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Frosinone

FERENTINO: PARTE LA PROTESTA DEI CONSIGLIERI BERRETTA, MADDALENA, BERNARDINI E VALERI

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“Condanniamo  fermamente l’atteggiamento anti-democratico ed il non rispetto delle norme,  che gli organi competenti del Comune di Ferentino attuano ogni qualvolta che un Consigliere comunale eserciti le proprie prerogative"

 

Redazione

Ferentino (FR) – A Ferentino  i Consiglieri comunali Maurizio Berretta, Marco Maddalena, Gianni Bernardini e Marco Valeri, hanno reso pubblico, comunicando al Sindaco, Presidente del Consiglio comunale e tutti i Capigruppo e Consiglieri comunali di Ferentino e segnalando al Prefetto ed al Capo Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali del Ministero degli Interni che per “protesta” non parteciperanno (Maddalena, Bernardini e Valeri) alla prossima Conferenza dei Capigruppo che si terra’ il 19 Marzo 2015 alle ore 9:45.

Di seguito il contenuto dell’atto formale di contestazione:

“Condanniamo  fermamente l’atteggiamento anti-democratico ed il non rispetto delle norme,  che gli organi competenti del Comune di Ferentino attuano ogni qualvolta che un Consigliere comunale eserciti le proprie prerogative o si debba tenere un’adunanza di Consiglio Comunale. In data 12 Gennaio 2015 si e’ tenuto l’ultimo Consiglio Comunale, interrotto al secondo punto sugli ordini del giorno richiesti dai Consiglieri comunali (Bernardini, Cellitti, Maddalena, Valeri, Dominici e Berretta), Prot. 18972 del 20/10/14, con l’impegno del Sindaco, in aula, di continuazione dei lavori entro la settimana successiva, convocazione mai avvenuta. In data 25 Febbraio 2015 si e’ tenuta la Conferenza dei Capigruppo dove, su indicazione del Presidente del Consiglio Giuseppe Iorio, si e’ stabilito che indicativamente il Consiglio Comunale sarebbe stato convocato per il giorno 10 Marzo 2015, convocazione mai avvenuta. Durante il mese di Gennaio 2015 e Febbraio 2015, il Consigliere comunale Gianni Bernardini ha presentato diverse Mozioni che da Statuto Comunale e relativo Regolamento del Consiglio Comunale  all’Art. 36 obbliga l’inserimento delle Mozioni al primo consiglio utile e comunque non oltre 30 gg.., convocazione mai avvenuta. In data 18 Febbraio 2015, Prot. 3166, i Consiglieri comunali Berretta, Bernardini, Maddalena e Valeri hanno presentato una mozione relativa ad “ Acea – Ato 5 messa in atto di azioni per la risoluzione contrattuale con il gestore del servizio idrico integrato”, la stessa va discussa entro il 20 Marzo 2015 ma ad oggi la convocazione non e’ avvenuta. In data 16 Marzo 2015, Prot. 4825, il Presidente del Consiglio comunale Giuseppe Iorio, contrariamente alle decisioni della Conferenza dei  Capigruppo del 25 Febbraio 2015, invece di convocare il Consiglio Comunale, riconvoca senza motivi la Conferenza dei Capigruppo per il giorno 19 Marzo 2015 alle ore 09:45, palesando di fatto una chiara azione di allungare i termini di convocazione della continuazione della seduta di Consiglio Comunale del 12 Gennaio 2015. La richiesta di Consiglio Comunale, Prot. 18972, del 20 Ottobre 2014, a firma dei Consiglieri Bernardini, Cellitti, Maddalena, Valeri, Dominici e Berretta e’ stata gia’ oggetto di verifica per la convocazione immediata di S.E. Il Prefetto, ma di fatto a ben 148 giorni di ritardo, contravvenendo al T.U.E.L.  ed allo Statuto Comunale, il Presidente del Consiglio comunale Giuseppe Iorio ancora non adempie ai propri compiti istituzionali. E’ chiara la “manifesta incapacita’” istituzionale ed amministrativa del Presidente del Consiglio comunale Giuseppe Iorio,  evidenziata dalle sistematiche infrazioni legislative, statutarie e regolamentari, e dal suo carente  rispetto del ruolo dei consiglieri comunali, dall’esercizio delle loro prerogative per le quali sono eletti dal popolo; e’ palase che la sua funzione di garanzia e’ viziata a vantaggio di pochi. Per tutto cio’ fin qui esposto, i Capigruppo consiliari Gianni  Bernardini, Marco Maddalena e Marco Valeri non parteciperemo alla Conferenza dei Capigruppo del 19 Marzo 2015,  come atto di protesta e per dimostrare il loro  dissenso ad un modus operandi non più tollerabile ed invitano i colleghi a fare altrettanto. A nostro avviso è un ennesimo tentativo di dilazionare nel  tempo la  convocazione del  Consiglio Comunale, cosi’ da non dover affrontare tematiche importanti che investono la Citta’, tra le tante, la questione ambientale, la gestione idrica di Acea Ato5, l’associazionismo e la pressione fiscale e tributaria. Questi sono precedenti pericolosi che minano le più elementari regole democratiche, viola i diritti dei consiglieri ed offende la dignità di una Città.”
 

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Frosinone, armi e droga negli appartamenti dell’Ater: in manette 2 cittadini albanesi

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Nei giorni scorsi i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Frosinone, diretti dal Tenente Massimo Petrosino, hanno effettuato un’altra operazione all’interno degli appartamenti dell’Ater abusivamente occupati da soggetti stranieri, dopo quella già compiuta nel novembre scorso.
Nel pomeriggio di giovedì, i Carabinieri del Radiomobile di Frosinone, impegnati nei controlli di routine al Casermone, hanno visto due persone affacciate al balcone di un appartamento che avrebbe dovuto essere vuoto e hanno deciso di capire cosa stesse succedendo. Prima che potessero raggiungere l’appartamento, tuttavia, i due si sono dati alla fuga, aiutati dalle telecamere piazzate in punti strategici, che hanno consentito loro di visionare e anticipare i movimenti dei militari.
Ai Carabinieri non è rimasto che dividersi: una squadra è andata a caccia dei due fuggitivi mentre un’altra è rimasta a presidiare l’appartamento, alla ricerca di eventuali complici o di elementi utili all’identificazione dei due soggetti. Lo sforzo congiunto ha dato in breve i suoi frutti: i due soggetti intravisti poco prima al balcone sono stati bloccati dai militari mentre tentavano di allontanarsi dal Casermone, intanto che all’interno dell’abitazione veniva trovato il passaporto di uno di loro.
I Carabinieri hanno quindi proceduto ad effettuare un’approfondita perquisizione dell’appartamento da cui erano scappati i due uomini, rivelatisi essere due albanesi, rinvenendo due coltelli a serramanico e una pistola semiautomatica con matricola abrasa pronta all’uso, considerato che aveva già caricato il colpo in canna ed erano presenti altri 7 colpi nel caricatore. In una scatola della libreria sono stati recuperati altre 10 cartucce di calibro diverso, destinate ad un’altra arma.
L’appartamento fungeva da vera e propria base di spaccio, considerato che al suo interno sono state rinvenute 3 dosi di cocaina, circa 10 grammi di hashish suddivisi in 3 pezzi e materiale vario per il confezionamento delle singole dosi.
La perquisizione è stata poi estesa ad un altro alloggio che i due soggetti hanno rivelato di avere in uso, scovando ulteriore materiale utilizzato per la preparazione degli stupefacenti.
I militari hanno proceduto pertanto all’arresto dei due stranieri che, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati condotti al carcere di Frosinone, ove sono rimasti anche dopo la convalida dell’arresto.

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Atina, stalker aggredisce i carabinieri: arrestato 33enne

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Arrestato un 33enne di Atina, in provincia di Frosinone. L’uomo era già noto alle forze dell’ordine per stalking e per resistenza a pubblico ufficiale. A eseguire l’ordine di arresto i militari della locale Stazione dei Carabinieri.
Il 33enne, già colpito da ammonimento del Questore di Frosinone per atteggiamenti persecutori nei confronti di una donna con cui ha avuto una relazione affettiva, non accettando la fine della loro storia si è presentato alla porta della sua abitazione e ha reiterato le molestie. La Donna, spaventata, ha immediatamente chiamato i carabinieri ma lui, alla loro vista, per evitare il controllo, li ha aggrediti colpendoli ripetutamente ma i militari sono riusciti a immobilizzarlo.
L’uomo è stato quindi assicurato alla giustizia e sottoposto agli arresti domiciliari, ora dovrà rispondere del proprio comportamento dinanzi al Tribunale di Cassino.

