FECONDAZIONE ETEROLOGA: SI DIVENTA MAMMA GRAZIE AGLI EMBRIONI SPEDITI “PER POSTA”

di Christian Montagna

Giusto o sbagliato che sia, ognuno può avere il proprio punto di vista in merito alla questione. Dopo anni in cui è stata bandita dalla nostra nazione, oggi, in Italia è possibile praticare la fecondazione eterologa. Ma, la mancanza di regolamenti e norme rende il tutto alquanto caotico. La soluzione che si prospetta ora in Italia è quella “per posta”. Strano a udirsi ma è accaduto ad una coppia di Torino affidatasi al centro privato Livet: in questo caso la fecondazione eterologa doveva supplire a un problema di fertilità della donna, così il seme del marito è stato mandato a Barcellona ed è servito per creare un embrione con l'ovulo di una donatrice. L'embrione quindi è stato rispedito in Italia e impiantato nella paziente.


I vantaggi. Sicuramente l’utilizzo del mezzo postale riduce i costi spesso alle stelle di queste operazioni: le coppie infatti non dovranno più spostarsi oltre confine per la creazione degli embrioni; in secondo luogo, inoltre, si riescono ad aggirare i limiti imposti sul reperimento di ovociti e sperma, e le conseguenti difficoltà. Secondo la normativa vigente, la donazione oggi può essere esclusivamente anonima. Ma, basta andare su Internet per scoprire il mercato di gameti maschili a partire da 149 euro e per farseli spedire direttamente a casa congelati. Il Consiglio superiore di sanità sta mettendo a confronto il proprio regolamento sui gameti donati con le norme europee, e lo licenzierà nel prossimo autunno. Ma sul punto della gratuità la ministra Lorenzin è stata inflessibile, e si prevede che continuerà ad esserlo.


La notizia è stata ben accolta dai ginecologi e da tutti coloro che sperano nei figli che solo l'eterologa può dare, specie alle donne sterili. Sebbene, la mentalità italiana fosse ancora molto retrò in merito all’argomento, numerose coppie esultano per il risparmio di soldi e tempo a cui andranno in contro. Addio dunque a viaggi, soggiorni in albergo e permessi da chiedere al datore di lavoro. I molti centri italiani dunque dovranno ricorrere ai corrieri e alle transazioni con i centri esteri combinate in modo da non infrangere la legge.