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Frosinone

FERENTINO, FARMACIE COMUNALI: IL COMUNE PREPARA LA VENDITA?

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Tempo di lettura 2 minuti Il 12 Agosto 2015 è stata acquisita la perizia sulla stima del valore delle quote di maggioranza detenute dal Comune di Ferentino e del valore di concessione.

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di Giuseppa Guglielmino

Ferentino (FR) – L’amministrazione comunale di Ferentino starebbe valutando l'ipotesi di vendere le due Farmacie comunali. Dopo che lo scorso Dicembre 2014, con l’approvazione della Delibera di Consiglio comunale n.44 che prevedeva la vendita delle quote di maggioranza del 51% e la concessione del servizio farmaceutico, il 12 Agosto 2015 è stata acquisita la perizia sulla stima del valore delle quote di maggioranza detenute dal Comune di Ferentino e del valore di concessione.

Sulla questione interviene Maurizio Berretta  Capogruppo DemocraticaMente: “Dopo aver esaminato con molta cura la Perizia Valutativa delle 2 farmacie comunali di Sant’Agata e di via Casilina con molto stupore e rammarico ho appreso che le quote del  51% del Comune hanno un valore irrisorio, la Perizia Giurata prevede Euro 10.000,00 di valore totale,  ed Euro 3.000,00 al mese a farmacia per la concessione del servizio,  praticamente rischiamo di vendere 2 farmacie comunali ad Euro 10.001,00. La maggioranza a questo punto ha da un lato una grave responsabilita’ dall’altro quella  morale nei confronti della collettivita’, il fallimento di un’azione amministrativa politica degenerata nell’”incapacita’” amministrativa di questi ultimi 2 anni. Con i colleghi consiglieri Bernardini, Maddalena e Valeri, abbiamo tentato in ogni modo di far ravvedere tutto il Consiglio dalle scelte” scellerate” dei  Pompeo e i suoi “mentori”, abbiamo proposto soluzioni alternative, a tutela della parte pubblica, di quella che ne e’ titolare la collettivita’, la cittadinanza, nello stesso periodo sono intervenuti per far desistere gli stessi anche l’allora membro del cda rappresentante del comune ed il Nucleo Tecnico di Valutazione Interno che nel Verbale n. 35 del 23 MAGGIO 2014, invitava l’Amministrazione tutta ed il Sindaco a voler procedere alla contestazione del comportamento non collaborativo del legale rappresentante della societa’ nonche’ socio di minoranza, e comunque nulla avvenne se non una maggioranza politica “cieca” e con un chiaro atteggiamento dedito agli interessi di “pochi”.  Con la perizia si viene a definire il fallimento sia della gestione della societa’ Farmacie di Ferentino e sia della parte politica, un societa’ che da una parte  detiene 2 immobili destinati alla vendita dei farmaci del  valore di Euro 1.400.000,00, dall’altra una montagna di debiti insormontabili, e  tanti sono stati i soldi pubblici spesi in questo periodo direttamente dalla Giunta Pompeo, tra ripiani delle perdite, consulenze a professionisti (per piani industriali, diritti di prelazione ecc ecc,). Nel 2004 valutava le due farmacie oltre 1.460.000,00 oggi a distanza di 11 anni 20.000 euro, un disastro senza fine. Sia chiaro la nostra azione non si fermera’ a tutte le iniziative che gia’ sono state intraprese, andremo avanti senza se e senza ma, chiedendo l’appoggio incondizionato della cittadinanza, per difendere una loro proprieta’ e non permettere le svendite  o regalie di questa maggioranza di governo, il buon senso vorrebbe che si tornasse in Consiglio Comunale per  riconsiderare quelle scelte, ancora siamo in tempo. Le farmacie sono un bene pubblico di proprietà della città di Ferentino e non venite a dirci che la colpa era di uno o dell’altro, le delibere parlano chiaro per chi ha votato nel 2004 e nel 2014, cosi’ come parlano chiaro le nomine dei vari personaggi che si sono succeduti nelle responsabilità verso le Società Partecipate comunali e soprattutto di coloro che di volta in volta sono andati a votare nelle Assemblee dei Soci delle relative società approvando qualsiasi proposta senza le opportune valutazioni. “

 

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Cronaca

Frosinone, armi e droga negli appartamenti dell’Ater: in manette 2 cittadini albanesi

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Nei giorni scorsi i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Frosinone, diretti dal Tenente Massimo Petrosino, hanno effettuato un’altra operazione all’interno degli appartamenti dell’Ater abusivamente occupati da soggetti stranieri, dopo quella già compiuta nel novembre scorso.
Nel pomeriggio di giovedì, i Carabinieri del Radiomobile di Frosinone, impegnati nei controlli di routine al Casermone, hanno visto due persone affacciate al balcone di un appartamento che avrebbe dovuto essere vuoto e hanno deciso di capire cosa stesse succedendo. Prima che potessero raggiungere l’appartamento, tuttavia, i due si sono dati alla fuga, aiutati dalle telecamere piazzate in punti strategici, che hanno consentito loro di visionare e anticipare i movimenti dei militari.
Ai Carabinieri non è rimasto che dividersi: una squadra è andata a caccia dei due fuggitivi mentre un’altra è rimasta a presidiare l’appartamento, alla ricerca di eventuali complici o di elementi utili all’identificazione dei due soggetti. Lo sforzo congiunto ha dato in breve i suoi frutti: i due soggetti intravisti poco prima al balcone sono stati bloccati dai militari mentre tentavano di allontanarsi dal Casermone, intanto che all’interno dell’abitazione veniva trovato il passaporto di uno di loro.
I Carabinieri hanno quindi proceduto ad effettuare un’approfondita perquisizione dell’appartamento da cui erano scappati i due uomini, rivelatisi essere due albanesi, rinvenendo due coltelli a serramanico e una pistola semiautomatica con matricola abrasa pronta all’uso, considerato che aveva già caricato il colpo in canna ed erano presenti altri 7 colpi nel caricatore. In una scatola della libreria sono stati recuperati altre 10 cartucce di calibro diverso, destinate ad un’altra arma.
L’appartamento fungeva da vera e propria base di spaccio, considerato che al suo interno sono state rinvenute 3 dosi di cocaina, circa 10 grammi di hashish suddivisi in 3 pezzi e materiale vario per il confezionamento delle singole dosi.
La perquisizione è stata poi estesa ad un altro alloggio che i due soggetti hanno rivelato di avere in uso, scovando ulteriore materiale utilizzato per la preparazione degli stupefacenti.
I militari hanno proceduto pertanto all’arresto dei due stranieri che, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati condotti al carcere di Frosinone, ove sono rimasti anche dopo la convalida dell’arresto.

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Cronaca

Atina, stalker aggredisce i carabinieri: arrestato 33enne

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Arrestato un 33enne di Atina, in provincia di Frosinone. L’uomo era già noto alle forze dell’ordine per stalking e per resistenza a pubblico ufficiale. A eseguire l’ordine di arresto i militari della locale Stazione dei Carabinieri.
Il 33enne, già colpito da ammonimento del Questore di Frosinone per atteggiamenti persecutori nei confronti di una donna con cui ha avuto una relazione affettiva, non accettando la fine della loro storia si è presentato alla porta della sua abitazione e ha reiterato le molestie. La Donna, spaventata, ha immediatamente chiamato i carabinieri ma lui, alla loro vista, per evitare il controllo, li ha aggrediti colpendoli ripetutamente ma i militari sono riusciti a immobilizzarlo.
L’uomo è stato quindi assicurato alla giustizia e sottoposto agli arresti domiciliari, ora dovrà rispondere del proprio comportamento dinanzi al Tribunale di Cassino.

