Connect with us

Cronaca

FAMIGLIA DI REGENI: "NESSUN CONTATTO CON GLI INQUIRENTI EGIZIANI"

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti Sul tavolo un dossier egiziano di duemila pagine, con indagini su circa 200 persone

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Redazione

La famiglia di Giulio Regeni "finora non è stata in alcun modo contattata, per un incontro, dagli inquirenti egiziani in questi giorni in Italia": lo riferisce la stessa famiglia attraverso il legale Alessandra Ballerini dopo la notizia di un possibile incontro diffuso dal sito di un quotidiano egiziano "Al Masry Al Youm" citando "una fonte giudiziaria". 

La delegazione degli inquirenti ed investigatori arrivati dal Cairo ha lasciato la Scuola superiore di Polizia a Roma dove da stamattina era in corso il vertice con gli inquirenti italiani che indagano sulla scomparsa e la morte di Giulio Regeni. All'interno della struttura sono ancora rimasti il procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone, il sostituto Sergio Colaiocco e gli investigatori dello Sco della Polizia e del Ros dei Carabinieri per fare un punto della situazione. Nella giornata di domani è previsto un nuovo incontro con gli egiziani.

Sul tavolo un dossier egiziano di duemila pagine, con indagini su circa 200 persone. All'incontro, alla scuola Superiore di Polizia a Roma, partecipano per l'Italia il procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone e il sostituto Sergio Colaiocco, direttore dello Sco Renato Cortese e il comandante del Ros Giuseppe Governale. Per l'Egitto sono invece presenti due magistrati, il procuratore generale aggiunto del Cairo, Mostafa Soliman e il procuratore dell'Ufficio di Cooperazione internazionale Mohamed Hamdi el Sayed. Presenti anche tre ufficiali di polizia: il generale Adel Gaffar della National Security, il brigadiere generale Alal Abdel Megid dei servizi centrali della polizia egiziana e Mostafa Meabed, vicedirettore della polizia criminale del governatorato del Cairo.

Ci sono anche "le registrazioni delle videocamere di sorveglianza", un "registro delle chiamate del suo telefono portatile", "il rapporto di medicina legale sull'autopsia" e "le testimonianze di ufficiali e amici della vittima" nel dossier su Giulio Regeni portato oggi a Roma dagli inquirenti egiziani: lo scrive il sito del quotidiano egiziano Al Masry Al Youm citando una "fonte giudiziaria".

Madre scomparso egiziano a mamma Giulio, ti invidio – "Ti invidio per questo coraggio nel presentare le tue richieste determinate, ti invidio l'interesse del tuo governo per la causa di tuo figlio e, scusami, ti invidio per averlo potuto rivedere, anche se in modo tragico": così scrive alla madre di Giulio Regeni una donna egiziana mamma di un ragazzo scomparso in Egitto nel 2013, in una lettera pubblicata dal Corriere della Sera online. "Cara Paola Regeni, sono passati mille giorni dal rapimento di mio figlio Amr Ibrahim Metwalli – si legge nel testo su Corriere.it -, che è stato nascosto nelle carceri del potere egiziano. Io e mille altre madri egiziane vorremmo rivedere i nostri figli, vedere che i media dell'Egitto parlassero delle nostre tragedie, invece di accusarci di raccontare bugie; vorremmo che un procuratore ci desse un po' d'ascolto" "Signora Regeni – conclude la lettera -, io e altre centinaia di mamme egiziane ti diciamo che la causa di tuo figlio è la nostra e che la causa dei nostri figli è nelle tue mani. La scoperta della verità su Giulio riporterà a noi i nostri figli e i nostri diritti. E ti diciamo anche che i nostri cuori si calmeranno soltanto quando tu e la tua famiglia otterrete giustizia".

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Cronaca

Andria, blitz nei negozi e ristoranti: boom di “lavoratori in nero”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Numerosi i controlli effettuati dai militari dell’Arma a diversi esercizi commerciali bar e ristoranti nel centro di Andria dove sono state rilevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di circa 20.000 euro.
Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Andria, coadiuvati da personale del Nucleo
Ispettorato del Lavoro eseguivano delle attività ispettive in alcuni ristoranti del comune di
Andria dove venivano riscontrate diverse violazioni del Testo Unico Sicurezza sul Lavoro,
entrato in vigore nel 2008, che costituisce indubbiamente il principale riferimento legislativo sul tema della sicurezza dei lavoratori.
Gli articoli contestati sono diversi e riguardano principalmente l’omessa sorveglianza sanitaria e la formazione dei lavoratori nonché la presenza di alcuni lavoratori senza relativo contratto, i cosiddetti “lavoratori in nero”, privi della tutela assicurativa contro gli infortuni e le malattie
professionali.
Sono state elevate sanzioni amministrative e ammende pari a circa 20.000 euro e nel contesto
ispettivo veniva applicato anche il provvedimento della sospensione dell’attività imprenditoriale a seguito degli accertamenti dei lavoratori irregolari e gravi violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza del lavoro.
Continueranno nei prossimi giorni i controlli da parte dei militari in tutta la Provincia BAT al
fine di ridurre, soprattutto con l’inizio della stagione estiva, il fenomeno del lavoro a nero.

