma della donna è stata messa a disposizione della magistratura per gli esami necessari.

Un amico di famiglia, visibilmente commosso, ha dichiarato: “Li ho visti crescere insieme, affrontare ogni momento con forza e affetto reciproco. Questa tragedia è come una pugnalata al cuore per tutti noi che li conoscevamo. Non ci sono parole per descrivere quanto siamo affranti.”

Il dolore è palpabile anche tra i residenti della zona, molti dei quali descrivono la coppia come un esempio di legame solido e affettuoso. “Si aiutavano sempre l’un l’altro,” riferisce una conoscente. “Non so come riuscirà ad andare avanti senza di lei.”

L’intera comunità di Ariccia si stringe attorno all’uomo, in un abbraccio silenzioso che cerca di colmare il vuoto lasciato da questa immane tragedia.

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Castelli Romani

Monte Compatri, lettere al giornale: “Il pessimo stato del marciapiede di via San Silvestro”

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Da anni ormai, i cittadini di Monte Compatri stanno vivendo una situazione di disagio e pericolo a causa della mancanza di manutenzione del marciapiede in via San Silvestro.
Tante le lettere e le segnalazioni ed ultima, solo in ordine temporale, ci è arrivata pochi giorni fa in redazione.

pec inviata dal nostro lettore alla Città Metropolitana di Roma Capitale

Un problema che risale addirittura al 2016, come si evince dalle “foto estratte dallo street view di google”, come ci scrive uno dei nostri lettori.
A pochi passi dall’ospedale San Raffaele, una delle strutture sanitarie più importanti del territorio, il marciapiede si presenta in condizioni deplorevoli.
Addirittura un tombino sfondato e transennato “rotto da 2 anni” e “NESSUNO interviene per la riparazione”.
Le transenne, posizionate per segnalare il pericolo, non bastano a mettere al riparo i cittadini che quotidianamente transitano per questa via.

foto del tombino inviata dal nostro lettore e scattate il 23 settembre 2024

Il tombino rovinato, non solo rappresenta un possibile infortunio, ma è anche un serio ostacolo per le persone con mobilità ridotta, i genitori con passeggini e gli anziani.

foto inviata dal nostro lettore risalente, come indica street view di google, al luglio 2016

Addirittura una transenna metallica posta sul marciapiede costringe i cittadini ad “avventurarsi” in mezzo alla strada e, ci scrive ancora il nostro lettore, “anche in questo caso foto aggiornate e risalenti al 2008 e al 2017”.

foto inviata dal nostro lettore risalente, come indica street view di google, al luglio 2022

Negli ultimi anni, i residenti ed i cittadini hanno più volte richiamato l’attenzione delle autorità comunali sulla questione, ma gli appelli sono stati finora ignorati.
La frustrazione cresce ogni giorno che passa, con molti che si chiedono quanto ancora dovranno attendere per vedere una soluzione.

un collage di foto inviate dal nostro lettore e scattate il 23 settembre 2024

“È inaccettabile che in una zona così importante non venga curata la sicurezza dei pedoni”, afferma uno dei commercianti del paese, che preferisce rimanere anonimo per timore di ritorsioni.
Affrontare la situazione in modo tempestivo è diventato un imperativo.
Non solo per garantire la sicurezza dei pedoni, ma anche per preservare l’immagine di Monte Compatri come comunità attenta e responsabile nei confronti dei propri cittadini.
La manutenzione delle infrastrutture pubbliche è un dovere delle amministrazioni locali, e i cittadini non possono più tollerare tale abbandono.

altro collage di foto inviate dal nostro lettore e scattate il 23 settembre 2024

La sicurezza dei cittadini deve essere una priorità assoluta e non un tema da rinviare ulteriormente.
Ci auguriamo che questa situazione possa trovare una rapida soluzione, affinché i cittadini di Monte Compatri possano tornare a sentirsi al sicuro nel proprio territorio.
La speranza è quella di vedere, finalmente, una risposta concreta da parte delle amministrazioni, affinché episodi simili non si ripetano in futuro.

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Roma

Roma, dramma a Cinecittà: una donna riesce a fuggire dopo ore di terrore e violenza domestica

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Arrestato il compagno, grazie all’intervento tempestivo dei Carabinieri

In una realtà spesso attraversata da ombre invisibili, Roma si sveglia con l’ennesima storia di violenza domestica, un dramma che, questa volta, si è consumato tra le mura di un appartamento a Cinecittà. I Carabinieri della Stazione di Roma Cinecittà hanno arrestato un uomo di 42 anni, di origini cinesi, gravemente indiziato per i reati di violenza sessuale e sequestro di persona ai danni della sua compagna, una donna di 37 anni, anch’essa cinese. Un intervento provvidenziale che ha evitato conseguenze ancora peggiori.

Il 25 settembre, una chiamata al 112 ha dato il via alle operazioni di salvataggio. I Carabinieri sono giunti rapidamente in via Ponzio Comino, trovando la donna visibilmente scossa e ferita, in fuga dall’abitazione in cui aveva vissuto un incubo durato ore. La 37enne ha raccontato che, nella notte precedente, era stata brutalmente aggredita dal compagno, costretta a subire atti sessuali e trattenuta contro la sua volontà. Solo grazie al suo coraggio e a una passante che l’ha soccorsa, è riuscita a fuggire da quella prigione domestica e a chiedere aiuto.

I segni di aggressione sul corpo della vittima sono stati subito evidenti agli occhi dei Carabinieri, che hanno allertato i sanitari del 118. La donna è stata trasportata al Policlinico Casilino, dove le sono state prestate le cure necessarie. La diagnosi, accompagnata da una prognosi di 15 giorni, ha testimoniato la brutalità della violenza subita.

Nel frattempo, i militari si sono recati presso l’abitazione indicata dalla donna, dove hanno trovato il presunto aggressore.

Le prove raccolte sul posto si sono rivelate devastanti: il cellulare dell’uomo conteneva video registrati da una telecamera installata in casa, che immortalavano gli episodi di violenza, fornendo ulteriori conferme del calvario vissuto dalla vittima.

L’arresto del 42enne è stato convalidato dal GIP del Tribunale di Roma, che ha disposto per lui gli arresti domiciliari. Un provvedimento che solleva nuove domande su come affrontare e prevenire simili episodi di violenza, che troppo spesso emergono solo quando è ormai troppo tardi.

Questa vicenda mette in luce l’urgenza di rafforzare la rete di protezione per le vittime di abusi, che si trovano a vivere in una condizione di costante terrore all’interno delle proprie case. L’intervento delle forze dell’ordine è stato tempestivo, ma la domanda che rimane è: quante altre donne stanno vivendo lo stesso incubo in silenzio, invisibili agli occhi del mondo?

In un momento storico in cui si parla tanto di parità di genere e diritti, la realtà mostra quanto sia ancora lunga la strada da percorrere per garantire la sicurezza e la dignità delle donne, sia nelle mura domestiche che fuori.

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