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Aeronautica Militare, Rossi (Lega): “Sul 72° Stormo la partita non è ancora chiusa”

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L’europarlamentare della Lega ha incontrato il Capo di Stato maggiore della Difesa
 
 
“La partita del 72° Stormo non è ancora chiusa. Sullo spostamento della scuola di volo ancora non è detta l’ultima parola”.  L’onorevole Maria Veronica Rossi, deputato della Lega al Parlamento europeo, ha incontrato, nel tardo pomeriggio di giovedì scorso, il capo di stato maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, per parlare della scuola di volo per elicotteristi e del 72° Stormo, che dovrebbero essere spostati da Frosinone a Viterbo.
 
“Ho avuto un incontro con il Capo di Stato Maggiore Giuseppe Cavo Dragone per discutere della necessità che la Scuola di Volo dell’Aeronautica Militare e il 72° Stormo Scuola Elicotteristi a Frosinone rimangano intatti, respingendo la proposta di trasferimento all’Aeroporto di Viterbo. L’ufficiale ha mostrato grande sensibilità verso il problema e si è dimostrato disponibile ad analizzare la questione e a valutare tutte le criticità di un trasferimento che tutto è tranne che virtuoso, economico e strategico per le nostre forze armate.
 
È cruciale proteggere la storica realtà del 72° Stormo dell’Aeronautica militare da un trasferimento privo di logica dal territorio ciociaro. Nel 2020, il Ministro della Difesa Guerini avallò questa decisione, mirando a presunti risparmi, ma ora appare anacronistico e decontestualizzato rispetto agli attuali scenari bellici e alla geopolitica europea” ha detto l’onorevole Rossi.
 
“Nessuno – ha proseguito Rossi – ha ancora fornito, ad oggi, uno straccio di motivazione valida e inoppugnabile per giustificare la decisione di trasferire la scuola di volo da Frosinone a Viterbo. Le motivazioni sono tecniche? Falso, perché Frosinone rispetto a Viterbo offre condizioni di addestramento per i piloti  mille volte migliori. Le motivazioni sono logistiche?  Falso, perché Frosinone è collegata con il resto del mondo un milione di volte meglio rispetto a Viterbo. Le motivazioni sono legate alla struttura militare? Falso, perché a Frosinone c’è già tutto quello che serve per una scuola di volo interforze, basterebbero investimenti decisamente minimi per adeguare l’aeroporto alle mutate esigenze, mentre a Viterbo c’è poco o niente di quello che realmente serve. E poi, se Viterbo un giorno dovesse ospitare il terzo scalo civile del Lazio, come si farebbe a conciliare l’attività addestrativa militare con il traffico civile in uno spazio  aereo abbastanza saturo come quello di Viterbo. Quindi, mi chiedo a questo punto: qual è la vera volontà che c’è dietro questa  illogica decisione di trasferimento del 72° Stormo da Frosinone alla Tuscia? Qui non stiamo parlando solamente di “politica” militare, ma anche del destino di centinaia di famiglie e dell’eventuale depauperamento economico di un territorio, la Ciociaria, che già da anni sta soffrendo per un processo di deindustrializzazione che ha eroso ricchezza economica e sociale”.
 
“L’impegno richiede il coinvolgimento di associazioni, società civile e settore produttivo, nonché azioni politiche ed istituzionali a ogni livello per annullare il provvedimento di trasferimento del 72° Stormo e della Scuola Elicotteristi da Frosinone a Viterbo. La mozione, proposta nei consigli comunali della provincia, mira a rafforzare ulteriormente questa causa di fondamentale importanza. Servono iniziative concrete e non chiacchiere o inutili comunicati stampa come hanno fatto altri, perché, al di là di tutto, la cosa che mi ha maggiormente amareggiato è che, ad oggi, sono stata l’unica rappresentante istituzionale del nostro territorio ad essersi confrontata direttamente con lo Stato maggiore della Difesa su questo tema. Questi sono fatti, mentre, ripeto, altri si sono solo limitati a comunicati stampa. Comunque, l’importante è aver capito che nulla è ancora perduto, e finché rimarrò in carica nell’Europarlamento profonderò ogni impegno per scongiurare lo spostamento da Frosinone a Viterbo del 72° Stormo e della scuola di volo per elicotteristi” ha concluso l’onorevole Rossi.
 
Privo di virus.www.avast.com

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