Continua a leggere

Cronaca

Roma, blitz all’alba di Carabinieri e Polizia: in manette 11 persone:

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti

image_pdfimage_print

I reati contestati sono di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti
 
 
Dalle prime luci dell’alba, nelle province Roma, Viterbo e Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma e gli agenti della Polizia di Stato del I Distretto Trevi Campo Marzio stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, che dispone misure cautelari nei confronti di 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti.
 
L’attività di indagine, nata nell’ottobre 2022, trae origine dalle denunce di un soggetto, consumatore di sostanze stupefacenti, che aveva maturato con i propri spacciatori un debito che non era riuscito più a onorare, generando le violente reazioni di questi ultimi. In particolare, l’attività d’indagine, durata oltre un anno, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di un gruppo criminale, operante nel quartiere romano di Cinecittà, di cui farebbero parte gli indagati e di documentare come questi ultimi fossero soliti operare delle violente ritorsioni nei riguardi degli acquirenti di droga morosi.
 
Sono stati raccolti elementi indiziari per cui in alcuni episodi le vittime venivano trasportate all’interno delle abitazioni di alcuni sodali ove venivano percosse e minacciate con una pistola puntata alla tempia al fine di obbligarle a effettuare i pagamenti, anche attraverso bonifici bancari. Talvolta, poiché si era esaurito il “plafond” giornaliero presso la banca, venivano sequestrati e malmenati tutta la notte, in attesa di poter effettuare altri bonifici il mattino seguente. Nei casi in cui non riuscivano a ottenere il denaro preteso, le minacce venivano estese anche ai familiari dei malcapitati.
 
L’analisi del flusso di denaro estorto (oltre 300.000 euro) ha permesso di identificare tutti i beneficiari dei bonifici bancari in soggetti ritenuti vicini al soggetto più autorevole del gruppo criminale, Daniele Salvatori e di documentare le attività finalizzate al reimpiego e al riciclaggio del denaro che dai vari conti correnti veniva, tramite ulteriori bonifici o attraverso il prelievo in contanti, trasferito ad altri beneficiari.
 
A Daniele Salvatori, classe 1977, già noto alle forze dell’ordine, il 12 giugno 2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma avevano già notificato un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, per l’estorsione ai danni di un trentaseienne residente nella provincia di Frosinone e dei suoi familiari. A conferma della pericolosità e della spregiudicatezza del destinatario del provvedimento restrittivo, in data 03.10.2022, il Salvatori era stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Cassino (FR), poiché sorpreso nei pressi dell’abitazione delle vittime in possesso di un’arma clandestina.
 
Privo di virus.www.avast.com



Continua a leggere

Cronaca

Settimo Milanese, tenta di violentare due minorenni : in manette un 22enne

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

A Settimo Milanese, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato, in esecuzione ad una ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Milano, su richiesta della locale Procura della Repubblica, un ventiduenne di nazionalità ecuadoriana, ritenuto responsabile del reato di tentata violenza sessuale ai danni di due minori, una classe 2010 e l’altra 2012, entrambe residenti in quel centro.

La misura scaturisce dall’attività investigativa, avviata dalla Stazione di Settimo Milanese nel mese di gennaio del 2023, che ha consentito di ricostruire in maniera dettagliata due distinti episodi avvenuti rispettivamente il 30 gennaio 2023 ed il 19 febbraio 2024 e che hanno visto quali vittime le due ragazze.

Dalle indagini condotte si è accertato che la prima vittima, mentre stava passeggiando con il proprio cane, veniva pedinata dall’uomo che dopo averla raggiunta all’interno dello stabile condominiale in cui la stessa vive, la avvicinava in prossimità dell’ascensore ed improvvisamente iniziava a stringerla a sé con la forza. In tale circostanza solo la pronta reazione della ragazza che riusciva a divincolarsi dalla presa riusciva ad interrompere il proposito delittuoso dell’uomo.

Nel secondo caso gli accertamenti investigativi espletati hanno consentito di appurare che lo stesso soggetto, con un’azione criminale pressoché identica, aveva avvicinato un’altra ragazza minore all’uscita da scuola, pedinandola fino all’ingresso del condominio in cui la stessa abita e dopo essere salito con quest’ultima all’interno dell’ascensore, all’apertura delle porte l’uomo, con una mossa repentina, la afferrava per il maglione tentando di tirarla verso di sé. Anche in questo caso la pronta reazione della minore, che riusciva a guadagnare la fuga, aveva consentito di evitare ulteriori conseguenze.

L’arrestato è stato condotto presso la propria abitazione e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, come disposto dalla competente Autorità Giudiziaria.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti