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Cronaca

Ferrara, rapina a compro oro: ecco i ruoli della banda

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FERRARA – I Carabinieri della Compagnia di Ferrara – a conclusione di un’articolata attività investigativa – hanno eseguito l’Ordinanza emessa dal G.I.P. del locale Tribunale il 25 settembre u.s. nei confronti dei componenti della banda che il 28 gennaio scorso ha messo a segno l’unica – ed efferata – rapina finora consumata nella provincia estense ai danni di un esercizio compro oro, immobilizzato e malmenato il titolare e asportato denaro a metalli preziosi per un valore superiore ai 50.000,00 Euro.

Il sodalizio criminale – 5 arrestati e 2 denunciati in stato di libertà – era composto da 4 nomadi di etnia Rom residenti a Jolanda di Savoia, un pregiudicato ferrarese di 36 anni e due fratelli palermitani, di 47 anni e 43 anni, entrambi pregiudicati e residenti a Voghiera (FE).

I 7 hanno assunto ruoli diversi nell’evento criminoso. Alle ore 11:30 circa di sabato 28 gennaio 2017, infatti, sono entrati a volto scoperto nel negozio di compravendita di metalli preziosi “Aurum”, con il pretesto di mostrare un quadro al titolare (un 73enne che, per l’età, è ascrivibile tra le c.d. “fasce deboli della società”), appassionato d’arte. Con vari artifizi i due sono riusciti fare uscire l’anziano esercente dal box a lui riservato – luogo separato, per ragioni di sicurezza, da quello a cui accedono i clienti – immobilizzandolo ed entrando nell’area di sicurezza del negozio. Uno dei due fatelli ha quindi afferrato la vittima per il collo e l’ha gettata a terra all’interno del box per poi prenderla – entrambi – a calci e a pugni, fino a provocarle la frattura della tibia sinistra. Hanno poi immobilizzato l’esercente bloccandogli i polsi e le caviglie con del nastro adesivo e impedendogli di chiedergli aiuto cingendogli la testa, all’altezza della bocca, sempre con lo stesso nastro adesivo. Uno dei due rapinatori ha quindi aperto la cassaforte, che era socchiusa, appropriandosi del contenuto (denaro e preziosi in oro e argento). Prima di allontanarsi i due hanno anche sottratto il denaro contante che l’anziano titolare del comproro aveva nel portafogli e il telefono cellulare dello stesso.

Soltanto tre ore più tardi la figlia della vittima, allertata dalla madre che aveva telefonato preoccupata per il mancato rientro a casa del padre per il pranzo, assieme al compagno si era recato al negozio trovando il genitore ancora a terra. L’uomo è stato subito soccorso e ricoverato presso l’Ospedale di Cona dove i medici gli hanno diagnosticato contusioni sul corpo e la frattura composta della tibia sinistra con una prognosi superiore a 40 giorni, in quanto alla fine dello scorso mese di marzo non aveva ancora riacquistato le piene funzioni motorie.
Della ricettazione della merce, invece, se ne è occupato in primissima battuta lo zio dei rapinatori, che ha ricevuto il provento della rapina il giorno stesso della consumazione per poi consegnarlo al cognato, padre dei rapinatori, il quale, a sua volta, lo ha dato, per la vendita, al palermitano. Quest’ultimo si è occupato personalmente della vendita di una parte di ciò che aveva ricevuto e per altra parte si è avvalso dell‘opera del fratello e del complice ferrarese.
Le misure applicate ai 7 sono di diversa natura in relazione alle single condotte assunte da ognuno nell’azione criminosa:

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Andria, blitz nei negozi e ristoranti: boom di “lavoratori in nero”

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Numerosi i controlli effettuati dai militari dell’Arma a diversi esercizi commerciali bar e ristoranti nel centro di Andria dove sono state rilevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di circa 20.000 euro.
Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Andria, coadiuvati da personale del Nucleo
Ispettorato del Lavoro eseguivano delle attività ispettive in alcuni ristoranti del comune di
Andria dove venivano riscontrate diverse violazioni del Testo Unico Sicurezza sul Lavoro,
entrato in vigore nel 2008, che costituisce indubbiamente il principale riferimento legislativo sul tema della sicurezza dei lavoratori.
Gli articoli contestati sono diversi e riguardano principalmente l’omessa sorveglianza sanitaria e la formazione dei lavoratori nonché la presenza di alcuni lavoratori senza relativo contratto, i cosiddetti “lavoratori in nero”, privi della tutela assicurativa contro gli infortuni e le malattie
professionali.
Sono state elevate sanzioni amministrative e ammende pari a circa 20.000 euro e nel contesto
ispettivo veniva applicato anche il provvedimento della sospensione dell’attività imprenditoriale a seguito degli accertamenti dei lavoratori irregolari e gravi violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza del lavoro.
Continueranno nei prossimi giorni i controlli da parte dei militari in tutta la Provincia BAT al
fine di ridurre, soprattutto con l’inizio della stagione estiva, il fenomeno del lavoro a nero.