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Cronaca

Aeronautica Militare, Rossi (Lega): “Sul 72° Stormo la partita non è ancora chiusa”

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L’europarlamentare della Lega ha incontrato il Capo di Stato maggiore della Difesa
 
 
“La partita del 72° Stormo non è ancora chiusa. Sullo spostamento della scuola di volo ancora non è detta l’ultima parola”.  L’onorevole Maria Veronica Rossi, deputato della Lega al Parlamento europeo, ha incontrato, nel tardo pomeriggio di giovedì scorso, il capo di stato maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, per parlare della scuola di volo per elicotteristi e del 72° Stormo, che dovrebbero essere spostati da Frosinone a Viterbo.
 
“Ho avuto un incontro con il Capo di Stato Maggiore Giuseppe Cavo Dragone per discutere della necessità che la Scuola di Volo dell’Aeronautica Militare e il 72° Stormo Scuola Elicotteristi a Frosinone rimangano intatti, respingendo la proposta di trasferimento all’Aeroporto di Viterbo. L’ufficiale ha mostrato grande sensibilità verso il problema e si è dimostrato disponibile ad analizzare la questione e a valutare tutte le criticità di un trasferimento che tutto è tranne che virtuoso, economico e strategico per le nostre forze armate.
 
È cruciale proteggere la storica realtà del 72° Stormo dell’Aeronautica militare da un trasferimento privo di logica dal territorio ciociaro. Nel 2020, il Ministro della Difesa Guerini avallò questa decisione, mirando a presunti risparmi, ma ora appare anacronistico e decontestualizzato rispetto agli attuali scenari bellici e alla geopolitica europea” ha detto l’onorevole Rossi.
 
“Nessuno – ha proseguito Rossi – ha ancora fornito, ad oggi, uno straccio di motivazione valida e inoppugnabile per giustificare la decisione di trasferire la scuola di volo da Frosinone a Viterbo. Le motivazioni sono tecniche? Falso, perché Frosinone rispetto a Viterbo offre condizioni di addestramento per i piloti  mille volte migliori. Le motivazioni sono logistiche?  Falso, perché Frosinone è collegata con il resto del mondo un milione di volte meglio rispetto a Viterbo. Le motivazioni sono legate alla struttura militare? Falso, perché a Frosinone c’è già tutto quello che serve per una scuola di volo interforze, basterebbero investimenti decisamente minimi per adeguare l’aeroporto alle mutate esigenze, mentre a Viterbo c’è poco o niente di quello che realmente serve. E poi, se Viterbo un giorno dovesse ospitare il terzo scalo civile del Lazio, come si farebbe a conciliare l’attività addestrativa militare con il traffico civile in uno spazio  aereo abbastanza saturo come quello di Viterbo. Quindi, mi chiedo a questo punto: qual è la vera volontà che c’è dietro questa  illogica decisione di trasferimento del 72° Stormo da Frosinone alla Tuscia? Qui non stiamo parlando solamente di “politica” militare, ma anche del destino di centinaia di famiglie e dell’eventuale depauperamento economico di un territorio, la Ciociaria, che già da anni sta soffrendo per un processo di deindustrializzazione che ha eroso ricchezza economica e sociale”.
 
“L’impegno richiede il coinvolgimento di associazioni, società civile e settore produttivo, nonché azioni politiche ed istituzionali a ogni livello per annullare il provvedimento di trasferimento del 72° Stormo e della Scuola Elicotteristi da Frosinone a Viterbo. La mozione, proposta nei consigli comunali della provincia, mira a rafforzare ulteriormente questa causa di fondamentale importanza. Servono iniziative concrete e non chiacchiere o inutili comunicati stampa come hanno fatto altri, perché, al di là di tutto, la cosa che mi ha maggiormente amareggiato è che, ad oggi, sono stata l’unica rappresentante istituzionale del nostro territorio ad essersi confrontata direttamente con lo Stato maggiore della Difesa su questo tema. Questi sono fatti, mentre, ripeto, altri si sono solo limitati a comunicati stampa. Comunque, l’importante è aver capito che nulla è ancora perduto, e finché rimarrò in carica nell’Europarlamento profonderò ogni impegno per scongiurare lo spostamento da Frosinone a Viterbo del 72° Stormo e della scuola di volo per elicotteristi” ha concluso l’onorevole Rossi.
 
Privo di virus.www.avast.com

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