Ferrara, protesta immigrazione: denunciato il responsabile Lega Nord

 

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di Andrea Barbi

FERRARA – "Un successo per i cittadini, che sono riusciti, almeno per il momento, a bloccare l’arrivo di altri immigrati nella loro via" queste le parole di Nicola Lodi responsabile della Lega Nord di Ferrara per l'immigrazione dopo aver ricevuto una denuncia da parte dei carabinieri di del capoluogo proprio per quella protesta che secondo i militari, non essendo stata autorizzata, comporterebbe una violazione delle norme sulle riunioni o sugli assembramenti pubblici.


Una decisione, però, che a quanto sembra non spaventa affatto l’agguerrito Lodi: "Sono orgoglioso di questa nuova querela che gli avvocati contesteranno. – dichiara il responsabile della Lega – Io comunque non mi fermo e andrò avanti più deciso e più determinato". Lodi ha poi aggiunto, in riferimento ai suoi detrattori locali: "Il Pd anziché attaccare il sottoscritto e sperare in qualche querela a mio carico pensi di più al suo futuro oramai in declino.”

La vicenda – Tutto è iniziato quando gli abitanti di una piccola frazione di Ferrara dove sono già ospitati 13 richiedenti asilo si sono allarmati alla notizia dell’ arrivo di un nuovo gruppo di 14 immigrati spostati dal centro storico di Ferrara, dove hanno creato problemi per il loro comportamento al vicinato, che sarebbero stati spostati in un casolare disabitato da circa un anno appartenente allo stesso proprietario dell’edificio nel quale ora risiedono, il dott. Fantini. Il Fantini infatti a seguito delle continue lamentele ricevute dai residenti della centralissima via Cavour, a pochi passi dal lussuoso Hotel Astoria, dove possiede diversi immobili nei quali da qualche mese ospita tramite la cooperativa sociale “VIVERE QUI” con sede a Vigarano Mainarda, piccolo comune a pochi chilometri dalla città estense e presieduta dal sig. Thomas Kuma, ha pensato di spostare il problema in periferia, in una zona meno esclusiva e lontana dagli occhi dei facoltosi clienti dell’hotel più esclusivo della città. I problemi deriverebbero dal comportamento dei sub sahariani alloggiati nelle strutture di sua proprietà, tutti giovani uomini provenienti in gran parte dalla Nigeria. Secondo le testimonianze, raccolte fra i residenti della zona storica, i ragazzi si lasciano andare, durante qualsiasi ora del giorno e della notte, a comportamenti maleducati, per usare un eufemismo, come orinare sui muri interni ed esterni dell’edificio che li ospita, sputare continuamente sulle scale interne del condominio e all’esterno sulle automobili parcheggiate, lasciare sui marciapiedi lattine e bottiglie di birra vuote, dopo averle consumate; per non parlare delle urla e degli schiamazzi, spesso dovuti allo stato di ebbrezza di taluni e del via vai di connazionali, non facenti parte della gruppo. Così Fantini in accordo con la suddetta cooperativa ha deciso di spostare i migranti in un’altra struttura di sua proprietà, un casolare sito in via Spinazzino a San Bartolomeo in Bosco. In quella piccola frazione di poche centinaia di abitanti, come sopra anticipato, risiedono già altri richiedenti asilo seguiti dalla medesima cooperativa e alloggiati proprio nella stessa via dell’edificio in questione.

La protesta –
Lo scorso sabato 4 Marzo alcuni residenti di quella via hanno visto un furgone scaricare dei mobili presso il casolare abbandonato e hanno pensato di chiamare subito Naomo Nicola Lodi, il responsabile per l’immigrazione della lega nord di Ferrara, il quale in pochi minuti è arrivato sul posto e coadiuvato da 2 militanti ha montato un piccolo gazebo in un’ area prospiciente la casa di via Spinazzino, ma su suolo pubblico e nel giro di un paio d’ore i residenti della zona (nessuno dei quali iscritto alla Lega Nord) hanno spontaneamente portato cibo bevande e cartelloni improvvisati con vecchie lenzuola sui quali hanno scritto con bombolette spray moniti per manifestare il proprio dissenso. Si è creato così, per volere dei cittadini un sit in, formato da una ventina di persone contro l’ennesima decisione presa dall’alto senza nemmeno ascoltare le esigenze della cittadinanza. Per correttezza le forze dell’ordine nella fattispecie carabinieri e polizia municipale sono stati avvisati dallo stesso Lodi ai quali hanno fatto seguito alcuni giornalisti delle testate locali. La manifestazione si è protratta da mezzogiorno fino alla serata di sabato senza particolari momenti di tensione è ha ottenuto la promessa da parte del padrone di casa, anch’egli arrivato sul posto, di non scaricare i problemi di Ferrara su quel piccolo angolo di campagna emiliana, viste le forti proteste dei residenti, i quali hanno ribadito che la famosa quota stabilita per legge di 3 “profughi” per ogni mille abitanti è già stata ampiamente superata.