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Roma, blitz all’alba di Carabinieri e Polizia: in manette 11 persone:

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I reati contestati sono di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti
 
 
Dalle prime luci dell’alba, nelle province Roma, Viterbo e Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma e gli agenti della Polizia di Stato del I Distretto Trevi Campo Marzio stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, che dispone misure cautelari nei confronti di 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti.
 
L’attività di indagine, nata nell’ottobre 2022, trae origine dalle denunce di un soggetto, consumatore di sostanze stupefacenti, che aveva maturato con i propri spacciatori un debito che non era riuscito più a onorare, generando le violente reazioni di questi ultimi. In particolare, l’attività d’indagine, durata oltre un anno, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di un gruppo criminale, operante nel quartiere romano di Cinecittà, di cui farebbero parte gli indagati e di documentare come questi ultimi fossero soliti operare delle violente ritorsioni nei riguardi degli acquirenti di droga morosi.
 
Sono stati raccolti elementi indiziari per cui in alcuni episodi le vittime venivano trasportate all’interno delle abitazioni di alcuni sodali ove venivano percosse e minacciate con una pistola puntata alla tempia al fine di obbligarle a effettuare i pagamenti, anche attraverso bonifici bancari. Talvolta, poiché si era esaurito il “plafond” giornaliero presso la banca, venivano sequestrati e malmenati tutta la notte, in attesa di poter effettuare altri bonifici il mattino seguente. Nei casi in cui non riuscivano a ottenere il denaro preteso, le minacce venivano estese anche ai familiari dei malcapitati.
 
L’analisi del flusso di denaro estorto (oltre 300.000 euro) ha permesso di identificare tutti i beneficiari dei bonifici bancari in soggetti ritenuti vicini al soggetto più autorevole del gruppo criminale, Daniele Salvatori e di documentare le attività finalizzate al reimpiego e al riciclaggio del denaro che dai vari conti correnti veniva, tramite ulteriori bonifici o attraverso il prelievo in contanti, trasferito ad altri beneficiari.
 
A Daniele Salvatori, classe 1977, già noto alle forze dell’ordine, il 12 giugno 2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma avevano già notificato un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, per l’estorsione ai danni di un trentaseienne residente nella provincia di Frosinone e dei suoi familiari. A conferma della pericolosità e della spregiudicatezza del destinatario del provvedimento restrittivo, in data 03.10.2022, il Salvatori era stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Cassino (FR), poiché sorpreso nei pressi dell’abitazione delle vittime in possesso di un’arma clandestina.
 
Privo di virus.www.avast.com



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Settimo Milanese, tenta di violentare due minorenni : in manette un 22enne

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A Settimo Milanese, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato, in esecuzione ad una ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Milano, su richiesta della locale Procura della Repubblica, un ventiduenne di nazionalità ecuadoriana, ritenuto responsabile del reato di tentata violenza sessuale ai danni di due minori, una classe 2010 e l’altra 2012, entrambe residenti in quel centro.

La misura scaturisce dall’attività investigativa, avviata dalla Stazione di Settimo Milanese nel mese di gennaio del 2023, che ha consentito di ricostruire in maniera dettagliata due distinti episodi avvenuti rispettivamente il 30 gennaio 2023 ed il 19 febbraio 2024 e che hanno visto quali vittime le due ragazze.

Dalle indagini condotte si è accertato che la prima vittima, mentre stava passeggiando con il proprio cane, veniva pedinata dall’uomo che dopo averla raggiunta all’interno dello stabile condominiale in cui la stessa vive, la avvicinava in prossimità dell’ascensore ed improvvisamente iniziava a stringerla a sé con la forza. In tale circostanza solo la pronta reazione della ragazza che riusciva a divincolarsi dalla presa riusciva ad interrompere il proposito delittuoso dell’uomo.

Nel secondo caso gli accertamenti investigativi espletati hanno consentito di appurare che lo stesso soggetto, con un’azione criminale pressoché identica, aveva avvicinato un’altra ragazza minore all’uscita da scuola, pedinandola fino all’ingresso del condominio in cui la stessa abita e dopo essere salito con quest’ultima all’interno dell’ascensore, all’apertura delle porte l’uomo, con una mossa repentina, la afferrava per il maglione tentando di tirarla verso di sé. Anche in questo caso la pronta reazione della minore, che riusciva a guadagnare la fuga, aveva consentito di evitare ulteriori conseguenze.

L’arrestato è stato condotto presso la propria abitazione e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, come disposto dalla competente Autorità Giudiziaria.

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