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Editoriali

EXPO 2015: UN GIOCO DA RAGAZZACCI

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di Maurizio Costa

Nel 1889 l'Esposizione Universale di Parigi, che ospitò per prima la Torre Eiffel, diede il via a quella che sarà, negli anni a venire, la modernità delle macchine a vapore e dell'elettricità. L'organizzazione dell'evento costò un milione e mezzo di franchi in meno del previsto e fu uno degli avvenimenti storici chiave del XIX secolo. Nel 2015 la storia si ripete, o forse no. Milano ospiterà l'Expo e gli appalti sono oggetto di inchieste da parte della Magistratura, che ha affidato un Commissario straordinario che dovrà sorvegliare l'andamento dei lavori. Ieri, è entrato in gioco anche il Presidente della Lombardia, Roberto Maroni, indagato per presunte irregolarità legate alla firma di contratti a termine, esercitando "pressioni" per piazzare due persone care nell'impianto Expo. La storia ritorna, come il serpente che si mangia la coda, ma questa volta, invece della Torre che adesso padroneggia Parigi, all'ingresso dell'Expo 2015 potremmo mettere un presidio della Guardia di Finanza. Questo Expo servirà solamente a far vedere al mondo come è l'Italia, "esponendo" a tutto il mondo il nostro modo di organizzare un evento. D'altronde, è facile mettersi d'accordo se a comandare sono sempre loro, i "ragazzacci" magnanimi e filantropi che provano a trovare lavoro a persone vicine. Bravi.

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